Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Cino da Pistoia, appartenente a una nobile famiglia, era un giurista e poeta del Trecento, noto per i suoi legami con Dante e citato anche da Petrarca.
  • Le rime di Cino riflettono i temi del dolce Stil novo, ma con un approccio più umano e realistico rispetto ai suoi contemporanei, prefigurando il concetto rinascimentale dell'amore.
  • Il sonetto di Cino è ambientato in un contesto festoso, evidenziando un sentimento amoroso concreto e terreno, lontano dall'idealizzazione stilnovista.
  • La figura femminile nelle opere di Cino è rappresentata come una presenza concreta in scenari realistici, contrariamente alla visione angelicata del dolce Stilnovo.
  • Cino da Pistoia è riconosciuto per la sua raccolta di oltre 150 rime e il suo commento al Codice di Giustiniano, dimostrando il suo ruolo di rilievo nella letteratura e giurisprudenza del tempo.

Indice

  1. La Vita di Cino dei Sighibuldi
  2. Stile e Temi Poetici
  3. Il Sonetto e l'Amore Terreno

La Vita di Cino dei Sighibuldi

Cino dei Sighibuldi, una nobile casata di Pistoia, nacque il 1265 e il 1270. La sua famiglia lo mandò a studiare legge all’università di Bologna, dove, più tardi, conseguì anche il dottorato in giurisprudenza.

Politicamente, era un sostenitore dei guelfi di parte nera e per questo subì l’esilio. Rientrato a Pistoia, ricoprì diversi incarichi politici e insegno giurisprudenza in molte università italiane. Morì verso la fine del 1336.

Opere:

• una raccolta di oltre 150 rime

Commento al Codice di Giustiniano (i primi 9 libri): Lectura in codicem

Ebbe dei rapporti di amicizia con Dante che, in sonetto, lo rimprovera di innamorarsi di troppe donne; a questo rimprovero Cino risponde che lo fa per cercare in altre la bellezza della sua amata. Di questo legame con Dante, fa fede anche un componimento scritto in occasione della morte di Beatrice e di uno, in occasione della scomparsa di Dante. Anche il Petrarca lo cita in un sonetto, in cui, in modo molto accorato, manifesta il dolore per la scomparsa di un amico, di cui tesse anche le lodi poetiche. Sono tutti dettagli che ci dimostrano come nel Trecento, Cino da Pistoia fosse considerato un grande letterato, mentre oggi non gode della stessa stima.

Stile e Temi Poetici

Nelle sue rime permangono i motivi e i concetti del dolce Stil novo; tuttavia essi non sono frutto di un vero sentimento poetico, quanto piuttosto derivati da una tradizione letteraria e quindi assai convenzionali. Nonostante questo, le sue opere, rispetto a Cavalcanti o a Guinizelli, si arricchiscono di situazioni più umane e realistiche (nel sonetto, oggetto della spiegazione, per esempio, si parla di una festa e di corteggiatori che cercano la donna, che però è assente) e il sentimento amoroso appare meno idealizzato e più terreno e sensuale. Tale aspetto prelude, sebbene in modo embrionale, al concetto dell’amore che dominerà il Rinascimento.

La donna che domina nelle sue rime è chiamata Selvaggia, pare figlia del capo dei guelfi di parte bianca di Pistoia. Però, vi appare anche una donna di Bologna e forse lo scrittore ebbe anche altri rapporti amorosi.

Il Sonetto e l'Amore Terreno

L’ambiente del sonetto è quello di un giorno e di un ambiente di festa. Esso non viene descritto direttamente, ma si delinea in modo chiaro da tutto il componimento. La scena acquista notevole concretezza e il sentimento del poeta ha un carattere tutto terreno: infatti la donna evanescente e angelicata del dolce Stilnovo, qui è calata in uno scenario reale, in mezzo ad altre donne, tutte eleganti, circondate da ammiratori.

Perché non si trova fra voi a questa festa,

o donne nobili d’animo, il suo vel viso adornato?

[La donna non è indicata col nome, bensì col il viso nella sua bellezza che il poeta cerca fra la folla di invitati]

Perché non avete provveduto stamani a chiederle

che fosse venisse qui per onorare questo giorno [di festa] con la sua presenza?

Vedete come ogni uomo si mette alla ricerca

per vederla, mentre si aggira fra gli invitati;

essi guardano in che modo si sia vestita;

poi rivolgono lo sguardo verso di me che non cesso di emettere sospiri.

Quest’oggi ero speranzoso di vedere la mia gioia

starsene con voi e dominare il mio cuore,

che si appoggia a lei come se fosse il motivo di vivere.

Io vi prego, o donne, soltanto in nome di Dio;

se non volete che muoia a causa di ciò [= la mancata presenza alla festa della donna amata],

fate in modo che stasera io la possa vedere.

La struttura metrica del sonetto è la seguente: ABAB, ABAB, CDC, DCD.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Cino dei Sighibuldi e quale fu il suo contributo letterario?
  2. Cino dei Sighibuldi era un nobile di Pistoia, nato tra il 1265 e il 1270, noto per la sua raccolta di oltre 150 rime e il "Commento al Codice di Giustiniano". Fu un importante letterato del Trecento, amico di Dante e citato da Petrarca.

  3. Quali erano i temi principali delle opere di Cino?
  4. Le opere di Cino riflettevano i temi del dolce Stil novo, ma con un approccio più umano e realistico. Il suo sentimento amoroso era meno idealizzato e più terreno, anticipando il concetto di amore del Rinascimento.

  5. Come viene rappresentata la figura femminile nei sonetti di Cino?
  6. Nei sonetti di Cino, la figura femminile, spesso chiamata Selvaggia, è rappresentata in un contesto reale e terreno, circondata da ammiratori, in contrasto con l'immagine angelicata del dolce Stilnovo.

  7. Qual è l'ambientazione tipica dei sonetti di Cino?
  8. L'ambientazione tipica dei sonetti di Cino è un giorno di festa, dove la scena è vividamente delineata attraverso il componimento, con un'atmosfera concreta e reale.

  9. Qual è la struttura metrica del sonetto di Cino?
  10. La struttura metrica del sonetto di Cino è ABAB, ABAB, CDC, DCD, che contribuisce a delineare l'ambiente e il sentimento del poeta.

Domande e risposte

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