Concetti Chiave
- Italo Calvino ha intrecciato realtà e fantasia nella sua poetica, creando mondi in cui il quotidiano e il meraviglioso convivono, esplorando temi come l'identità e la memoria.
- Il cavaliere inesistente è ambientato nel IX secolo, con un racconto che si svolge principalmente durante la guerra tra cristiani e musulmani in Europa e Nord Africa.
- Agilulfo, il protagonista del romanzo, incarna l'ideale cavalleresco pur essendo privo di sostanza fisica, vivendo attraverso la sua armatura e il rigido rispetto dei codici cavallereschi.
- Bradamante o Suor Teodora è una donna forte e indipendente, che evolve da guerriera a narratrice, rappresentando la lotta tra dovere e desiderio, tra ideale e realtà.
- La struttura narrativa del libro è caratterizzata da un ritmo inizialmente lento, che accelera nella seconda parte, con una narrazione che si sposta tra vari personaggi, senza un protagonista definito.
Indice
- Vita di Italo Calvino
- La poetica di Italo Calvino
- Le caratteristiche principali de Il cavaliere inesistente di Italo Calvino
- Riassunto de Il cavaliere inesistente
- I personaggi de Il cavaliere inesistente
- Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildinverni e degli Altri di Corbentraz e Sura
- Rambaldo di Rossiglione
- Bradamante o Suor Teodora
- Torrismondo
- Gurdulù
- La struttura narrativa e focalizzazione
Vita di Italo Calvino
Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a Santiago de las Vegas, nell'isola di Cuba, ma già nel 1925 la sua famiglia si trasferisce a Sanremo, dove suo padre era nato. Trascorre l'infanzia a Sanremo, consegue nel 1941 la licenza liceale al liceo "G. D. Cassini" di Genova e si iscrive alla Facoltà di Agraria dell'Università di Torino. Nel 1943 si trasferisce alla Regia Università di Firenze e nel 1944 si iscrive al Partito Comunista Italiano.
La poetica di Italo Calvino
La poetica di Italo Calvino si distingue per la sua capacità di intrecciare realtà e fantasia, creando mondi narrativi in cui il meraviglioso e il quotidiano convivono armoniosamente. Calvino era un maestro nel giocare con le strutture narrative, esplorando diverse forme e stili con una curiosità intellettuale senza limiti. La sua scrittura è caratterizzata da una leggerezza e una precisione linguistica che rendono i suoi racconti immediatamente riconoscibili. Attraverso le sue opere, Calvino ha esplorato temi come l'identità, la memoria e la ricerca di senso in un mondo in continuo cambiamento, invitando i lettori a riflettere sulla complessità dell'esistenza umana e sulla potenza evocativa della letteratura.
Le caratteristiche principali de Il cavaliere inesistente di Italo Calvino
Genere dell'opera: Romanzo.Ambiente: Le vicende si ambientano da principio sotto le mura di Parigi, in seguito si spostano negli accampamenti cristiani durante la guerra contro i mori, poi in Inghilterra, in Marocco e infine nuovamente in terra francese.
Tempo: La storia si svolge nel IX secolo, durante la guerra contro i musulmani, che occupavano la Spagna.
