Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nel XX secolo, l'espansione del suffragio universale ha trasformato il Parlamento in un'assemblea rappresentativa di tutta la società.
  • Il Parliament Act del 1911 ha sancito la preminenza della Camera dei Comuni in Inghilterra, ridimensionando il ruolo della Camera dei Lord.
  • I parlamenti hanno iniziato a esercitare un'influenza crescente sulla formazione dell'esecutivo, superando il tradizionale conflitto con la monarchia.
  • La nascita dei partiti politici di massa ha caratterizzato il secolo scorso, rafforzando il ruolo rappresentativo dei parlamenti.
  • Il regime parlamentare evolse da monarchico costituzionale a monista, con l'esecutivo che dipendeva dal parlamento.

Capacità rappresentativa dell’organo legislativo

Fino a buona parte dell’Ottocento, il Parlamento rappresentava una parte limitatissima della società; nel XX secolo, col suo progressivo inarrestabile allargamento sfociò, in tempi diversi nei vari paesi, nel suffragio universale, prima solo maschile, poi anche femminile. In Inghilterra tutto ciò portò anche alla definitiva preminenza della Camera dei Comuni, dovuta proprio alla sua maggiore capacità rappresentativa, formalmente sancita dal Parliament Act del 1911 che ridimensionò il ruolo della Camera dei Lord (o camera alta, da quel momento diventata la «seconda camera»).

Con il suffragio universale i parlamenti diventarono assemblee espressione di tutta la società e crocevia istituzionale dello stato democratico di derivazione liberale (prima del suffragio universale non si può parlare di democrazia in senso moderno).

Nello stesso periodo (fine Ottocento, inizi Novecento) nasceva il partito politico di massa che avrebbe profondamente caratterizzato tutto il secolo scorso.
La capacità di rappresentare la società era stata la primigenia funzione dei parlamenti. Se non che essa si rivelò presto difficile a conciliarsi con un’altra funzione: quella di colonna portante del potere esecutivo. L’esecutivo si era fino ad allora storicamente identificato con il re (non si dimentichi che alla fine del XIX secolo in Europa c’erano solo monarchie, eccezion fatta per Francia e Svizzera): nei secoli precedenti, infatti, i parlamenti avevano affermato il proprio ruolo in conflitto costante con la monarchia. Ciò spiega la tendenza, in quel periodo, a concepire in modo rigido la separazione dei poteri: serviva a evitare che i ministri del re potessero condizionare troppo i rappresentanti della nazione. Ma poi i parlamenti, come già quello inglese, affermarono tutti, sia pure in forme e tempi diversi, il potere di influire sulla formazione dell’esecutivo. Fino al punto in cui il regime monarchico costituzionale, dopo la lunga fase detta dualista, diventò regime parlamentare di tipo monista perché l’esecutivo dipendeva ormai dal rapporto fiduciario instaurato col parlamento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto del suffragio universale sulla rappresentatività dei parlamenti?
  2. Il suffragio universale ha trasformato i parlamenti in assemblee che rappresentano l'intera società, diventando crocevia istituzionale dello stato democratico di derivazione liberale.

  3. Come ha influenzato il Parliament Act del 1911 il sistema parlamentare inglese?
  4. Il Parliament Act del 1911 ha sancito la preminenza della Camera dei Comuni, ridimensionando il ruolo della Camera dei Lord e rafforzando la capacità rappresentativa del parlamento.

  5. Qual è stata la relazione storica tra i parlamenti e il potere esecutivo?
  6. Storicamente, i parlamenti si sono affermati in conflitto con la monarchia, ma col tempo hanno acquisito il potere di influire sulla formazione dell'esecutivo, portando alla transizione verso un regime parlamentare di tipo monista.

Domande e risposte

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