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Concetti Chiave

  • Jacopone da Todi, nato nel 1230, abbandonò la carriera legale dopo la morte della moglie per unirsi all'ordine francescano e si schierò contro papa Bonifacio VIII.
  • Le sue critiche contro il papa lo portarono a un'assedio e successiva prigionia, vivendo gli ultimi anni in preghiera dopo il rilascio nel 1303.
  • È noto per le "Laude", poesie sacre in volgare, tra cui "Donna del Paradiso" e "Stabat Mater", che esplorano il dolore di Maria durante la crocifissione di Cristo.
  • La poetica di Jacopone è caratterizzata da un linguaggio crudo, esprimendo pessimismo e disprezzo per il mondo, e un forte odio verso il corpo come fonte di peccato.
  • Rifiutando la cultura del tempo, utilizza un linguaggio dialettale arricchito da provenzalismi e latinismi, opponendosi al volgare illustre dell'epoca.
In questo appunto di italiano si ripercorrono le vicende della biografia di Jacopone da Todi, religioso e poeta italiano che visse tra il Duecento e il Trecento e che fu considerato dalla critica uno dei più importanti poeti del medioevo. Nella sua vasta produzione letteraria troviamo importanti poesie come “Donna del Paradiso” e “Stabat Mater”, di cui ci occuperemo anche in seguito.
La vita e le opere di Jacopone da Todi: poeta e religioso medievale articolo

Indice

  1. Jacopone da Todi: poesie famose
  2. L’ordine francescano, Bonifacio VIII, i Colonna: biografia di Jacopone
  3. La poetica di Jacopone da Todi

L’ordine francescano, Bonifacio VIII, i Colonna: biografia di Jacopone

Jacopo de' Benedetti

, detto Jacopone, nacque a Todi nel 1230.

Studiò per diventare avvocato e notaio, ma all'età di trent'anni, in seguito alla morte improvvisa della moglie, diede una svolta radicale alla propria vita, rinunciando a tutte le proprie ricchezze e avvicinandosi alla congregazione dei Flagellanti. Dopo dieci anni di penitenza e di studi teologici, Jacopone entrò nell'ordine francescano, appoggiando la corrente più rigida degli Spirituali, che si opponeva all'ala conventuale a papa Bonifacio VIII. Le violente critiche che rivolse al papa sfociarono in un'aperta ribellione: assieme ad alcuni cardinali della famiglia Colonna, infatti, Jacopone mise in dubbio la legittimità dell'elezione papale (al tempo si diceva, infatti, che il precedente papa, Celestino V, fosse stato costretto a rinunciare alla tiara proprio da Bonifacio VIII) e si asserragliò nella rocca di Castel san Pietro Romano a Palestrina, a sud di Roma. Dopo un lungo assedio, nel settembre 1298 il castello fu conquistato dall'esercito papale: Jacopone fu arrestato, torturato e imprigionato. Rimase in carcere fino al 1303, quando si trasferì in un convento in Collazzone, nei pressi di Todi, dove morì nel 1306, trascorrendo gli ultimi anni in preghiera e meditazione.
Per ulteriori approfondimenti su Jacopone da Todi vedi qui

