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Concetti Chiave

  • Vladimir Majakovskij, nato in Georgia nel 1893, si unisce al Partito bolscevico nel 1908 e viene imprigionato più volte.
  • Entra nella scena artistica di Mosca nel 1911, collaborando con David Burljuk e altri futuristi, contribuendo al manifesto "Schiaffo al gusto corrente".
  • Durante la Rivoluzione del 1917, Majakovskij diventa un fervente sostenitore, creando manifesti di propaganda e componendo opere teatrali come "Mistero buffo".
  • Dirige la rivista "LEF" dal 1923 al 1928, promuovendo il legame tra poesia innovativa e istanze rivoluzionarie, viaggiando anche all'estero.
  • Deluso dalla burocratizzazione sotto Stalin, critica la società con opere teatrali come "La cimice" e "Il bagno", affrontando insuccessi che contribuiscono al suo suicidio nel 1930.

Indice

  1. Gli inizi e l'influenza del Futurismo
  2. Contributo alla Rivoluzione e propaganda
  3. Opere principali e impegno politico
  4. Dubbi sulla Rivoluzione e opere critiche

Gli inizi e l'influenza del Futurismo

Nato in Georgia nel 1893, segue gli studi in maniera discontinua, interessandosi molto presto di politica. Nel 1908 si iscrive al Partiti bolscevico e finisce parecchie volte in carcere. Nel 1911 entra alla Scuola d'Arte di Mosca, dove conosce il pittore David Burljuk (1882-1967), uno dei maggiori protagonisti dell'avanguardia sovietica, che ne intuisce il talento poetico e lo invita a compiere, insieme con lui e altri esponenti del Futurismo, un lungo giro di propaganda in diverse città del paese fra il 1913 e il 1914.

Nelle sue prime prove ( la raccolta poetica Io, il melodramma Vladimir Majakovskij Il' ič) emergono i nuovi mezzi espressivi e l'impetuosa carica polemica contro l'accademia e l'arte del passato , che Majakovskij d altri futuristi - Chlebnikov, Vasilij Kamenskij (1884-1961) - perseguono con radicale coerenza dopo la stesura del manifesto collettivo nel dicembre del 1912 (Schiaffo al gusto corrente).

Contributo alla Rivoluzione e propaganda

Aderisce con entusiasmo alla Rivoluzione del 1917 e dal 1919 al 1923 è un membro del Commissariato per l'educazione pubblica, nella sezione delle arti figurative. Lavora all'agenzia telegrafica di Stato e realizza migliaia di "finestre", manifesti di propaganda con immagini e slogan. In questo periodo di intensi e appassionati rapporti fra l'artista è il popolo (il pubblico, il destinatario potenzialmente immenso dei suoi messaggi), e di stimolanti relazioni con prestigiosi rappresentanti dell'avanguardia artistica, teatrale e cinematografica, la poesia di Majakovskij supera il lirismo soggettivo degli inizi e si apre ad approfondimenti oggettivi, concreti e rabbiosi, sul piano reale della politica e dei vertiginosi mutamenti che questa ha innescato nel mondo russo.

Opere principali e impegno politico

Appartengono a questa stagione felice è fortemente creativa Mistero buffo (1918), lavoro teatrale che riprende il mito dell'arca per raccontare la sollevazione degli operai nel 1917, 150.000.000 (1920) e Lenin Vladimir Il'ič (1924), un poema che è insieme un'esplorazione del movimento degli operai e della figura che lo ha ispirato e guidato. Fra il 1923 e il 1928 è inoltre direttore della rivista "LEF", organo omonimo del Fronte di Sinistra delle Arti, e compie, con questo incarico, diversi viaggi all'estero (nel 1925 è anche in America). Questo impegno continuo nella realtà è molto importante, perché favorisce spontaneamente il legame fra le sperimentazioni di una nuova poesia e le istanze più autenticamente rivoluzionarie della società. In questo modo Majakovskij non si perde mai nelle secche di una rievocazione celebrativa o nel gioco gratuito di una poesia fine a se stessa.

Dubbi sulla Rivoluzione e opere critiche

Tuttavia la sua fiducia nella Rivoluzione d'Ottobre, negli anni successivi, è scossa da dubbi e incertezze. Egli guarda con profondo turbamento alla progressiva burocratizzazione che caratterizza la società russa, minacciata dalla chiusura ideologica a cui pare inevitabilmente condurre la dittatura di Stalin. L'estro di Majakovskij si scatena allora contro questa involuzione in due feroci commedie: La cimice (1928) e, soprattutto, Il bagno (1929), ironica rappresentazione di un mondo popolato da burocrati stupidi e ottusi. Il prevedibile insuccesso di queste opere teatrali, lo scioglimento del Fronte di Sknistra delle Arti nel 1930, gli attacchi della potente associazione degli scrittori, che lo accusa di scrivere opere incomprensibili e lontane dalle esigenze del popolo, ispano sempre più lo scrittore che, ferito anche da deludenti esperienze amorose, si uccise il 14 aprile del 1930.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli inizi di Majakovskij e la sua connessione con il Futurismo?
  2. Majakovskij nacque in Georgia nel 1893 e si interessò presto di politica, iscrivendosi al Partito bolscevico nel 1908. Entrò alla Scuola d'Arte di Mosca nel 1911, dove conobbe il pittore David Burljuk, che lo introdusse al Futurismo. Partecipò a un tour di propaganda con altri futuristi tra il 1913 e il 1914, sviluppando nuovi mezzi espressivi e una carica polemica contro l'accademia e l'arte del passato.

  3. Come contribuì Majakovskij alla Rivoluzione del 1917 e alla propaganda?
  4. Majakovskij aderì con entusiasmo alla Rivoluzione del 1917 e lavorò dal 1919 al 1923 nel Commissariato per l'educazione pubblica, creando manifesti di propaganda. La sua poesia si aprì a temi politici e ai mutamenti sociali, superando il lirismo soggettivo degli inizi.

  5. Quali sono alcune delle opere principali di Majakovskij e il suo impegno politico?
  6. Tra le opere principali di Majakovskij ci sono "Mistero buffo" (1918), "150.000.000" (1920) e "Lenin Vladimir Il'ič" (1924). Fu direttore della rivista "LEF" e viaggiò all'estero, mantenendo un legame tra la nuova poesia e le istanze rivoluzionarie della società.

  7. Quali dubbi ebbe Majakovskij sulla Rivoluzione e come si manifestarono nelle sue opere?
  8. Negli anni successivi alla Rivoluzione, Majakovskij fu turbato dalla burocratizzazione della società russa sotto Stalin. Espresse il suo dissenso in commedie come "La cimice" (1928) e "Il bagno" (1929), che criticavano la burocrazia.

  9. Quali furono le conseguenze delle critiche di Majakovskij e come influirono sulla sua vita?
  10. Le critiche di Majakovskij portarono all'insuccesso delle sue opere teatrali e allo scioglimento del Fronte di Sinistra delle Arti nel 1930. Fu attaccato dall'associazione degli scrittori e, deluso anche da esperienze amorose, si suicidò il 14 aprile 1930.

Domande e risposte

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