Concetti Chiave
- Erasmo da Rotterdam, nato tra il 1466 e il 1469, adottò un nome latino e si dedicò agli studi classici e al latino nel convento agostiniano di Steyn.
- Nonostante una carriera iniziale come segretario del vescovo di Cambrai, Erasmo si trasferì a Parigi per studiare teologia, rimanendo deluso dall'insegnamento scolastico.
- Il suo viaggio in Italia tra il 1506 e il 1509 fu fondamentale per la sua formazione, imparando il greco e conoscendo importanti umanisti e uomini di Chiesa.
- "L'Elogio della follia", pubblicato nel 1511, critica le istituzioni religiose e sociali, personificando la follia come portatrice di verità e critica verso il formalismo cristiano.
- Erasmo è considerato il padre del protestantesimo per le sue critiche alla corruzione ecclesiastica e le sue opere filologiche, tra cui la traduzione del Nuovo Testamento.

Indice
Panoramica biografica su Erasmo da Rotterdam
Erasmo da Rotterdam nacque a Rotterdam, il 27 ottobre del 1466 o del 1469, venne battezzato con il nome di Geert Geertsz, ma decise di adottare il nome latino con cui lo conosciamo: Desiderius Erasmus Roterodamus.
Dopo la morte dei genitori, a causa della peste, i suoi tutori speravano che Erasmo prendesse i voti, e così fu, Erasmo entrò nel convento agostiniano di Steyn. Erasmo ebbe l’occasione di studiare i testi classici e il latino, l’unica cosa che Erasmo lodava della vita monastica era proprio la solitudine , che gli permetteva di leggere e studiare.
Nel 1493 si mette al servizio del vescovo di Cambrai, fungendo da segretario, questo ruolo però non gli si addiceva, poiché i numerosi viaggi al seguito del vescovo toglievano tempo allo studio. Per questo motivo, due anni dopo Erasmo lasciò l’impiego da segretario e si trasferì all’università di Parigi. Erasmo restò nella città Francese per quattro anni. Il suo intento iniziale era quello di laurearsi in teologia, ma rimase deluso dagli insegnanti di teologia scolastica. Già nella città francese Erasmo ha avuto l’opportunità di entrare in contatto con moltissimi umanisti europei, con i quali si confronta.
Quando nel 1499 tornò in Inghilterra , Erasmo da Rotterdam ha modo di confrontarsi con altri umanisti, questa volta principalmente inglesi. Nello specifico, si stabilì a Oxford, dove conobbe il teologoJohn Colet, il quale è stato di fondamentale importanza per la formazione di Erasmo poiché lo avvicina a uno di stampo filologico sulla Bibbia. Importante per la formazione dell’umanista fu anche il viaggio in Italia , compiuto tra il 1506 e il 1509. Nello specifico, nel 1506 Erasmo si laurea in Teologia a Torino. In seguito, si sposta a Bologna e a Venezia, dove apprende il greco dall'umanista Girolamo Aleandro. Dopo Venezia, ebbe modo di visitare le città di Padova, Siena, Napoli e Roma, dove conobbe i più importanti uomini di chiesa e umanisti del tempo.
Dopo la morte di Enrico VII decise di tornare in Inghilterra. In questi anni, in Inghilterra iniziò a insegnare teologia a Cambridge, ma nel 1514 lasciò l’insegnamento per tornare a Londra. In seguito, si recò a Calais, dove gli venne chiesto di tornare in monastero, ma lui rifiutò.
Durante questo periodo, Erasmo iniziò a nutrire dei sentimenti eversivi e di polemica contro la religione cattolica. Il suo intento era quello di “purificare” la dottrina e le istituzioni del cristianesimo, andando contro alcuni comportamenti che caratterizzavano le istituzioni in quel periodo, come la corruzione e le manie espansionistiche dei pontefici. Dopo la riforma Luterana, anche Erasmo, che per certi punti appoggiava le idee di Martin Lutero, venne considerato un eretico. Nel 1543 i suoi scritti vennero messi al rogo. A seguito di una malattia, Erasmo da Rotterdam morì nel 1536. Il suo corpo fu sepolto in una cattedrale riformata.
Per approfondimenti sul pensiero di Erasmo da Rotterdam vedi anche qua
Analisi dell’opera “L’Elogio della pazzia” di Erasmo da Rotterdam
Nell'opera "L'Elogio della follia" emerge con estrema chiarezza l’esigenza di un rinnovamento della Chiesa. Questa opera, nota come "l’Elogio della pazzia" o Elogio alla Follia è stata pubblicata per la prima volta nel 1511 a Parigi. Erasmo da Rotterdam conduce una critica serrata delle forme tradizionali dell’organizzazione sociale e dei saperi, contestando anche l’eccessivo formalismo di un cristianesimo in cui sembravano prevalere, ormai, solo gli aspetti esteriori, a discapito della vera dottrina e dei precetti cristiani.
