Concetti Chiave
- Il sonetto di Petrarca è caratterizzato da un forte uso di antitesi, con quindici esempi che esplorano contrasti interiori come pace/guerra e ardo/ghiaccio.
- La costruzione dei versi segue uno schema rigido (abab, abab, cde, cde), creando una sensazione di monotonia attraverso la ripetitività delle antitesi.
- L'uso di figure retoriche come chiasmo, personificazione, paradosso e ossimoro arricchisce il testo, sottolineando il conflitto emotivo del poeta.
- La congiunzione che coordina i termini opposti suggerisce l'equivalenza dei sentimenti contrastanti, nessuno dei quali prevale.
- Petrarca si discosta dal canone della naturalezza, presentando un elenco di contrasti interiori piuttosto che un'introspezione profonda.
Contrasti interiori
Pace non trovo, et non ò da far guerra;e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.
Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
et non m’ancide Amore, et non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
et bramo di perir, et cheggio aita;
et ò in odio me stesso, et amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita:
in questo stato son, donna, per voi.
Non trovo la pace e non ho armi per combattere;
e ho paura, e spero; e ardo e sono di ghiaccio;
volo in alto e nello stesso tempo giaccio supino in terra;
non sto stringendo nulla, ed sto abbracciando tutto il mondo.
Una persona Laura mi tiene in una prigione che non apre né chiude,
né mi trattiene come suo prigioniero né mi libera;
e Amore non mi uccide, ma nemmeno mi libera dai ferri delle catene,
né mi vuole vivo, ma nemmeno mi libera dalla sofferenza.
Vendo senza avere gli occhi, e pur non avendo la lingua grido.
Desidero morire e tuttavia chiedo aiuto;
verso me stesso provo odio ed amo altre persone.
Mi nutro di dolore, piangendo rido.
Detesto (mi dispiacciono) ugualmente la morte e la vita:
mi trovo in questa situazione a causa vostra, o donna.
Antitesi e monotonia
Con questo sonetto, costruito secondo lo schema abab, abab, cde, cde, Petrarca porta all’esasperazione l’artificiosità e la ripetitività, ponendosi così in contrasto con il canone della naturalezza che caratterizza le rime del poeta.Ogni verso è costruito su di un’antitesi (in alcuni casi anche su due) per cui in totale se ne contano ben quindici.
Essi ci danno una forte impressione di monotonia perché la costruzione è sempre identica: l’antitesi è infatti sempre costituita da due termini sintatticamente coordinati e dal punto di vista concettuale diametralmente opposti (pace/guerra, volo/giaccio, ardo/ghiaccio, ecc.). Per questo, l’impatto comunicativo e psicologico è molto ridotto in quanto Petrarca, invece di procedere a una introspezione, fa un elenco, molto arido, di tutti gli aspetti che caratterizzano il proprio contrasto interiore.
Figure retoriche
In un procedimento simile, le figure retoriche trovano ampio spazio. Esse sono:- Chiasmo: v.1 Pace non trovo, et non ò da far guerra
- Personificazione: v.7 Amore, scritto con l’iniziale maiuscola
- Paradosso: v. 8 Veggio senza occhi – non ò lingua e grido
- Ossimoro: v. 12 piangendo rido
I termini che costituiscono l’opposizione sono sempre coordinati dalla congiunzione e, e questo probabilmente sta a significare che i due sentimenti che il poeta trova hanno entrambi la stessa intensità e, pertanto, nessuno dei due arriva a prevalere sull’altro.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto di Petrarca?
- Come viene strutturato il sonetto di Petrarca?
- Quali figure retoriche sono presenti nel sonetto?
- Cosa simboleggia l'uso della congiunzione "e" nel sonetto?
Il tema principale del sonetto è il contrasto interiore del poeta, che si manifesta attraverso una serie di antitesi che esprimono sentimenti opposti come pace/guerra e amore/odio.
Il sonetto è strutturato secondo lo schema abab, abab, cde, cde, e ogni verso è costruito su antitesi, creando un effetto di monotonia e artificiosità.
Nel sonetto sono presenti diverse figure retoriche, tra cui il chiasmo, la personificazione, il paradosso e l'ossimoro, che contribuiscono a esprimere i contrasti interiori del poeta.
L'uso della congiunzione "e" simboleggia l'uguale intensità dei sentimenti opposti provati dal poeta, suggerendo che nessuno dei due prevale sull'altro.