Concetti Chiave
- Alberto Moravia è considerato un pioniere del romanzo borghese italiano, noto per la sua esplorazione critica dell'alienazione sociale e delle ipocrisie del suo tempo.
- Moravia ha ottenuto successo giovane con "Gli indifferenti" e ha continuato a influenzare il panorama culturale del Novecento, incorporando idee della psicoanalisi, esistenzialismo e marxismo nelle sue opere.
- I suoi romanzi spesso ritraggono intellettuali borghesi in crisi e riflettono una profonda introspezione, con Roma come sfondo ricorrente delle sue storie.
- L'uso del sesso e dell'erotismo come chiave interpretativa delle relazioni umane è una caratteristica distintiva della narrativa di Moravia.
- Moravia era noto per il suo stile distaccato e critico, utilizzato per oggettivare la realtà, e si lamentava del modo in cui il romanzo era visto in Italia come semplice intrattenimento.

Indice
Biografia di Alberto Moravia
Alberto Moravia è considerato il primo esponente italiano del romanzo borghese, che attraverso il suo acume, la semplicità e l'eleganza stilistica, ha esplorato i temi dell’alienazione sociale, facendo trasparire l’ipocrisia, il materialismo e la povertà morale del suo tempo.
Le opere di Alberto Moravia si possono ricondurre alle forme del realismo, e della lucidità razionale, alla crisi esistenziale della borghesia che ha attraversato gli anni del fascismo e del dopoguerra, intrecciando soggettività e oggettività.
Alberto Moravia nasce a Roma nel 1907 e alla tenera età di nove anni viene colpito dalla tubercolosi ossea a causa della quale trascorre più di dieci anni in sanatorio, dedicandosi a intense letture. Successivamente, dopo alcune collaborazioni con la rivista 900 di Bontempelli, pubblica nel 1929 Gli indifferenti, che dà parecchio fastidio alla cultura ufficiale. Per qualche tempo lavora come inviato de La Stampa, soggiorna negli anni 1930-35 a Parigi e New York, viaggia in Grecia e in Cina. Si dedica alla narrativa, pubblicando nel 1937 cinque racconti lunghi col titolo L'imbroglio e nel 1941 il romanzo La mascherata, una sorta di romanzo grottesco dove la caricatura del duce è evidente. Dopo l'8 settembre 1943 abbandona Roma e trascorre quasi un anno a Fondi, tra sfollati e contadini, descritti ne La Ciociara romanzo del 1957.
L'indagine sulla realtà borghese e sui suoi vizi, quali l'indifferenza, il torpore, l'abulia si arricchisce via via di nuovi strumenti conoscitivi e contemporaneamente egli estende al mondo popolare questa diagnosi dei mali borghesi. Moravia ìnoltre ha esercitato per decenni un ruolo da miftre à penser, intervenendo attraverso la stampa quotidiana e settimanale sui più vari argomenti. I saggi raccolti ne L'uomo come fine del 1964 restano però un testo fondamentale del dibattito culturale di questi ultimi decenni, e di grande rilievo è la presenza di Nuovi Argomenti, la rivista fondata nel 1953, di cui egli è stato co-direttore.
Muore a Roma il 26 settembre 1990.
Il periodo storico e le influenze letterarie
Tra i protagonisti del panorama letterario italiano ed europeo del Novecento, un posto di rilievo lo occupa senz'altro Alberto Moravia, la cui parabola narrativa abbraccia l'intero secolo. Alberto Moravia, infatti, all'anagrafe Alberto Pincherle, è stato considerato dal pubblico e dalla critica il maggior scrittore italiano contemporaneo.
Figlio della ricca borghesia romana, Moravia ottenne il successo quando è giovanissimo, a soli 22 anni, con la pubblicazione del romanzo Gli indifferenti.
Per certi versi, può essere considerato l'anticipatore di tutti i paradigmi culturali che hanno attraversato il secolo inquieto del Novecento, dalla psicoanalisi (emblematico il romanzo Agostino) all'esistenzialismo (La noia), dal marxismo più aggiornato alla fenomenologia, Moravia ha trasposto con efficacia le nuove idee nelle sue opere, diventando un punto di riferimento e uno specchio significativo del proprio tempo.
