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Concetti Chiave

  • Il protagonista, Mattia Pascal, narra la sua storia di "morte" e rinascita in un libro custodito nella biblioteca del paesino immaginario di Miragno, in Liguria.
  • Dopo aver vinto una grossa somma al casinò, Mattia scopre su un giornale la notizia della sua presunta morte e decide di iniziare una nuova vita sotto il nome di Adriano Meis.
  • La nuova identità di Adriano Meis si rivela insoddisfacente e insostenibile, portando Mattia a confrontarsi con la solitudine e le limitazioni della sua falsa esistenza.
  • Mattia è costretto a tornare alla sua vecchia identità dopo aver finto il suicidio di Adriano Meis, sperimentando una nuova consapevolezza sull'impossibilità di sfuggire al proprio passato.
  • Il romanzo di Luigi Pirandello esplora temi di identità, libertà e l'inutilità della fuga, suggerendo che l'evasione dalla propria vita porta solo a nuovi inganni e fallimenti.
In questo appunto di Ιtaliano si tratta dell'opera Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, celebre scrittore siciliano. Analizzando ogni capitolo si comporrà il riassunto di questa famosa opera, delineando i tratti del protagonista: Mattia Pascal.
Luigi Pirandello - Il fu Mattia Pascal (riassunto) articolo

Indice

  1. Capitolo 1: premessa
  2. Capitolo 2: premessa seconda (filosofica) a mo’ di scusa
  3. Capitolo 3: la casa e la talpa
  4. Capitolo 4: fu così
  5. Capitolo 5: maturazione
  6. Capitolo 6: tac tac tac…
  7. Capitolo 7: cambio treno
  8. Capitolo 8: Adriano Meis
  9. Capitolo 9: Un po’ di nebbia
  10. Capitolo 10: acquasantiera e posacenere
  11. Capitolo 11: di sera, guardando il fiume
  12. Capitolo 13: il lanternino
  13. Capitolo 12: l’occhio e Papiano
  14. Capitolo 14: le prodezze di Max
  15. Capitolo 15: io e l’ombra mia
  16. Capitolo 16: ritratto di Minerva
  17. Capitolo 17: rincarnazione
  18. Capitolo 18: Il fu Mattia Pascal
  19. Commento

Capitolo 1: premessa

Il romanzo inizia con una premessa della vicenda che vedrà come personaggio principale Mattia Pascal, povero bibliotecario di Miragno, paesino inventato da Pirandello, sito in Liguria.

Mattia sostiene di essere stato il protagonista di un evento eccezionale che racconta in un libro. Questo libro viene scritto e depositato nella biblioteca dove lavora con l'obbligo per i futuri lettori di non essere letto prima dei 50 anni dopo la sua terza ed ultima morte. Egli afferma infatti di essere già morto la prima volta in modo accidentale e la seconda a causa di un suicidio.

Capitolo 2: premessa seconda (filosofica) a mo’ di scusa

Mattia, nel comporre il suo manoscritto, ha seguito il consiglio del suo amico custode, il Reverendo Don Eligio Pellegrinotto. Eligio è un forte credente, contrario alle nuove teorie sulla Terra di Copernico che secondo lui hanno cambiato in maniera negativa e blasfema le idee e il modo di vivere delle persone. Mattia controbatte sostenendo che l'uomo è diventato estremamente superficiale, dimenticandosi molto velocemente della sua misera importanza di fronte alla moltitudine della natura. Lui, invece, vuole scrivere e dare voce alle sue convinzioni, senza peccare di presunzione e, nel caso in cui quest'opera non gli renderà giustizia o non sarà compresa, Mattia sarà lieto di considerarsi fuori dalla Terra e di porre fine alla sua esistenza.

Capitolo 3: la casa e la talpa

Mattia non riuscì a conoscere bene suo padre perché venne a mancare quando il figlio aveva 4 anni, lasciando l'addolorata e ricca moglie e i suoi due figli Mattia e Roberto soli. La moglie, debole, incapace e inesperta negli affari che gli aveva lasciato il marito, affidò l’eredità all'amministratore Batta Malagna, permettendogli di lucrare sugli averi di famiglia.
Una volta divenuto adulto, Mattia scopre che gran parte dei possedimenti suoi e di suo fratello sono andati in rovina. Nonostante ciò entrambi continueranno a condurre una vita priva di freni e ristrettezze economiche. Viziati non frequenteranno gli studi se non grazie al precettore Pinzone ma, mentre il fratello Berto, bello e affascinante con quel suo occhio storto, incontrerà e sposerà una ricca donna, Mattia non riuscirà a sua volta a permettersi una sorte simile.
Tutto ciò viene raccontato da Mattia all'amico Eligio che, curioso, lo incita a continuare.

