Concetti Chiave
- Il sonetto "Pace non trovo e non ho da far guerra" di Petrarca è parte del "Canzoniere" e segue la struttura metrica ABAB ABAB CDE CDE con 14 versi endecasillabi.
- Esprime il disagio psicologico del poeta, diviso tra speranza e delusione nell'amore per Laura, con una drammaticità che evidenzia la sofferenza interiore.
- Le quartine presentano una tesi iniziale seguita da antitesi, mentre le terzine mostrano opposti più netti attraverso ossimori, evidenziando il dissidio interiore.
- Le figure retoriche principali includono il polisindeto, antitesi, chiasmi, anafore e ossimori, che sottolineano il conflitto psicologico e l'accumulo emotivo.
- Il sonetto è caratterizzato da una forte coordinazione e l'assenza di enjambement, con molte cesure presenti nei versi per rafforzare il ritmo e l'intensità del messaggio.

Indice
Introduzione: caratteristiche generali del sonetto
“Pace non trovo, e non o da far guerra” è il sonetto numero CXXXIV, contenuto all’interno del “Canzoniere”, un’opera scritta da Francesco Petrarca.
Lo schema metrico del sonetto è ABAB ABAB CDE CDE ed è composto da 14 versi endecasillabi in quartine a rima alternata e terzine a rima ripetuta.
Il sonetto è stato scritto indicativamente tra il 1336 e il 1374.
Contenuto: analisi del sonetto
Il sonetto esprime un profondo disagio psicologico, perché l’animo del poeta è stretto dalla passione d’amore e vive una conflittualità divisa tra speranza e delusione per la conquista della donna amata, ossia Laura, la donna di riferimento del poeta.
La lirica è interessante proprio perché permette di comprendere il carattere terreno e passionale dell’amore per Laura e soprattutto consente di esaminare la lacerazione interiore prodotta dalla passione. Essa si manifesta nella drammaticità della sofferenza psicologica, interiore e terrena.
Le quartine sono elaborate secondo uno schema argomentativo:
il primo verso è la tesi, che indica la condizione psicologica e l’argomento del sonetto
la parte successiva costituisce l’esemplificazione, ossia la spiegazione dello stato d’animo del poeta attraverso una serie di antitesi.
La struttura del sonetto è armonica e simmetrica, ma, se la si immerge nel contesto generale, si osserverà lo stato di confusione psicologica che viene espresso.
Questo è davvero l’intento comunicativo di Petrarca e la propria dimensione profonda.
Le terzine successive hanno un diverso ordine, perché vanno considerate come un blocco unico, la cui tesi è espressa nel verso in questo stato son, donna, per voi.
In questi versi, le opposizioni sono più nette, perché costruite come ossimori e giocate sulla base dell’assurdità dell’accostamento sintattico:
- non ha occhi e vede
- non ha lingua e grida
- piangendo ride
- odia la morte e la vita
Il dissidio interiore diviene paradossale e quasi fisico. Al centro di questi versi, tuttavia, c’è il fulcro di tutto il sonetto e ò in odio me stesso, e amo altrui.
Il verso si gioca sull’inversione del concetto di amore: l’amore verso se stesso si è tramutato in odio.
Laura diventa quindi terrena, viva, corporea. Amore viene personificato, come una passione crudele, che imprigiona l’uomo in una condizione di incertezza e sofferenza.
Contenuto: peculiarità del sonetto e analisi delle figure retoriche
Da segnalare alcuni aspetti:
- E non…guerra: uso del polisindeto in tutto il sonetto, permette all’autore di ottenere un effetto di accumulazione e indica le antitesi non si escludono a vicenda, ma rimangono compresenti nell’animo
- V.1 e v.9: chiasmi
- Prevale la coordinazione
- Non: negazione anaforica
- Mi spiace: viene usato nel senso di “provo disgusto per”
Per quanto riguarda le figure retoriche, è necessario segnalare:
- Un uso insistente dell’antitesi, per sottolineare il dissidio interiore
- L’anafora soprattutto per e/et e né
- Chiasmi e parallelismi, che si aggiungono alle antitesi (v.1, 9 – 3,4)
- Molte cesure, presenti in ben 11 versi
- Polisindeto
- Ossimoro “Piangendo, rido”
Nel componimento non è segnalata la presenza di alcun enjambement.
Testo originale: “Pace non trovo e non ho da far guerra”
Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.
Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
et non m’ancide Amore, et non mi sferra;
né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
et bramo di perir, et cheggio aita;
et ò in odio me stesso, et amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita:
in questo stato son, donna, per voi.
Contenuto: parafrasi del sonetto “Pace non trovo e non ho da far guerra”
Non trovo pace, ma non ho il modo di combattere; e temo e spero; e infiammo d’amore e mi sento gelare dal terrore; e volo nel cielo e sprofondo a terra; e non stringo nulla e tutto il mondo abbraccio.
Così Amore mi tiene prigioniero, non mi libera e non mi vincola del tutto, né mi trattiene, ma nemmeno scioglie le mie catene, e non mi uccide, ma non mi vuole vivo o mi salva dalle sofferenze.
Vedo senza occhi e non ho lingua o grido, desidero morire e chiedo aiuto; odio me stesso e amo un’altra persona.
Mi nutro del dolore, rido piangendo, disprezzo allo stesso modo la vita e la morte; e sono ridotto in questo stato per voi, donna.
Per ulteriori approfondimenti su Petrarca vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche generali del sonetto "Pace non trovo, e non o da far guerra"?
- Qual è il tema principale del sonetto di Petrarca?
- Come si manifesta il dissidio interiore nel sonetto?
- Quali figure retoriche sono predominanti nel sonetto?
- Qual è il significato della parafrasi del sonetto?
Il sonetto è il numero CXXXIV del "Canzoniere" di Petrarca, con schema metrico ABAB ABAB CDE CDE, composto da 14 versi endecasillabi. È stato scritto tra il 1336 e il 1374.
Il sonetto esprime un profondo disagio psicologico dovuto alla passione d'amore per Laura, manifestando una conflittualità tra speranza e delusione.
Il dissidio interiore è espresso attraverso antitesi e ossimori, come "non ha occhi e vede" e "piangendo ride", evidenziando la sofferenza psicologica del poeta.
Il sonetto utilizza antitesi, anafore, chiasmi, parallelismi, polisindeto e ossimori per sottolineare il dissidio interiore e l'accumulazione di emozioni contrastanti.
La parafrasi descrive l'incapacità del poeta di trovare pace o combattere, il suo stato di prigionia emotiva e il conflitto tra amore e odio, vita e morte, causato dall'amore per Laura.