Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Lo Statuto della Corte penale internazionale entrò in vigore nel 2002, con la sede ufficiale a L'Aia dal 2003.
  • Sono 107 i paesi che hanno ratificato lo Statuto, con 16 ulteriori adesioni successive, mentre alcuni grandi stati come USA e Cina non partecipano.
  • Gli Stati Uniti, pur firmando inizialmente lo Statuto, non l'hanno mai ratificato e hanno manifestato preoccupazioni riguardo all'indipendenza del procuratore.
  • Nonostante un periodo di supporto diplomatico durante la presidenza Obama, gli USA mantengono una posizione di non adesione sotto la presidenza Trump.
  • La posizione degli Stati Uniti è influenzata dalle loro responsabilità globali e dalla percezione di un possibile uso politico della Corte.

Indice

  1. Fondazione della Corte penale
  2. Espansione e adesioni globali
  3. Assenza degli Stati Uniti

Fondazione della Corte penale

Lo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale entrò in vigore nel 2002 a seguito della ratifica da parte del sessantesimo stato firmatario. La Corte, costituita dai diciotto neogiudici internazionali eletti dall’Assemblea degli stati contraenti, si insediò nella sua sede a L’Aia l’11 marzo 2003. Subito dopo si procedette all’elezione del procuratore (l’ufficio del procuratore è organo autonomo, la cui indipendenza è garantita dall’art. 42 dello Statuto).

Espansione e adesioni globali

Nel giro di un quindicennio gli stati entrati a far parte della Corte sono raddoppiati: sui 139 che firmarono a suo tempo lo Statuto (entro la scadenza del 31 dicembre 2000), 107 l’hanno ratificato; altri 16 stati hanno aderito successivamente. I paesi dell’Ue ci sono tutti, come altre grandi democrazie (ma mancano Stati Uniti, India, Israele). C’è quasi tutta l’America Latina e oltre metà degli stati africani. Fra i paesi assenti, soprattutto in Asia: Cina, Russia e molte ex repubbliche sovietiche, Indonesia, Pakistan, Turchia, gli stati arabi e dell’area mediorientale (con l’eccezione della Giordania e della Tunisia).

Assenza degli Stati Uniti

In particolare salta agli occhi l’assenza degli Stati Uniti. A dire il vero gli Usa, fra i sette paesi ad aver votato contro lo Statuto alla Conferenza di Roma del 1998, decisero alla fine di sottoscrivere il trattato, ma escludendo in ogni caso di poter procedere alla ratifica (presidenza Clinton). Al momento dell’entrata in funzione della Corte la osteggiarono, ritirando simbolicamente la firma (presidenza Bush). I timori manifestati dal governo americano rispetto a un «uso politicizzato» della giustizia penale internazionale, attraverso l’azione di un procuratore indipendente, sono da ricollegare alla proiezione militare nel mondo e alle responsabilità globali degli Usa. Successivamente essi hanno rivisto la propria politica ostile alla Corte e ne hanno incoraggiato e sostenuto diplomaticamente le iniziative, partecipando fra l’altro alla Conferenza di revisione dello Statuto del 2010 (presidenza Obama). Tuttavia, la loro posizione rimane (e anzi sembra rafforzarsi con la presidenza Trump) quella di paese che rifiuta l’adesione alla Corte e si considera perciò libero dall’obbligo, codificato dalla Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, di astenersi da atti contrari all’oggetto e allo scopo del trattato sottoscritto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il processo di istituzione della Corte penale internazionale?
  2. Lo Statuto della Corte penale internazionale è entrato in vigore nel 2002 dopo la ratifica del sessantesimo stato firmatario, e la Corte si è insediata a L'Aia l'11 marzo 2003.

  3. Quali sono le principali nazioni che non fanno parte della Corte penale internazionale?
  4. Tra le nazioni assenti ci sono gli Stati Uniti, India, Israele, Cina, Russia, molte ex repubbliche sovietiche, Indonesia, Pakistan, Turchia, e la maggior parte degli stati arabi e mediorientali.

  5. Qual è la posizione degli Stati Uniti nei confronti della Corte penale internazionale?
  6. Gli Stati Uniti hanno inizialmente firmato lo Statuto ma non l'hanno ratificato, e successivamente hanno ritirato la firma, opponendosi alla Corte per timori di un uso politicizzato della giustizia penale internazionale. Hanno poi sostenuto alcune iniziative della Corte, ma continuano a rifiutare l'adesione.

Domande e risposte

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