Concetti Chiave
- Francesco Petrarca, nato ad Arezzo nel 1304, è uno dei più importanti poeti italiani, noto per il suo coinvolgimento nella vita culturale e politica del suo tempo.
- Petrarca è famoso per il Canzoniere, una raccolta di 366 liriche in cui esplora l'amore per Laura e il suo desiderio di perfezione stilistica.
- Il Canzoniere è suddiviso in due sezioni, "Rime in vita" e "Rime in morte", che riflettono la vita e la morte della sua amata Laura.
- La poesia di Petrarca è caratterizzata da un uso sofisticato del volgare fiorentino, con frequenti revisioni per raggiungere la perfezione.
- Le opere di Petrarca esprimono un continuo conflitto interiore tra l'amore terreno per Laura e il desiderio di avvicinarsi a Dio.
Indice
- Infanzia e formazione di Petrarca
- Vita e carriera di Petrarca
- Incontro con Laura e il Canzoniere
- La figura di Laura nel Canzoniere
- Analisi del primo sonetto
- Il viaggio a Roma e la Veronica
- Solitudine e amore in Petrarca
- Celebrazione del primo incontro con Laura
- Petrarca e la preghiera a Dio
- Contrasti interiori di Petrarca
- Primavera e lutto in Petrarca
Infanzia e formazione di Petrarca
-È uno dei più importanti poeti italiani di sempre, nasce ad Arezzo il 20 luglio del 1304. Suo padre è notaio e per lavoro si sposta frequentemente. Francesco lo segue, ancora bambino, e si troverà ad Avignone, che in quel periodo era divenuta la nuova sede della Chiesa di Roma.
Qui Petrarca entra in contatto con personaggi molto importanti dell’epoca: è bene integrato nella vita politica e culturale del suo tempo, è informato sulle questioni politiche, come il problema di riportare o meno la sede della Chiesa a Roma. Conosce i romanzi francesi, la poesia di Dante e inizia ad amare la cultura latina.
Vita e carriera di Petrarca
- Il padre vuole che intraprende gli studi giuridici e per questo lo iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Bologna e morto il padre torna ad Avignone e abbandona così gli studi e da quel momento trascorse una vita montana piena di divertimento, ma una volta finito il patrimonio del padre per guadagnare diventa chierico( un ordine religioso minore) e lavora per la famiglia Colonna che ebbe un ruolo importante a Roma in quel periodo.
Grazie alla nuova professione, stando bene economicamente, poté viaggiare per l’Italia e per l’Europa.
Lo ricordiamo principalmente per il Canzoniere che revisionava più e più volte perché voleva ottenere la perfezione stilistica.
Diventa molto amico di Boccaccio, un altro grandissimo autore della nostra letteratura che insieme a Petrarca e Dante è conosciuto come una delle “tre corone”, in riferimento proprio alla corona di alloro che veniva all’ora usata per cingere i poeti.
Incontro con Laura e il Canzoniere
Il 6 aprile del 1327 (secondo Petrarca nel giorno del Venerdì Santo) ad Avignone nella chiesa di Santa Chiara incontra una donna di nome Laura e la amerà anche quando sempre il 6 aprile morirà a causa della peste.
Nel 1337 si stabilì a Valchiusa dove si dedico alla scrittura delle opere che poi andranno a fare parte del Canzoniere.
La vita di Petrarca fu segnata da un continuo dissidio interiore causato dalla insistente volontà di avvicinarsi a Dio e il desiderio di gloria e i piaceri terreni.
-Colpito da una sincope, morì ad Arquà nella notte fra il 18 e il 19 luglio del 1374, esattamente alla vigilia del suo 70° compleanno
La figura di Laura nel Canzoniere
Laura de Sale è stata probabilmente una nobildonna sposata e la canta in modo provenzale ( come la donna castellana fredda che non corrisponde l’amore) Non sappiamo se sia veramente esistita ma come Beatrice era soprattutto una fonte di inspirazione per Dante, anche Laura aveva la stessa funzione per Petrarca.
