Concetti Chiave
- Pirandello esplora il contrasto tra vita e forma, vedendo la vita come un flusso incoerente e la forma come un limite imposto a tale flusso.
- L'autore ritiene che non esista una sola verità o coscienza, ma una molteplicità di prospettive e identità.
- La maschera sociale è una trappola inevitabile dalla quale l'individuo cerca di liberarsi, portando a follia, suicidio o saggezza umoristica.
- Nel teatro pirandelliano, la dissoluzione del dramma borghese, il teatro nel teatro e la fase conclusiva segnano una progressione innovativa e critica verso le convenzioni teatrali.
- La rappresentazione delle maschere e delle trappole sociali culmina in opere come "I giganti della Montagna", simbolo di resistenza culturale contro l'indifferenza.
Indice
Pirandello e la sua filosofia
Pirandello nasce in Sicilia nel 1867 ad Agrigento. Per sua volontà concluderà gli studi a Bonn. Il fascismo per lui è stato importante e, secondo Pirandello, Mussolini ha unificato vita e forma. Per lo scrittore la vita è vitalismo: flusso incoerente e magmatico che scorre. La forma è esattamente uguale alla vita, ma è circoscritta. Il contrasto tra vita e forma è la base di Pirandello. La vita, quindi il mondo, è una “pupazzata” in cui tutto muta a seconda di chi lo guarda. Per l'autore:
- non esiste un’unica verità;
- Non esiste più una sola coscienza, ma più coscienze.
La maschera e le sue conseguenze
Noi siamo la forma che è una parte di questo flusso vitale. L’ideologo della coscienza multipla è A. Binet, mentre l’ideologo della vita come flusso è H. Bergson. Noi viviamo in una situazione sociale che è una trappola per l’uomo, dalla quale tenta di liberarsi a patto di una folgorazione. Quest’ultima avviene per caso ed è un trauma in cui il soggetto è obbligato a guardare sé stesso. Così il soggetto scopre di portare una maschera, ovvero una trappola. Sotto la maschera non abbiamo nulla. Secondo Pirandello ogni bambino ha la maschera già dalla nascita. La trappola è di due tipi:
- famiglia;
- Condizione sociale.
Se cade la maschera ci sono tre possibili conseguenze:
- follia o finzione della follia;
- Suicidio;
- Saggezza umoristica: tende a distruggere la maschera di tutti.
Umorismo e comico secondo Pirandello
Per Pirandello non possiamo essere indifferenti alla maschera, quindi ad una maschera ne segue un’altra. Umorismo e comico sono diversi:
- l'umorismo è il sentimento del contrario (il motivo);
- Il comico è avvertimento del contrario (la visione).
I romanzi di Pirandello
Pirandello ha scritto tre romanzi:
- L’esclusa;
- Il fu Mattia Pascal;
- Uno, nessuno e centomila.
Le fasi del teatro pirandelliano
Esistono tre grandi fasi del teatro pirandelliano:
- la dissoluzione del dramma borghese;
- Il teatro nel teatro;
- La fase conclusiva.
1) Dissoluzione del dramma borghese:
Pirandello modifica il dramma, prendendo in considerazione:
- l'ambientazione borghese;
- L'argomento è surreale e grottesco (tragedia nella tragedia);
- Abolisce il finale (l’opera resta sospesa, perché ritiene che la verità appartenga ad ogni spettatore).
2) Teatro nel teatro:
La rivoluzione è l’abbattimento della quarta parete. Mette in scena degli attori che interpretano un dramma che non può essere né scritto né interpretato: la realtà è unica, molteplice e irriproducibile.
3) Fase conclusiva:
“I giganti della Montagna”: vicenda mitica di una compagnia di attori che recita sempre la stessa storia: il suicidio di un amante. Gli scalognati vengono dalla villa di Scalogna, dove vivono i servi dei giganti che non sono istruiti per la poesia. I giganti forse rappresentano i fascisti, ovvero delle persone indifferenti alla cultura.
Domande da interrogazione
- Qual è la filosofia di vita secondo Pirandello?
- Cosa rappresenta la maschera nella visione di Pirandello?
- Come differenzia Pirandello l'umorismo dal comico?
- Quali sono le fasi del teatro pirandelliano?
Per Pirandello, la vita è un flusso incoerente e magmatico, mentre la forma è una sua circoscrizione. La vita è una "pupazzata" che cambia a seconda di chi la osserva, e non esiste un'unica verità o coscienza.
La maschera è una trappola sociale che ogni individuo porta, già dalla nascita. Quando cade, può portare a follia, suicidio o saggezza umoristica, che distrugge le maschere altrui.
L'umorismo è il sentimento del contrario, mentre il comico è l'avvertimento del contrario. Entrambi sono reazioni alla maschera che indossiamo.
Le fasi sono la dissoluzione del dramma borghese, il teatro nel teatro, e la fase conclusiva. Ogni fase esplora diversi aspetti della realtà e della rappresentazione teatrale.