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Concetti Chiave

  • La Scapigliatura è una corrente culturale nata in Italia dopo il 1860, in risposta al positivismo e alla cultura borghese emergente.
  • Il termine "Scapigliatura" fu coniato da Carlo Righetti, descrivendo un gruppo di giovani irrequieti e in conflitto con la società borghese.
  • Gli scapigliati rifiutavano il progresso scientifico e le strutture borghesi, vivendo ai margini della società.
  • Questa corrente non solo letteraria, ma anche sociale, si ispirò ai poeti maledetti francesi, opponendosi alla civiltà industriale.
  • La Scapigliatura rappresenta un fenomeno di disorientamento e ribellione, senza offrire un'alternativa sociale concreta.

Indice

  1. L'Unità d'Italia e il Positivismo
  2. La Scapigliatura: Un Movimento Storico
  3. Il Fenomeno della Scapigliatura
  4. Gli Scapigliati e la Società

L'Unità d'Italia e il Positivismo

Dopo il 1860, quando l'unità d'Italia era già una realtà e si diffondeva la cultura positivisti (il positivismo è un moto di pensiero volto a rifiutare le forme di spiritualismo proprie della cultura della restaurazione è del romanticismo per una cultura laica e mondana, quindi una cultura a carattere scientifico, attenta a conoscere il mondo è a poterlo delineare.

La Scapigliatura: Un Movimento Storico

Così non si ostina a studiare un uomo astratto, ma collocato nello spazio nel tempo, mutabile per 1000 motivi, anche dati da mille passioni.

Nasceva così una figura di intellettuale, già conosciuta nel 700 illuministico: non più solo "umanista", ma scienziato, filosofo, storico, saggista, e divulgatore di cultura), Si delineano una corrente di grande importanza storica. Essa è stata chiamata "Scapigliatura" e comprende un gruppo di poeti milanesi ho vissuto a Milano come E. Praga, A. Boito, I. Tarchetti e così via...

Il Fenomeno della Scapigliatura

Il termine scapigliatura fu adoperato per la prima volta da Carlo Righetti che in un suo romanzo chiamò così un gruppo di individui di ambo i sessi ftra i 20 e i 35 anni, irrequieti, travagliati, turbolenti. Quindi La scapigliatura era un fenomeno di anarchismo borghese, un disorientamento, provocato da una certa incopatibilità Col mondo borghese e le sue leggi. L'Italia in quegli anni si proponeva di diventare uno Stato borghese, retto dalle prime forme di capitalismo industriale agrario. Era questo un progresso che si lasciava dietro viuti naturali e morali (Non molti anni dopo Bergamo avrebbe parlato di "Ciclo dei Venti").

Gli Scapigliati e la Società

Gli scapigliati sono Questi viuti: intellettuali che rifiutavano il progresso e il positivismo avanzante; rifiutavano le scienze e le strutture borghesi.Respingono la società contemporanea, ma non hanno Un altro assetto sociale da proporre per il quale lottare. La scapigliatura fu un fatto non solo letterario, ma anche sociale. Nella maggior parte dei casi, infatti, essi non sono potevano ma vissero da "Scapigliati", vivendo Ai margini della società, traducendo nella realtà quotidiana la loro protesta. Essi si accostarono ai poeti maledetti francesi, che discendevano la seduzione è l'orrore della civiltà industriale e della città. Insomma più che grandi scrittori furono delle vittime di una trasformazione strutturale di cui non sapevo non cogliere, assumere le ombre e la luce.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "Scapigliatura" e come è nato?
  2. Il termine "Scapigliatura" fu usato per la prima volta da Carlo Righetti in un suo romanzo per descrivere un gruppo di giovani irrequieti e turbolenti. Rappresenta un fenomeno di anarchismo borghese e disorientamento rispetto al mondo borghese e le sue leggi.

  3. Qual era l'atteggiamento degli scapigliati nei confronti della società e del progresso?
  4. Gli scapigliati rifiutavano il progresso e il positivismo, respingendo le scienze e le strutture borghesi. Non avevano un'alternativa sociale da proporre e vivevano ai margini della società, esprimendo la loro protesta nella vita quotidiana.

  5. Quali erano le influenze culturali e letterarie degli scapigliati?
  6. Gli scapigliati si avvicinarono ai poeti maledetti francesi, condividendo il rifiuto della civiltà industriale e della città. Erano più vittime di una trasformazione strutturale che grandi scrittori, incapaci di cogliere appieno le ombre e le luci del loro tempo.

Domande e risposte

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