Concetti Chiave
- Francesco Petrarca nacque ad Arezzo nel 1304, ma era di origine fiorentina e fu esiliato ad Arezzo con la famiglia per motivi politici.
- Petrarca è considerato un intellettuale preumanista che ha esaltato le arti liberali e avviato lo sviluppo di un metodo filologico moderno.
- Pur scrivendo principalmente in latino per la sua forte connessione con la classicità, Petrarca usava il volgare per opere considerate un "divertimento".
- Nel "Secretum", Petrarca descrive l'accidia come una malattia psicologica persistente, influenzando negativamente il suo stato d'animo e le sue opere.
- Le sue riflessioni sulla religione si differenziavano dalla visione medievale, rivalutando la filosofia classica e il rapporto personale con Dio.

Indice
Francesco Petrarca: cenni biografici
Francesco Petrarca nacque nel 1304 ad Arezzo, anche se la sua origine è Fiorentina, infatti il padre ser Petracco (appartenente alla fazione dei guelfi bianchi) e la sua famiglia avevano avuto dei problemi di carattere politico che gli aveva causato l’ esilio da Firenze proprio ad Arezzo, luogo appunto dove nacque Petrarca.
Da Arezzo però egli, con la sua famiglia, si spostò ad Avignone, poiché suo padre ottenne incarichi politici alla corte di papale; Petrarca ebbe l’occasione di studiare a Carpentras, da lì Petrarca si sposterà anche a Montpellier, dove era situata una delle più importanti scuole di Letteratura e Legge; egli studiò legge perché all’epoca garantiva una grande ricchezza economica, per poi proseguire gli studi giuridici a Bologna. Trasferendosi in Francia il Petrarca entrò in contatto con la Letteratura Provenzale. Petrarca nel territorio francese entrò in contatto con dei Gruppi Golgiardici, ossia dei Gruppi Universitari di studenti che accompagnavano allo studio la trasgressione; in questi gruppi incontra Laura de Noves, una donna che nelle sue opere rappresenterà il suo allontanamento da Dio e l’attaccamento ai beni terreni. Negli ultimi anni della sua vita tornò in Italia, dove ricevette gli Ordini Sacerdotali, diventando un Chierico (un prete con voti minori), molto probabilmente non per vocazione divina, ma per ottenere un’alta posizione nelle classe sociale e quindi ottenere anche maggiori ricchezze, cosa che la famiglia di Petrarca mai ebbe visto che venne esiliata. Gli ultimi anni li visse pressi i Colli Euganei, vicino a Padova, dove si ritirò in meditazione; morì ad Arquà nel 1374. Dal punto di vista Politico la vita di Petrarca fu meno partecipativa all’attività politica rispetto a quella di Dante, soprattutto perché visse nel periodo storico dell’affermazione delle Realtà Comunali e della nascita delle prime Signorie.
per un ulteriore approfondimento sulle vicende biografiche di Petrarca vedi anche qua
Le Idee e le Opere del Petrarca
In Petrarca nacque la figura dell’Intellettuale Cosmopolita, figura sviluppatosi nel ‘300, durante l’uscita dal mondo Medioevale verso l’Umanesimo. Petrarca venne considerato un autore Preumanista; l’autore Preumanista era considerato cittadino del mondo, che vede nel viaggiare una fonde di arricchimento culturale, che frequenta le corti perché fonti sempre d’acculturamento e posti dove raggiungere ricchezze e potere. Petrarca introdusse il concetto di “Humanitas”, “umanità”, attraverso il quale esalta quelle arti collegate strettamente alla letteratura, ossia le Arti Liberali (Filosofia, Poesia, ecc..), e mostra un disprezzo verso le Arti Meccaniche, poiché l’elevazione dello spirito non è portato da questo tipo di Arti. Francesco Petrarca quindi era fortemente appassionato di letteratura classica, passione che gli trasmise il padre, alla passione per gli scritti classici si unì quella per la patristica, questa passione lo portò studiare e copiare moltissimi manoscritti della letteratura classica. Lo studio di queste opere portò Francesco Petrarca a sviluppare quelle che saranno poi le basi per la nascita di un metodo filologico moderno, quello che si basa sull’analisi delle varianti. Importante sottolineare anche che nonostante Petrarca venga considerato il primo grande umanista, la sua poetica e il suo pensiero non si scollano mai da quelli che erano i suoi principi da religioso, infatti rispetto alla visione religiosa medievale quella di Petrarca si differenzia in alcuni aspetti, come:
- un diverso rapporto tra anima e Dio
- la rivalutazione della filosofia classica, che non viene più vista come un’antagonista della religione.
