Concetti Chiave
- Igino Ugo Tarchetti, nato nel 1839, è un autore ottocentesco associato al movimento degli scapigliati, noto per critiche alle istituzioni militari e opere di carattere romantico e umoristico.
- "La Fosca", pubblicato postumo nel 1869, è il romanzo più famoso di Tarchetti, che esplora temi complessi attraverso due storie d'amore contrastanti.
- Il protagonista Giorgio vive un amore idilliaco con Clara, simbolo di bellezza e purezza, e un rapporto tormentato con Fosca, che rappresenta malattia e morte.
- Fosca è descritta con caratteristiche fisiche impressionanti, che riflettono la sua malattia interiore, creando un personaggio affascinante e inquietante al tempo stesso.
- La malattia è un tema centrale nel romanzo, influenzando le relazioni e l'attrazione tra i personaggi, simboleggiando una forza distruttiva e condizionante.

Indice
Igino Ugo Tarchetti: biografia e opere
Igino Ugo Tarchetti nasce a San Salvatore Monferrato nel 1839.
Inizialmente lavora come impiegato al commissariato militare, occupazione che è costretto ad abbandonare nel 1865 dopo aver pubblicato un pamphlet di accuse verso le istituzioni e gli organismi militari basati sul principio di autorità, critica che riprenderà nel romanzo “Una nobile follia”, del 1867, contenuto nella raccolta “Drammi della vita militare”, mai completata. Vive a Milano dove lavora come giornalista e a composizioni letterarie in maniera non continuativa insieme al gruppo degli scapigliati, di cui diventa uno degli esponenti più originali. Scrive prose e poesie di stampo romantico e soprattutto racconti, che pubblica nel 1869, come “L'innamorato della montagna”, “Racconti fantastici”, “Racconti umoristici”, ”Storia di una gamba”. Si intravede, in queste opere, un chiaro stile umoristico e il gusto macabro tipico del tempo derivanti dalla letteratura francese e tedesca. Il suo romanzo più famoso, “La Fosca”, racconta delle vicende amorose ma rimane incompleto a causa della sua prematura morta, avvenuta a Milano nel 1869. Viene perciò pubblicato postumo dopo esser stato rivisto e sistemato dall’amico Farina.
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La Fosca, riassunto del romanzo
Il romanzo “La Fosca” pubblicato nel 1869, narra di due storie d’amore vissute dal protagonista Giorgio, considerato l’alter ego di Tarchetti, con due donne completamente diverse tra di loro:
- Clara, il suo nome significa luce, e infatti è una donna dalla bellezza lucente e pura, che ispira di conseguenza un amore romantico e lirico, quasi idilliaco;
- Fosca, che si dimostra invece simbolo della complessità e della malattia, lei invece porta ad un rapporto complicato e ripugnante nel quale la passione si intreccia con la morte.
Immancabilmente, tutto il romanzo è costruito su questa contrapposizione che vedrebbe Clara come l’amante principale ma che alla fine riporta l’amore per Fosca, con sorpresa, come quello più duraturo ed intenso. Giorgio è un ufficiale dell’esercito e viene assegnato, dopo una lunga convalescenza per alcune problematiche di salute, allo stato maggiore del quarto dipartimento di stanza a Parma. Qui viene spesso invitato dal colonnello a consumare i pasti a casa sua, ed è proprio in questo contesto che viene nominata Fosca, lei infatti è la cugina malata del colonnello e nella casa echeggiano le sue urla strazianti per il dolore provocato dalla malattia che la affligge. L’introduzione del personaggio di Fosca è particolare, Torchetti infatti decide di introdurre il lettore in un clima di suspense in cui lentamente, passo per passo, viene gradualmente descritta la giovane donna: inizialmente abbiamo infatti le parole del colonnello stesso che parla della cugina “mia cugina è la malattia personificata, l’isterismo fatto donna”. Successivamente, i giorni passano e Giorgio frequenta sempre di più la casa, diventa quindi sempre più evidente il posto vuoto a tavola finché un giorno i commensali non sono costretti ad assistere inermi alle urla “acute e strazianti” della povera Fosca. Giorgio e Fosca si incontrano quindi dopo diverse settimane, a colazione, e il protagonista viene prima sottoposto ad una sua conoscenza indiretta e mediata, che serve quasi a prepararlo al vero e proprio incontro con la donna, e a mitigare anche l’impressione che deriverebbe dal primo impatto. Il ritratto della ragazza è angosciante: scheletrica (“sporgenza spaventosa degli zigomi”, “ossa alle tempie”), è la figura della morte, ha degli occhi neri, scuri e profondi che però mostrano una soffocata sofferenza straziante ma al contempo mostra anche un’innata grazia nei suoi movimenti e Giorgio per lei prova paura e repulsione ma al contempo si ritrova a lei attratto.
