Concetti Chiave
- Pasolini, nato a Bologna, si trasferì a Roma dopo uno scandalo legato alla sua omosessualità, diventando celebre per i romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta".
- Nei suoi romanzi, Pasolini esplora la vita del sottoproletariato, evidenziando la degradazione ma anche la vitalità e l'innocenza assenti nella borghesia.
- Pasolini usa il dialetto romanesco per evocare un mondo arcaico e autentico, contrapponendolo alla modernità standardizzata di giornali e televisione.
- Il brano "Degradazione e innocenza del popolo" racconta di Tommaso Puzzilli, un giovane sottoproletario che esprime solidarietà durante un'alluvione, perdendo la vita per tubercolosi.
- Pasolini è rappresentante dell'ideologia progressista e marxista, valorizzando la spontaneità del popolo come risposta ai mali della modernità.
Indice
La vita di Pasolini
Nato a Bologna nel 1922 da una famiglia borghese, Pasolini si laureò in Lettere con una tesi su Pascoli. Negli anni fra il 1942 e il 1949 Pasolini visse però nel paese della madre (Casarsa nel Friuli), e qui ebbe un primo contatto con l’arcaico mondo contadino, che costituì un momento essenziale della sua esperienza.
A Casarsa iniziò la sua carriera di insegnante, ma la sua omosessualità provocò uno scandalo che nel 1949 lo costrinse a lasciare il paese e a trasferirsi a Roma.Romanzi e sottoproletariato
Pasolini cominciò a ottenere una grande fama come scrittore in modo particolare grazie a due romanzi: “Ragazzi di vita”, risalente al 1955 e “Una vita violenta”, risalente invece al 1959. Inoltre, nel 1955, con Francesco Leonetti e Roberto Roversi, fondò la rivista intitolata “Officina”, la quale ebbe un ruolo importante nel rinnovamento delle prospettive letterarie rispetto alla tradizione ermetica e neorealistica. Al centro di entrambi i romanzi di Pasolini, “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”, si colloca il sottoproletariato, che viene presentato nella sua degradazione morale e materiale. In questi romanzi si parla infatti di prostitute, furti, atti criminosi, ma al tempo stesso Pasolini riconosce qualcosa di positivo in questi strati subalterni, bassi della società: cioè la vitalità, l’innocenza, la purezza, che sono valori sociali positivi che la borghesia non possiede più.
Dialetto e modernità
La regressione è dimostrata anche dall’utilizzo del dialetto romanesco. (Pasolini usa infatti il dialetto per evocare nostalgicamente una civiltà arcaica, autentica, innocente e vitale, che è stata annientata dallo sviluppo della modernità. Occorre tenere presente che il dialetto non è usato soltanto in senso neorealistico come imitazione di ciò che è popolare, ma anche come rielaborazione e reazione al linguaggio standardizzato che veniva proposto ai tempi di Pasolini dai giornali e dalla televisione).
Degradazione e innocenza
“Degradazione e innocenza del popolo” è un brano tratto dal romanzo “Una vita violenta”. Il protagonista è Tommaso Puzzilli, un giovane sottoproletario delle borgate romane (vi è l’ambientazione romana perché Pasolini si trasferì a Roma). Egli si aggira nel mondo ambiguo dei «ragazzi di vita», tra piccoli furti e spedizioni punitive di picchiatori fascisti, passando poi all’impegno politico nelle file del Partito Comunista. Durante un’alluvione che allaga la borgata, il protagonista si prodiga generosamente per salvare una donna in difficoltà rimasta isolata dall’acqua nella sua casa (tema della solidarietà). In seguito a questo soccorso però Tommaso perde la vita, a causa della riacutizzazione della tubercolosi, malattia di cui aveva già sofferto un tempo.
Eroismo e valori sociali
Nonostante il personaggio di Tommaso sia un esempio concreto della degenerazione sotto tutti i punti di vista, sia materiale che morale, egli viene esaltato perché mostra una grande energia vitale, uno spirito istintivo, una grande naturalità e solidarietà nel prestare aiuto a una donna in difficoltà (valori che invece mancano nella borghesia). Con questo testo si vuole dunque mettere in evidenza che anche Pasolini attribuisce un valore particolare ai ceti sociali più bassi (popolo). Tommaso, il protagonista, compie infatti un gesto eroico che sta a dimostrare l’innocenza, l’istinto, e l’agire in modo naturale e immediato di questa fascia della società.(Questo brano lo si può inserire nel populismo caratterizzato dall’Ideologia progressista, in quanto la forza istintiva e naturale, la spontaneità dei ceti inferiori, ossia del popolo, può essere un rimedio al male del presente). Pasolini viene dunque visto come rappresentante dell’orientamento marxista e quindi dell’ideologia progressista. (il tema del “populismo” nella narrativa lo si ritrova anche in Elio Vittorini).
Populismo e narrativa italiana
Per quanto riguarda il lessico, vengono usati vocaboli semplici e comuni, tratti dalla conversazione quotidiana. Si usa una sintassi semplice, non ci sono infatti periodi complessi e articolati. Questo brano si può usare per parlare del populismo nella narrativa italiana, per parlare dell’uso del dialetto, e anche delle sciagure, delle catastrofi naturali (alluvione), personaggi giovani (Tommaso), gruppi sociali (sottoproletariato) e del tema della solidarietà.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della vita personale di Pasolini sulla sua carriera?
- Quali sono i temi principali dei romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta"?
- Come utilizza Pasolini il dialetto nei suoi lavori?
- In che modo il personaggio di Tommaso Puzzilli rappresenta i valori sociali nei romanzi di Pasolini?
- Qual è il ruolo del populismo nella narrativa di Pasolini?
La vita personale di Pasolini, in particolare la sua omosessualità, ha avuto un impatto significativo sulla sua carriera, costringendolo a lasciare Casarsa e trasferirsi a Roma nel 1949 a causa di uno scandalo.
I romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta" si concentrano sul sottoproletariato, evidenziando la degradazione morale e materiale, ma anche la vitalità, l'innocenza e la purezza di questi strati sociali.
Pasolini utilizza il dialetto romanesco per evocare una civiltà arcaica e autentica, opponendosi al linguaggio standardizzato dei media del suo tempo, e non solo come imitazione neorealistica del popolare.
Tommaso Puzzilli, nonostante la sua degenerazione, è esaltato per la sua energia vitale e solidarietà, dimostrando che i ceti sociali più bassi possiedono valori come l'innocenza e l'istinto, che mancano alla borghesia.
Il populismo nella narrativa di Pasolini si manifesta attraverso la valorizzazione della spontaneità e forza istintiva dei ceti inferiori, visti come un rimedio al male del presente, in linea con l'ideologia progressista e marxista.