I due non hanno mai avuto una relazione poiché era un amore impedito. Per Petrarca l’amore terreno è peccaminoso e quindi lo vive con malessere
Il Titolo originale era “ Rerum Vulgarium fragmenta”, presentando questa opera come una raccolta di liriche di scarso valore, perché le aveva scritte in volgare.
-In una lettera a Boccaccio le definisce “nugae” che è un termine latino e sono dei componimenti scritti per svago.
Ci dedica tanto tempo e ce lo testimoniano alcuni documenti custoditi nel Vaticano. Era un perfezionista, infatti ricontrollava e correggeva le sue opere in continuazione con lo scopo di raggiungere la perfezione.
-sono in tutto 366 liriche di cui 317 sonetti, ballate, sestine e canzoni, quasi tutte incentrate sulla figura di Laura mentre altri argomenti che possiamo incontrare per esempio sono l’Italia o Cola di Rienzo
-L’opera è suddivisa in 2 sezioni: le rime vita( opere in cui Laura è viva) e le rime morte (dove Laura è morta)
Descrive in maniera vaga l’immagine di Laura e si concentra di più sugli effetti che ha questo amore peccaminoso che lo fa star male. Petrarca vuole ottenere perdono per il suo “ errore giovanile” (innamoramento per Laura) e prova emozioni contrastanti in lui.
Da quello che possiamo dedurre, Laura è da un lato una donna-angelo stilnovista che alla sola presenza causa in lui gioia, ma da momento che non c’è subentrano la sofferenza e la solitudine.
-la lingua adoperata è un volgare fiorentino alto artificioso, definito così perché è un fiorentino che Petrarca apprende da altre opere poiché non era nato a Firenze.
Analisi del primo sonetto
È un sonetto composto da 2 quartine 2 terzine e presenta uno schema di rime incrociate nelle quartine (ABBA, ABBA) e ripetute nelle terzine (CDE, CDE).
Ha per tema l’innamoramento del poeta per Laura ed egli rievoca la sua bellezza attraverso alcuni particolari: i capelli mossi dal vento, lo sguardo luminoso (anche se, al v. 4, afferma che i suoi occhi hanno perso la luce di un tempo) e l’espressione compassionevole, ma anche il suo modo di camminare e il suono della sua voce, che paragona a quelli di una creatura angelica e non umana, tanto che il poeta afferma di aver visto un «vivo sole» (v. 12)
Il riferimento al mutato aspetto fisico di Laura (v. 4), torna anche al verso 13, dove Petrarca ipotizza che il tempo ha lasciato i suoi segni su di lei; nonostante questo, però, il suo amore per la donna rimane immutato e la ferita provocata da questo sentimento non guarisce nonostante lei non sia la stessa di prima, così come non guarisce la ferita provocata da una freccia, per quanto la corda dell’arco che l’ha scagliata si allenti
- Figure retoriche: importanti sono le metafore (la passione come fuoco ai vv. 7-8 e come ferita provocata dalla freccia scagliata dall’arco di Amore al v. 14) e le iperboli (mille dolci nodi al v. 2), sinestesia (v. 2, dolci nodi), l’iperbato (vv. 3-4 e ‘l vago lume oltra misura ardea / di quei begli occhi
È il primo sonetto del canzoniere e funge da introduzione e presenta lo schema ABBA, ABBA, CDE, CDE.
Nella prima quartina il poeta si rivolge ai lettori attraverso il vocativo iniziale “voi”. Il pubblico che egli sceglie è chiaramente selezionato, può capirlo solo chi è stato veramente innamorato. Qui introduce con la formula “rime sparse” il titolo dell’opera (rerum vulgarium fragmenta) e soprattutto la tematica: il turbamento amoroso (errore giovanile) che provava quando era un uomo diverso rispetto ad oggi.
Il poeta invita i suoi lettori ad avere comprensione e pietà per lui. Si vergogna perché si rende conto si essere stato oggetto di risate delle persone.
- Nella seconda quartina si rivolge a coloro che hanno provato il sentimento dell’amore almeno una volta nella vita e spera proprio che essi possano capirlo e perdonarlo.
