Concetti Chiave
- Camillo Sbarbaro, noto poeta ligure, visse lontano dal mondo ufficiale della letteratura, dedicandosi alla collezione di erbe e licheni, guadagnandosi fama internazionale.
- La sua raccolta di poesie "Pianissimo", pubblicata nel 1914, esplora temi come la natura e il disagio esistenziale, con una struttura semplice che riflette la felicità dell'infanzia e un sereno rapporto padre-figlio.
- Il padre, figura centrale nella poesia, è descritto come un uomo genuino e amorevole, capace di meravigliarsi e di vivere con entusiasmo e senza aggressività.
- La poesia di Sbarbaro è caratterizzata da uno stile discorsivo, con un linguaggio semplice e affettuoso, impreziosito da raffinati enjambement e una sottile musicalità.
- L'autobiografia gioca un ruolo significativo, con il poeta che instaura un dialogo intimo con il padre, invertendo i ruoli consueti e riscoprendo l'affetto attraverso il "cuore fanciullo" del genitore.
Indice
Vita e carriera di Camillo Sbarbaro
Camillo Sbarbaro nacque a Santa Margherita Ligure (Genova) nel 1888. Conseguito il diploma lavorò dapprima presso industrie siderurgiche a Genova e a Savona, poi insegnò greco e latino nei licei, finché dovette abbandonare l'insegnamento per la sua opposizione al Partito fascista.
Opere e contributi letterari
visse sempre in Liguria, lontano dal mondo ufficiale della letteratura. Si dedicò alla ricerca e alla collezione di erbe e licheni, un'attività che gli procurò fama internazionale. Pubblicò le prime
poesie nel 1911, in Resine, ma si affermò nel 1914 con la raccolta Pianissimo.
Tradusse classici greci e francesi e collaborò alle riviste «La Voce» e «Lacerba», mentre pubblicava le prime raccolte di prose: Trucioli (1920) e Liquidazione (1928). Dopo la guerra uscirono altri volumi di prose, tra cui Fuochi fatui (1956) e Cartoline in franchigia (1966), e due di poesie, Rimanenze (1955) e Primizie (1958), caratterizzati da uno stile piano e discorsivo. Dal 1951 si ritirò con la sorella nella casa di Spotorno. Morì a Savona nel 1967.
Temi e stile delle poesie
Nelle sue liriche dominano il tema della natura, con la limpida solarità della sua terra di origine e i paesaggi aridi e scabri, e quello del disagio esistenziale dell'uomo contemporaneo, che egli dipinge impotente di fronte al proprio destino e come inaridito dall'esperienza della vita.
Struttura e significato della poesia
La poesia è articolata in quattro parti:
• nella prima parte (vv. 1-3), che ha carattere introduttivo, il poeta esprime il proprio sentimento di figlio nei confronti del padre;
› la seconda parte (vv. 4-10) rievoca un ricordo d'infanzia: l'entusiasmo del padre per la scoperta della viola;
• la terza parte (vv. 11-22) presenta un secondo ricordo: il padre non ha il coraggio di punire la propria figlioletta;
• l'ultima parte (vv. 23-26) chiude circolarmente la lirica riproponendo lo stesso concetto e i medesimi versi dell'introduzione.
Questa struttura semplice e ben delineata rispecchia sul piano formale i temi portanti della poesia: la felicità dell'infanzia e il rapporto sereno con il padre, buono e gentile. Quest'ultimo è rappresentato come una grande figura di riferimento: un uomo che sapeva mostrare i propri sentimenti con semplice genuinità, che affrontava la vita guidato da un amore istintivo per tutto e tutti. Un amore fatto di piccole attenzioni e grandi entusiasmi, della capacità di meravigliarsi e di giocare: un po' come accade ai bambini, che non hanno timore di apparire ingenui o sentimentali.
Riflessioni sul rapporto padre-figlio
L'attaccamento del figlio al padre deriva così non tanto dal legame di sangue come il poeta dichiara esplicitamente, quanto dal modello umano che il genitore ha rappresentato: un adulto dal «cuore fanciullo» (v. 26), generoso e sensibile, desideroso di condividere le sue gioie e incapace di esercitare aggressività o prepotenza sugli altri.
Stile compositivo e linguaggio
La forte componente autobiografica, evidente nei contenuti della lirica, si manifesta anche nello stile compositivo. Il poeta si rivolge infatti direttamente al padre, come se stesse avviando con lui una conversazione intima e profonda: per questo il linguaggio è semplice, affettuoso e diretto, benché lo stile non sia privo di alcune raffinatezze (si veda, ad esempio, il sapiente uso dell'enjambement, che in più di un luogo sottolinea parole chiave, o crea suggestive ambiguità interpretative) e di una musicalità tenue e diffusa, legata all'uso dell'endecasillabo sciolto. In questa conversazione-confessione i ruoli sono però invertiti: il figlio ora adulto guarda il padre con l'affettuosa benevolenza riservata solitamente all'infanzia e scopre nel suo «cuore fanciullo» le ragioni di un affetto solido e duraturo.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la carriera di Camillo Sbarbaro prima di dedicarsi completamente alla letteratura?
- Quali sono i temi principali delle poesie di Sbarbaro?
- Come è strutturata la poesia di Sbarbaro sul rapporto padre-figlio?
- Qual è il modello di figura paterna rappresentato nella poesia di Sbarbaro?
- Quali caratteristiche stilistiche emergono nella poesia di Sbarbaro?
Camillo Sbarbaro ha lavorato presso industrie siderurgiche a Genova e Savona e ha insegnato greco e latino nei licei prima di abbandonare l'insegnamento a causa della sua opposizione al Partito fascista.
I temi principali delle poesie di Sbarbaro includono la natura, con la solarità della sua terra d'origine, e il disagio esistenziale dell'uomo contemporaneo, impotente di fronte al proprio destino.
La poesia è articolata in quattro parti, iniziando con un'introduzione del sentimento del figlio verso il padre, seguita da due ricordi d'infanzia, e si conclude riproponendo il concetto iniziale.
Il padre è rappresentato come un uomo dal "cuore fanciullo", generoso e sensibile, che mostra i propri sentimenti con genuinità e affronta la vita con amore istintivo e capacità di meravigliarsi.
La poesia di Sbarbaro è caratterizzata da un linguaggio semplice e affettuoso, con un uso sapiente dell'enjambement e dell'endecasillabo sciolto, creando una musicalità tenue e diffusa.