Luigi Pirandello Vita Nasce nel 1897 ad Agrigento nella tenuta di famiglia denominata caos. Il comportamento stravagante del padre ha insediato nella sua mente l’idea della famiglia come trappola, come un luogo soffocante in cui i rapporti non possono essere autentici. Dopo il liceo si trasferì prima a Palermo, poi a Roma e poi a Bonn, dove si laureò e studio goethe e Schopenhauer . Tornato in Sicilia sposa Antonietta Portulano figlia di un socio del padre, bellissima ma di salute cagionevole e mentalmente instabile. Dalla loro unione nacquero tre figli. Con la moglie si trasferisce a Roma dove campa grazie al sostegno economico del padre. Qui ebbe l’occasione di conoscere molti intellettuali tra cui Capuana.
Dal 1893 inizia a scrivere vari drammi e atti unici per il teatro. Nel 1903 la miniera di zolfo nella quale il padre aveva investito tutto il suo capitale e la dote di Antonietta crollò. L’evento mando in crisi la moglie Antonietta che per un lungo tempo soffrì di paralisi nervosa, situazione che si tramutò in una vera e propria malattia mentale. Mentre assistiva la moglie malata, Pirandello compose in pochi mesi Il Fu Mattia Pascal pubblicato a puntate sul giornale “Nuova Antologia”. venuto a meno il sostegno economico del padre, Pirandello, oltre a continuare ad insegnare inviò a dare lezioni private di italiano e tedesco. Intanto continuava a scrivere vari saggi e novelle così come opere da mettere in scena. Nel 1924 si iscrisse al Partito fascista nonostante per vari scandali più volte in privato aveva dovuto sostenere di essere apolitico. Nel 1934 ricevette il premio Nobel per la letteratura. nel 1936 morì per un attacco di polmonite. Il corpo cremato fu disperso nella tenuta dove era nato. Opere Durante la giovinezza Pirandello si dedicò alla stesura di poesie raccolte in sette raccolte in versi: ricordiamo la prima Mal giocondo. Novelle per un anno (1922-1938) Durante la propria vita compose moltissime novelle che via a via furono pubblicate su più riviste. Nel 1922 avviò l’ambizioso progetto di scrivere una novella per ogni giorno dell’anno. Tra il 1922 e il 1938 furono pubblicate 15 versioni differenti della raccolta, che rimase incompiuta. Infatti, le novelle furono soltanto 255 in confronto alle 365 del progetto iniziale. L’edizione definitiva della raccolta fu pubblicata sul “Corriere della Sera”. Dalla lettura delle novelle si ricava un senso penoso del l’uomo, visto come un essere piccolo ed insignificante. Questi piccoli esseri indossano delle maschere, delle realtà che non gli appartengono e dalle quali possono uscirne soltanto attraverso lo sfogo della follia. Le storie sono paradossali: le prime novelle rappresentano soggetti umili, contadini e figure primitive e grottesche, della vita siciliana, mentre le ultime rappresentano i personaggi della piccola borghesia romana. Spesso le novelle iniziano in medias res, ovvero quando l’azione è già iniziata. L’umorismo L’Umorismo è un saggio pubblicato nel 1908, in quale il poeta posa le basi teoriche della poetica a venire. Egli definisce L’umorismo come: il comico o l’’avvertimento del contrario ovvero come la percezione di un qualcosa di contraddittorio induce al riso; e l’umorismo o il sentimento del contrario che consiste nella riflessione su dei fatti che apparentemente possono sembrare comici ma che in realtà se osservati con più profondità portano alla compassione e quindi al pianto per la cosa o persona presa in giro. In questo processo che consiste nel contrasto tra riso e pianto viene chiamato Umorismo. Quest’opera è anche ispirata alla psicologia di Binet e Il riso di Bergson. I ROMANZI L’esclusa (1901) Fu il primo romanzo scritto da Pirandello nel 1893, ma fu pubblicato soltanto nel 1901 con il titolo Marta Ajala a puntate sul “La tribuna”. E’ la storia di Marta, una donna che seppur innocente viene accusata dal marito di adulterio. La voce si diffonde e Marta è costretta a trasferirsi a Palermo. Qui incontra Alvignanti con il quale consuma realmente l’adulterio. Intanto il marito pentito decide di raccoglierla in casa . In questo romanzo si ha giù un indagine psicologica in quanto è paradossale il fatto che viene cacciata da innocente e riaccolta da colpevole. Viene introdotto l’elmetto grottescho, ovvero il sentimento di riso provocato da una situazione che dovrebbe al contrario commuovere. Il turno (1902) E’ il secondo romanzo scritto da Pirandello e pubblicato nel 1902. E’ la storia di Pepè Alletto in attesa di sposare Stellina la giovane di cui è innamorato. Essa era stata costretta a sposare un uomo più anziano nella speranza che morisse in fretta. Ma dato che il marito non muore essa ottiene la separazione. Inaspettatamente però sposa Ciro Coppa, l’avvocato