Concetti Chiave
- La scuola poetica provenzale, sviluppatasi nell'XI secolo in Provenza, influenzò profondamente le successive scuole poetiche siciliana e toscana in Italia.
- I poeti provenzali, noti come "trovatori", scrivevano in lingua d'oc, una lingua volgare distinta dal latino, e la loro poesia era spesso accompagnata da musica.
- La poesia provenzale si focalizzava su temi di cortesia e amore spirituale, con l'amore visto come un codice di comportamento tra dame e cavalieri.
- La metrica provenzale si basava sulla qualità delle sillabe, introducendo forme come la canzone e il sirventese, quest'ultimo usato per poesie politiche e religiose.
- Due stili distinti di poetare, il "trobar leu" e il "trobar clus", caratterizzavano la poesia provenzale, rappresentati rispettivamente da Bernart de Ventadorn e Arnaut Daniel.
Indice
Le origini delle scuole poetiche italiane
In Italia le due più importanti scuole poetiche precedenti al dolce stil novo sono la scuola siciliana e quella toscana. La scuola siciliana, alla quale si ispirerà la scuola toscana, o siculo-toscana, si ispira a sua volta alla precedente scuola provenzale.
La poesia provenzale e il suo impatto
La poesia provenzale si sviluppa nell’XI secolo in Provenza, la regione che occupava il sud della Francia. La lingua parlata in epoca medievale nella Francia centro-meridionale veniva detta “lingua d’oc” (poiché “oc” era la parola usata per dire sì) e si contrapponeva a quella utilizzata invece nel Nord della Francia, la “lingua d’oil”, dalla quale si svilupperà poi il francese moderno. L’italiano medievale, per lo stesso motivo, veniva invece definito “lingua del sì”.
I poeti provenzali dell’XI secolo, che poetavano nella lingua d’oc, sono definiti “trovatori” o “trovadorici” perché “trovar” voleva dire fare poesia, nel senso di “trovare le giuste parole”. I loro testi erano molto raffinati e venivano messi in musica per poi essere cantati nelle corti.
La poesia provenzale è scritta in volgare francese (volgare nel senso di lingua diversa dal latino, che era la lingua della cultura). Questa è una scelta importante, segno di grande novità.
Caratteristiche e valori della poesia provenzale
Per i poeti provenzali l’esistenza è interamente consumabile sulla terra: tutte le gioie e i valori, sia materiali che spirituali, e anche l’amore, sono da godere sulla terra. L’amore diventa un codice di comportamento preciso, quasi come se nelle corti si cercasse di regolare tutti i rapporti fra uomini e donne. Diventa un vero e proprio codice di comportamento do dame e cavalieri. Le virtù a cui aspirare sono la misura, il valore, la larghezza (generosità) e la cortesia. La cortesia, parola che deriva proprio da “corte” è la sintesi di tutti questi valori, è l’insieme delle qualità necessarie nella vita di corte. La ricompensa della cortesia è il fin’amore, ovvero l’amore gentile, fine, in grado di raffinare l’anima. È un amore cortese, spirituale, che raffina ed eleva spiritualmente l’animo dell’uomo.
L’amore inoltre viene ritualizzato secondo le schema feudale, rispecchia la società feudale: la donna è come un signore e il cavaliere è quasi un suddito della dama. Egli deve servirla con fedeltà e costanza. La donna è quasi sempre di classe più elevata, spesso moglie del feudatario, quindi quasi sempre già sposata e quasi irraggiungibile. Per questo motivo non se ne parla mai con il suo vero nome, ma le si da un soprannome, il senhal, che letteralmente vuol dire “segnale” e che serve ad evitare il marito e i “malparlieri”, coloro che diffondono maldicenze. La donna amata è sempre bellissima e inaccessibile: non c’è niente di carnale, è un amore puro e nobile. L’uomo non ambiva a possederla né al matrimonio, ma ambiva a questo sentimento di fin’amore, e a ricevere la stima della donna, che ella gli riserva in cambio della sua devozione. Inoltre questa stima, questa amicizia e riconoscimento concessogli da una nobildonna in qualche modo gli procura anche un aumento di dignità sociale. Questo tipo di poesia è molto stilizzato: bene o male scrivono tutti nello stesso modo, seguono tutti lo stesso stile. È una poesia spirituale, senza soddisfazioni concrete, è artificiosa e stilizzata.
Att: c’era anche qualche testo che affrontava temi più realistici, giocosi, religiosi o politici.
La metrica e i generi della poesia provenzale
I provenzali sono i primi ad utilizzare una metrica diversa da quella della letteratura greca e latina, che si basavano sulle quantità delle sillabe. I provenzali si basano invece sulla qualità. È la prima forma di metrica delle lingue neoromanze, ovvero quelle derivate dal latino. Innanzitutto i provenzali si dividono in due gruppi:
- Coloro che seguono il “trobar leu”, da “levis” = leggero. La loro poesia è semplice, facile, lineare, chiara, aperta, di facile comprensione. Il suo massimo esponente è Bernart de Ventadorn
- Coloro che seguono il “trobar clus”, da “clausus” = chiuso. È un modo di poetare ricco, difficile, ridondante e pieno di figure retoriche. Il suo massimo esponente è Arnaut Daniel.
Forme metriche e personaggi della lirica provenzale
Ai provenzali si attribuiscono alcune forme metriche:
- La canzone: è un componimento costituito da una serie di “coblas” o “stanze”, che possono essere di due tipi: unisonans, se hanno tutte un identico schema metrico e di rime, terminano tutte con lo stesso sistema di rime e Cap finidas, se nell’inizio di una strofa si riprende una parola della strofa precedente (ultimo verso di una strofa e primo verso della successiva).
- Il sirventese: è una forma metrica utilizzata per poesie politiche, religiose o satiriche, non per le poesie d’amore. Una sua variante è il planh, che vuol dire “compianto”. Di solito era un lamento per la morte di un protettore o di una persona famosa.
Alcuni personaggi citati da Dante nelle sue opere che fanno parte della lirica provenzale sono:
- Arnaut Daniel - purgatorio 28;
- Bertran de Born - nel “De vulgari eloquentia”;
- Bernart de Ventadorn;
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali scuole poetiche italiane precedenti al dolce stil novo?
- Qual è l'importanza della lingua nella poesia provenzale?
- Quali valori caratterizzano la poesia provenzale?
- Come si differenziano i generi metrici nella poesia provenzale?
- Quali sono alcune forme metriche della lirica provenzale?
Le principali scuole poetiche italiane precedenti al dolce stil novo sono la scuola siciliana e quella toscana, che si ispirano alla poesia provenzale.
La poesia provenzale è scritta in volgare francese, una scelta innovativa rispetto al latino, che era la lingua della cultura, segnando un'importante novità.
La poesia provenzale valorizza la cortesia, la misura, il valore e la generosità, con l'amore cortese che raffina ed eleva spiritualmente l'animo umano.
I generi metrici provenzali si dividono in "trobar leu", semplice e chiaro, e "trobar clus", ricco e complesso, con esponenti come Bernart de Ventadorn e Arnaut Daniel.
Alcune forme metriche della lirica provenzale includono la canzone, con "coblas" o "stanze", e il sirventese, usato per poesie politiche, religiose o satiriche.