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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Le città invisibili" di Italo Calvino è ambientato nel 1280 alla corte di Kublai Khan e rielabora "il Milione" di Marco Polo, esplorando il ruolo delle città moderne.
  • Ogni capitolo si apre e chiude con dialoghi tra Marco Polo e Kublai Khan, in cui Polo descrive città sia reali che immaginarie, tutte con nomi femminili.
  • La struttura del romanzo comprende nove capitoli con cinquantacinque descrizioni di città, suddivise in undici sezioni tematiche senza seguire un ordine cronologico.
  • La città invisibile di Zobeide nasce da un sogno comune di felicità e desiderio, rappresentata da una figura femminile che gli abitanti sperano di raggiungere.
  • Zobeide è costruita con mura per prevenire la fuga del desiderio, ma queste stesse leggi limitano la felicità, trasformando la città in un luogo di oppressione.
Questo appunto di Italiano tratta le caratteristiche e la struttura dell’opera “Le città invisibili” del celebre scrittore italiano Italo Calvino. Dopo una breve panoramica, vengono analizzate nello specifico i tratti peculiari della città invisibile di Zobeide.
Le Città Invisibili di Italo Calvino e la città di Zobeide articolo

Indice

  1. Caratteristiche generali del romanzo “Le Città Invisibili” di Italo Calvino
  2. La struttura del romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino
  3. Breve analisi della città invisibile di Zobeide

Caratteristiche generali del romanzo “Le Città Invisibili” di Italo Calvino

“Le città invisibili” è un romanzo dello scrittore italiano Italo Calvino, che è stato pubblicato nel 1972.
Altri noti romanzi di questo autore comprendono: “Il barone rampante”; “Il visconte dimezzato”; “Il cavaliere inesistente”; “Se una notte d'inverno un viaggiatore” e “Il sentiero dei nidi di ragno”.
Il romanzo “Le città invisibili” è ambientato intorno al 1280 presso la corte dell’imperatore dei tartari Kublai Khan, e vede come due protagonisti Marco Polo e Kublai Khan.

Nell’intento originale di Italo Calvino, vi era la volontà di rielaborare “il Milione” di Marco Polo, sulla base delle personali riflessioni dell’autore concernenti il ruolo giocato dalle grandi città dell’epoca moderna.
Ogni capitolo si apre e si chiude con un dialogo fra i due protagonisti, Marco Polo e Kublai Khan. Nello specifico, l’imperatore Kublai Khan interroga l’esploratore Marco Polo circa alcune città che fanno parte del suo vastissimo impero. Durante questi dialoghi, Marco polo descrive sia città reali, che ha conosciuto durante i suoi numerosi viaggi, sia città immaginarie, descritte e inventate sul momento per deliziare le orecchie dell’imperatore. Tutte le città inventate sono accumunate dall’avere nomi femminili.
Per approfondimenti sulla vita e sulle opere di Italo Calvino vedi anche qui

La struttura del romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino

Il romanzo “Le città invisibili” è costituito da nove capitoli nei quali vengono descritte cinquantacinque città. Ognuno dei nove capitoli contiene cinque descrizioni di città realmente visitate dall’esploratore, ma fanno eccezione il primo e l’ultimo capitolo, i quali contengono dieci descrizioni di città immaginarie, appunto invisibili.
La descrizione delle città, effettuata dall’esploratore Marco Polo, non segue un ordine cronologico, bensì seguono la gerarchia originale delineata dall’autore. Più specificatamente, la descrizione delle città può essere raggruppata nelle undici sezioni riportate di seguito:

  • Le città e la memoria, che comprende le città: Diomira (cap. 1), Isidora (cap. 1), Zaira (cap. 1), Zora (cap. 1) e Maurilia (cap. 2).
  • Le città e il desiderio, che comprende le città: Dorotea (cap. 1), Anastasia (cap. 1), Despina (cap. 1), Fedora (cap. 2) e Zobeide (cap. 3)
  • Le città e i segni, che comprende le città: Tamara (cap. 1), Zirma (cap. 1), Zoe (cap. 2), Ipazia (cap. 3) e Olivia (cap. 5)
  • Le città sottili, che comprende le città: Isaura (cap. 1), Zenobia (cap. 2), Armilla (cap. 3), Sofronia (cap. 4) e Ottavia (cap. 5)
  • Le città e gli scambi, che comprende le città: Eufemia (cap. 2), Cloe (cap. 3), Eutropia (cap. 4), Ersilia (cap. 5) e Smeraldina (cap. 6)
  • Le città e gli occhi, che comprende le città: Valdrada (cap. 3), Zemrude (cap. 4), Bauci (cap. 5), Fillide (cap. 6), e Moriana (cap. 7)
  • Le città e il nome, che comprende le città: Aglaura (cap. 4), Leandra (cap. 5), Pirra (cap. 6), Clarice (cap. 7) e Irene (cap. 8)
  • Le città e i morti, che comprende le città: Melania (cap. 5), Adelma (cap. 6), Eusapia (cap. 7), Argia (cap. 8) e Laudomia (cap. 9)
  • Le città e il cielo, che comprende le città: Eudossia (cap.6), Bersabea (cap. 7), Tecla (cap. 8), Perinzia (cap. 9) e Andria (cap. 9)
  • Le città continue, che comprende le città: Leonia (cap. 7), Trude (cap. 8), Procopia (cap. 9), Cecilia (cap. 9) e Pentesilea (cap. 9)
  • Le città nascoste, che comprende le città: Olinda (cap. 8), Raissa (cap. 9) Marozia (cap. 9), Teodora (cap. 9) e Berenice (cap. 9).
Le Città Invisibili di Italo Calvino e la città di Zobeide articolo

