Concetti Chiave
- Guillaume Apollinaire, nato a Roma nel 1880, visse una vita caratterizzata da continui spostamenti e incontri con avanguardie artistiche a Parigi, influenzando notevolmente la sua opera letteraria.
- Apollinaire fu una figura centrale nello sperimentalismo letterario francese, noto per innovazioni come i "calligrammi", componimenti poetici in cui le parole formano figure visive.
- La sua poetica si distinse per un approccio non convenzionale, esplorando temi quotidiani con una sensibilità moderna e progressista, spesso influenzata dalle trasformazioni del suo tempo.
- Tra le sue opere più celebri, le raccolte poetiche "Alcools" e "Calligrammes" riflettono la sua evoluzione artistica e la sua capacità di fondere l'innovazione con il sentimento lirico.
- Apollinaire esplorò anche la narrativa e il romanzo erotico, con opere come "Le undicimila verghe" e "Le prodezze di un giovane Don Giovanni", mostrando il suo interesse per la provocazione e l'esplorazione dei tabù.

La vita di Guillaume Apollinaire
Guillaume Apollinaire nacque a Roma nel 1880. Già da piccolo viaggiò molto: Roma, Francia e Spagna. Si stabilì a Parigi dove frequentò ambienti letterari e avanguardie artistiche delle più svariate.
Ebbe un'adolescenza piuttosto difficile, costituita da continui cambiamenti e ben poche radici, però questo, se non gli garantì una formazione costante ed equilibrata, gli permise una grande apertura al mondo intellettuale del tempo e di tradurre diversi testi e riviste francesi in italiano. Conobbe Marinetti e scrisse il manifesto futurista (1913), Pablo Picasso, Giuseppe Ungaretti, Matisse, De Chirico e Max Jacob. Nel 1914 partecipò alla guerra come volontario, riportando una ferita alla testa tornò a Parigi e scrisse Les Mamelles de Tirésias, la sua prima opera surrealista. Morì nel 1918 per aver contratto la febbre spagnola. Fra le sue opere segnaliamo, oltre a vari scritti in prosa (ad esempio L'incantatore imputridito, 1908) e un dramma che precorre certe tendenze surrealiste (Le mammelle di Tiresia, 1917), soprattutto le due principali raccolte poetiche: Alcools (1913), che raccoglie cinquanta testi composti tra il 1898 e il 1913, e Calligrammes (1918), che raccoglie un'ottantina di componimenti del periodo 1913-1918.
La poetica di Apollinaire
Apollinaire ebbe un percorso molto variegato perché molti furono gli impulsi e le ispirazioni che riuscì a raggiungere grazie ai suoi continui spostamenti. Inizialmente affascinato dalle trasformazioni e dal progresso del nuovo secolo, successivamente avvicinatosi al cubismo di Picasso e all’espressionismo di Matisse, poi il movimento futurista che abbatteva la maggior parte dei valori del passato, infine De Chirico e la sua metafisica, giunse infine allo sperimentalismo. Figura centrale dello sperimentalismo letterario francese di primo Novecento, la lirica di Apollinaire ha una concezione della poesia e del testo concreto abbastanza diversa da quella precedentemente proposta. In primo luogo, colpirà il ricorso a una dislocazione non tradizionale delle parole sulla pagina, che in altri testi si spinge sino a comporre tipograficamente delle vere e proprie figure, i calligrammi che danno titolo alla raccolta (o "ideogrammi lirici" come nel caso di Il pleut, cioè Piove). Tale espediente, in verità ispirato dall'ultimo Mallarmé. Fil rouge di tutti questi cambiamenti sarà sicuramente l’innovazione e l’istinto di preservare la novità e la diversità delle sue opere, come appunto i pittori da cui traeva esempio. Ogni suo scritto non è riconoscibile, nonostante le influenze, con quello di qualcun altro. Figlio di un’epoca di trasformazioni continue come il telefono, la tv, le macchine, la fotografia, la psicanalisi, il cinema e l’automobile, Apollinaire riuscirà a cavalcare più che dignitosamente il progresso tramite le sue poesie, anch’esse progressiste.
Lungo la linea francese si veniva imponendo sempre più nettamente una lirica introspettiva, astratta e metafisica; Apollinaire si rivolge al mondo esterno e mette in comunicazione gli stati d'animo e i sentimenti concreti e variopinti della vita quotidiana, senza abbellirli o mirare ad altro. Se la lirica simbolista in vario modo mira all'assoluto, Apollinaire si fa cantore del divenire individuale e storico: qui è il viaggio del protagonista, il mutamento storico prodotto dalla guerra. Se un'astratta, assoluta necessità espressiva muove i simbolisti, Apollinaire è affascinato dal casuale e dall'arbitrario. Non teme l'oscuro né l'ignoto poiché abituato a non avere fermi punti di riferimento.
