Concetti Chiave
- Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli, affronta una vita segnata da difficoltà personali e professionali, iniziando la sua carriera giornalistica a Roma dopo un'educazione autodidatta.
- La carriera di Cardarelli include il lavoro per diverse importanti testate giornalistiche e la fondazione della rivista "La Ronda", che ha portato alla nascita del movimento letterario noto come "rondismo".
- Cardarelli è conosciuto per le sue poesie e prose autobiografiche, con influenze da Baudelaire, Nietzsche, Leopardi e Pascal, che riflettono il suo vivere solitario e le sue esperienze di viaggio.
- Le opere poetiche di Cardarelli oscillano tra avanguardismo e restaurazione, con un'espressione linguistica caratterizzata da frammentismo e temi di sradicamento e perdita di identità.
- Nonostante la sua vita errante e solitaria, Cardarelli ha lasciato un'eredità letteraria significativa, vincendo premi prestigiosi e ispirando istituzioni culturali in suo onore, come il premio di pittura a Tarquinia.

Indice
Vicende Biografiche di Vincenzo Cardarelli
Vincenzo Cardarelli nasce con il nome di Nazareno Caldarelli a Corneto Tarquinia il 1 Maggio 1887.
Il padre gestiva il buffet della stazione ferroviaria, Vincenzo era un figlio illegittimo e soffre molto la mancanza della madre. Cardarelli segue un’istruzione molto irregolare, tanto che acquisì la sua solida cultura come autodidatta; a 17 anni scappa a Roma, dove per mantenersi fa mestieri di ogni genere, lavorando anche come correttore di bozze nel quotidiano L'Avanti!, è questa collaborazione che da avvio alla sua carriera da giornalista, Cardarelli diviene uno dei redattori dell’Avanti!, la sua collaborazione si allarga anche ad altre testate giornalistiche importanti, quali Il Marzocco, La Voce, Il Resto del Carlino fino a fondare, nel dopoguerra, una sua propria testata La Ronda. Vincendo Cardarelli non partecipa alla prima guerra mondiale poiché è inabile con le armi, passa il periodo della guerra tra Firenze e Roma. Nel 1918 collabora con Il Tempo: un quotidiano di Roma, l’anno dopo fonda come co direttore la rivista La Ronda, da cui nasce anche un movimento letterario detto “rondismo”. Nel 1922 finisce la sua esperienza con La Ronda, e nel 1925 inizia a collaborare con un altro quotidiano romano: Il Tevere, prima occupandosi di critica teatrale, poi di letteratura. In questa rivista pubblica alcune prose liriche. dall’agosto dell’anno successivo (1926), scrive sul Corriere padano, e in autunno inizia la collaborazione con L’Italiano diretto dall’editore Longanesi. Tra il 1928 e il 1929 Vincenzo Cardarelli si trova in Russia per scrivere delle corrispondenze per Il Tevere, mentre l’anno successivo, una volta tornato dalla Russia, inizia a collaborare con la rivista fiorentina Il Bargello. Cardarelli è solito incontrarsi con i suoi amici letterati al Caffè Aragno di Roma, tra questi amici c’è anche Giuseppe Ungaretti. La fama di Cardarelli è da sempre legata alle sue poesie, e alle sue prose autobiografiche che raccontano nello specifico i suoi viaggi, alcune di queste prose incentrate sul tema del vagabondaggio erano già comparse sulla rivista Il Tevere. Una volta acquisita una certa fama Cardarelli è stato considerato un letterato severo e scontroso, soprattutto a causa del suo vivere errante e in solitaria. Dalla lettura delle sue opere possiamo renderci conto che si ispira principalmente a Baudelaire, Nietzsche, Leopardi, Pascal. È proprio per il suo vivere solitario, per le somiglianze poetiche, caratteriali e anche fisiche, che Cardarelli è stato più volte accostata a Giacomo Leopardi, morì a Roma il 18 giugno 1959 nell'Ospedale Policlinico, solo e povero. Alcuni degli episodi che hanno caratterizzato l’ultimo periodo della vita del poeta sono stati narrati sia da Ennio Flaiano che da Andrea Camilleri. Il poeta ha lasciato scritto nel suo testamento di voler essere seppellito di fronte alla Civita Etrusca, poiché per lui aveva un simbolo morale. Il suo paese natale Tarquinia ha istituito un premio di Pittura in suo onore.