Breve analisi della città invisibile di Zobeide

La città invisibile Zobeide è descritta nel terzo capitolo dell’opera, nella terza cornice, e rappresenta la quinta città della sezione “Le città e il desiderio”.
La città invisibile Zobeide nasce da un sogno, inteso come realizzazione di un desiderio, ed è infatti l’ultima città dedicata alla serie del desiderio. Ci troviamo nel cuore della dimensione utopica, progettuale, alla scoperta delle ragioni segrete che hanno spinto gli uomini a fondare una città che viene costruita a partire da un sogno collettivo e condiviso da tutti. Zobeide è un luogo antropico in cui le persone confluiscono perché accumunate da un desiderio di felicità che sperano di veder realizzato. Questo desiderio comune si incarna nelle fattezze di una donna. Questa figura è Zobeide ed l’archetipo dell’Angelica dei poemi cavallereschi. Zobeide costituisce l’icona della bellezza assoluta ed eterna, metafora della condizione felice a cui ogni essere umano aspira. Zobeide vuole essere la città in cui realizzare il proprio sogno è possibile, e per questo motivo la musa di nome Zobeide viene inseguita.
Il suo nome appartiene alle tradizioni del mondo narrato nelle “Mille ed una notte”, che accresce il suo fascino e mistero, rendendola un qualcosa di irraggiungibile. La fuggitiva, nuda e con i capelli lunghi, semina tutti e scompare, quindi, gli uomini rimangono a mani vuote ma non si danno per vinti, decidendo di fondare una città, costruendola esattamente come l’avevano sognata.
Per non correre il rischio di perdere ancora Zobeide, gli uomini impongono degli ostacoli che le impediscano di passare, queste mura rappresentano le leggi, che garantiscono una convivenza non minacciata da comportamenti che possano ledere il bene comune. Le mura però, li limitano al raggiungimento della piena felicità.
Calvino utilizza l’immagine gomitolo, che ricorda lo gnommero di Gadda.
I padri fondatori non capivano cosa attraesse i nuovi arrivati nella città labirinto, angustiata dalle leggi. La gente che affluisce ha avuto lo stesso sogno e converge nella speranza di poter vedere soddisfatto il proprio desiderio, salvo che l’agglomerarsi progressivo complichi le condizioni di vita, e la città che era nata come luogo di bellezza ne diventa l’esatto opposto.
Per approfondimenti su Le città invisibili di Italo Calvino vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche generali del romanzo "Le Città Invisibili" di Italo Calvino?
  2. "Le città invisibili" è un romanzo di Italo Calvino pubblicato nel 1972, ambientato alla corte di Kublai Khan e con protagonisti Marco Polo e l'imperatore stesso. Il romanzo esplora il ruolo delle città moderne attraverso descrizioni di città reali e immaginarie.

  3. Come è strutturato il romanzo "Le città invisibili"?
  4. Il romanzo è composto da nove capitoli che descrivono cinquantacinque città. Ogni capitolo contiene cinque descrizioni di città, tranne il primo e l'ultimo che ne contengono dieci. Le città sono raggruppate in undici sezioni tematiche.

  5. Qual è il tema centrale della città invisibile di Zobeide?
  6. Zobeide è una città nata da un sogno collettivo, rappresentando il desiderio di felicità e bellezza assoluta. È costruita per realizzare un sogno comune, ma le leggi e le mura imposte per proteggere questo sogno limitano la felicità.

  7. Qual è il significato simbolico di Zobeide nel romanzo?
  8. Zobeide simboleggia il desiderio umano di raggiungere la felicità e la bellezza, ma anche le limitazioni imposte dalle leggi e dalle strutture sociali che possono ostacolare questo raggiungimento.

  9. Come viene descritta la fondazione di Zobeide?
  10. Zobeide è fondata da uomini che condividono un sogno comune di una donna ideale. Per non perdere questo sogno, costruiscono la città con ostacoli e leggi, ma queste stesse strutture finiscono per complicare la vita e allontanare la bellezza originaria.

Domande e risposte

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