L'utilizzo di metafore simboliche e similitudini rappresenta per Apollinaire un modo per rendere la poesia maggiormente sperimentale, simbolica appunto, immediata e artistica, in maniera differente, quindi da un Mallarmé o un Valery che le utilizzavano come impianto stilistico e filosofico. Apollinaire vuole descrivere il suo viaggio di vita in una sorta di sogno o delirio, specie quando viene dato spazio alle sue esperienze belliche. La sua capacità fu sicuramente quella di descrivere la banalità degli uomini, e delle loro azioni, attraverso i suoi pensieri, trascritti in un modo del tutto originale, fuori dal comune e intenzionalmente figurativo, quindi emblematico. Di fronte alle sue opere siamo tutti un po' critici d'arte e allo stesso tempo spettatori di una messa in scena del quotidiano che appare lontano dalle nostre abitudini.
Le opere di Apollinaire
Le opere di Apollinaire sono:
- Alcools raccolta di poesie scritte tra il 1898 e il 1912 e quindi, ovviamente, descrivono un periodo molto importante e mutevole nella vita di Apollinaire. Tra questi anni vivrà in prigione a causa di un'accusa poi ripensata e cioè l'aver contribuito a rubare la Gioconda agli italiani; oppure il suo matrimonio; o ancora l'incontro con Picasso. Si evince una forte malinconia e sensibilità verso il mondo, allo stesso tempo senza mai mettere da parte la novità e l'azzardo che lo contraddistingue ispirandosi ai versi liberi dei suoi due amici Mallarmé e Rimbaud, ma anche la privazione di un ordine e un senso preciso tipici del cubismo;
- Calligrammes significa “bella lettera”, è sicuramente una delle opere più famose di Apollinaire ma soprattutto innovativa in quanto darà vita ai calligrammi cioè parole che riproducono, tramite la forma in cui sono scritte, figure, immagini e quindi oggetti. In realtà l'opera presenta questa novità già presa in esame precedentemente da Mallarmé ma utilizza la tradizione classica di Rebelais.
- L’eresia & C. un’altra raccolta ma di ventitré racconti di Guillaume che, pubblicata nel 1910, si basano sull’invenzione di atmosfere e luoghi realmente vissuti dal poeta, costretto a viaggiare sovente. Abbiamo quindi vicende in posti magici, esotici, alcuni aderenti alla realtà di Apollinaire: stravagante e assurda. Roma, Parigi, Inghilterra, Germania…
- Le undicimila verghe è un romanzo erotico, uno dei molti di Apollinaire. Qui non siamo di fronte a nulla di surrealistico ma sempre ad una letteratura provocatoria. Già il titolo fa comprendere: verghe in francese ha un’assonanza molto vicina alla parola “vergine”.
- Le prodezze di un giovane Don Giovanni anche questo è un breve romanzo di genere erotico pubblicato nel 1910 che narra le vicende di un giovane appena approdato alla prima esperienza e conoscenza del mondo delle donne.
Domande da interrogazione
- Chi era Guillaume Apollinaire e quali furono le sue esperienze principali?
- Quali sono le opere poetiche più significative di Apollinaire?
- Come si caratterizza la poetica di Apollinaire?
- Quali temi emergono nelle opere di Apollinaire?
- Quali sono alcune delle opere in prosa di Apollinaire?
Guillaume Apollinaire, nato a Roma nel 1880, fu un poeta e scrittore che visse in diversi paesi e si stabilì a Parigi. Frequentò ambienti letterari e artistici, conobbe figure come Marinetti e Picasso, e partecipò alla Prima Guerra Mondiale. Morì nel 1918 a causa della febbre spagnola.
Le opere poetiche più significative di Apollinaire sono "Alcools" (1913) e "Calligrammes" (1918). "Alcools" raccoglie poesie scritte tra il 1898 e il 1913, mentre "Calligrammes" include componimenti dal 1913 al 1918, noti per la loro innovativa disposizione tipografica.
La poetica di Apollinaire è caratterizzata da sperimentalismo e innovazione. Influenzato da movimenti come il cubismo e il futurismo, Apollinaire utilizzava una disposizione non tradizionale delle parole, creando calligrammi che combinavano testo e immagine.
Nelle opere di Apollinaire emergono temi di trasformazione e progresso, influenzati dalle innovazioni tecnologiche e culturali del suo tempo. Le sue poesie esplorano il divenire individuale e storico, spesso attraverso metafore simboliche e similitudini.
Tra le opere in prosa di Apollinaire ci sono "L'incantatore imputridito" (1908), "L’eresia & C." (1910), "Le undicimila verghe" e "Le prodezze di un giovane Don Giovanni". Queste opere spaziano da racconti di atmosfere esotiche a romanzi erotici provocatori.