Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Un decreto legge emanato dal governo acquista immediata efficacia provvisoria, necessitando di una successiva approvazione parlamentare.
  • Il parlamento ha sessanta giorni per discutere e approvare il disegno di legge di conversione allegato al decreto, pena la sua decadenza retroattiva.
  • Il presidente della Repubblica può rinviare il disegno di legge, causando la decadenza del decreto se il parlamento non si esprime entro il termine di sessanta giorni.
  • Le modifiche apportate durante la conversione entrano in vigore il giorno successivo, non influenzando retroattivamente il decreto legge.
  • I regolamenti parlamentari includono procedure urgenti per garantire che il processo di conversione rispetti i sessanta giorni di validità del decreto.

Indice

  1. Iter del decreto legge
  2. Efficacia e modifiche del decreto

Iter del decreto legge

In seguito alla redazione di un decreto legge da parte del governo e alla sua emanazione da parte del Presidente della Repubblica (ex articolo 87 della Costituzione italiana) ha inizio la seconda fase, in cui il parlamento è chiamato, entro le tempistiche stabilite dal terzo comma dell’articolo 77, a scegliere se approvare il decreto, tramite una legge di conversione, oppure se respingerlo. È fondamentale sottolineare che la discussione parlamentare non ha come oggetto il decreto legge in sé, bensì il disegno di legge di conversione relativo al suddetto decreto, presente in allegato. Nel corso della seconda fase, dunque, il presidente può esercitare la funzione di rinvio legislativo: ciò determina la caducazione del decreto legge con effetto retroattivo poiché rende impossibile al parlamento esprimersi entro sessanta giorni dall’emanazione del decreto.

Processo di conversione dei decreti legge e ruolo del parlamento articolo

Efficacia e modifiche del decreto

In sintesi, è possibile definire il percorso di un decreto legislativo nel seguente modo:

una volta emanato, il decreto legge acquisisce subito efficacia precaria e provvisoria. Il governo è tenuto a presentare il decreto legge al parlamento il giorno stesso dell’emanazione. Entro sessanta giorni il parlamento dovrà discutere sul disegno di legge a cui il decreto è allegato; essendo il titolare della funzione legislativa, il parlamento può inoltre esercitare l’iniziativa emendativa in relazione alla proposta di legge. Questa posizione è stata ufficializzata tramite la legge 400 del 1988, il cui articolo 15 (comma 5) stabilisce che le modifiche eventualmente apportate al decreto legge in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo all’entrata in vigore della suddetta legge (divieto retroattivo).

I regolamenti parlamentari prevedono procedure di urgenza per assicurare che il dibattito e l’approvazione (con eventuali modifiche) del disegno di legge di conversione possa avvenire in modo prioritario, così da rispettare il limite previsto di sessanta giorni, oltre il quale il decreto perderebbe la propria efficacia con effetto retroattivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del parlamento nella conversione di un decreto legge?
  2. Il parlamento deve decidere entro sessanta giorni se approvare il decreto tramite una legge di conversione o respingerlo, discutendo il disegno di legge di conversione allegato al decreto.

  3. Cosa accade se il parlamento non si esprime entro sessanta giorni dall'emanazione del decreto legge?
  4. Se il parlamento non si esprime entro sessanta giorni, il decreto legge perde efficacia con effetto retroattivo.

  5. Quali sono le procedure previste per garantire l'approvazione tempestiva del disegno di legge di conversione?
  6. I regolamenti parlamentari prevedono procedure di urgenza per assicurare che il dibattito e l'approvazione del disegno di legge di conversione avvengano in modo prioritario, rispettando il limite di sessanta giorni.

Domande e risposte

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