Concetti Chiave
- L'articolo 1 della Costituzione italiana afferma chiaramente il carattere democratico della Repubblica e il principio della sovranità popolare, specificando che la sovranità appartiene al popolo.
- La Costituzione italiana utilizza il verbo "appartiene" per indicare che il popolo è il titolare giuridico della sovranità, mantenendo il possesso continuativo di essa e non potendo rinunciarvi o trasferirla.
- L'evoluzione del sistema politico italiano è stata influenzata da eventi come la crisi del governo Berlusconi IV nel 2011 e dalle elezioni senza vincitori del 2013, che hanno richiesto convergenze politiche faticose.
- La riforma costituzionale del 2016, che avrebbe limitato il rapporto fiduciario alla Camera dei deputati, è stata bocciata dagli elettori, portando a un ritorno a un sistema elettorale prevalentemente proporzionale.
- Le elezioni del 2018 hanno confermato un assetto tripolare, rendendo difficoltosa la formazione di una maggioranza e provocando uno stallo di 89 giorni prima della formazione del governo.
Indice
Il principio della sovranità popolare
È nell’art. 1 della Costituzione che si trova l’affermazione del carattere democratico della Repubblica e del principio della sovranità popolare. Sin dalla nascita della Repubblica, i giuristi si sono impegnati, talvolta affannati, a definire le forme attraverso le quali il popolo esercita la sovranità di cui è titolare: le elezioni a tutti i livelli, i diversi tipi di referendum, i partiti e le altre forme di partecipazione politica.
Espressione della sovranità nella Costituzione
«La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione»: così recita il secondo comma dell’art. 1 Cost. e raramente una carta costituzionale ha voluto affermare in modo più netto il principio della sovranità popolare. Altre costituzioni usano termini simili, ma non così chiari: si parla di sovranità che «spetta» al popolo, che «è» del popolo, che «risiede» nel popolo e, assai spesso, che «emana» dal popolo. Molte costituzioni della seconda metà del XX secolo riprendono, in genere con formule meno nitide, quella della nostra Costituzione. Come attestano i lavori dell’Assemblea costituente, è usato il verbo «appartiene» per dire che il popolo è il titolare in senso giuridico della sovranità; che esso mantiene della sovranità continuativamente il possesso (nozione del diritto civile che indica un potere di fatto su una determinata cosa) e, soprattutto, che il popolo non può rinunciare alla sovranità e non può dunque trasferirla a nessun singolo individuo e a nessuna parte di sé. Ne può naturalmente delegare l’esercizio: e non sarebbe possibile il contrario dal momento che una democrazia di grandi numeri non può non affidarsi, in larga misura, a meccanismi rappresentativi.
Evoluzione del sistema politico italiano
L’evoluzione del sistema politico italiano, sufficientemente coerente fino al 2011, è stata messa in dubbio dalla crisi del governo Berlusconi IV, seguita dalla formazione di un governo «tecnico» e dall’esito senza vincitori delle elezioni del 2013, imponendo faticosissime convergenze fra forze politiche presentatesi in contrapposizione l’una all’altra.
Bocciata dagli elettori la riforma costituzionale del 2016 che avrebbe limitato il rapporto fiduciario alla sola Camera dei deputati, si è tornati a un sistema elettorale prevalentemente proporzionale. Tale sistema, insieme alla conferma nelle elezioni del 2018 dell’assetto tripolare già emerso cinque anni prima, ha riproposto la difficoltà di dar vita a una maggioranza. Si addiveniva infatti alla formazione del primo governo della legislatura dopo uno stallo durato 89 giorni.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale affermato nell'articolo 1 della Costituzione italiana?
- Come si è evoluto il sistema politico italiano dopo il 2011?
- Quali sono state le conseguenze del rifiuto della riforma costituzionale del 2016?
L'articolo 1 della Costituzione italiana afferma il carattere democratico della Repubblica e il principio della sovranità popolare, dichiarando che "la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Dopo il 2011, il sistema politico italiano ha affrontato incertezze a causa della crisi del governo Berlusconi IV, la formazione di un governo tecnico e le elezioni del 2013 senza vincitori chiari, che hanno richiesto convergenze difficili tra forze politiche opposte.
Il rifiuto della riforma costituzionale del 2016 ha portato al ritorno a un sistema elettorale prevalentemente proporzionale, che ha complicato la formazione di una maggioranza, come dimostrato dalle elezioni del 2018 e dallo stallo di 89 giorni per formare il primo governo della legislatura.