per un ulteriore approfondimento su Vincenzo Cardarelli vedi anche qua
Carriera letteraria di Vincenzo Cardarelli
Come poeta è famoso per le sue raccolte: la prima Prologhi pubblicata nel 1916, abbiamo poi Viaggi nel tempo pubblicata per Vallecchi nel 1920, in quest’opera troviamo principalmente poesie raccolte negli anni 16 e 17, a seguire abbiamo le opere: Favole e memorie del 1925, Il sole a picco del 1929, in questo stesso anno vince anche il premio Bagutta. Nel 1931 esce la ristampa di Prologhi, Viaggi e Favole, nello stesso anno pubblica poi due testi critici Parole all'orecchio e Parliamo dell'Italia, al cui interno sono presenti pagine di consenso al regime fascista. Pubblica Il cielo sulle città del 1939 presso l’editore Bompiani, per lo stesso editore nel 1942 pubblica le sue poesie, con una prefazione scritta da Ferrata. Nello stesso anno riceve un altro premio letterario: il premio poesia 1942 dall’Accademia d’Italia. Lettere non spedite nel 1946, Villa Tarantola nel 1948. Nel 1954 con l’opera Viaggio d'un poeta in Russia, vince la prima edizione del Premio Napoli.
per ulteriori approfondimenti sulle opere di Vincenzo Cardarelli vedi anche qua
La poetica di Vincenzo Cardarelli
La poesia di Vincenzo Cardarelli è descrittiva e lineare, legata spesso a ricordi passati di qualunque tipo, dai paesaggi agli animali, passando per la descrizione di persone e stati d'animo, che vengono espressi con l’uso di un linguaggio discorsivo ma nello stesso tempo impetuoso e profondo. La poesia di Cardarelli sta a cavallo tra le avanguardie del primo decennio del Novecento e la restaurazione degli anni Venti. Le avanguardie letterarie continuano a esistere nelle opere di Cardarelli anche dopo la fine di questa corrente letteraria. È attraverso la collaborazione con la rivista la Voce che vediamo la massima espressione avanguardistica del poeta, possiamo infatti notare un espressionismo linguistico, un frammentismo, i temi sono quelli dello sradicamento, del viaggio, dell'adolescenza, e della perdita di identità. Possiamo però notare nelle opere poetiche di Cardarelli sia la tendenza alla trasgressione che una volontà costante di autocontrollo, le due componenti sono in conflitto tra loro e a vincere è quasi sempre la tendenza all’autocontrollo.
per un ulteriore approfondimento della poesia Autunno di Vincenzo Cardarelli vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali vicende biografiche di Vincenzo Cardarelli?
- Come si sviluppò la carriera letteraria di Vincenzo Cardarelli?
- Quali sono le caratteristiche principali della poetica di Vincenzo Cardarelli?
- Quali influenze letterarie si riscontrano nelle opere di Vincenzo Cardarelli?
- Quali premi e riconoscimenti ricevette Vincenzo Cardarelli durante la sua carriera?
Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli a Corneto Tarquinia nel 1887, ebbe un'infanzia difficile e un'istruzione irregolare. Si trasferì a Roma a 17 anni, lavorando in vari mestieri e iniziando la sua carriera giornalistica. Non partecipò alla Prima Guerra Mondiale e visse tra Firenze e Roma. Morì a Roma nel 1959, solo e povero.
Cardarelli iniziò come giornalista per L'Avanti! e collaborò con diverse testate. Fondò la rivista La Ronda e contribuì al movimento letterario del "rondismo". Pubblicò diverse raccolte poetiche e vinse premi letterari, tra cui il Premio Bagutta e il Premio Napoli.
La poetica di Cardarelli è descrittiva e lineare, spesso legata a ricordi e stati d'animo. Le sue opere riflettono un'espressione avanguardistica con temi di sradicamento e perdita di identità. La sua poesia bilancia trasgressione e autocontrollo, con una prevalenza di quest'ultimo.
Cardarelli si ispirò a Baudelaire, Nietzsche, Leopardi e Pascal. Le sue opere mostrano somiglianze poetiche e caratteriali con Giacomo Leopardi, riflettendo un vivere solitario e un'espressione profonda dei suoi temi.
Cardarelli vinse il Premio Bagutta nel 1929 e il Premio Poesia 1942 dall'Accademia d'Italia. Nel 1954, con "Viaggio d'un poeta in Russia", vinse la prima edizione del Premio Napoli, consolidando la sua fama di poeta e scrittore.