Appassionato di viaggi, dai quali scaturiranno i celebri reportage dall'Africa, continente che molto amava, tra i suoi molteplici interessi figurava anche il cinema, su cui teneva una seguitissima e apprezzata rubrica di recensioni su L'Espresso. Alune testimonianze riferiscono che egli, metodicamente, si mettesse alla macchina per scrivere sin dal mattino presto e il pomeriggio lo consacrasse, accompagnato dalla sua immancabile "corte" letteraria, alle visioni cinematografiche. Il suo amore per il cinema era ricambiato: numerosi sono i suoi romanzi e racconti trasposti fedelmente sul grande schermo, come La Romana (1954), La ciociara (1960) per la regia di Vittorio De Sica, Gli indifferenti (1963) del regista Francesco Maselli, La noia (1963) di Damiano Damiani, Il conformista (1970), diretto da Bernardo Bertolucci, La vita interiore (1980), La disubbidienza (1981).
Centro delle sue narrazioni è quasi sempre l'intellettuale borghese in crisi, per lo più romano, ed è Roma, di cui Moravia inventa una toponomastica tutta personale, sorniona e immobile, che si inquadra lo spazio scenico geografico che fa da sfondo alle vicende raccontate.
Moravia preferiva ritrarre intellettuali perché li riteneva, al contrario degli uomini d'affari e di altri professionisti, gli unici in grado di riflettere sulla propria condizione e di sviluppare un grado profondo e originale di autoconsapevolezza.
Caratteristiche narrative
La caratteristica principale della narrativa dello scrittore romano, per sua stessa ammissione e per giudizio della critica, è l'uso del sesso e dell'erotismo come chiave di interpretazione delle vicende umane, prospettiva privilegiata per comprendere le relazioni fra le persone e per capire l'intera società.
Non stupisce, dunque, che uno dei temi centrali della sua opera narrativa sia la donna, che Moravia considerava più naturale dell'uomo, meno determinata dai condizionamenti della storia. E di fronte al mistero della donna, dai comportamenti sempre sorprendenti, Moravia esprime meraviglia e incanto.
Scontroso e introverso, Moravia fu scrittore "impegnato", sensibile ai problemi civili e sociali del proprio tempo. Per esempio paventò a lungo la distruzione del genere umano a causa del pericolo nucleare.
La sua scrittura, che si realizza in uno stile caratteristico e originale, è connotata da un distacco critico dalla materia trattata, che taluni trovano persino irritante e da un linguaggio "medio", in apparenza arido e quasi burocratico, di cui lo scrittore si serve invece per oggettivare il più possibile la realtà e restituirne le miserie.
Realista, fautore di una letteratura intesa come strumento di conoscenza del mondo e dell'uomo, Moravia si lamentava che il romanzo fosse considerato in Italia una lettura futile, un ozioso passatempo destinato al solo intrattenimento di una platea femminile.
Un po' dimenticato dopo la morte, saranno i decenni futuri a indicarci il vero valore letterario di questo scrittore, uno dei pochi ad essere conosciuto e apprezzato anche fuori dai confini nazionali.
Per ulteriori approfondimenti su Alberto Moravia vedi anche qua.
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali esplorati da Alberto Moravia nelle sue opere?
- Qual è stato il primo romanzo di successo di Alberto Moravia e quale impatto ha avuto?
- In che modo Alberto Moravia ha contribuito al dibattito culturale del suo tempo?
- Quali influenze letterarie e culturali hanno caratterizzato le opere di Moravia?
- Come viene descritta la narrativa di Moravia in termini di stile e tematiche?
Alberto Moravia ha esplorato temi come l'alienazione sociale, l'ipocrisia, il materialismo e la povertà morale del suo tempo, spesso attraverso il realismo e la crisi esistenziale della borghesia.
Il primo romanzo di successo di Alberto Moravia è stato "Gli indifferenti", pubblicato nel 1929, che ha disturbato la cultura ufficiale e segnato l'inizio della sua carriera come importante scrittore italiano.
Moravia ha contribuito al dibattito culturale attraverso i suoi saggi, come "L'uomo come fine", e la co-direzione della rivista "Nuovi Argomenti", intervenendo su vari argomenti tramite la stampa quotidiana e settimanale.
Le opere di Moravia sono state influenzate dalla psicoanalisi, dall'esistenzialismo, dal marxismo e dalla fenomenologia, riflettendo i paradigmi culturali del Novecento.
La narrativa di Moravia è caratterizzata dall'uso del sesso e dell'erotismo come chiave interpretativa, un distacco critico e un linguaggio "medio" per oggettivare la realtà, con un focus sull'intellettuale borghese in crisi.