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Concetti Chiave

  • La scuola poetica provenzale, sviluppatasi nell'XI secolo in Provenza, influenzò profondamente le successive scuole poetiche siciliana e toscana in Italia.
  • I poeti provenzali, noti come "trovatori", scrivevano in lingua d'oc, una lingua volgare distinta dal latino, e la loro poesia era spesso accompagnata da musica.
  • La poesia provenzale si focalizzava su temi di cortesia e amore spirituale, con l'amore visto come un codice di comportamento tra dame e cavalieri.
  • La metrica provenzale si basava sulla qualità delle sillabe, introducendo forme come la canzone e il sirventese, quest'ultimo usato per poesie politiche e religiose.
  • Due stili distinti di poetare, il "trobar leu" e il "trobar clus", caratterizzavano la poesia provenzale, rappresentati rispettivamente da Bernart de Ventadorn e Arnaut Daniel.

Indice

  1. Le origini delle scuole poetiche italiane
  2. La poesia provenzale e il suo impatto
  3. Caratteristiche e valori della poesia provenzale
  4. La metrica e i generi della poesia provenzale
  5. Forme metriche e personaggi della lirica provenzale

Le origini delle scuole poetiche italiane

In Italia le due più importanti scuole poetiche precedenti al dolce stil novo sono la scuola siciliana e quella toscana. La scuola siciliana, alla quale si ispirerà la scuola toscana, o siculo-toscana, si ispira a sua volta alla precedente scuola provenzale.

La poesia provenzale e il suo impatto

La poesia provenzale si sviluppa nell’XI secolo in Provenza, la regione che occupava il sud della Francia. La lingua parlata in epoca medievale nella Francia centro-meridionale veniva detta “lingua d’oc” (poiché “oc” era la parola usata per dire sì) e si contrapponeva a quella utilizzata invece nel Nord della Francia, la “lingua d’oil”, dalla quale si svilupperà poi il francese moderno. L’italiano medievale, per lo stesso motivo, veniva invece definito “lingua del sì”.

I poeti provenzali dell’XI secolo, che poetavano nella lingua d’oc, sono definiti “trovatori” o “trovadorici” perché “trovar” voleva dire fare poesia, nel senso di “trovare le giuste parole”. I loro testi erano molto raffinati e venivano messi in musica per poi essere cantati nelle corti.

La poesia provenzale è scritta in volgare francese (volgare nel senso di lingua diversa dal latino, che era la lingua della cultura). Questa è una scelta importante, segno di grande novità.

Caratteristiche e valori della poesia provenzale

Per i poeti provenzali l’esistenza è interamente consumabile sulla terra: tutte le gioie e i valori, sia materiali che spirituali, e anche l’amore, sono da godere sulla terra. L’amore diventa un codice di comportamento preciso, quasi come se nelle corti si cercasse di regolare tutti i rapporti fra uomini e donne. Diventa un vero e proprio codice di comportamento do dame e cavalieri. Le virtù a cui aspirare sono la misura, il valore, la larghezza (generosità) e la cortesia. La cortesia, parola che deriva proprio da “corte” è la sintesi di tutti questi valori, è l’insieme delle qualità necessarie nella vita di corte. La ricompensa della cortesia è il fin’amore, ovvero l’amore gentile, fine, in grado di raffinare l’anima. È un amore cortese, spirituale, che raffina ed eleva spiritualmente l’animo dell’uomo.

L’amore inoltre viene ritualizzato secondo le schema feudale, rispecchia la società feudale: la donna è come un signore e il cavaliere è quasi un suddito della dama. Egli deve servirla con fedeltà e costanza. La donna è quasi sempre di classe più elevata, spesso moglie del feudatario, quindi quasi sempre già sposata e quasi irraggiungibile. Per questo motivo non se ne parla mai con il suo vero nome, ma le si da un soprannome, il senhal, che letteralmente vuol dire “segnale” e che serve ad evitare il marito e i “malparlieri”, coloro che diffondono maldicenze. La donna amata è sempre bellissima e inaccessibile: non c’è niente di carnale, è un amore puro e nobile. L’uomo non ambiva a possederla né al matrimonio, ma ambiva a questo sentimento di fin’amore, e a ricevere la stima della donna, che ella gli riserva in cambio della sua devozione. Inoltre questa stima, questa amicizia e riconoscimento concessogli da una nobildonna in qualche modo gli procura anche un aumento di dignità sociale. Questo tipo di poesia è molto stilizzato: bene o male scrivono tutti nello stesso modo, seguono tutti lo stesso stile. È una poesia spirituale, senza soddisfazioni concrete, è artificiosa e stilizzata.

Att: c’era anche qualche testo che affrontava temi più realistici, giocosi, religiosi o politici.

La metrica e i generi della poesia provenzale

I provenzali sono i primi ad utilizzare una metrica diversa da quella della letteratura greca e latina, che si basavano sulle quantità delle sillabe. I provenzali si basano invece sulla qualità. È la prima forma di metrica delle lingue neoromanze, ovvero quelle derivate dal latino. Innanzitutto i provenzali si dividono in due gruppi:

  1. Coloro che seguono il “trobar leu”, da “levis” = leggero. La loro poesia è semplice, facile, lineare, chiara, aperta, di facile comprensione. Il suo massimo esponente è Bernart de Ventadorn
  2. Coloro che seguono il “trobar clus”, da “clausus” = chiuso. È un modo di poetare ricco, difficile, ridondante e pieno di figure retoriche. Il suo massimo esponente è Arnaut Daniel.

Forme metriche e personaggi della lirica provenzale

Ai provenzali si attribuiscono alcune forme metriche:

  • La canzone: è un componimento costituito da una serie di “coblas” o “stanze”, che possono essere di due tipi: unisonans, se hanno tutte un identico schema metrico e di rime, terminano tutte con lo stesso sistema di rime e Cap finidas, se nell’inizio di una strofa si riprende una parola della strofa precedente (ultimo verso di una strofa e primo verso della successiva).
  • Il sirventese: è una forma metrica utilizzata per poesie politiche, religiose o satiriche, non per le poesie d’amore. Una sua variante è il planh, che vuol dire “compianto”. Di solito era un lamento per la morte di un protettore o di una persona famosa.
  • Alcuni personaggi citati da Dante nelle sue opere che fanno parte della lirica provenzale sono:

  1. Arnaut Daniel - purgatorio 28;
  2. Bertran de Born - nel “De vulgari eloquentia”;
  3. Bernart de Ventadorn;

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali scuole poetiche italiane precedenti al dolce stil novo?
  2. Le principali scuole poetiche italiane precedenti al dolce stil novo sono la scuola siciliana e quella toscana, che si ispirano alla poesia provenzale.

  3. Qual è l'importanza della lingua nella poesia provenzale?
  4. La poesia provenzale è scritta in volgare francese, una scelta innovativa rispetto al latino, che era la lingua della cultura, segnando un'importante novità.

  5. Quali valori caratterizzano la poesia provenzale?
  6. La poesia provenzale valorizza la cortesia, la misura, il valore e la generosità, con l'amore cortese che raffina ed eleva spiritualmente l'animo umano.

  7. Come si differenziano i generi metrici nella poesia provenzale?
  8. I generi metrici provenzali si dividono in "trobar leu", semplice e chiaro, e "trobar clus", ricco e complesso, con esponenti come Bernart de Ventadorn e Arnaut Daniel.

  9. Quali sono alcune forme metriche della lirica provenzale?
  10. Alcune forme metriche della lirica provenzale includono la canzone, con "coblas" o "stanze", e il sirventese, usato per poesie politiche, religiose o satiriche.

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