Concetti Chiave
- Natalia Ginzburg, nata Levi, è una scrittrice italiana di rilievo con un percorso segnato da significativi eventi personali e storici, tra cui il matrimonio con Leone Ginzburg e le persecuzioni razziali.
- Tra le sue opere più importanti spicca "Lessico famigliare", un romanzo ispirato alla storia della sua famiglia e alla resistenza antifascista, che ha ottenuto grande successo e riconoscimenti come il premio Strega.
- La produzione letteraria di Ginzburg include romanzi, saggi e opere teatrali, con temi ricorrenti legati alla famiglia e alle dinamiche personali e sociali del suo tempo.
- Il suo romanzo "La famiglia Manzoni" esplora biograficamente la famiglia di Alessandro Manzoni attraverso un'attenta ricerca documentale, evidenziando una narrazione epistolare e storica.
- Ginzburg, oltre alla carriera letteraria, ha avuto un ruolo attivo nella politica, venendo eletta senatrice nel 1981 per il Partito Comunista Italiano e partecipando a dibattiti pubblici su temi sociali e culturali.
Indice
Biografia di Natalia Ginzburg
Natalia Ginzburg nasce il 14 luglio del 1916 a Palermo da un padre di origine ebraica e una madre originaria di Milano.Vive la sua infanzia e la sua adolescenza a Torino frequentando il liceo classico statale Vittorio Alfieri.
Nel 1933 debutta nel campo letterario col suo primo racconto “bambini” pubblicato tramite la rivista “Solaria”.
Nel 1938 sposa Leone Ginzburg da cui prese il cognome per firmare tutte le sue opere.
Nel 1939 nasce il suo primo figlio Carlo e inizia a frequentare il circolo di intellettuali della casa editrice Einaudi di Torino.
Nel 1940 Natalia Ginzburg si sposta col marito in Abruzzo per motivi politico/razziali e nasce il secondo figlio Andrea.
Nel 1942 pubblica il suo primo romanzo “la strada che va in città” sotto il falso nome di Alessandra Tornimparte per poi pubblicarlo di nuovo col suo vero nome nel 1945.
Nel 1943 nasce la sua terza figlia Alessandra.
Nel 1944 dopo la tortura e l’uccisione di suo marito Leone si trasferisce prima a Roma lavorando come impiegata per la casa editrice Einaudi per poi trasferirsi di nuovo a Torino ricongiungendosi con la famiglia.
Nel 1947 pubblica il suo romanzo “è stato così” e vince il premio letterario “tempo”.
Nel 1950 sposa il direttore dell’istituto di cultura italiana a Londra Gabriele Baldini con cui avrà due figli tutti e due con forme di handicap Susanna nel 1954 e Antonio nel 1959.
Nel 1957 pubblica una raccolta di racconti lunghi intitolata “Valentino” con cui vince il premio “Viareggio”.
Nel 1963 pubblica “Lessico famigliare” il romanzo della scrittrice con più successo con cui ottiene il premio “Strega”; in questo periodo collabora con il Corriere della Sera pubblicando vari articoli critici sulla cinematografia, sulla letteratura e sul teatro (uno di questi è una lettura critica e al femminile del lungometraggio “sussurri e grida” che diventa presto un punto di riferimento per la critica bergmaniana che prende il nome dal regista di fama mondiale Ernst Ingmar Bergman) e ripropone nei suoi romanzi il tema del microcosmo famigliare.
Nel 1969 muore il suo secondo marito e inizia la sua attività politica nel bel mezzo degli anni di piombo, sottoscrive nel 1971 la sua firma alla lettera aperta sull’Espresso sul caso Pinelli”, in cui si denunciano le autorità della questura di Milano.
Nel 1981 Natalia Ginzburg viene eletta senatrice a nome del Partito Comunista Italiano.
In data 15 marzo 1988 scrive per “L’unità” un articolo chiamato: “quella croce rappresenta tutti”, in cui difende la presenza del crocifisso nelle scuole italiane opponendosi alle contestazioni di quegli anni.
Muore a Roma nel 1991, è sepolta al cimitero del Verano a Roma.
Opere di Natalia Ginzburg
Ecco in generale le opere di Natalia Ginzburg:Cinque romanzi brevi del 1965; Opere uno del 1986; nel 1987: Opere due.
Tra i romanzi scrisse: nel 1942 La strada che va in città; nel 1947 è stato così; nel 1963 Lessico famigliare; nel 1973 Caro Michele; nel 1983 La famiglia Manzoni.
Tra i saggi e le memorie nel 1962 scrisse Le piccole virtù e nel 1990 Serena Cruz o la vera giustizia.
Tra le opere teatrali nel 1966 scrisse Ti ho sposato per allegria e nel 1971 Il paese di mare e altre commedie.
Infine tra le traduzioni si ricordano nel 1946 La strada di Swann (Marcel Proust) e nel 1983 La signora Bovary (Gustave Flaubert)
Lessico famigliare
Lessico famigliare è il più famoso romanzo della scrittrice Natalia Ginzburg con cui ha vinto il premio Strega e che è stato tradotto in varie lingue, tra cui l’ebraico, il coreano e il giapponese.Trama: il romanzo racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, vissuta a Torino fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta. Il libro trae ispirazione dai ricordi e dalle esperienze vissute della famiglia della scrittrice Natalia Ginzburg unendo il suo passato e la sua immaginazione e ripercorre le vicende della seconda guerra mondiale e della resistenza partigiana in nord Italia.