che la aveva sperata dal marito e solo dopo la morte di Ciro sposserà Pepè. Si tratta di un romanzo che rappresenta la critica all’ipocrisia borghese. Il Fu Mattia Pascal (1904) Si tratta del terzo romanzo di Pirandello, ed anche il più famoso. Fu composto in soli quattro mesi e presenta tutti gli elementi che faranno parte di tutta la sua produzione successiva. Mattia Pascal vive in un piccolo paesino ligure, Miragno dove vive una vita deprimente. Dopo aver vissuto un giovinezza agiata scopre che l’amministrato nominato dalla madre lo ha mandato in rovina, e costui ha sposato la ragazza di cui Mattia era innamorato. Così Mattia decide di sposare Romilda Pescatore. Un giorno mentre torna a casa in treno da Montecarlo legge sul giornale la notizia del suicidio di Mattia Pascal. Consapevole che il destino gli ha dato una possibilità di cambiare vita si inventa il nome fittizio di Adriano Meis ed inizia a viaggiare in Italia e Germania. Ma ben presto sente il vuoto di una vita priva di radici e relazioni sociali e va a Roma dove affitta una casa. Qui si innamora di Adriana la figlia del proprietario della casa, innescando così la gelosia del cognato che dopo la morte della moglie vuole risposarsi proprio con la cognata per non restituire la dote al suocero. Durante una seduta spiritica Papiano ruba dei soldi a Mattia che lo fa riflettere sul fatto che non esistendo legalmente non può nemmeno denunciarlo. Decide così di inscenare il suicidio di Adriano Meis e torna al suo paese dove però lo attende una realtà completamente differente: la moglie si è risposata con il migliore amico e il suo posto di bibliotecario oramai è stato preso da qualcun altro. Decide così di rimanere il “fu Mattia Pascal” e di scrivere le proprie memorie, materiale che diventerà il vero e proprio romanzo. Il Fu Mattia Pascal è composto da 18 capitoli che possono essere suddivisi in quattro parti:
• la prima parte è costituita dai primi due capitoli 1 e 2 e sono i capitoli in cui Matti racconta come è diventato il “fu Mattia”. Questi due capitoli insieme al 17 e al 18 formano una sorta di cornice in un antiromanzo, ovvero in un racconto in cui il tempo e le azioni sono immobili; • la seconda parte corrisponde ai capitoli 3, 4, 5 e 6 si racconta l’infanzia del protagonista in una paesaggio idillico come in una parabola discendente che lo porta sposare una donna che non ama e a vivere in un rapporto coniugale opprimente; • il capitolo 7 non costituisce una parte, ma si tratta di uno snodo, è il capitolo in cui arriva la notizia del falso suicido di Mattia che gli permette di fuggire e cambiare vita; • la terza parte rappresenta i capitoli 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 i quali appieno capitoli di un romanzo di formazione, nei quali Mattia diventa Andriano Meis, personalità che dovrà abbandonare dopo un furto, la sua infatti è una formazione alla rovescia; • la quarta parte riporta il tempo all’inizio quando Mattia spiega perché è diventato il “fu Mattia” e perché abbia rinunciato alla vita.
I temi presentati sono: la famiglia vista come una prigione, l’inetto e la mancanza di volontà e la figura del doppio, della maschera e della crisi d’identità, l’esistenza come una trappola, il gioco d’azzardo, lo spiritismo. Suo marito (1911) E’ la storia del contrasto tra una scrittrice di talento, Silvia, e il marito che vuole rendere le sue opere profitti commerciali. I Vecchi e i giovani (1913) E’ un romanzo storico-sociale incentrato sulle vicende storiche dello scandalo della Banca romana e della rivolta dei fasci siciliani. Per cui i temi presentati sono i malfamati, la corruzione e le rivolte sociali. Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1915) Si tratta di un romanzo il cui titolo originale fu Si gira cambiato poi in Quaderni di Serfaino Gubbio operatore. La parola quaderni evoca giù un impostazione diaristica. Infatti, Pirandello con quest’opera continua l’operato iniziato con Il Fu Mattia Pascal, ovvero l’indagine psicologica e l’estraniamento della vita. La storia è quella di Serafino Gubbio, un operatore cinematografico che in seguito allo shock provocatoli dalla ripresa di un attore sbranato da una tigre diventa muto. Attraverso il non detto, raccoglie i suoi pensieri su carta indagando la sua introspezione psicologica. Uno, nessuno e centomila (1909-1926) Si tratta dell’ultimo romanzo di Pirandello ed il più filosofico in assoluto. Il protagonista è Vittangelo Moscarda chiamato Gege dalla moglie. Un giorno quest’ultima gli fa notare che il suo naso pende un po a destra e tormentato da questa constatazione accenderà in se stesso dei tormenti e di considerazioni inquietanti. Egli è uno, se stesso, nessuno e centomila a seconda