Concetti Chiave
- Durante il miracolo economico del dopoguerra, l'Italia recupera il divario con Francia e Inghilterra, trasformandosi in una potenza europea grazie all'industrializzazione e all'emigrazione interna.
- Pier Paolo Pasolini, intellettuale corsaro, critica il miracolo economico e il neocapitalismo, vivendo e scrivendo con uno sguardo provocatorio e scandaloso, spesso in contrasto con le norme dell'epoca.
- Nel suo romanzo "Ragazzi di vita", Pasolini usa un linguaggio romanesco per esplorare la vita quotidiana delle borgate romane, mettendo in luce il sottoproletariato emarginato dal boom economico.
- Attraverso il documentario "Comizi d'amore", Pasolini esplora il tema dell'amore in Italia, definendo l'intellettuale come un testimone libero e problematico della realtà, impegnato a raccontare verità scomode.
- Nel "Romanzo delle stragi", Pasolini denuncia pubblicamente i responsabili delle stragi italiane, svolgendo un lavoro di ricostruzione intellettuale e sfidando la conformità giornalistica e politica.
Indice
Il Miracolo Economico Italiano
Nel secondo dopoguerra, in Europa ci furono gli anni del miracolo economico (1950 – 1970) e del neocapitalismo. Ne nasce un’industrializzazione generalizzata. In Italia, fra il 1957 e il 1963, si recupera il divario economico e tecnologico che la separava dalla Francia e Inghilterra e si trasforma in una potenza europea.
[nel 1957 ci sono i Trattati di Roma che sanciscono la nascita dell’Unione Europea]
Con il boom economico, in Italia, non si parla più di triangolo economico: infatti, la nuova rivoluzione interessa tutto il territorio nazionale. A riguardo, la classe contadina si dimezza (dal 45% al 29% della popolazione) e cresce l’emigrazione interna dal Sud verso il Nord (industrie con posti di lavoro disponibili, esempio dello stabilimento FIAT a Torino).
I redditi e i consumi raddoppiano: si comprano oggetti per attestare uno status sociale di piccola borghesia o proletariato, la televisione fu il primo fra questi. La pubblicità che viene trasmessa plasma e impone dei nuovi stili di vita.
Snaturati, ciò che Pasolini definì come mutazione antropologica.
Pasolini: Intellettuale Corsaro
Pier Paolo Pasolini nasce nel 1921 e si attesta come intellettuale a Roma già negli anni ’50. Egli visse il miracolo economico con sguardo critico e ne scrisse in modo scandaloso, dicendo cose che vanno oltre la legge dell’epoca. Viene definito come intellettuale corsaro: i suoi articoli più scandalosi pubblicati sul corriere della sera vennero raccolti nel “Corsaro”.
Il padre era di ideologia fascista, cosa che fu motivo di rottura, tanto che si trasferì a Casarsa (Friuli) con la madre, dove scrisse delle poesie in dialetto.
A causa di uno scandalo riguardante la sua sessualità, si trasferì a Roma, dove frequentò le borgate (baraccopoli romane) e scrisse le sue produzioni in prosa (“Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”).
Intellettuale comunista, cattolico e omosessuale con mentalità borghese, Pasolini frequentò i quartieri degradati della capitale perché ritrovava in essi l’UMANITA’ VERA E PURA, al di fuori dello snaturamento dato dal capitalismo.
I suoi romanzi e film subirono in totale 33 processi per scene e tematiche trattate definite come scandalose e oggetto di offesa allo Stato (prostituzione maschile, vite alla giornata e fraintendimenti sulla cristianità (religione di Stato)). Essendo un personaggio di offesa pubblica, gli fu tolta la tessera del PCI : egli non aveva appoggi politici, ma solo intellettuali, tanto che, al suo funerale, fu Ungaretti a recitare il suo elogio funebre.
Ragazzi di Vita: Un Romanzo Scandaloso
Romanzo esordio di Pasolini, immediatamente denunciato per turpiloquio (lessico volgare: registro romanesco) e per pornografia. È diviso in otto episodi collegati fra loro da varie figure; la più importante fra esse è Ricetto, che non è il protagonista del romanzo, ma ne è il filo conduttore fra le vicende. L’ambientazione (borgate) è simbolica per la purezza e la vitalità dell’uomo e Ricetto rappresenta tutto il suo universo. Il tempo del romanzo è antirealistico: prevalgono solo scene notturne ed estive.
Si parla di episodi di vita quotidiana, furti… importanti episodi sono “Ricetto e la rondinella” e “Ricetto arrestato”: un giorno, mentre è con gli amici al Tevere, Ricetto si butta in acqua per salvare una rondinella, nonostante i forti mulinelli; dopo un furto, in cui Ricetto viene arrestato e subisce un “lavaggio del cervello”, si ripresenta la scena con un ragazzino che sta annegando e Ricetto non ha il coraggio di tuffarsi, il ragazzino muore.
Questo romanzo appartiene alla corrente del realismo e ha esclusivamente esigenza documentaristica riguardo la faccia negativa della medaglia del boom economico, analizzando il sottoproletariato scandaloso (mito del popolo selvaggio, diverso dalla moralità borghese).
Pasolini e l'Amore: Un Documentario
Film documentario, in cui Pasolini intervista persone riguardo il tema dell’amore: viaggia in tutta Italia per valutare e documentare le condizioni sociali delle persone che posti più arretrati (più vicini allo stato di natura, al di fuori della realtà consumistica).