Grazie a questa spinta al rinnovamento del mondo, della società e dello spirito, Erasmo da Rotterdam lascia un segno indelebile nel suo tempo. Nell’operetta di Erasmo, la parola è lasciata alla pazzia stessa, personificata, che tesse in prima persona le proprie lodi, presentandosi, all’opposto della saggezza, come vera benefattrice dell’umanità, capace di assicurare la sopravvivenza degli uomini allontanandoli dalla sofferenza e facendo dimenticare loro i mali dell’esistenza. Parallelamente, procede il riconoscimento della superiorità della natura sulla cultura e su queste basi si opera il paradosso per cui la pazzia diviene lo strumento grazie al quale l’uomo può acquistare la vera conoscenza. Sono queste le tracce visibili di uno sguardo sul mondo venato di relativismo e d’ironia. Ma il relativismo di Erasmo non si traduce mai in una crisi generale dei valori di riferimento. Il suo spirito critico si esprime piuttosto come capacità di guardare l’uomo e il mondo da una prospettiva nuova, che sovverte i punti di vista tradizionali. Erasmo da Rotterdam prende di mira, quindi, non solo le forme consolidate del potere, laico ed ecclesiastico, ma anche l’intero sistema elaborato dalla teologia scolastica, che aveva dominato per secoli il pensiero occidentale.
Per approfondimenti sull'”Elogio alla follia” vedi anche qua
Panoramica sintetica sulle opere minori di Erasmo da Rotterdam
Erasmo da Rotterdam ha dedicato la sua intera esistenza allo studio di opere religiose. Infatti, l'autore preferiva dedicare il suo tempo alla lettura e allo studio piuttosto che alla vita sociale. Ha compiuto degli studi di tipo filologico, come quelli dedicati alla traduzione del manoscritto del Nuovo testamento. Gli aspetti su cui Erasmo da Rotterdam si concentrò in particolar modo furono lo studio della dottrina. Questo aspetto emerge nell’Elogio alla Follia, ma anche in altri scritti, quali Adagia, Manuale del milite cristiano, Institutio principis christiani, Colloquia familiaria .
Erasmo accusa i comportamenti corrotti della Chiesa, invitando gli ecclesiastici, di tutti i livelli, a ritrovare i veri precetti del cristianesimo. Per questo motivo Erasmo da Rotterdam viene considerato il vero padre del protestantesimo, nonostante lui non si unì mai a Martin Lutero.
Per approfondimenti sulle opere di Erasmo vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Chi era Erasmo da Rotterdam e quale fu il suo percorso formativo?
- Qual è il tema principale dell'opera "L'Elogio della follia"?
- Quali furono le influenze e le esperienze che segnarono la formazione di Erasmo?
- In che modo Erasmo da Rotterdam contribuì al pensiero religioso del suo tempo?
- Quali sono alcune delle opere minori di Erasmo e i loro temi principali?
Erasmo da Rotterdam, nato a Rotterdam nel 1466 o 1469, fu un umanista che studiò i testi classici e il latino. Dopo la morte dei genitori, entrò nel convento agostiniano di Steyn e successivamente studiò a Parigi e in Italia, dove si laureò in Teologia a Torino e apprese il greco a Venezia.
"L'Elogio della follia" critica le forme tradizionali dell'organizzazione sociale e dei saperi, contestando il formalismo del cristianesimo dell'epoca e promuovendo un rinnovamento della Chiesa e della società attraverso la personificazione della follia.
Erasmo fu influenzato da umanisti europei e inglesi, come John Colet, e dai suoi viaggi in Italia, dove incontrò importanti umanisti e uomini di chiesa. Queste esperienze arricchirono la sua formazione filologica e teologica.
Erasmo cercò di "purificare" la dottrina cristiana criticando la corruzione della Chiesa e promuovendo un ritorno ai veri precetti del cristianesimo, influenzando il protestantesimo pur non unendosi a Martin Lutero.
Tra le opere minori di Erasmo ci sono "Adagia", "Manuale del milite cristiano", "Institutio principis christiani" e "Colloquia familiaria", che si concentrano sullo studio della dottrina e criticano i comportamenti corrotti della Chiesa.