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Concetti Chiave

  • La Scapigliatura è un movimento letterario e artistico anti-borghese nato a Milano e sviluppatosi a Torino, noto per il suo ribellismo giovanile e stile di vita sregolato.
  • Il movimento, attivo tra il 1860 e il 1890, è caratterizzato dalla protesta antiborghese, dal rifiuto della tradizione e dall'interartisticità.
  • Gli Scapigliati combinano influenze dal Romanticismo tedesco, Edgar Allan Poe e Baudelaire, esplorando temi di mistero, orrore, peccato e caducità.
  • Il dualismo tra bene e male è centrale, con una tensione tra bellezza e morte, purezza e sensualismo, e ideale e reale.
  • Gli Scapigliati hanno avuto un impatto storico significativo, precorrendo il Decadentismo e il Verismo con temi di mistero e realismo.

Indice

  1. Origini e significato della Scapigliatura
  2. Caratteristiche e stile di vita degli Scapigliati
  3. Principali esponenti e temi della Scapigliatura
  4. Influenze e rifiuti culturali degli Scapigliati
  5. Eredità e importanza storica della Scapigliatura

Origini e significato della Scapigliatura

La Scapigliatura è un movimento letterario e artistico di contestazione antiborghese sviluppatosi a Milano tra il 1860 e il 1890, raggiungendo anche Torino a partire dal 1863.

Questo movimento fiorì per un decennio, e agli inizi degli anni ‘70 apparve già in crisi.

Il nome del movimento deriva da un romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) che nel 1862 pubblicò “La Scapigliatura e il 6 febbraio. Un dramma di famiglia”, dedicato ad una rivolta mazziniana, fallita, avvenuta a Milano nel 1853. Nel romanzo si descrive la realtà di alcuni giovani artisti milanesi che conducono una vita disordinata e povera, in aperto contrasto con la morale borghese.

Caratteristiche e stile di vita degli Scapigliati

Con l’aggettivo “scapigliato” (che significa “con i capelli in disordine, scomposti”) si indicavano individui dallo stile di vita anticonformista (in genere artisti dediti all’alcol e alle droghe) e traduceva in modo approssimativo il francese “bohémien” (“zingaro”), aggettivo con cui ci si riferiva ai poeti “maledetti” dell’ambiente parigino.

I cosiddetti “scapigliati” erano giovani letterati che avevano un comportamento irriverente e ribelle nei confronti della cultura e della società del loro tempo, in quanto rifiutavano una società legata alle leggi della produttività economica che non riconosce più il valore dell’arte.

Principali esponenti e temi della Scapigliatura

I principali esponenti di questo movimento in Italia furono Carlo Righetti, Igino Ugo Tarchetti, Arrigo Boito ed Emilio Praga.

Le caratteristiche principali della Scapigliatura sono:

● Il ribellismo giovanile, che si traduce in forme di vita sregolata e “maledetta” e che può portare alla droga e al suicidio.

● La protesta anti borghese e anticonformistica.

● Il dualismo tra il bene e il male, tra ideale (il bello, la virtù) e vero (la realtà, che esprimeva gli aspetti più materiali e squallidi dell’esistenza umana), tra purezza e sensualismo, tra bellezza e morte (tipici di Baudelaire).

● Il rifiuto della tradizione, rappresentata soprattutto da Manzoni e dal manzonismo.

● L’interartisticità, cioè la tendenza a coniugare tra loro arti diverse (Praga fu, per esempio, sia poeta che musicista).

Influenze e rifiuti culturali degli Scapigliati

Gli Scapigliati furono i primi ad avvertire tutto il disagio della “caduta dell'aureola” e la nuova condizione di emarginazione o addirittura di inutilità della letteratura. Non si riconoscono nella società italiana del periodo.

Gli Scapigliati respingono sia la tradizione del Romanticismo italiano, sia i suoi esiti ultimi rappresentati da tendenze lacrimose e languide.

Gli Scapigliati si rifanno a:

● Il Romanticismo tedesco, privilegiando i temi del mistero, dell’orrore, del macabro e il momento fantastico, visionario e onirico.

● Lo scrittore americano Edgar Allan Poe, con motivi di paura e di terrore, di angoscia e dell’ignoto.

● Baudelaire, da cui desumono i temi del peccato, della caducità, della morte nascosta nella bellezza del corpo femminile ("Memento!" di Tarchetti) e della degradazione della vita moderna.

Eredità e importanza storica della Scapigliatura

Gli Scapigliati oscillano dunque fra motivi - come il senso del mistero e dell’ignoto - che saranno ripresi poi dal Decadentismo, e motivi realistici (la folla cittadina, il lavoro dei campi, la corruzione della vita moderna, …) che saranno invece ripresi dal Verismo. Di qui la loro grande importanza storica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "Scapigliatura"?
  2. Il termine "Scapigliatura" deriva da un romanzo di Cletto Arrighi, pseudonimo di Carlo Righetti, intitolato “La Scapigliatura e il 6 febbraio”, pubblicato nel 1862.

  3. Quali sono le caratteristiche principali degli Scapigliati?
  4. Gli Scapigliati erano noti per il loro stile di vita anticonformista, ribellismo giovanile, protesta antiborghese, dualismo tra bene e male, rifiuto della tradizione e interartisticità.

  5. Chi sono i principali esponenti della Scapigliatura?
  6. I principali esponenti della Scapigliatura in Italia furono Carlo Righetti, Igino Ugo Tarchetti, Arrigo Boito ed Emilio Praga.

  7. Quali influenze culturali hanno avuto gli Scapigliati?
  8. Gli Scapigliati furono influenzati dal Romanticismo tedesco, dallo scrittore Edgar Allan Poe e da Baudelaire, adottando temi di mistero, orrore, peccato e caducità.

  9. Qual è l'importanza storica della Scapigliatura?
  10. La Scapigliatura è importante storicamente perché ha anticipato temi del Decadentismo e del Verismo, come il senso del mistero e motivi realistici della vita moderna.

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