Concetti Chiave
- I cittadini dell'Unione Europea, inclusi gli italiani, hanno il diritto di circolare liberamente nei territori degli Stati membri senza discriminazioni, secondo il principio di libera circolazione.
- La sentenza Bosman del 1995 ha rivoluzionato il rapporto tra giocatori e società sportive, abolendo la tassa di trasferimento e rimuovendo le limitazioni per i giocatori comunitari nei club europei.
- La Corte di Giustizia Europea ha introdotto l'indennità di addestramento per compensare le piccole società sportive che formano atleti, garantendo che gli investimenti siano reinvestiti in ambito sportivo.
- Il Trattato di Lisbona del 2009 ha rafforzato i principi della sentenza Bosman, promuovendo la formazione di profili sportivi europei con attenzione alla funzione sociale ed educativa dello sport.
- Nonostante le modifiche apportate dalle sentenze europee, in Italia persistono restrizioni per gli atleti extracomunitari, con un numero limitato di ingressi decisi annualmente dal CONI.
Circolazione degli sportivi in Europa
Tutti i cittadini sia dell'Unione Europea sia dell'Italia hanno il diritto che gli consente di circolare attraverso quello che è il territorio dell'Unione Europea ed è un diritto che la comunità europea riconosce ai cittadini dei paesi membri secondo il principio che ogni cittadino è libero di circolare e soggiornare liberamente senza essere discriminato attraverso i territori degli Stati membri. In Italia dal punto di vista sportivo giuridico sportivo rimasero tantissimi problemi che erano legati al tesseramento degli sportivi stranieri della comunità Europea è di quella che era la comunità extraEuropea il cui tesseramento era limitato solo un a un massimo minimo di due stranieri all'anno. Ma nel lontano 15 dicembre del 1995 quella che era la corte giustizia europea che faceva parte dell'Unione Europea emana una sentenza che prende nome proprio dal calciatore belga bosman il quale sollevò una polemica. Ci fu così lo stabilimento di un principio destinato a modificare per sempre il rapporto fra un giocatore e la sua società sportiva di appartenenza. La corte di giustizia Europea abolì quella che era la tassa di trasferimento dovuta alla società quando un determinato atleta con lo scadere del suo contratto andava in un'altra squadra. Inoltre elimina qualsiasi limitazione di impiegare giocatori comunitari attraverso le squadre che appartengono ai territori dell'Unione Europea. Qualche anno dopo ovvero nel primo dicembre del 2009 degli Stati membri dell'UE Lisbona un trattato che stava lì a rafforzare ulteriormente i principi che erano stati stabiliti già precedentemente dalla sentenza di Bosman dove quella che è l'Unione Europea si rende però promotrice per la formazione di altri profili europei dal punto di vista sportivo tenendo conto della sua funzione sociale ed educativa dello sport.
Altri aspetti legati alla sentenza di Bosman
Però c'è da dire che con la sentenza Bosman e con l'abolizione della tassa di trasferimento si andarono ad intaccare e a penalizzare quelle che erano le società sportive più piccole che si trovavano ad addestrare degli atleti e poi una volta scaduto il contratto restavano a mani vuote. Per questo motivo la corte Europea introdusse la cosiddetta indennità di addestramento e formazione tecnica, che prevedeva nient'altro che un pagamento o una retribuzione per quelle squadre che si erano impegnate fino a quel momento a prendersi cura di un atleta e a formarlo dal punto di vista sportivo. In cambio però la società piccola doveva promettere di investire quei soldi pagati e riconosciuti soltanto in ambito sportivo continuando ad addestrare quelle che potevano essere nuove promesse. Nel 2010 queste norme furono ampliate a livello europeo con la sentenza chiamata Bernard.Quindi nel caso in cui un giocatore firma al termine del proprio contratto con un'altra società diversa, la società acquirente ha l'obbligo di corrispondere una somma di denaro riconosciuta soltanto per quella che poteva essere la formazione dello sportivo. In realtà però in Italia per gli atleti extracomunitari esiste ancora una restrizione per cui ogni anno il CONI sceglierà quanti cittadini extracomunitari possono entrare nel nostro paese.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della sentenza Bosman sulla circolazione degli sportivi in Europa?
- Quali problemi ha causato la sentenza Bosman alle società sportive più piccole?
- Cosa prevede l'indennità di addestramento e formazione tecnica introdotta dalla corte Europea?
- Come è stata ampliata la normativa europea nel 2010 riguardo alla formazione degli sportivi?
- Quali restrizioni esistono ancora in Italia per gli atleti extracomunitari?
La sentenza Bosman ha abolito la tassa di trasferimento per gli atleti il cui contratto è scaduto e ha eliminato le limitazioni sull'impiego di giocatori comunitari nei territori dell'Unione Europea, modificando il rapporto tra giocatori e società sportive.
La sentenza ha penalizzato le società sportive più piccole che, dopo aver addestrato atleti, si trovavano senza compenso alla scadenza del contratto degli atleti. Per questo, è stata introdotta l'indennità di addestramento e formazione tecnica.
Prevede un pagamento alle squadre che hanno formato un atleta, a condizione che investano i fondi ricevuti esclusivamente in ambito sportivo per continuare a formare nuove promesse.
Nel 2010, con la sentenza Bernard, le norme sono state ampliate a livello europeo, obbligando la società acquirente a pagare una somma per la formazione dello sportivo quando un giocatore firma con un'altra società al termine del contratto.
In Italia, esiste una restrizione per cui il CONI decide annualmente quanti cittadini extracomunitari possono entrare nel paese per motivi sportivi.