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Bruttezza, malattia e morte: l’amore di Fosca
Nel romanzo Fosca ci viene descritta nel suo aspetto estetico e viene messa in risalto la sua bruttezza: la donna è magra e scheletrica, tanto che dalla pelle se ne vede il teschio e la testa sembra sproporzionata al resto del corpo. Gli occhi però, sono bellissimi e lasciano trasparire profondità. I capelli sono neri e la donna è caratterizzata da un’inconfondibile eleganza nel portamento e da un evidente carisma. A renderla brutta perciò è la malattia di cui ella è afflitta, una malattia interiore, riconosciuta come isteria, che si ripercuote sul suo aspetto esteriore. L’aspetto di Fosca emerge ancora di più se lo si pone in contrapposizione con la figura di Clara: bella, carnosa e in piena salute. La sua figura tuttavia è marginale, si caratterizza solo se posta a confronto con la protagonista. A fare da sfondo a tutto il romanzo c’è dunque la malattia: quella che affligge Fosca, quella che ha Giorgio quando incontra Clara, quella che fa amare Fosca a Giorgio. La malattia sembra una sorta di condanna, affligge chi ama, e rende amabile chi ne è affetto.
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Domande da interrogazione
- Chi era Igino Ugo Tarchetti e quale fu il suo contributo alla letteratura?
- Qual è la trama principale del romanzo "La Fosca"?
- Come viene descritta Fosca nel romanzo e quale ruolo gioca la malattia nella sua caratterizzazione?
- In che modo il romanzo "La Fosca" riflette le influenze letterarie del tempo?
- Qual è il significato della contrapposizione tra Clara e Fosca nel romanzo?
Igino Ugo Tarchetti, nato nel 1839 a San Salvatore Monferrato, fu un autore ottocentesco noto per le sue opere romantiche e racconti umoristici. Fu un esponente originale del movimento degli scapigliati e il suo romanzo più famoso, "La Fosca", fu pubblicato postumo nel 1869.
"La Fosca" narra le storie d'amore del protagonista Giorgio con due donne diverse: Clara, simbolo di bellezza e purezza, e Fosca, simbolo di complessità e malattia. Il romanzo esplora la contrapposizione tra queste due figure e l'amore intenso e duraturo di Giorgio per Fosca.
Fosca è descritta come una donna scheletrica e malata, con occhi profondi e un'eleganza innata. La sua bruttezza è attribuita alla malattia interiore, l'isteria, che influisce sul suo aspetto esteriore. La malattia è un tema centrale nel romanzo, influenzando le relazioni e i sentimenti dei personaggi.
Il romanzo riflette influenze della letteratura francese e tedesca, con uno stile umoristico e un gusto macabro tipico del periodo. Tarchetti utilizza questi elementi per esplorare temi di amore, malattia e morte.
La contrapposizione tra Clara e Fosca rappresenta due visioni opposte dell'amore e della bellezza. Clara incarna la luce e la salute, mentre Fosca rappresenta la complessità e la malattia. Questa dualità sottolinea la tensione tra l'ideale romantico e la realtà oscura e tormentata dell'amore.