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Concetti Chiave

  • Leandra è protetta da due dèi, i Penati e i Lari, che hanno ruoli distinti ma complementari nelle case delle famiglie.
  • I Penati si muovono con le famiglie durante i traslochi, mentre i Lari rimangono ancorati alla casa, considerandosi l'essenza della vera Leandra.
  • Fillide è caratterizzata da una varietà di ponti e finestre che creano una città visivamente sorprendente ma che rapidamente diventa sfumata e quasi invisibile.
  • A Pirra, Marco Polo si confronta con una realtà completamente diversa dalle sue aspettative, con una città che smentisce le sue fantasie.
  • La mente di Marco Polo continua a immaginare città inesplorate, rivelando il contrasto tra memoria e realtà esperienziale.

Indice

  1. Gli dèi protettori della città
  2. Conflitti e convivenza tra dèi
  3. Caratteristiche uniche di Leandra
  4. Le illusioni di Marco Polo

Gli dèi protettori della città

La città viene protetta da due dèi, così piccoli da essere quasi impercepibili e così tanti da rendere impossibile il calcolo:

- I Penati, si trovano alle porte delle case oppure negli attaccapanni se all’interno, e nei traslochi seguono le famiglie;

- I Lari, si trovano dentro la casa, in cucina o nel camini, fanno parte dell’abitazione e nei traslochi rimangono ancorati ad essa;

Conflitti e convivenza tra dèi

Tra i due scorre buon sangue, tanto da frequentarsi e “passeggiare insieme sulle cornici di stucco”, commentando delle vicende che caratterizzano la famiglia.

I Penati credono di essere la vera essenza della città di Leandra, e di portarsela in memoria ovunque siano diretti, i Lari invece sostengono il contrario: i simili sono solo ospiti provvisori invadenti, la vera Leandra appartiene quindi a loro, che si trovano lì costantemente, ancora prima dell’arrivo dei Penati. In comune hanno però un aspetto del loro carattere: trovano sempre da ridire, i primi “tirando in ballo i vecchi, i bisnonni, le prozie”, i secondi “l’ambiente com’era prima che lo rovinassero”, non vivono però esclusivamente nel passato, di notte infatti è facile sentirli bisbigliare sulla possibile carriera dei bimbi di casa o su cosa potrebbe diventare la casa in un futuro.

Caratteristiche uniche di Leandra

Caratteristici di questa città sono i ponti che la attraversano: ponti a schiena d’asino, coperti, su pilastri, sospesi, coi parapetti traforati, che corrispondono ad equivalenti varietà di finestre e pavimenti. In ogni suo punto la città offre quindi soprese alla vista, presto però comincia a sfumarsi fino a rendere riconoscibile solo zone di ombra o sole, forse una porta o una scala, ma “il resto della città è invisibile”, e quindi i passi rincorrono ciò che ora si trova nella memoria e non più davanti agli occhi.

Le illusioni di Marco Polo

Una volta giunto a Pirra, dopo anni di fantasie su di essa, Marco Polo vede concretizzarsi davanti a sé l’opposto della sua immaginazione, credeva infatti che il mare non fosse in vista dalla città, che le vie fossero lunghe e diritte, che le case fossero raggruppate e basse. La sua mente continua a contenere città mai visitate “anche la città alta sul golfo è sempre là ma non posso più chiamarla con un nome, né ricordare come potevo darle un nome che significava tutt’altro”.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i ruoli dei Penati e dei Lari nella città?
  2. I Penati proteggono le famiglie e si trovano alle porte delle case o negli attaccapanni, seguendo le famiglie nei traslochi. I Lari, invece, sono legati alla casa stessa, situati in cucina o nei camini, e rimangono ancorati all'abitazione durante i traslochi.

  3. Come convivono i Penati e i Lari a Leandra?
  4. I Penati e i Lari convivono pacificamente, passeggiando insieme e commentando le vicende familiari. Tuttavia, hanno opinioni diverse sulla vera essenza della città, con i Penati che si considerano la memoria della città e i Lari che si vedono come i veri abitanti permanenti.

  5. Quali sono le caratteristiche uniche della città di Leandra?
  6. Leandra è caratterizzata da una varietà di ponti, come ponti a schiena d'asino e sospesi, che corrispondono a diverse tipologie di finestre e pavimenti. La città offre sorprese visive, ma presto diventa sfumata e invisibile, lasciando solo ombre e memorie.

  7. Cosa scopre Marco Polo una volta giunto a Pirra?
  8. Marco Polo scopre che Pirra è l'opposto di ciò che aveva immaginato. Credeva che il mare non fosse visibile, che le vie fossero lunghe e diritte, e che le case fossero raggruppate e basse. La sua mente continua a contenere città mai visitate, ma non riesce più a dare loro un nome.

Domande e risposte

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