- Nella prima terzina invece si rende conto che il suo sentimento lo ha portato ad essere deriso dal popolo. Per questo prova vergogna di sé stesso. È un sentimento che poi lo porta al pentimento (seconda terzina) e alla consapevolezza della vanità delle esperienze terrene.
-Figure retoriche: enjambement ( v.v 1-2 suono/di quei sospiri), chiasmo (v.v 5-6 piango e ragiono/ vane speranze e l’van dolore), polisindeto (v.v.12-13), allitterazioni ( v. 10 favola fui)
Il viaggio a Roma e la Veronica
Questo sonetto fu scritto fu probabilmente scritto in occasione di un viaggio a Roma.
Il poeta, in cerca del volto della donna amata, si paragona a un anziano che si mette in cammino, verso Roma, per vedere la “Veronica”( il panno con il quale fu asciugato il volto di Cristo. Si tratta di una reliquia bizantina che era conservata in San Pietro, a Roma; il nome deriva da Veronica, la donna che lungo la via del Calvario, avrebbe asciugato il volto di Cristo)
- l sonetto presenta uno schema di rime incrociate nelle quartine (ABBA, ABBA) e ripetute nelle terzine (CDE, CDE)
Il sonetto è costituito da un’unica similitudine, che viene esplicitata solamente al v. 12, nell’ultima terzina, dove la figura del «vecchierel» viene sostituita da quella del poeta. Allo stesso modo, il vecchio lascia ciò che ha di più caro così come il poeta si trova lontano da Laura; inoltre, il vecchio osserva i segni lasciati da Cristo sulla “Veronica” e spera di ritrovarlo in Paradiso, così come il poeta cerca nei volti delle altre donne quello di Laura, che spera di rivedere presto.
-Figure retoriche: similitudini, sineddoche, chiasmo ( v. 8 ), dittologie( v.1, canuto e bianco)
Solitudine e amore in Petrarca
Il poeta tutto preso dai suoi tristi pensieri passeggia solitario nei luoghi più deserti per nascondere agli altri uomini il suo intimo struggimento per amore. Tuttavia egli è consapevole che ovunque vada e per quanto selvaggi e solitari siano i luoghi in cui cerca rifugio, l’Amore lo insegue sempre ed egli non riesce a separarsi neanche per un breve momento dal pensiero di Laura, la donna amata.
Il paesaggio non fa solo da sfondo alle vicende dell’io poetico ma è spettatore e testimone del travaglio interiore del poeta ed è la proiezione della sua condizione intima e dei sentimenti che egli prova.
- Gli argomenti principali sono il bisogno di solitudine e il pensiero amoroso che non lo abbandona.
-Figure retoriche: iperbato v. 3 («e gli occhi porto per fuggire intenti», allitterazioni v. 13 ( si selvagge), dittologie v.v 1-2 , personificazione v. 13 di Amore.
Celebrazione del primo incontro con Laura
Il sonetto celebra a distanza di anni il giorno in cui Petrarca vide per la prima volta Laura.
Il poeta ricorda tutto di quel momento e ringrazia addirittura il preciso istante il cui ha incontrato i bei occhi di Laura che lo hanno colpito.
Esprime il piacere nell’ essere stato trafitto da Amore e benedice anche tutte le volte che ha sparso in giro il nome della sua donna, i sentimenti, le lacrime e la sofferenza e il desiderio d’amore, e infine benedice tutti i componimenti che l’hanno reso famoso e il suo pensiero che appartiene unicamente a lei e a nessun’altra
Figure retoriche: anafora della parola benedetto, personificazione di Amore, climax nel v.v 1-3 , polisindeto v.v.7-8.
Petrarca e la preghiera a Dio
Petrarca si rivolge a Dio chiamandolo in suo aiuto. La vita gli appare monotona, un ciclo continuo di lunghe notti spese a pensare a Laura e ai suoi atteggiamenti. Gli sembrano giorni non proficui proprio perché ha deciso di predicare un amore terreno invece che spirituale.