Capitolo 4: fu così

Il capitolo inizia con la descrizione di un certo Malagna, che si verrà presto a scoprire essere l'antagonista di Pomino, amico di Mattia. Malagna è un uomo dozzinale, grasso e volgare, sempre sudato e dalla voce che assomiglia al miagolio di un gatto. Malagna, non riuscendo più a sopportare sua moglie, decide per il divorzio e sposa Oliva, una giovane ragazza che Mattia aveva conosciuto tempo fa, prima che questa venisse maltrattata da Malagna a causa della sua infertilità. Ricompare, nel racconto di Mattia, Pomino, amico stretto ma incompreso di Mattia, che racconta di essersi innamorato di Romilda, nipote di Malagna. Mattia dunque va a casa di Romilda per investigare sulla possibilità che Romilda sposi o meno il suo amico Pomino. Giunto nella sua abitazione, Mattia viene folgorato dalla bellezza e dalla grazia di Romilda e, tornando dal suo compare, gli consiglia di scriverle una lettera per conquistarla. In realtà, quel giorno, Romilda vede Mattia e se ne innamora perdutamente. I due iniziano quindi una relazione clandestina finché Romilda un giorno scompare scrivendo a Mattia che vuole essere lasciata sola. Olivia, la nuova moglie dello zio di Romilda, scopre che suo marito, Malagna, ha messo incinta Romilda, sua nipote. Olivia dunque corre da Mattia raccontandogli tutto. Il figlio, in realtà, non è di Malagna, ma di Mattia, che però aveva tenuto nascosta la relazione con Romilda. A questo punto Mattia, sconsolato dalla rottura con Romilda e dalla sua bugia, inizia un'altra relazione segreta con Olivia, che rimarrà presto incinta anche lei. Mattia tornerà dunque da Romilda.

Capitolo 5: maturazione

Il capitolo racconta la difficile convivenza con la strega, cioè la suocera di Mattia. Lei non lo accetta così come non accetta che sua figlia Romilda abbia un figlio dal genero, che precedentemente aveva messo incinta anche Olivia, l'ex moglie del suo Malagna.
Intanto Romilda soffre di continue nausee e le prospettive per suo figlio, non delle più rosee, la fanno ancora più soffrire.
Mattia, capendo di dover fare il possibile per risollevare la situazione, cerca e trova lavoro presso la biblioteca Boccamazza per 60 lire al mese. La sua vita prosegue tra i libri, finché un giorno lo avvisano che la moglie ha le voglie, sta per partorire. Mattia allora corre a casa e la suocera gli ordina di andare a chiamare il dottore.
Il parto è difficile, nascono due gemelle che moriranno a distanza di pochi giorni, insieme alla madre di Mattia. Mattia inizia un periodo di forti nevrosi, depressioni e difficoltà interiori.

Capitolo 6: tac tac tac…

Cambio di scena: Mattia è a Montecarlo, deciso a cambiare la sua miserabile vita. I suoi piani vengono però presto rovinati perché si rende conto di non poter viaggiare a causa del suo scarsissimo stipendio. Sceso a Nizza, incerto sul da farsi, va al casinò. Lì scopre un mondo nuovo, in cui i giocatori energici e competitivi cercano di vincere i loro soldi. Mattia inizialmente osserva, dopodiché comincia a giocare e presto viene immerso in questo sogno e delirio. Dopo aver vinto undicimila lire capisce che forse è meglio tornare dalla moglie, già rancorosa e insoddisfatta della loro vita. Nei giorni seguenti, però, Mattia viene preso dalla febbre del gioco e continua a rimanere a Nizza in cui la fortuna sembra assisterlo per un po' di tempo. Il dodicesimo giorno viene informato che un giocatore, che aveva conosciuto in precedenza, si è suicidato. Decide quindi di tornare a casa con ottantamila lire in tasca.

Capitolo 7: cambio treno

Mentre è sul treno di ritorno, Mattia si chiede quale senso abbia continuare a stare dove e con chi vive. Inizia a immaginarsi tutte le probabili scene una volta giunto a casa, sua moglie, la suocera, l'insoddisfazione e gli sguardi di rabbia delle due... Scende quindi a comprare un giornale e scopre una notizia sconcertante: Mattia Pascal è morto. Il giorno prima era stato scoperto il corpo di un uomo che era stato associato a Mattia. Come era possibile? Come avevano fatto a scambiarlo così confusamente? Ma all'improvviso un'idea balena nella sua testa: non aveva più una casa, una moglie, una suocera, una vita come la sua. Cosa c'era di più meraviglioso? Si sente tremendamente libero: era iniziata una nuova vita per lui.