di chi lo osserva e chi lo considera ma l’unica cosa che vorrebbe è essere quell’uno che egli crede e vuole essere. Egli cerca infatti di cancellare la propria immagine pubblica dando di matto. Si introduce nella banca e fra lo sgomento degli impiegati e dei soci esige di occuparsi direttamente degli affari. Regala un’appartamento a Marco di Dio. Con l’aiuto di Annarosa, un’amica della moglie cerca di donare i propri beni in carità. Un giorno, mentre cerca di abbracciare Annarosa la donna accidentalmente gli spara. E in tribunale egli dice che l’accaduto era colpa del caso. E liberatosi dall’ennesima maschera si ritira a vivere nell’ospizio sorto grazie alle sue donazione dove diventa “nessuno”. IL TEATRO Il teatro dialettale o umoristico La prima produzione teatrale di Pirandello è in dialetto siciliano. Tra i principali ricordiamo alcuni adattamenti di novelle come Pensaci Giacomino!, La patente. Le opere di Pirandello furono soggetto di una rivoluzione: egli lasciò il teatro naturalistico che proponeva drammi borghesi e presentò personaggi problematici che smaschera attraverso l’uso dell’umorismo. Negli stessi anni si afferma, non soltanto in Pirandello, ma anche in altri autori, il teatro del grottesco, ovvero la rappresentazione di situazioni e personaggi paradossali, un misto tra commedia e tragedia e di situazioni definibili assurdi anche soltanto ad esistere. In questo contesto ogni personaggio vive la propria vita e la propria realtà dalla quale non può sfuggire. Se qualcuno cerca di togliersi la maschera a cui appartiene finisce per fallire. Così è se vi pare (1917) E’ un opera ispirata alla novella La signora Frola e il signor Ponza suo genero è un opera teatrale di ispirazione umoristica e grottesca nella quale il dramma che si svolge è totalmente particolare. Il signor Ponza impiegato nella prefettura si trasferisce in una nuova città dove acquista due appartamenti, il primo, il superiore per lui e al moglie, e quello inferiore per la signora Frola, la suocera. La madre e al figlia comunicano tra di loro soltanto tramite die bigliettini calati in un paniere, fatto che suscita la curiosità di tutti nel paese. La verità poi verrà a galla. La Signora Frolla sostiene che il genero è impazzito e crede di essere rimasto vedevo per cui lei è costretta a comunicare con la figlia di nascosto. Mentre il signor Ponza sostiene che la suocera non accetta la morte della figlia e scambia la seconda per tale, per cui cercherà di fare in modo che non si incontrino mai. La storia finisce con la comparsa della signora Ponza, la donna velata che dice che lei è colei che gli altri vogliono che sia. Enrico IV (1922) Un giovane, del quale non si farà mai il nome, ha subito un grave incidente a cavallo durante un corteo in maschera dove interpretava Enrico IV. Da quel momento a venti anni a seguire si credeva tale. Si tratta quindi di assumere una nuova identità. Ad un certo punto egli ritrova la ragione ma è oramai troppo tardi perché non ha più una propria vita, inoltre scopre che la donna che amava Matilde si è sposata con un suo antico rivale Tito Belcredi. Così continuerà a fingersi pazzo. Dopo altri 8 anni Matilde e Tito lo vanno a visitare perché la figlia Frida si fidanzata con il nipote di Enrico e portano con se un medico che vuole indurgli un schock travestendo Frida dalla madre. Così realizzano che “Enrico” non è più pazzo. Ma preso dall’ira Enrico uccide Tito e per non finire in galera continuerà a fingersi pazzo. Il teatro nel teatro Il teatro del teatro è il teatro che segue se stesso, che si vede come protagonista e come sfondo di azione. Sei personaggi in cerca d’autore (1921) E’ un opera che si occupa del metateatro. I protagonisti sono i sei personaggi (madre, padre, figlio, figliastra, giovinetto e bambina). La madre dopo aver avuto un figlio con il padre fugge con il segretario del padre dal quale avrà altri tre figli. Dopo la morte di quest’ultimo ritorna nella città natale e il padre accoglie tutti in casa. La figliastra diventa una prostituta beccata dal padre. La bambina muore affogata e il giovinetto vedendola si suicida. Ricordiamo anche ciascuno a suo modo e questa sera si recita a soggetto. Il teatro dei miti L’ultima fase teatrale è quella del teatro dei miti così definita perché utopica. La nuova colonia è un dramma utopico che descrive il mito sociale: narra il tentativo di un gruppo di emarginati di fondare un colonia. Lazzaro il mito religioso: narra il conflitto religioso tra due coniugi Diego e Sara. E I giganti della montagna il mito dell’arte: narra la storia di un gruppo di attori girovaghi che vogliono mettere in scena una stessa opera di Pirandello.
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