- Il rapporto che lui stesso sentiva di avere con Dio.
La lingua petrarchesca
Le sue opere sono quasi tutte scritte in lingua Latina, poiché era un letterato strettamente legato alla Classicità, quindi per lui tutto ciò che proveniva dal Mondo Greco era tutto perfetto (contrapposizione con l’idea di Dante). Quindi Petrarca, fatta eccezione dei Triumphi e del Canzoniere, scrisse sempre in latino, l’umanista era estremamente convinto di questa sua scelta, tanto che era convinto di raggiungere la fama letteraria proprio attraverso i suoi scritti in latino. Petrarca usa il volgare solo in quelle opere che lui stesso considera come “pause” dai suoi veri momenti letterari, è lui stesso a definire le liriche presenti nel canzoniere come un “divertimento” . il volgare utilizzato a Petrarca è però accurato, i termini che usa sono selezionati in maniera maniacale, tanto che alcuni letterati come Gianfranco Contini hanno definito il volgare di Petrarca come “monolinguismo petrarchesco”.
per un ulteriore approfondimento sulla lingua di Petrarca vedi anche qua
L’Accidia in Petrarca
Petrarca tratta dell’Accidia, uno dei Sette Vizi (o Peccati) Capitali, nell’opera del “Secretum”, dove da lui viene definita come una dannosa malattia durante il suo dialogo con Sant’Agostino. Anche Dante nel Convivio accenna una sua idea riguardo l’Accidia, definendola come un “vizio per difetto dell’ira”. L’Accidia può essere definita come una condizione psicologica di depressione e di tristezza, che portano alla malinconia e alla solitudine, ed in Petrarca rappresenta un suo vizio. L'Accidia di cui parla lo stesso Petrarca si tratta di un dannoso stato di malessere psicologico che non l’abbandonò mai, neppure durante i suoi studi, e condizionò anche ciò che è scritto nelle sue opere.
per un ulteriore approfondimento sulle opere di Petrarca vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Chi era Francesco Petrarca e quali furono le sue origini?
- Quali furono le principali idee e opere di Petrarca?
- In quale lingua scrisse principalmente Petrarca e perché?
- Come viene trattata l'accidia nelle opere di Petrarca?
- Qual è il rapporto di Petrarca con la religione e la filosofia classica?
Francesco Petrarca nacque nel 1304 ad Arezzo, ma la sua famiglia era originaria di Firenze. A causa di problemi politici, la famiglia fu esiliata e si trasferì ad Avignone, dove Petrarca ebbe l'opportunità di studiare.
Petrarca è considerato un intellettuale cosmopolita e un autore preumanista. Introdusse il concetto di "Humanitas" e valorizzò le Arti Liberali. Era appassionato di letteratura classica e sviluppò un metodo filologico moderno.
Petrarca scrisse principalmente in latino, poiché era legato alla classicità e considerava il latino la lingua perfetta per raggiungere la fama letteraria. Usò il volgare solo in alcune opere, come il Canzoniere, considerandole "pause" dai suoi veri momenti letterari.
L'accidia è trattata nell'opera "Secretum" di Petrarca, dove è definita come una malattia dannosa. È vista come una condizione di depressione e tristezza che influenzò profondamente la vita e le opere di Petrarca.
Petrarca mantenne un legame con i suoi principi religiosi, ma rivalutò la filosofia classica, non più vista come antagonista della religione. Sentiva un rapporto personale con Dio, differente dalla visione medievale.