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Concetti Chiave

  • Francesco Guicciardini, nato a Firenze nel 1483, fu un avvocato e diplomatico influente, ricoprendo incarichi significativi come ambasciatore e governatore, e partecipando attivamente alle dinamiche politiche dell'epoca.
  • Le sue opere riflettono un'analisi critica delle dinamiche politiche italiane, basata non su erudizione ma su una riflessione empirica e diretta delle situazioni contemporanee.
  • Guicciardini promuove un governo misto e critica le regole generali, sottolineando l'importanza dell'esperienza diretta e della discrezione nel comprendere le complessità della realtà politica.
  • I "Ricordi" sono una raccolta di riflessioni frammentarie che esplorano vari temi senza un discorso unitario, mostrando la natura non sistematica del suo pensiero.
  • A differenza di Machiavelli, Guicciardini non cercò una vasta notorietà; le sue opere furono diffuse postume, guadagnando riconoscimento per la loro originalità nel panorama del XVI secolo.

Indice

  1. Le origini e la carriera iniziale
  2. Incarichi diplomatici e politici
  3. Riflessioni politiche e letterarie
  4. Analisi della realtà e discrezione
  5. I Ricordi: struttura e temi
  6. Stile e influenze letterarie

Le origini e la carriera iniziale

Francesco Guicciardini nasce a Firenze nel 1483 da una famiglia aristocratica, filo medicea e da molto tempo partecipe alle vicende politiche della città

Studia giurisprudenza. Nel1498 Girolamo Savonarola viene arso in piazza e a Firenze inizia un trentennio di complesse dinamiche politiche. Per questo Guicciardini lascia Firenze e va a studiare prima a Ferrara, poi a Padova e a Pisa

Nel 1505 torna a Firenze, dove inizia a praticare la professione di avvocato e riceve i primi incarichi diplomatici

Tra 1508 e 1511 lavora alle storie fiorentine, nelle quali appunto analizza la storia di Firenze

Incarichi diplomatici e politici

Nel 1512 viene mandato come ambasciatore di Firenze presso il re di Spagna Ferdinando il cattolico. In Spagna abbozza una prima serie di ricordi

Nel 1514 rientra a Firenze, dove si sono nuovamente insediati i Medici. L’anno seguente viene incaricato di incontrare a Firenze papa Leone X

Nel 1516 il papa lo nomina governatore di Modena e Reggio; questo è il primo incarico politico.

A seguito della guerra tra Francia e impero abbandona l’incarico di governatore e assume quello di generale dell’esercito papale., con il quale riesce a resistere a Parma all’assedio dei francesi all’assedio dei francesi

Giulio de’Medici, divenuto papa con il nome di Clemente VII, lo nomina presidente della Romagna per conto della Chiesa, in seguito lo chiama a Roma come consigliere papale.

A Roma si impegna per costruire un’alleanza antimperiale; i suoi sforzi sfoceranno nella lega di Cognac che vede papato, Francia, Genova e Milano alleate a Carlo V in Italia

Nel 1526 viene nominato luogotenente generale delle truppe del papa e partecipa alla campagna di Lombardia, dove però i Lanzichenecchi hanno la meglio. Nel 1527 Roma viene saccheggiata e la lega di Cognac fallisce, cos’ si ritira e si dedica all’attività letteraria

Riflessioni politiche e letterarie

Con il ritorno dei Medici al potere ritorna ad avere degli incarichi politici, entra a far parte del comitato esecutivo fiorentino. Il suo prestigio è ormai diminuito così si dedica alla stesura della Storia d’Italia

Nel 1540 muore

La sua attività politica è determinante nello sviluppo delle sue riflessioni attorno a temi di natura politica

La partecipazione attiva agli snodi diplomatici della politica europea e la frequentazione diretta dei principali protagonisti del tempo sono alla base di una profonda capacità di analisi delle dinamiche in atto

Analisi della realtà e discrezione

Guicciardini ha una forte aderenza al reale e procede da un’osservazione legata ad un precisa situazione politica, per poi estendersi a una sentenza di carattere generale contingenza

Sia in opere giovanili, come le Storie fiorentine, sia in opere composte alla fine della sua vita,come la storia d’Italia, alla base dell’indagine storica non c’è l’erudizione ma una riflessione sulle cause della situazione italiana contemporanea e sulle scelte effettuate