Capitolo 8: Adriano Meis

In questo capitolo inizia il processo di trasformazione di Mattia. Decide, infatti, di cambiare anche esteticamente: si accorcia la barba, butta la fede, si veste diversamente e sceglie un nuovo nome, Adriano Meis, figlio di Paolo Meis, nato in America, giunto in Italia da piccolo, figlio unico e orfano. Si era preso cura di lui il nonno e, per ricreare l’immagine del nonno, Mattia osserva a lungo i vari vecchietti incontrati nelle varie città visitate. Oltre a ciò, osserva le decine di ragazzini dai 5 ai 10 anni, studia le loro mosse, i loro giochi, le loro espressioni, per rendere il tutto più verosimile. Tutto ciò, però, gli fa presto rendere conto che è senza documenti, non può lavorare e dunque deve razionare i suoi risparmi. Vedendo un uomo passeggiare con un cagnolino gli viene voglia di comprarne uno anche lui, ma non può perché non ha soldi né documenti a disposizione. Questo è il primo momento in cui capisce che quella nuova vita con una nuova libertà quasi sconfinata, era difficile da amare in toto.

Capitolo 9: Un po’ di nebbia

In questo capitolo Mattia continua a scoprire lati della sua nuova vita che non lo convincono, soprattutto per quanto riguarda la solitudine, un sentimento nuovo e sconosciuto che ora lo assale e lo deprime. Non può parlare con chiunque, non ha amici né conoscenze che può trasformare in relazioni più durature. Costretto a dire bugie e a parlare con gli animali, decide di trovare una soluzione.

Capitolo 10: acquasantiera e posacenere

Mattia si trasferisce a Roma: città molto popolata. Lì inizia a instaurare i primi rapporti, in particolare con l'affittuaria della sua stanza, Adriana, il padre, il signor Paleari e il cognato Terenzio. Adriana è minuta, timida, seria, e sembra portare sulle sue fragili spalle tutto il peso della gestione della famiglia. La sorella è morta sei mesi prima e il padre, Paleari, parla sempre e solo di morte. Inizia una serie di digressioni sulla materia, il corpo e teorie sull'esistenzialismo. Ma Paleari non si cura di indagare sulla vita di Mattia.

Capitolo 11: di sera, guardando il fiume

Adriano Meis si rende conto del fatto che conducendo una vita misteriosa e silenziosa aumenta la curiosità degli altri. Si è anche accorto che la coinquilina si è innamorata di lui, ma a lui interessa Adriana. Decise di rendersi più aperto e di iniziare a raccontare bugie.

Capitolo 12: l’occhio e Papiano

Terenzio Papiano

inizia a indagare su Adriano e quest'ultimo si rende conto che è tutto troppo misterioso e poco convincente per il proprietario, ma allo stesso tempo non può andarsene: il sentimento che lo lega ad Adriana è forte. Un giorno Terenzio porta a casa un certo Francesco Meis di Torino che sostiene di essere imparentato con Mattia; Adriano allora cerca di smentire ma Francesco insiste. Un altro giorno Terenzio porta a casa un tale che aveva conosciuto Mattia al casinò. Tracce del suo passato riemergono e iniziano a minacciare la sua nuova identità. L'unica cosa che gli rimane da fare è operarsi all'occhio: lo strabismo è l'ultima caratteristica che lo rende riconoscibile.

Capitolo 13: il lanternino

L'operazione è riuscita benissimo però Mattia deve stare quaranta giorni al buio in camera sua. Il proprietario e Adriana riescono a convincerlo per una seduta spiritica.

Capitolo 14: le prodezze di Max

Meis come Adriana sanno che è tutta una frode, ma comunque stanno al gioco. Nelle altre sedute succederanno sempre piccole stranezze, luci e ombre, finché si scoprirà il colpevole: Scipione, il fratello di Papiano. Nel buio però Adriana e Adriano riescono a darsi il primo bacio.

Capitolo 15: io e l’ombra mia

Quella notte si sveglia più volte, ha paura di qualcosa e riflette sulle tante cose filosofiche che gli ha detto Paleari. Dopo 40 giorni quando riapre le finestre non ha alcuna gioia nel vedere la luce e si guarda allo specchio trasformato. Si rende conto di aver preso parte alle sedute e l'unica sua gioia è di aver baciato Adriana.
In quel periodo aveva compreso molte cose, la sua volontà era quella di andarsene di lì con Adriana ma era tutto molto complicato e soprattutto lui non aveva documenti, un'identità e scoprì pure meno soldi di quando era arrivato: glieli avevano sicuramente rubati. Arriva Adriana che ormai è innamorata di Adriano e vuole scappare con lui, rammaricata del denaro sottratto. Meis sa benissimo che non può denunciare e progetta di andarsene via e lasciare tutto com'è, abbandonando anche Adriana. Esce di casa impazzito dalla rabbia e, vedendo la sua ombra, ripensa a Mattia Pascal e al fatto che poco era cambiato rispetto al passato: le persone comunque si approfittavano di lui e non poteva usare il suo denaro, ora che lo aveva. Triste prende il primo tram.