Riassunto de Il cavaliere inesistente
Ecco il riassunto del libro Il cavaliere inesistente: Suor Teodora è intenta a scontare la sua penitenza affidatale dalla badessa, che consiste nello scrivere un libro. Allora la monaca incomincia a narrare. Tra i paladini di Carlo Magno, ve ne è uno, di nome Agilulfo, che non esiste. Nella sua splendente armatura, infatti, c'è il vuoto, e per questo fatto è deriso e schernito dai suoi commilitoni. Nonostante questo impedimento, Agilulfo è di gran lunga il miglior soldato che l'esercito francese abbia. Non esistendo il cavaliere non ha bisogno di mangiare e tantomeno di dormire, infatti, di notte vaga per l'accampamento correggendo con la sua nota pignoleria ogni disfunzione all'interno dell'esercito. Una notte, vagando tra i padiglioni, si imbatté in un giovane cavaliere, di nome Rambaldo, angosciato al pensiero della battaglia prevista per l'indomani, il quale gli chiese come potesse trovare sul campo di battaglia l'Argalif Isoarre, per ucciderlo e vendicare la morte di suo padre. Il paladino con la consueta fermezza gli indicò di recarsi in un padiglione dove avrebbero esaudito la sua richiesta. Rambaldo rimase molto colpito dalla sicurezza di Agilulfo e da subito ebbe stima di lui. Il giovane cavaliere conoscendo meglio la vita nell'accampamento rimase molto deluso, in quanto la immaginava assai diversa. La sufficienza con cui i componenti dell'esercito svolgevano le proprie mansioni lo lasciò amareggiato, ma spinto dall'orgoglio di vendicare suo padre il giorno seguente si presentò sul campo di battaglia deciso a raggiungere il suo scopo, e raggiuntolo, anche se poco onorevolmente, sulla strada del ritorno cadde in una imboscata di due cavalieri arabi, dalla quale fu salvato da un misterioso cavaliere, che non si fece riconoscere. Rincorsolo lo vide spogliarsi dell'armatura vicino a un torrente e scoprì che era una donna. Tornato al campo chiese informazioni su di lei ad alcuni compagni che gli affermarono che si trattava di Bradamante, una coraggiosa donna dal carattere scontroso. Rambaldo si invaghì subito di lei, tanto da non riuscire a pensare ad altro. Il giovane decise così di chiedere consiglio ad Agilulfo, delle stravaganti caratteristiche del quale era stato informato dai compagni, ma non ottenne alcuna risposta da lui. Rambaldo vagando ancora per l'accampamento incontrò Torrismondo, un altro giovane cavaliere, anch'egli deluso dal vero aspetto della guerra. Questo, durante il pranzo, accusò Agilulfo di non potersi fregiare del titolo di cavaliere, in quanto la donna da lui salvata dai briganti quindici anni prima in realtà non era vergine, e quindi ad Agilulfo sarebbe spettato solamente un riconoscimento ma non il titolo di cavaliere. Torrismondo affermò di essere figlio di quella donna, e così, negando di essere figlio dei duchi di Cornovaglia ricusò anch'egli il titolo di cavaliere, che tuttavia gli sarebbe spettato se avesse dimostrato di essere figlio di un dei cavalieri del Santo Graal. Il fatto destò molto scalpore nell'accampamento, e Carlo Magno invitò i due interessati a fornire delle prove per suffragare le proprie tesi. I due allora partirono alla ricerca delle testimonianze che avrebbero chiarificato la loro situazione. Bradamante, sconvolta dalla notizia, si preparò rapidamente a partire per inseguire Agilulfo, del quale era pazzamente innamorata, e al suo seguito partì Rambaldo, che per lo stesso motivo rincorreva la donna. Agilulfo giunse al monastero dove Sofronia, donna da lui salvata, si era rifugiata dopo l'incontro con il paladino, ma trovatolo distrutto, seppe da un contadino che tutte le suore erano state rapite dai saraceni e portate in Marocco. Così il cavaliere si imbarcò su una nave e partì alla volta del Marocco deciso a ritrovare la donna. La nave però durante il viaggio scontrò una balena e naufragò. Grazie alla sua stravagante natura Agilulfo, affondato a causa del peso della corazza, camminando sul fondale del mare giunse ugualmente in Marocco, dove scoprì che Sofronia era stata promessa in sposa al Saladino di quella regione. Con estrema abilità liberò la donna e con lei si imbarcò per la Francia su di una nave, che, ugualmente alla prima, naufragò vicino alle coste francesi. Agilulfo riuscì a portare in salvo la donna e, lasciandola in una grotta a riposare, corse da Carlo Magno per riferirgli del ritrovamento. Intanto Torrismondo aveva raggiunto i cavalieri del Santo Graal e deluso dalle loro strampalate ideologie cominciò ad errare per le nazioni senza una meta. Giunto in una grotta, vi trovò proprio Sofronia, e, folgorato dalla sua bellezza se ne invaghì e si unì con lei. Sopraggiunti, Agilulfo e Carlo Magno rimasero sbigottiti alla vista di ciò: Agilulfo fuggì disperato per aver perso il suo onore, rincorso dal riconoscente Rambaldo, che cercava di riferirgli la verità. Sofronia non era infatti la madre di Torrismondo, che era fuggito anch'egli per non sopportare l'umiliazione di aver provocato un incesto, bensì la sorellastra; la verità era stata occultata dai genitori dei due. Così Torrismondo poté sposare Sofronia e trasferirsi con lei in una terra assegnatagli da Carlo Magno, ma Rambaldo non riuscì a raggiungere Agilulfo, che abbandonando la sua armatura svanì nel nulla. Rambaldo errò per anni in cerca di Bradamante e infine la trovò in un convento, in cui era entrata con il nome di Suor Teodora.