Jacopone da Todi: poesie famose

Jacopone da Todi è considerato il più importante autore di laudi, canzoni sacre scritte in volgare e diffuse in Italia tra il medioevo e l’umanesimo. Di lui ci restano le “Laude”: novantatre testi poetici, in cui figurano alcuni famosi dialoghi tra i quali ricordiamo “Donna del Paradiso”. Nell’opera è riportato infatti un intenso dialogo tra Cristo, crocifisso, e sua madre Maria, che si dispera di fronte alla croce del figlio. Sulla scena sono presenti gli ebrei e il Nunzio (probabilmente san Giovanni). La trovata di proporre la vicenda sotto forma di dialogo ne ha aumentato indubbiamente l’efficacia. Nella laude, la figura che meglio emerge e di cui si manifesta il dolore, è quella di Maria, che è rappresentata mentre soffre, proprio come farebbe una madre terrena, per lo strazio e la morte del figlio. in “Donna del Paradiso” Maria dialoga in maniera disperata con il figlio, negli ultimi momenti della sua vita. Quando Cristo spira, non le rimane che manifestare il proprio dolore in un lungo e straziante lamento. Tra le opere e poesie più famose di Jacopone abbiamo anche una raccolta di “Detti” e un “Trattato ascetico-morale”, oltre ad alcune composizioni liturgiche in lingua latina, fra le quali l'inno “Stabat Mater” (stava la madre), una preghiera cattolica sulle sofferenze di Maria durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La prima parte del componimento riflette sul dolore di Maria, mentre la seconda, che inizia con le parole “Eia, mater, fons amóris” ("Oh, Madre, fonte d'amore") è una invocazione. Si chiede infatti a Maria di poter provare il suo stesso dolore. La preghiera è diventata molto popolare nei secoli specialmente perché utilizzata durante la Via Crucis e durante le processioni del Venerdì Santo.
Per ulteriori approfondimenti sulla Passione di Cristo vedi qui
La vita e le opere di Jacopone da Todi: poeta e religioso medievale articolo

La poetica di Jacopone da Todi

Dalle “Laude” emerge un altro aspetto fondamentale della poetica di Jacopone da Todi, cioè l'odio feroce, ossessivo e inquietante verso il proprio corpo e ciò che esso rappresenta: luogo di origine della tentazione, del male e del peccato. A caratterizzare poi la sua produzione letteraria sono anche un forte pessimismo e disprezzo del mondo. Oggetto di indagine infatti sono gli aspetti oscuri dell’esistenza umana e i momenti negativi ad essi legati: dolore fisico, depravazione, morte. Il linguaggio che egli usa per esprimere tali concetti è un linguaggio crudo e feroce, che nulla ha a che vedere con la poesia cortese e con l’idea di donna come oggetto da venerare. La produzione di Jacopone inoltre rispecchia anche il suo disinteresse e la sua critica per la vita sociale, il suo atteggiamento egoista e ambizioso, incurante delle convenzioni, sfocia spesso in vere e proprie manifestazioni furiose e folli. Si scaglia contro la cultura del tempo e contro gli intellettuali, contro la Chiesa, opponendosi al suo massimo esponente, Bonifacio VIII che lo punisce con il carcere e poi con la scomunica. Mortifica, avvilisce il proprio corpo, dando vita a manifestazioni estreme di digiuno e autoflagellazione. Attraverso questi episodi radicali e brutali intende annientare ogni dimensione terrena e dirigersi verso quella celeste, e manifestare il suo amore per Dio. Proprio per questo suo desiderio di allontanarsi dalla cultura e l’intellettualismo dell’epoca, Jacopone utilizza un linguaggio dialettale, ingentilito dall’unione di provenzalismi e latinismi. Rifiuta perciò il volgare illustre tipico dei componimenti dell’epoca.
Per ulteriori approfondimenti sulla poetica di Jacopone da Todi vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le opere più famose di Jacopone da Todi?
  2. Tra le opere più famose di Jacopone da Todi ci sono le "Laude", tra cui "Donna del Paradiso", e l'inno "Stabat Mater".

  3. Qual è stato il percorso di vita di Jacopone da Todi?
  4. Jacopone da Todi, nato Jacopo de' Benedetti, abbandonò la carriera legale dopo la morte della moglie, si unì ai Flagellanti e poi all'ordine francescano, criticando apertamente Papa Bonifacio VIII.

  5. Come si caratterizza la poetica di Jacopone da Todi?
  6. La poetica di Jacopone da Todi è caratterizzata da un linguaggio crudo e feroce, un forte pessimismo e disprezzo del mondo, e un odio verso il corpo come origine del peccato.

  7. Quali furono le conseguenze delle critiche di Jacopone a Bonifacio VIII?
  8. Le critiche di Jacopone a Bonifacio VIII portarono al suo arresto, tortura e imprigionamento, e successivamente alla scomunica.

  9. In che modo Jacopone da Todi esprimeva il suo disprezzo per la cultura del tempo?
  10. Jacopone esprimeva il suo disprezzo per la cultura del tempo attraverso un linguaggio dialettale, rifiutando il volgare illustre e opponendosi agli intellettuali e alla Chiesa.

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