Il suo intento non è fornire un insegnamento morale, piuttosto mostrare la realtà con tutte le sue sfaccettature

La riflessione guicciardiniana si concentra sulle cause della crisi politica italiana, il cui punto di avvio lui lo individua nella discesa del re di Franca Carlo VIII e sulle forme di governo, ragionando sui meccanismi della gestione del potere

Nella continua oscillazione fiorentina tra la repubblica popolare e l’assolutismo del potere mediceo, Guicciardini è promotore di un governo misto, in cui la rappresentanza senatoriale sia affiancata da un gruppo di saggi

Percepisce il mondo nella sua complessità; per questo ha una scarsa fiducia nelle regole generali e nei modelli degli antichi: per lo scrittore ciò che accade non può essere valutato sulla base di schemi preesistenti, ma la conoscenza può derivare solo dall’esperienza; infatti le certezze sono di volta in volta messe in crisi dal continuo cambiamento delle condizioni esterne, rispetto alle quali l’uomo può solo affinare le proprie capacità di interpretazione della realtà, ossia la propria discrezione, un misto di intuito, prudenza e pragmatismo che attraverso l’analisi puntuale di ogni singolo caso garantisce l’accesso alla conoscenza della realtà.

• Empirismo  rifiuta le regole generali: le situazioni infatti sono determinate da troppe eccezioni e varietà per essere interpretate sulla base di un modello preesistente. La valutazione della realtà può derivare solamente dall’esperienza diretta

• Discrezione  capacità di decifrare la realtà, scomponendo ogni situazione nei suoi diversi aspetti


Deve essere accompagnata dalla prudenza, cioè dalla cautela nel valutare le situazioni prima di agire

• Relativismo gnoseologico  la storia e i modelli antichi non ci insegnano nulla in quanto le circostanze sono mutevoli. Le ricerche servono solamente per esercitare gli ingegni e non per trovare la verità, visto che essa è relativa

• Particolare  l’interesse personale, che però rientra nell’interesse generale

Questa sua esigenza di analisi per distinzione e scomposizione emerge anche nella sua prosa tentacolare, avvolgente e ramificata

I titoli delle sue opere sono stati assegnati dagli editori moderni. Nessuna di esse è stata stampata mentre l’autore era ancora vivo. Inoltre solo la storia d’Italia era destinata alla pubblicazione; il resto della sua produzione era pensato per una circolazione manoscritta, quindi più ristretta e selettiva

Leopardi giudica Guicciardini l’unico storico che si attiene alla realtà effettuale e che non cala dall’alto la sua scienza come fanno gli altri storici

I Ricordi: struttura e temi

I RICORDI

I Ricordi sono una serie di brevi riflessioni che Guicciardini elaborò tra il 1512 e il 1530. L’opera non segue quindi un discorso unitario ma è un succedersi di frammenti dedicati a pensieri riguardanti argomenti diversi

Lo stesso Guicciardini nel testo definisce i frammenti “ricordi”. La scelta del termine può avere due motivazioni:

1. Ricordo al tempo significava avvertimento, ammonimento

2. Ricordi erano dette le annotazioni fatte per tramandare ai discendenti i principali fatti accaduti alla propria famiglia


Il termine riassume dunque la doppia prospettiva dell’opera: ricordare il passato e indicare la giusta via di comportamento per il futuro

La versione che risale al 1512 contiene 29 frammenti, mentre quella data 1530 ne contiene 211

Guicciardini dice di pensare per ghiribizzi, sottolineando l’impulsività dell’ispirazione, la natura non sistematica di questi pensieri che seguono il flusso della mente, lasciata libera di riflettere e di divagare nei momenti di inattività

Alla struttura non unitaria del libretto, corrisponde la stessa struttura nell’esistenza umana, testimonia cioè la visione guicciardiniana non sistematica del mondo. Il suo ragionamento, come la forma del libro, ha un andamento circolare e non lineare: cioè si potrebbe cominciare a descriverlo da un suo punto qualsiasi, perché ogni punto è fondamentale

Tra i temi trattati non c’è regolarità e continuità e uno stesso argomento viene affrontato da angolazioni diverse. I temi sono:

• La contrapposizione tra la realtà dell’esperienza e il carattere astratto delle regole generali; nega il valore paradigmatico della storia perché a suo giudizio le situazioni hanno troppe variabili per poter essere analizzate con una logica e con regole preesistenti

• La complessità dell’esistenza, da cui deriva la fragilità e la precarietà dell’uomo, soggetto a mille casualità e privato dalla capacità di prevedere il futuro. Infatti i risultati dell’agire umano sono determinati dalla fortuna, a prescindere dalle capacità del singolo

• Per orientarsi nella realtà l’uomo può affinare con l’esperienza la sua discrezione, ossia la capacità di interpretare le variabili in atto,e può muoversi con prudenza, valutando caso per caso prima di agire

• La dissimulazione e lo smascheramento nei rapporti interpersonali, soprattutto politici

• Le motivazioni delle azioni umane (soprattutto la difesa del proprio interesse privato, detto particolare, l’ambizione, l’onore)

• Le forme di governo, i meccanismi della congiura e l’arte della guerra

Tra le opere di Guicciardini c’è un rapporto di scambio: cioè alcuni pensieri saranno ripresi all’interno della Storia d’Italia, altri erano già presenti nelle altre opere

Stile e influenze letterarie

I ricordi non si distanziano di molto dallo stile delle altre opere: infatti c’è un alleggerimento della sintassi e una maggior immediatezza, ma nei ricordi più lunghi si ritrova lo stile ricco di subordinate proprio della Storia d’Italia

Sono presenti molti latinismi, in quanto il suo stile è conservativo, a differenza della Storia d’Italia dove hanno lo scopo di elevare il discorso. Ci sono anche espressioni più colloquiali, tipiche del fiorentino

I modelli sono:

• I libri dei consigli fiorentini, scritture precettistiche destiate a una cerchia ristretta, espressione di una cultura mercantile basata sull’esperienza

• Alcuni scrittori greci come Lucano ed Epitteto, modelli di riflessione non sistematica

• Opere contemporanee come quelle di Machiavelli, Erasmo da Rotterdam

Storiografia, come la Cronica trecentesca di Giovanni Villani

A differenza di Machiavelli, che godette di una rapida e vasta notorietà,gli scritti guicciardiniani ebbero una diffusione limitata e postuma. La sua adesione volutamente ristretta gli permise di svincolarsi dall’adesione ai generi dominanti del suo tempo

Nell’800 de Sanctis diede un’interpretazione negativa dei ricordi, letti come il manifesto di una chiusura mentale ed egoistica sul proprio particolare. Nel 900 l’opera viene rivalutata e oggi viene considerata una delle opere più originali del 500

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la carriera iniziale di Francesco Guicciardini?
  2. Francesco Guicciardini nasce a Firenze nel 1483 da una famiglia aristocratica e filo medicea. Studia giurisprudenza e inizia la sua carriera come avvocato e diplomatico, ricevendo incarichi importanti come ambasciatore di Firenze presso il re di Spagna.

  3. Quali incarichi diplomatici e politici ha ricoperto Guicciardini?
  4. Guicciardini ha ricoperto vari incarichi, tra cui ambasciatore in Spagna, governatore di Modena e Reggio, generale dell'esercito papale, e presidente della Romagna. Ha partecipato alla lega di Cognac e alla campagna di Lombardia.

  5. Quali sono le riflessioni politiche e letterarie di Guicciardini?
  6. Le riflessioni di Guicciardini si concentrano sulle cause della crisi politica italiana e sulla gestione del potere. Egli promuove un governo misto e sottolinea l'importanza dell'esperienza diretta e della discrezione nell'analisi della realtà.

  7. Cosa caratterizza l'opera "I Ricordi" di Guicciardini?
  8. "I Ricordi" sono una serie di riflessioni brevi e frammentarie, scritte tra il 1512 e il 1530. L'opera non segue un discorso unitario e affronta temi come la complessità dell'esistenza, la dissimulazione nei rapporti interpersonali e le forme di governo.

  9. Qual è lo stile e le influenze letterarie di Guicciardini?
  10. Lo stile di Guicciardini è caratterizzato da un uso conservativo della lingua, con latinismi e espressioni colloquiali fiorentine. Le sue influenze includono i libri dei consigli fiorentini, scrittori greci come Lucano ed Epitteto, e contemporanei come Machiavelli.

Domande e risposte

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