Concetti Chiave
- Francesco Petrarca, nato ad Arezzo nel 1304, è stato un importante poeta e intellettuale del Trecento, noto per il suo contributo sia alla cultura latina che volgare.
- Petrarca abbandonò gli studi di legge dopo la morte del padre per dedicarsi alla poesia e ai classici latini, influenzato da autori come Virgilio e Cicerone.
- Il Canzoniere è una delle sue opere più celebri, una raccolta di 366 liriche in volgare che esplora l'amore tormentato per Laura, vissuto tra idealizzazione e realismo.
- Petrarca è considerato un precursore dell'Umanesimo, con un forte interesse per la filologia e i testi classici, unendo passato e futuro attraverso la cultura.
- La sua vita rappresenta un ponte tra Medioevo e Umanesimo, incarnando l'intellettuale cortigiano che anticipa la sensibilità umanistica del Quattrocento.

Vita di Francesco Petrarca
Francesco Petrarcaè nato ad Arezzo il 20 luglio del 1304 da genitori fiorentini, guelfi di parte bianca in esilio ad Arezzo dopo l'avvento al potere dei guelfi neri (1301), che costo l'esilio anche a Dante.
Quando nel 1309 la sede papale fu spostata ad Avignone anche la famiglia si spostò perchè il padre di Petrarca era impiegato in pontificio. Francesco, per volere del padre, intraprese gli studi di legge (studiò a Montepellier a Bologna), che abbandonò dopo la morte del padre (1326). Cominciò a studiare poesia e gli autori classici come Virgilio e Cicerone, e scoprì le Confessioni di Sant'Agostino.
Il 6 aprile 1327, venerdì santo, incontrò per la prima volta Laura de Noves, la donna amata a cui cantò le sue opere in volgare. Consumando il patrimonio paterno divenne chierico (1330)e, grazie alla sicurezza economica, poté viaggiare in Italia e in Europa alla ricerca dei testi classici. Nel 1337 si stabilì in Valchiusa a contatto con la natura, studiando e scrivendo opere in latino e liriche che faranno parte del Canzoniere. Nel 1341 fu incoronato poeta in Campidoglio (prima di lui lo fu Dante).
La vita di Petrarca fu segnata dal conflitto interiore tra una vita mondana e una vita dedita all'elevazione spirituale. Di questo dissidio interiore ne fu aperta testimonianza anche la nascita di due figli che riconobbe come propri, Giovanni e Francesca.
Petrarca non manifestò interesse per gli eventi politici della sua epoca. Nel 1348 morì Laura a causa di una epidemia di peste. Nel 1350 si recò a Roma in occasione dell'anno Santo e, sia all'andata che al ritorno, si fermò
a Firenze dove conobbe Boccaccio con il quale divenne amico. Nel 1353 Petrarca decise di stabilirsi in Italia: fu ospite dei Visconti (Milano) e dei Da Carrara (Padova) che gli donarono una casa sui colli Euganei (esempio di letterato di
corte). Morì il 18 luglio 1374, alla vigilia del suo 70esimo compleanno, accudito dalla figlia.
per ulteriori approfondimenti sulla biografia di Francesco Petrarca vedi anche qua
Opere di Francesco Petrarca
Francesco Petrarca scrisse opere in latino e volgare. Tra le opere in latino ricordiamo: De vita solitaria (1346) e De otio religioso (1347) che esaltano la solitudine, il Secretum (1347 1353), dialogo tra Petrarca e S. Agostino che riflette la crisi interiore dell'autore, Epistole (1325 1361), un raccolta in 24 libri che
contengono 350 lettere che si suddividono per argomento: familiari, metriche, senza titolo, senili (cioè che riguardano la vecchiaia).
Le Epistole non sono scritte come intrattenimento, ma sono frutto di elaborazione. In questi 24 libri vi è il ritratto ideale dell'intellettuale: una guida degli uomini del suo tempo. Infine tra le opere in latino troviamo anche il poema epico Africa (ricalca l'Eneide di Virgilio). Tra le opere in volgare invece ricordiamo il Canzoniere (scritto tra 1335-1374), e Trionfi (1353).
Il Canzoniere, il cui titolo originale è “Renum volgarium fragmenta” (Frammenti di cose volgari), è una raccolta di liriche in volgare scritte in occasioni diverse. I titoli dell'opera più diffusi dalla tradizione sono, oltre a quello di Canzoniere, Rime o Rime sparse (quello da cui si ricava il primo verso del sonetto che funge da proemio: Voi
ch'ascoltate in rime sparse il suono). Si tratta di 366 componimenti poetici scritti da Petrarca dal 1335 fino alla sua morte e distribuiti in due parti: vita e morte di Laura, la donna che amò anche dopo la sua scomparsa. L'amore per Laura è inappagato e tormentato. Laura è cantata dal poeta con espressioni che ricordano lo Stil Novo, ma rimane sempre un essere umano, una creatura di questo mondo.
Petrarca inaugura un modello di lirica amorosa nuovo rispetto a quello della tradizione guinizelliana e dantesca (fondatori del Dolce stil novo). La figura di Laura è quella di una donna vera, piena di fascino. La lirica di Petrarca è ricca di richiami al paesaggio ma privi di concretezza realistica ed usa vocaboli generali ed universali, c'è, quindi, un unilinguismo rispetto alla Divina Commedia di Dante, dove c'è, invece, un plurilinguismo.
per ulteriori approfondimenti sulle opere di Francesco Petrarca vedi anche qua
Petrarca, tra Medioevo e Umanesimo
L'ideale letterario e artistico di Petrarca si basava sull'imitazione dei modelli letterati del mondo classico, principalmente Virgilio, Cicerone, Livio e Seneca, autori vissuti tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. che il poeta considerava suoi maestri. Lo studio e la cultura furono il legame tra passato e futuro. Così Petrarca definisce l'impegno etico dell'uomo di studio.
La tecnica che Petrarca usa per conoscere la cultura antica fu la filologia, che significa “amore per la parola”, che nel Quattrocento sarebbe diventata la disciplina degli umanisti. La figura di Petrarca può essere considerata l'emblema di un momento storico di passaggio che apparteneva alla generazione successiva a quella di Dante: non partecipava alla vita
politica della propria città e viveva nelle corti. Petrarca non partecipava alla vita politica perché viaggiava sempre da una città all'altra e questo lo faceva sentire un “cittadino del mondo”.
Petrarca anticipò, quindi, la sensibilità umanistica e incarnò anche la figura dell'intellettuale cortigiano che sarebbe fiorita solo nel Quattrocento.
Domande da interrogazione
- Dove è vissuto Francesco Petrarca?
Francesco Petrarca è vissuto per la maggior parte della sua vita ad Arquà.