Si pone il problema di chi sia per lui l’intellettuale: l’intellettuale, per Pasolini, è un uomo libero, slegato dalla politica e dai compromessi; è impegnato civilmente, è testimone esterno della realtà, è “voce che predica nel deserto” non ascoltata e capita, è una figura spregiudicata e problematica. L’unico patto che ha con il lettore è raccontare la verità, per quanto scomoda essa possa essere.
Pasolini e la Rivoluzione Studentesca
E' corsaro che destabilizza la coscienza degli italiani. Dal 1968 Pasolini cambia il suo modo di essere un intellettuale impegnato, diventando un intellettuale corsaro, definito come battitore libero.
Esempio ne sono i suoi articoli sul corriere della Sera riguardo le rivolte studentesche. La rivoluzione studentesca era infatti un fenomeno appoggiato dalla sinistra politica e ci si aspetterebbe che Pasolini ne scrivesse a favore trovandosi d’accordo con gli studenti, ma non è così: egli dichiarò la neutralità politica intellettuale e si schierò dalla parte dei poliziotti.
I figli dell’alta borghesia si lamentavano degli studi universitari, ma non ne avevano alcun diritto, poiché essi avevano tutto; mentre, i poliziotti, costretti a lavorare per reprimere questi moti, non avevano nulla ed erano poveri: erano loro a soffrire, non gli studenti, che avevano tutto.
Critica alla Cultura di Massa
Pasolini dopo un cena, a casa della madre e della zia, guarda alla televisione la gara di canto “Canzonissima”: spettacolo facile, con balli, ospiti ecc..., che ebbe molto consenso. Innocente programma del sabato sera, Pasolini lo racconta in modo diverso, con sguardo critico, definendolo come volgare (sorelle Kessler che ballavano a gambe scoperte, assurdo per l’epoca, “donna come una buffona vestita come a un mercatino delle schiave, usata per attirare l’attenzione del pubblico, visto come un vecchio bigotto”) e caratterizzandolo come sottocultura.
Mette la lente d’ingrandimento sulla mercificazione del corpo della donna e coglie il senso differenziatore tra le femministe e le prostitute (donne che calpestavano la loro dignità).
Conclusione del saggio dedicato al cinema “La lingua scritta della realtà”. Si enuncia esplicitamente l’intenzione POLITICA dello studio: combattere la chiusura mentale del nuovo orizzonte audiovisivo (cinema e televisione) come fenomeno tecnico, quindi ontologico, cioè non sottoponibile ad analisi o critiche con strumenti esterni al cinema o alla televisione stessi.
Conformista è colui che rinunciando ad essere sé stesso e ai propri gusti personali, si adegua e si adatta al suo gruppo di appartenenza sia nelle idee, che nel modo di vivere o nelle mode estetiche. L’anticonformista (Pasolini) al contrario ha un atteggiamento di rifiuto verso le idee ed i comportamenti prevalenti della massa. Vuole distinguersi da essa ed esprimersi liberamente.
Pasolini e la Verità Politica
In tono solenne, Pasolini fa l’ennesimo scandalo sul corriere della sera con “Io so un sacco di cose, ma non ho le prove”: scrive dei nomi dei responsabili del Golpe, della strage di Milano, di Brescia e di Bologna, conosce e vuole rendere pubblici i nomi dei responsabili neofascisti.
Il suo è un lavoro di ricostruzione intellettuale: ricostruisce la verità sulle vicende italiane dal 1968 in poi senza la finzione giornalistica e politica (che hanno prove ma non fanno nomi). Chi è che deve fare i nomi? Deve farli chi non ha nulla da perdere, come lui (morirà ucciso dopo qualche mese).
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del miracolo economico italiano sul tessuto sociale del paese?
- Come viene descritto Pasolini nel contesto del suo tempo e quali furono le sue principali critiche?
- Qual è il tema centrale del romanzo "Ragazzi di Vita" e perché fu considerato scandaloso?
- In che modo Pasolini affronta il tema dell'amore nel suo documentario e quale visione ha dell'intellettuale?
- Qual è la posizione di Pasolini riguardo alla rivoluzione studentesca e perché è controversa?
Il miracolo economico italiano portò a un'industrializzazione diffusa, riducendo la classe contadina e aumentando l'emigrazione interna dal Sud al Nord. I redditi e i consumi raddoppiarono, influenzando gli stili di vita attraverso la pubblicità e portando a quella che Pasolini definì una "mutazione antropologica".
Pasolini è descritto come un intellettuale corsaro, critico del miracolo economico e della cultura di massa. Egli denunciava la mercificazione della società e la perdita di autenticità umana, opponendosi al conformismo e alla chiusura mentale imposta dai nuovi media.
"Ragazzi di Vita" si concentra sulla vita nelle borgate romane, rappresentando la purezza e la vitalità del sottoproletariato. Fu considerato scandaloso per il suo linguaggio volgare e le tematiche di vita quotidiana, furti e prostituzione, che sfidavano la moralità borghese.
Nel documentario sull'amore, Pasolini esplora le condizioni sociali in Italia, cercando la verità al di fuori della realtà consumistica. Vede l'intellettuale come una figura libera, slegata dalla politica, che testimonia la realtà e racconta verità scomode.
Pasolini si schiera dalla parte dei poliziotti durante la rivoluzione studentesca, vedendo gli studenti come privilegiati che non avevano diritto di lamentarsi. Questa posizione è controversa perché contraddice le aspettative di appoggio alla sinistra politica e agli studenti stessi.