Concetti Chiave
- Il libro "Le Città Invisibili", pubblicato nel 1972, è un'opera enciclopedica che riflette la visione di Calvino ispirata dalle strutture letterarie di Borges.
- La struttura del libro include una cornice narrativa con Marco Polo e Kublai Khan e 55 cartoline, organizzate in una sequenza combinatoria e classificatoria.
- Ogni città descritta ha un nome di donna esotico, simboleggiando un ideale utopico di città dei sogni, ad eccezione di Cecilia.
- Calvino esplora temi utopici e distopici, riflettendo su come la modernizzazione e il consumismo abbiano trasformato l'habitat urbano.
- Il romanzo invita a scoprire le ragioni segrete per cui gli uomini vivono in città, proponendo una visione utopica delle città come dovrebbero essere.
Indice
L'opera enciclopedica di Calvino
Libro pubblicato nel 1972, è un’opera enciclopedica, nella lezione americana proponeva una serie di modelli di opere di questo tipo e quello che a lui era più caro faceva capo alle strutture dei lavori di Borges, nella cui produzione letteraria vedeva nucleati i suoi ideali: proposta di modelli del mondo con forme ideali di vita, scrittura che contiene un’intera visione in uno spazio ridotto.
Struttura e impaginazione del libro
Il fatto che le “Città invisibili” siano un’opera enciclopedica appare chiaro vedendo l’indice, in cui si scopre la attitudine combinatoria e classificatoria di Calvino, il libro viene impaginato in questo modo:
- Cornice, vede come interlocutori Marco Polo e Kublai Khan, presso il quale il primo si reca e da cui riceve l’incarico di visitare la varie città dell’impero e poi di riferirne all’imperatore.
- 55 Cartoline che fanno parte sempre della cornice e vengono raggruppate in diverse tipologie, una disposizione che le combina in una sequenza particolare a forma di rombo allungato, in cui compaiono le città cinque per ciascuna delle 11 tipologie.
L’impaginazione delle cartoline segue questo schema: dall’alto la prima delle cinque città della memoria, poi una seconda della stessa serie e poi la prima città della tipologia del desiderio,
Onomastica e significato delle città
Calvino, in una delle successive edizioni, porta l’attenzione sull’onomastica, ogni città ha infatti un nome di donna esotici [ad eccezione di Cecilia, che però designa un centro urbano non ideale] perché attraverso l’icona femminile vuole rappresentare la città dei sogni, in cui ciascuno desidererebbe abitare, ovviamente di carattere utopica.
Utopia e distopia nelle città
Si trovano dei tratti utopici e altri distopici, in effetti il progetto di “Città invisibili” a cui lui lavora per molti anni, è “un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa più difficile viverle”. Il titolo afferma che nasca come “sogno che nasce dalle città invivibili”, dovuto alla modernizzazione, boom economico e consumismo, ha quindi la percezione di una trasformazione dell’habitat umano che rende più faticosa la vita quotidiana.
Obiettivo e numeri simbolici
Prima che sia troppo tardi, come una sorta di profeta, Calvino suona questo campanello d’allarme e rilancia nella direzione utopica delle ragioni fondanti delle città, come essere devono essere e a quali bisogni debbano rispondere, il vero obiettivo del suo lavoro è quello di “scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere in città”. I numeri del romanzo [55, 5 e 11] non appartengono alla tradizione, 55 sono però le città che sono sorte nella grande isola-continente che aveva concepito Thomas More nel romanzo “Uthopia”, come a voler sottolineare la sua intenzione utopica.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura dell'opera "Le città invisibili" di Calvino?
- Qual è il significato dell'onomastica delle città descritte da Calvino?
- Come si manifestano i temi di utopia e distopia nelle città di Calvino?
- Qual è l'obiettivo principale di Calvino nel suo lavoro sulle città?
L'opera è strutturata come un'enciclopedia con una cornice narrativa tra Marco Polo e Kublai Khan e 55 cartoline raggruppate in 11 tipologie, disposte in una sequenza a forma di rombo allungato.
Ogni città ha un nome di donna esotico per rappresentare la città dei sogni, di carattere utopico, tranne Cecilia, che designa un centro urbano non ideale.
Le città presentano tratti utopici e distopici, riflettendo un amore per le città in un momento in cui diventa difficile viverle a causa della modernizzazione e del consumismo.
L'obiettivo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere in città, suonando un campanello d'allarme per una direzione utopica delle città.