I personaggi de Il cavaliere inesistente
I personaggi de Il cavaliere inesistente sono tanti e ognuno ha le sue caratteristiche caratteriali.
Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildinverni e degli Altri di Corbentraz e Sura
Agilulfo incarna l'ideale del cavaliere perfetto, sebbene sia privo di sostanza fisica. La sua esistenza è legata esclusivamente alla sua armatura e alla rigida aderenza ai codici cavallereschi. La sua vita è un continuo sforzo verso la perfezione, che lo rende intransigente e pignolo, incapace di tollerare qualsiasi deviazione dalla norma. Nonostante la sua apparente freddezza e l'assenza di emozioni, il finale rivela una complessità emotiva inaspettata: il suo orgoglio ferito lo porta a svanire, suggerendo che dietro la corazza del cavaliere si nasconda un'anima capace di sentire.
Rambaldo di Rossiglione
Rambaldo rappresenta il giovane cavaliere alle prime armi, pieno di ideali romantici sulla guerra e sulla cavalleria che si scontrano con la cruda realtà. La sua figura è quella di un apprendista che cerca in Agilulfo un modello e un conforto, ma che si trova anche a competere con lui per l'amore di Bradamante. Il suo percorso di crescita è segnato da disillusioni e sfide, ma alla fine dimostra maturità e gratitudine verso Agilulfo, riconoscendone il valore e accettando da lui l'armatura come simbolo di stima reciproca.
Bradamante o Suor Teodora
Bradamante è una figura di donna forte e indipendente, una guerriera che non teme di confrontarsi con gli uomini sul campo di battaglia. La sua ricerca della perfezione la porta inizialmente a idealizzare Agilulfo, ma il suo viaggio emotivo la conduce a riconoscere il valore dell'imperfetto Rambaldo. La sua evoluzione è marcata da un cambiamento radicale: da guerriera a narratrice dei fatti, fino alla decisione di abbandonare il convento per seguire il cuore. Bradamante incarna la lotta tra dovere e desiderio, tra ideale e realtà.
Torrismondo
Torrismondo è un personaggio che riflette il tema della ricerca di identità e del confronto con la realtà. Inizialmente presentato come un anti-eroe rispetto ad Agilulfo, il suo viaggio in Inghilterra e la scoperta delle sue origini lo trasformano in un personaggio positivo, capace di superare le disillusioni giovanili e di abbracciare una visione più matura e personale della vita. La sua storia è un percorso di crescita interiore che lo porta a riconsiderare i propri valori e le proprie convinzioni.
Gurdulù
Gurdulù è l'antitesi di Agilulfo: esiste fisicamente ma è privo di una coscienza di sé. La sua figura è quella del buffone, dell'ingenuo che vive in un mondo tutto suo, incapace di distinguere la realtà dalla fantasia. La sua presenza nel racconto offre momenti di leggerezza e umorismo, ma riflette anche temi profondi come l'identità e la percezione del sé. Gurdulù, con la sua confusione tra sé e il mondo esterno, rappresenta l'idea che l'esistenza possa essere vissuta in modi diversi, sfidando le convenzioni e le aspettative.
Sequenze narrative
Queste sono le sequenze narrative del romanzo de Il cavaliere inesistente:- Presentazione del cavaliere inesistente.
- Notte al campo: il cavaliere inesistente incontra Rambaldo.
- Presentazione di Gurdulù.
- Battaglia: Rambaldo incontra Bradamante.
- Vita del campo: rancio e sepoltura dei morti.
