Andrea301AG
Ominide
9 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello, scritto nel 1916, esplora i paradossi dell'esistenza e del personaggio, enfatizzando l'aspetto umoristico attraverso una messa in scena comica.
  • La trama della commedia ruota attorno a Beatrice Fiorica, che, gelosa del marito, cerca di denunciare il suo tradimento, scatenando una serie di eventi che mettono in pericolo il buon nome della famiglia.
  • Pirandello distingue tra comicità e umorismo, definendo quest'ultimo come una riflessione che porta alla consapevolezza della sofferenza umana, con il "berretto a sonagli" simbolo del tradimento e della follia.
  • Le opere teatrali di Pirandello sovvertono i canoni del teatro borghese naturalistico, smascherando l'inconsistenza dei ruoli sociali attraverso un linguaggio agitato e convulso.
  • Il concetto della "maschera" in Pirandello rappresenta l'identità imposta dalle norme sociali, un tema centrale nella sua produzione letteraria che illustra l'instabilità dell'identità umana.
Questo appunto di Letteratura Italiana si propone di presentare la commedia in due atti di Luigi Pirandello intitolata Il berretto a sonagli, scritta nel 1916 e messa in scena nel 1917. Si riportano la trama dell’opera e un’analisi delle tematiche dell’umorismo, della maschera e dello stile del teatro pirandelliano.
L'umorismo e la maschera nel teatro di Luigi Pirandello articolo

Indice

  1. Il berretto a sonagli. Commedia pirandelliana
  2. La trama de Il berretto a sonagli di Pirandello
  3. L’umorismo nel teatro di Pirandello
  4. Le tematiche del teatro pirandelliano
  5. La maschera di Luigi Pirandello

Il berretto a sonagli. Commedia pirandelliana

Luigi Pirandello fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano nonché premio nobel per la letteratura.

Considerato uno dei drammaturghi più significativi del Novecento grazie alle innovazioni da lui apportate nell’ambito teatrale. Nel 1916 scrisse, originariamente in siciliano con il titolo “A birritta cu i ciancianeddi”, la commedia in due atti Il berretto a sonagli, la quale venne messa in scena per la prima volta presso il Teatro Nazionale di Roma nel giugno del 1917. Nonostante Pirandello volesse che la rappresentazione si incentrasse sui paradossi del personaggio e dell’esistenza, il proprietario del teatro, Angelo Musco, improntò una messa in scena che sottolineasse invece l’aspetto comico, realizzando una versione ridotta dell’originale. In seguito, Pirandello scrisse una versione in lingua italiana dell’opera, che corrispondeva all’incirca alla versione ridotta. Sembra che per la nuova stesura Pirandello fu costretto a servirsi della versione ridotta perché nel frattempo egli avrebbe perso il manoscritto originale in siciliano.
Per approfondimenti sulla vita e le opere di Luigi Pirandello vedi anche qua

La trama de Il berretto a sonagli di Pirandello

La vicenda, presentata in due atti, è incentrata sulla storia di una famiglia: Beatrice Fiorica, insoddisfatta e gelosa, è decisa a denunciare il tradimento del marito, il cavalier Fiorica, al delegato Spanò, il quale inizialmente cerca di sottrarsi al suo gravoso compito, ma viene messo alle strette ed è costretto a cedere alle insistenze di Beatrice. La donna sa che il marito la tradisce con la giovane moglie dello scrivano Ciampa, il quale è a conoscenza della situazione ed è pronto a tollerarla, purché venga salvato il buon nome della famiglia, l’apparenza e la sua rispettabilità; se la notizia dovesse diffondersi il marito tradito dovrebbe indossare il berretto a sonagli (buffone). Ciampa è pronto ad usare ogni mezzo per fare in modo che il tradimento non venga alla luce: è persino disposto ad uccidere la moglie Nina. Egli tenta invano di persuadere Beatrice a ritirare la propria denuncia invitandola a considerare i gravi problemi che potrebbero sorgere ed esortandola a girare la cosiddetta “corda seria”, quella che consente di usare la ragione. Secondo Ciampa ognuno porta sulla fronte tre corde simili a quelle dell’orologio: la corda seria, la corda civile e la corda pazza. Egli le spiega che dovendo vivere in società ci serve soprattutto la corda civile, che si trova proprio in mezzo alla fronte e ci impedisce di dare sfogo ai più sordidi istinti del nostro animo, sostituendoli con ostentata cortesia e affabilità. In alcune occasioni, però, gli istinti possono prendere il sopravvento e allora l’uomo cerca inizialmente di girare la corda seria, per ragionare razionalmente e rimettere le cose a posto, ma se essa non ha effetto comincia inevitabilmente a girare la corda pazza, che dà sfogo agli istinti più reconditi e rende l’uomo imprevedibile. Beatrice non coglie il suggerimento di Ciampa e fa scoppiare lo scandalo. Il cavaliere e la moglie di Ciampa vengono colti in flagrante e arrestati, ma la famiglia di Beatrice, Ciampa e lo stesso delegato Spanò si comportano come se nulla fosse in realtà accaduto. Tuttavia, lo scandalo è ormai di dominio pubblico e la gente è a conoscenza dei fatti. A questo punto lo stesso Ciampa tenta di capovolgere la situazione poiché ormai tutti sanno che egli indossa il berretto a sonagli, il copricapo del buffone simbolo del tradimento. Per fare ciò egli propone di far credere a tutti che Beatrice sia pazza e che il tradimento del cavaliere sia solo un frutto della sua follia. L’idea trova il favore di tutti eccetto Beatrice che tuttavia viene indotta a convincersi che sia necessario recitare il ruolo della pazza e farsi internare per qualche tempo in un manicomio per salvare il buon nome della sua famiglia. Il secondo atto è chiuso da una risata di rabbia, piacere e disperazione da parte di Ciampa.

