Concetti Chiave
- La lauda "O iubelo de core" di Jacopone da Todi è un componimento poetico del Duecento che esprime la gioia dell'incontro mistico con Dio.
- Jacopone da Todi, vissuto tra il 1230 e il 1306, è considerato il padre delle laude, componimenti religiosi nati a Siena e Bologna per poi diffondersi in Italia.
- Lo stile di Jacopone si distingue per una metrica ben definita e l'uso del volgare umbro, rendendo il testo accessibile ai fedeli attraverso un linguaggio popolare.
- Le figure retoriche predominanti nel testo sono l'anafora e la ripetizione, che accentuano la passionalità e l'incapacità di esprimere compiutamente le emozioni mistiche.
- Jacopone scriveva non per i fedeli, ma come un'espressione autobiografica, per comunicare esperienze spirituali profonde e personali.
[Intensa gioia del cuore]
Indice
Gioia e giubilo del cuore
1 – 3 O giubilo del cuore, che fai cantare d’amore.
Esplosione di emozioni
4 – 8 Quando il giubilo si infiamma, allora fa cantare; e balbetta, non sa quel che si dica, dentro non può celare la dolcezza 8tanto è grande).
9 – 14 Quando giubilo è acceso, allora si grida; col cuore acceso d’amore, che non può sopportare; stridendo lo fa gridare e allora non se ne vergogna.
Vergogna e derisione
15 – 20 Quando giubilo ha preso il cuore innamorato, la gente che lo deride, considerando le sue parole poiché parla senza ritegno di ciò che sente caldo.
Saggezza e clamore
21 – 22 O giubilo, dolce gioia che è dentro la mente!
23 – 26 Il cuore diventa saggio nel nascondere la sua condizione; ma può evitare di fare clamore.
Esperienza e stranezza
27 – 32 Chi non ha esperienza ti reputa impazzito, vedendo stranezza come di chi ha perso la ragione.
Dentro ha il cuore ferito, ma dal di fuori questo non si sente.Lauda e Jacopone da Todi
“O iubelo de core” è una lauda scritta nel Duecento da Jacopone da Todi. Questa composizione può essere considerata il primo componimento letterario.
Storia e diffusione delle laude
Con il termine “lauda” ci si riferisce a componimenti poetici a sfondo religioso, essi sono infatti degli inni dedicati a Dio e, in questo caso, loda l’incontro mistico con Dio stesso. Queste forme religiose nacquero nel Duecento a Siena e Bologna, per poi diffondersi nel resto d’Italia.
Vita di Jacopone da Todi
Jacopone da Todi visse dal 1230 al 1306 e viene considerato il “padre” di questo nuovo genere letterario. Egli visse la maggior parte della sua vita da uomo colto, era infatti un notaio, ma quando trovò la moglie morta con un cilicio addosso decide di entrare nell’ordine dei Francescani e, in seguito, raggiunse un ruolo di spicco nella corrente degli Spirituali (i Francescani più rigorosi).
Scopo e stile di Jacopone
Egli iniziò a scrivere per scopo quasi autobiografico e non per i fedeli, che non potevano capire cosa si prova se non hanno mai avuto un’esperienza simile.
Struttura e figure retoriche
In “O iubelo de core” l’autore non esalta Dio o la Madonna, come era solito nelle laude, ma racconta l’incontro mistico col Signore, ne descrive la gioia che il cuore prova nell’amore per Dio.
In questo componimento risaltano la passionalità e l’incapacità di esprimere ciò che prova l’autore. Il testo è diviso in sei strofe di sei versi settenari , tranne la prima che è composta da due versi. “O iubelo de core, che fai cantar d’amore!” Quasi una premessa della poesia. Le figure retoriche dominanti sono l’anafora e la ripetizione. L’ anafora consiste nel ripetere nel corso del testo quello che è stata la prima frase: “O iubelo”, verso 1; “Quanno iubel” verso 9; “Quanno iubel” verso 15; “O iube”, verso 21. La seconda figura retorica consiste invece nella ripetizione di un concetto con dei sinonimi: “cantare”, “clamare”, “gridare” versi 4,10 e 13, “empazzito” e “desuanito” versi 28 e 30. Sono anche presenti due hapox, termini usati una sola volta in letteratura, essi sono “barbaglia” e “esvalianza”, versi 5 e 21.
Metrica e linguaggio popolare
Al contrario della letteratura religiosa contemporanea, Jacopone ha una struttura metrica ben definita e, pur scrivendo in volgare umbro, utilizza un lessico meno ricercato, più popolare, per far sì che fosse più comprensibile per i fedeli.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della lauda "O iubelo de core"?
- Chi era Jacopone da Todi e quale ruolo ha avuto nella letteratura religiosa?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche della lauda "O iubelo de core"?
- Come si differenzia lo stile di Jacopone da Todi rispetto alla letteratura religiosa contemporanea?
- Qual è l'origine e la diffusione delle laude?
Il tema principale è l'incontro mistico con Dio e la gioia che il cuore prova nell'amore per Dio, espressa attraverso un'esplosione di emozioni e passionalità.
Jacopone da Todi, vissuto dal 1230 al 1306, è considerato il "padre" delle laude, componimenti poetici a sfondo religioso. Era un notaio che, dopo un'esperienza personale drammatica, entrò nell'ordine dei Francescani e divenne una figura di spicco nella corrente degli Spirituali.
La lauda è caratterizzata da una struttura metrica ben definita, con sei strofe di sei versi settenari, tranne la prima di due versi. Utilizza figure retoriche come l'anafora e la ripetizione, e un linguaggio popolare per essere più comprensibile.
Jacopone utilizza un lessico meno ricercato e più popolare, pur mantenendo una struttura metrica definita, per rendere i suoi componimenti più accessibili ai fedeli, a differenza della letteratura religiosa contemporanea.
Le laude sono inni religiosi nati nel Duecento a Siena e Bologna, dedicati a Dio e all'incontro mistico con Lui, e si sono poi diffuse nel resto d'Italia.