- Presentazione di Bradamante e Torrismondo.
- A tavola con i paladini viene messo in dubbio l'onore del cavaliere inesistente.
- Il cavaliere inesistente parte per vendicare il suo onore e incontra la vedova Priscilla.
- Viaggio del cavaliere inesistente in Scozia, Marocco e Bretagna.
- Torrismondo e i cavalieri del Santo Graal.
- Il cavaliere inesistente non esiste più.
- Bradamante, ovvero la monaca Teodora, fugge con Rambaldo.
La struttura narrativa e focalizzazione
Ne Il cavaliere inesistente, l'autore fa narrare la vicenda a una suora (intreccio), e talvolta all'inizio di un capitolo interrompe la narrazione per far effettuare alla religiosa delle riflessioni sui fatti raccontati o delle digressioni sulle fonti di ispirazione utilizzate o ancora farle pronunciare delle scuse al lettore per la sua ignoranza su qualche argomento trattato. Per buona parte del libro Il cavaliere inesistente, circa dieci capitoli, il ritmo narrativo risulta abbastanza lento e la narrazione è tralasciata per descrizioni di ambienti e dettagliati riferimenti a questioni che non incidono sulla trama principale. Nella seconda parte al contrario il ritmo narrativo è molto veloce per ammissione della stessa monaca narratrice, che afferma di "stare aspettando qualcosa", che nel colpo di scena finale sarà proprio Rambaldo.La sintassi de Il cavaliere inesistente è strutturata prevalentemente su proposizioni principali e il linguaggio risulta abbastanza semplice e privo di figure retoriche. Il racconto non presenta un definito personaggio principale, in quanto, a seconda delle fasi della narrazione vede evidenziato un personaggio: come all'inizio dell'opera Agilulfo sembra il protagonista, in seguito Rambaldo focalizza su di sé l'attenzione, poi le avventure di Torrismondo, anche se velocemente narrate, assumono un ruolo importante e infine con la rivelazione dell'identità della narratrice il personaggio di Bradamante prevale sugli altri.
L'autore nel libro Il cavaliere inesistente appare ironico, grande conoscitore delle epoche storiche e formidabile analizzatore dei rapporti fra le classi sociali. La monaca Teodora scrive per penitenza vicende da lei realmente vissute. Non appare un vero e proprio narratario riscontrabile nei personaggi del romanzo. L'autore reale si rivolge con intenti didattici ma divertenti ad un pubblico giovane.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche della poetica di Italo Calvino?
- Qual è l'ambientazione principale de "Il cavaliere inesistente"?
- Chi è Agilulfo e quale ruolo svolge nel romanzo?
- Come si sviluppa il personaggio di Rambaldo nel romanzo?
- Qual è il ruolo di Suor Teodora nella narrazione de "Il cavaliere inesistente"?
La poetica di Italo Calvino si distingue per l'intreccio tra realtà e fantasia, creando mondi narrativi dove il meraviglioso e il quotidiano convivono. La sua scrittura è caratterizzata da leggerezza e precisione linguistica, esplorando temi come l'identità, la memoria e la ricerca di senso.
"Il cavaliere inesistente" è ambientato inizialmente sotto le mura di Parigi, poi negli accampamenti cristiani durante la guerra contro i mori, in Inghilterra, in Marocco e infine nuovamente in terra francese, nel IX secolo.
Agilulfo è un cavaliere che non esiste fisicamente, ma incarna l'ideale del cavaliere perfetto. La sua esistenza è legata alla sua armatura e alla rigida aderenza ai codici cavallereschi, rendendolo il miglior soldato dell'esercito francese.
Rambaldo è un giovane cavaliere che inizia con ideali romantici sulla guerra, ma si scontra con la realtà. Cerca in Agilulfo un modello e compete per l'amore di Bradamante. Il suo percorso è segnato da disillusioni, ma alla fine dimostra maturità e gratitudine verso Agilulfo.
Suor Teodora è la narratrice della storia, incaricata di scrivere un libro come penitenza. La sua narrazione include riflessioni e digressioni, e il suo personaggio evolve da guerriera a narratrice, fino a decidere di abbandonare il convento per seguire il cuore.