Personaggi di Lessico famigliare
Natalia è la protagonista e narratrice del libro, ma non parla molto di se stessa se non alla fine. Ripercorre la storia della sua vita prima a Torino nel periodo del primo dopoguerra e dopo con le leggi razziali quando si trasferisce in Abruzzo con il marito Leone che verrà ucciso nel carcere romano di Regina Coeli; racconta anche la sua nuova vita con Gabriele Alfieri dal 1950.Giuseppe o Beppino è il padre di Natalia, scienziato di origini triestine, è molto irascibile e severo con i figli.
Lidia, madre di Natalia, accorre in aiuto quando Giuseppe si altera con i suoi figli.
Gino, Mario e Alberto che sono i fratelli di Natalia.

Paola è la sorella maggiore di Natalia e ha preso dalla madre Lidia gli stessi gusti.
Natalina è la governante della casa e una sua caratteristica è quella di sbagliare sempre i pronomi personali.

Il lavoro di ricerca su La famiglia Manzoni
Nel romanzo “La famiglia Manzoni” che Natalia Ginzburg scrisse nel 1983, viene presentata una biografia della famiglia di Alessandro Manzoni. Utilizzando diari, lettere e scritti autentici, l’autrice ricostruisce le vicende della famiglia. In particolare nel testo, scritto come un romanzo epistolare, emerge la figura dell’autore de “I Promessi Sposi” come di un padre negativo. Tuttavia, la figura di Manzoni, protagonista del libro, non è esaltata, ma è presentata come il fil rouge che tiene insieme la famiglia e gli altri personaggi, attraverso cui appunto l’autore emerge: “Non volevo che egli avesse piú spazio degli altri; volevo che fosse visto di profilo e di scorcio, e mescolato in mezzo agli altri, confuso nel polverio della vita giornaliera. E tuttavia egli domina la scena; è il capo-famiglia; e gli altri certo non hanno la sua grandezza. E d'altronde egli appare più degli altri strano, tortuoso, complesso” Così scrisse l’autrice dichiarando le sue intenzioni. E così veniamo a conoscenza della famiglia attraverso vari personaggi che man mano compaiono, come Giulia Beccaria, la madre di Manzoni, alla quale la Ginzburg dedica il primo capitolo. O come quelli dedicati ai figli, tra cui anche Stefano Stampa.Nello scrivere il romanzo, affinché l’opera fosse anche una testimonianza autentica e biografica sulla famiglia Manzoni, la Ginzburg consultò, oltre ai documenti e diari, anche diversi studiosi: “Avevo delle lettere e dei libri. Non volevo esprimere commenti, ma limitarmi a una nuda e semplice successione dei fatti. Volevo che i fatti parlassero da sé. Volevo che le lettere accorate o fredde, cerimoniose o schiette, palesemente menzognere o indubitabilmente sincere, parlassero da sé. Pure alcuni commenti mi è sembrato via via impossibile non esprimerli. Sono quanto mai rari e brevi.” Il suo testo quindi, è frutto di un’attenta ricerca e documentazione, e la sua intenzione nello scriverlo fu quella di “ricostruire e ricomporre per disteso la storia della famiglia Manzoni, attraverso le lettere e le cose che se ne sanno. È una storia che esiste sparpagliata in diversi libri, per lo più introvabili dai librai. [...] Non avevo mai scritto un libro di questo genere, dove occorrevano altri libri, e documenti. Avevo scritto romanzi nati dall’invenzione o da ricordi miei, e dove non mi occorreva nulla e nessuno.”
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Qual è l'opera più famosa di Natalia Ginzburg e di cosa tratta?
- Quali sono stati i principali eventi della vita di Natalia Ginzburg?
- Quali premi letterari ha vinto Natalia Ginzburg?
- In che modo Natalia Ginzburg ha contribuito alla critica letteraria e politica?
- Come ha affrontato Natalia Ginzburg la scrittura del romanzo "La famiglia Manzoni"?
L'opera più famosa di Natalia Ginzburg è "Lessico famigliare", che racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, vissuta a Torino tra gli anni Trenta e Cinquanta, ispirandosi ai ricordi e alle esperienze della scrittrice.
Natalia Ginzburg è nata a Palermo nel 1916, ha vissuto a Torino, ha sposato Leone Ginzburg, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1942, ha vinto il premio Strega con "Lessico famigliare" nel 1963, ed è stata eletta senatrice nel 1981. È morta a Roma nel 1991.
Natalia Ginzburg ha vinto il premio "Tempo" nel 1947 per il romanzo "È stato così", il premio "Viareggio" nel 1957 per "Valentino", e il premio "Strega" nel 1963 per "Lessico famigliare".
Natalia Ginzburg ha collaborato con il Corriere della Sera, pubblicando articoli critici sulla cinematografia, letteratura e teatro, e ha partecipato attivamente alla politica, firmando la lettera aperta sul caso Pinelli nel 1971 e difendendo la presenza del crocifisso nelle scuole italiane nel 1988.
Natalia Ginzburg ha scritto "La famiglia Manzoni" nel 1983 utilizzando diari, lettere e scritti autentici per ricostruire le vicende della famiglia Manzoni, con l'intento di presentare una testimonianza autentica e biografica, evitando commenti personali e lasciando che i fatti parlassero da sé.