Concetti Chiave
- Il Santuario di Fortuna Primigenia a Palestrina era uno dei più ricchi dell'età repubblicana, dedicato al culto oracolare della divinità della sorte.
- Costruito tra la fine del II secolo e del I secolo a.C., il santuario fu opera di mercanti legati all'aristocrazia contadina con influenze architettoniche ellenistiche.
- La struttura del santuario si sviluppava su sette terrazze lungo il pendio del monte, riflettendo i principi dell'architettura scenografica ellenistica.
- L'architetto del santuario affrontò e risolse efficacemente diverse sfide, come l'integrazione dell'antico pozzo delle sorti in un emiciclo.
- Il percorso obbligato del santuario era progettato per sorprendere i visitatori, impedendo loro di percepire l'intero complesso in un solo sguardo.
Indice
Il santuario di Fortuna Primigenia
A Palestrina sorgeva uno dei santuari più ricchi e imponenti di età repubblicana,dedicato a Fortuna Primigenia,divinità della sorte. Il culto praticato a Preneste era di carattere oracolare: un bambino si calava in un pozzo (pozzo delle sorti) ed estraeva a caso una sorte, ossia una tavoletta in cui era scritto il vaticinio che veniva dato a chi consultava l'oracolo.
Architettura e costruzione del santuario
Il santuario di Preneste fu costruito tra la fine del II secolo e del I secolo a.C., prima della distruzione della città da parte di Silla durante la guerra civile contro Mario. Le famiglie che lo edificarono appartenevano all'aristocrazia contadina:si trattava di mercanti che trafficavano con l'Oriente e che perciò conoscevano molto bene le realizzazioni dell'architettura ellenistica. Il santuario era strutturato su sette terrazze ricavate lungo il pendio del monte che domina Preneste. Il complesso trasferiva su una scala monumentale i principi dell'architettura scenografica ellenistica, che si basava sulla costruzione e lo sfruttamento di terrazze per regolarizzare i pendii naturali.
Soluzioni architettoniche innovative
L'architetto del santuario dovette affrontare diverse difficoltà, e le risolse molto efficacemente. Per esempio il problema di inserire l'antico pozzo delle sorti fu risolto collocando il pozzo in corrispondenza di un emiciclo e costruendo emiciclo sul lato opposto. Il culmine del santuario era la tholos superiore. La soluzione di collocare questo edificio sul livello sopra la cavea trasformava quest'ultima in una sorta di scalinata, adatta ad ospitare le processioni che raggiungevano il tempio. Il santuario doveva provocare nel visitatore un effetto di sorpresa e di straniamento. L'architettura lo costringeva infatti a un percorso obbligato con lo scopo di non permettere mai a chi saliva di farsi un'idea dell'aspetto completo del santuario.