Crede che tutto questo sia stato organizzato dal Diavolo e che gli abbia teso una trappola per farlo allontanare da Dio. Dopo 11 anni passati dal loro primo incontro, solo con la grazia e la misericordia di Dio Petrarca può uscire dalle sue sofferenze riconducendolo a pensieri più degni
Questo sonetto è stato concepito come una preghiera e si può capire da 2 vocativi presenti nel sonetto nei v.v 1-13 e alla fine Petrarca introduce un piccolo frammento della storia di Cristo, precisamente il momento in cui è stato crocefisso.
-Figure retoriche: chiasmo v.v 1-2 ( perditi giorni…/ notti spese), iperbato v.2 ( notti vaneggiando spese), metafore v.v.7-8
Contrasti interiori di Petrarca
La lirica in esame rappresenta a pieno il contrasto interiore di Petrarca ed è costruito interamente da antitesi. Il poeta non riesce a trovare pace e la maniera per porre fine alle sue sofferenze ma allo stesso tempo teme di non essere amato ma spera di esserlo.
La causa di tutto questo è data da Amore che non lo vuole morto ma neanche cure le sue ferite. Continua a nutrirsi di dolore e si trova in questo stato a causa di Laura.
-Figure retoriche: antitesi ( tutto il componimento), personificazione di Amore , polisindeto v.11, ossimoro v.12 ( piangendo rido)
Primavera e lutto in Petrarca
Nel sonetto Petrarca descrive l’arrivo della primavera e all’inizio del componimento si percepisce un’atmosfera di rinascita e gioia, con il vento che porta con sé lo sbocciare dei fiori e il canto di usignoli e rondini ma poi man mano che si legge va verso un’ atmosfera triste, causata dal difficile lutto di Petrarca.
-Fa nella prima parte del sonetto un riferimento mitologico a Progne e Filomena per indicare l’arrivo degli usignoli e delle rondini e personifica i prati e il cielo.
-Nella seconda quartina fa un altro riferimento astrologico, dove dice che in questo periodo i pianeti Giove e Venere appaiono vicini ed ogni animale, ritorna ad amare dopo essere uscito dal letargo.
Il poeta viene escluso da questo senso di gioia e rinascita perché è infelice a causa della scomparsa dell’amata ed essendo in primavera dove tutti trovano serenità e la voglia di innamorarsi sta peggio.
-Il poeta continua a soffrire a causa di quella persona che lassù ha portato le chiavi d’accesso al suo cuore e che nessun’altra donna potrà avere. Nonostante egli sia circondato da cose positive lui le vede con una prospettiva negativa, infatti gli uccelli che sono tutto sommato delle creature innocue e graziose, Petrarca le vede come bestie feroci e tutto quello che succede intorno a lui, lo sbocciare dei fiori e il verdeggiare dell’erba lo vede come un deserto .
Anche le belle donne di nobile portamento non provocano alcun effetto su di lui, poiché l’unica persona che aveva colpito il suo cuore se ne è andata e nessuna la porta sostituire.
-Figure retoriche: metafore v.2 (“sua dolce famiglia”), polisindeto v. 7 ( “l’aria e l’acqua e la terra è d’amor piena”), chiasmo v. 5 (“ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena”), dittologie (v. 14 “aspre et selvagge”), perifrasi v. 11( “quella ch’al ciel se ne portò le chiavi”)
Domande da interrogazione
- Chi è Francesco Petrarca?
- Qual è il titolo originale del Canzoniere di Petrarca?
- Chi è Laura nel Canzoniere di Petrarca?
- Qual è la lingua utilizzata da Petrarca nel Canzoniere?
- Quali sono le tematiche principali affrontate nel Canzoniere di Petrarca?
Francesco Petrarca è uno dei più importanti poeti italiani di sempre, nato ad Arezzo nel 1304.
Il titolo originale del Canzoniere di Petrarca è "Rerum Vulgarium fragmenta".
Laura è la donna amata da Petrarca nel Canzoniere, che lo ispira e lo tormenta con il suo amore non corrisposto.
Petrarca utilizza un volgare fiorentino alto artificioso nel Canzoniere.
Le tematiche principali affrontate nel Canzoniere di Petrarca sono l'amore per Laura, la ricerca della perfezione stilistica e il contrasto tra desideri terreni e spirituali.