L’umorismo nel teatro di Pirandello

Pirandello scrisse un saggio sull’umorismo pubblicato nel 1908 in fa una distinzione tra comicità e umorismo: la prima è più semplice e nasce da quello che lui definisce un avvertimento del contrario, ossia la risata scaturisce da quando qualcuno fa il contrario di quello che ci si aspetta. E’ un giudizio superficiale fatto senza pensare. E’ invece dalla riflessione che si realizza l’umorismo. Sostiene infatti che l’umorismo nasca da una riflessione sulla situazione che troviamo comica. La riflessione porta alla consapevolezza che la comicità deriva dalla sofferenza o dalla fragilità delle persone ed è per questo che l’umorismo non è costituito da una risata fragorosa ma piuttosto da un sorriso amaro. Questo concetto si affianca a quello della pazzia poiché il pazzo è colui che è deriso dalla società, che non vive rispettando i costrutti sociali. Il berretto a sonagli è letteralmente il copricapo del giullare.

Le tematiche del teatro pirandelliano

Pirandello fu uno scrittore molto prolifico sia per quanto riguarda la prosa (romanzi e novelle), che per quanto riguarda la poesia ma è soprattutto con il teatro che raggiunge il massimo successo, Molte delle sue opere vengono adattate anche nel mondo del cinema. Scrisse circa 50 opere teatrali tra commedie e tragedie, anche se non le sue opere non rispecchiano perfettamente i due canoni classici. Non sono mai del tutto a lieto fine o del tutto tragiche. Il contesto teatrale in cui Pirandello va ad inserirsi è quello del dramma borghese di impianto naturalistico che si incentra principalmente sui problemi di famiglia e denaro, ossia l’adulterio e le difficoltà economiche. Pirandello riprende questi temi e questo contesto ma portandoli all’estremo e all’assurdo. I ruoli rigorosi della società borghese vengono smascherati nella loro inconsistenza. Pirandello dunque scardina i due capisaldi del teatro borghese naturalistico: la verisimiglianza e la psicologia. Lo spettatore si trova di fronte ad un mondo stravolto, ridotto ad essere una parodia di quello che era l’ambiente reale. Il linguaggio usato è concitato e convulso, caratterizzato da continue interrogazioni, sottintesi, mezze frasi, interruzioni che danno l’idea di agitazione.
Per approfondimenti sulla letteratura del Novecento vedi anche qua
L'umorismo e la maschera nel teatro di Luigi Pirandello articolo

La maschera di Luigi Pirandello

Quando si parla di Luigi Pirandello non si può non citare il concetto della maschera. La maschera è la metafora che l’autore utilizza più spesso nella sua produzione letteraria. Per Pirandello ogni essere umano, così come il concetto di vita stesso, è un qualcosa di difficilmente afferrabile perché costantemente in movimento, passa da un sentimento all’altro con rapidità e non è mai uguale a sé stesso. Il naturale istinto dell’uomo è il caos ma per vivere nella società è costretto ad assumere una forma fissa e questa forma fissa è una maschera, la forma che ci viene imposta dalle regole sociali. Ognuno porta una maschera in base al ruolo che svolge nella società poiché le altre persone si costruiscono un’idea fissa che deve sempre essere soddisfatta. “C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la trama principale de "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello?
  2. La trama si concentra su Beatrice Fiorica, che vuole denunciare il tradimento del marito con la moglie di Ciampa. Ciampa cerca di evitare lo scandalo per mantenere la rispettabilità, ma alla fine lo scandalo esplode, e si decide di far passare Beatrice per pazza per salvare l'onore della famiglia.

  3. Come viene rappresentato l'umorismo nel teatro di Pirandello?
  4. L'umorismo in Pirandello nasce dalla riflessione sulla comicità, che deriva dalla sofferenza o fragilità delle persone, portando a un sorriso amaro piuttosto che a una risata fragorosa. Questo si collega al concetto di pazzia, poiché il pazzo è deriso dalla società.

  5. Quali sono le tematiche principali del teatro pirandelliano?
  6. Le tematiche includono l'adulterio, le difficoltà economiche, e la critica ai ruoli sociali borghesi. Pirandello porta questi temi all'estremo, smascherando l'inconsistenza dei ruoli sociali e creando un mondo teatrale parodistico e agitato.

  7. Che ruolo ha la "maschera" nella produzione letteraria di Pirandello?
  8. La maschera è una metafora per la forma fissa che gli individui assumono nella società, nascondendo il caos naturale dell'uomo. Ogni persona indossa una maschera diversa a seconda del contesto sociale, ma quando è sola, non è nessuno.

  9. Qual è la differenza tra comicità e umorismo secondo Pirandello?
  10. La comicità è un giudizio superficiale che provoca risate quando qualcuno fa il contrario di ciò che ci si aspetta. L'umorismo, invece, nasce dalla riflessione sulla situazione comica, portando alla consapevolezza della sofferenza umana e a un sorriso amaro.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community