Capitolo 16: ritratto di Minerva

Tornato a casa Mattia trova la famiglia in subbuglio e scopre che Adriana ha informato i familiari del furto. Si pensa che il ladro sia il fratello di Terenzio, Scipione, che è infermo ed incapace di intendere e volere. Mattia, che vuole mettere a tacere la questione, informa tutti che ha ritrovato il denaro che pensava rubato, nel portafoglio. Adriana non crede alla versione e si allontana sconvolta. Mattia improvvisamente trova una soluzione alla sua disperazione: decide di far credere di essersi suicidato, lasciando sul ponte il suo berretto, il suo bastone ed un biglietto con il nome Adriano Meis. Tornerà a Miragno, si vendicherà di moglie e suocera che hanno fatto finta di riconoscerlo nel cadavere di uno sconosciuto e così si libererà per sempre di quella menzogna che lo sta uccidendo lentamente da due anni.

Capitolo 17: rincarnazione

Arriva in stazione in tempo per prendere il treno delle 12 e 10 per Pisa. Durante il viaggio si rasserena: finalmente quell'insieme di inganni e bugie avrebbero trovato una fine. Inizia di nuovo il processo di ritrasformazione, questa volta in Mattia Pascal, compra cappello e valigia tipici della sua vita precedente e si prepara a tornare in quell'inferno di casa sua.

Capitolo 18: Il fu Mattia Pascal

Bussa alla porta e la vedova Pescatore domanda chi c'è dietro la porta. Mattia risponde che è lui. La donna inizia ad urlare, Romilda sconvolta coccola la bambina addormentata, la posa sulla culla e inizia a discutere con Mattia. La prima curiosità di Mattia è se c'è una lapide e se hanno portato i fiori in onore della sua morte. Invece di andare al Municipio a farsi cancellare dal registro dei morti, va in biblioteca dove trova Don Eligio Pellegrinotto che dopo avergli sentito pronunciare il nome gli fa una gran festa, lo porta in paese e lo presenta di nuovo a tutti.
Nei giorni seguenti Mattia scriverà tutta la sua storia e ogni giorno porterà dei fiori sulla sua tomba, rispondendo, a chi gli chiedeva chi fosse il morto, "Il fu Mattia Pascal".
Luigi Pirandello - Il fu Mattia Pascal (riassunto) articolo

Commento

Il fu Mattia Pascal è un romanzo pubblicato dallo scrittore siciliano Luigi Pirandello nel 1904. Pirandello racconta il sogno di un'evasione dalla propria vita, il desiderio di creare una nuova identità e di poter vivere diverse esperienze in diverse vite, pur avendone una soltanto: si tratta infatti di una libertà inventata. La morale che si evince dalle pagine di questa meravigliosa storia è che la fuga è inutile perché produce solo altre bugie, restrizioni e convinzioni che portano allo stesso punto: il fallimento.
Per ulteriori approfondimenti su Luigi Pirandello vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale de "Il fu Mattia Pascal"?
  2. Il tema principale del romanzo è il desiderio di evasione dalla propria vita e la creazione di una nuova identità, che si rivela essere una libertà illusoria.

  3. Chi è il protagonista del romanzo e quale evento straordinario vive?
  4. Il protagonista è Mattia Pascal, un bibliotecario di Miragno, che vive l'evento straordinario di essere creduto morto, permettendogli di iniziare una nuova vita sotto il nome di Adriano Meis.

  5. Come reagisce Mattia Pascal alla scoperta della sua presunta morte?
  6. Mattia Pascal si sente libero e decide di abbandonare la sua vecchia vita, iniziando una nuova esistenza con una nuova identità.

  7. Quali sono le difficoltà che Mattia incontra nella sua nuova vita come Adriano Meis?
  8. Nella sua nuova vita, Mattia si scontra con la solitudine, la mancanza di documenti e l'impossibilità di costruire relazioni durature, rendendosi conto che la sua libertà è limitata.

  9. Come si conclude la storia di Mattia Pascal?
  10. La storia si conclude con Mattia che decide di tornare alla sua vecchia vita, accettando il fallimento del suo tentativo di fuga e scrivendo la sua storia, mentre porta fiori sulla sua tomba simbolica.

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