CorazonPR
Ominide
4 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il "Canto notturno" di Leopardi esprime il pessimismo cosmico, sottolineando l'infelicità universale dell'essere vivente, simboleggiata dal pastore.
  • Leopardi vede la natura come una matrigna indifferente che condanna l'uomo a una vita di sofferenza e distruzione, senza scopo se non la morte.
  • La ragione umana, pur non portando felicità, svela la realtà e le contraddizioni della vita, liberando l'uomo da false illusioni.
  • Il poema adotta una metrica libera tipica del Romanticismo, con un linguaggio semplice che riflette la condizione del pastore e l'universalità del messaggio.
  • Leopardi utilizza figure retoriche come antitesi, enumerazioni, e climax per esprimere la profondità filosofica e l'angoscia esistenziale del poema.

Indice

  1. Il pessimismo cosmico di Leopardi
  2. La ragione e la consapevolezza
  3. Forma e stile del poema
  4. Figure retoriche e simbolismo

Il pessimismo cosmico di Leopardi

Il testo poetico analizzato è cronologicamente l’ultimo dei canti pisano-recanatesi (ottobre 1829-aprile 1830) di Leopardi ed è considerato uno dei momenti chiave dello sviluppo del suo pensiero e della sua poesia, difatti questo canto mette in risalto la teoria del pessimismo cosmico. Con il Canto notturno e la figura anonima del pastore, vuole sottolineare l’infelicità che caratterizza l’intero genere umano (di cui è simbolo il pastore), se non addirittura tutti gli esseri viventi. Secondo Leopardi la natura è una matrigna. L’uomo nasce al solo scopo di morire perché l’ esistenza è un ciclo continuo di distruzione della materia. L’uomo (anzi l’essere vivente, uomini e animali) è nato per soffrire, vittima di una natura e di una forza superiore del tutto indifferente al suo dramma, come la silenziosa Luna. L’infelicità umana è una realtà concreta che domina l’ universo. Anche questo aspetto è messo in evidenza nel canto perché il pastore nel silenzio non riesce ad essere tranquillo ma è dominato dalla paura e dall’ insicurezza.

La ragione e la consapevolezza

Si contrappone alla natura la ragione come efficiente strumento conoscitivo capace di svelare le contraddizioni del reale. La ragione non conduce alla felicità, rende l’uomo consapevole della propria condizione e lo libera da false credenze, infatti lo conduce alle cosiddette aspre verità. L’uomo ha una sua dignità e deve saper prendere atto con fierezza della sua triste condizione ed accettarla, visto che cambiarla è impossibile.

Forma e stile del poema

E’ un poema in strofe libere di settenari ed endecasillabi con rime irregolari, forma metrica tipica del Romanticismo, essendo libera da ogni vincolo logico, razionale e grammaticale e il linguaggio, a differenza che in altri canti, è quasi spoglio, sobrio e semplice, consono al basso livello di istruzione del pastore che, nonostante ciò, non è ingenuo, poiché riesce a intendere la ciclicità della vita .

Figure retoriche e simbolismo

In questa opera sono presenti numerosi aggettivi in antitesi, come breve/immortale (v.19-20), intatta/mortale (v.57-58), per citarne alcuni. Importante è l’uso della figura retorica dell’enumerazione, cioè un elenco di termini, presente dal verso 24 al verso 32 e al verso 61. A sottolineare la profondità filosofica di questo poema troviamo una interrogazione retorica sottintesa (v.65-68), cioè la domanda che il pastore/Leopardi si pone: “Cosa è morire?”, derivante dal pensiero del latino Lucrezio; l’impiego di metafore come al verso 23, in cui “gravissimo fascio in su le spalle” indica tutti i pesi della vita che l’uomo deve sopportare e al verso 35 si riferisce alla morte, e, sempre in questo verso, è presente anche un climax, che evidenzia la crescente angoscia che pervade il pastore durante le sue riflessioni sulla vita e su ciò che può celarsi dopo di essa.

Da notare anche l’abbondante uso di aggettivi tipici del Romanticismo che descrivono il dissidio interiore dei romantici, come “Infinito” e “Immenso”, riferiti all’aria, alla solitudine, all’Universo, concetti prevalentemente astratti e irraggiungibili.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale del pessimismo cosmico di Leopardi?
  2. Il tema centrale del pessimismo cosmico di Leopardi è l'infelicità intrinseca dell'intero genere umano e di tutti gli esseri viventi, causata da una natura indifferente e matrigna, che rende l'esistenza un ciclo continuo di sofferenza e distruzione.

  3. Come si contrappone la ragione alla natura secondo Leopardi?
  4. La ragione si contrappone alla natura come strumento conoscitivo che svela le contraddizioni del reale, rendendo l'uomo consapevole della sua condizione e liberandolo da false credenze, conducendolo alle aspre verità.

  5. Quali sono le caratteristiche formali del poema di Leopardi?
  6. Il poema è composto da strofe libere di settenari ed endecasillabi con rime irregolari, tipiche del Romanticismo, e utilizza un linguaggio sobrio e semplice, adatto al basso livello di istruzione del pastore.

  7. Quali figure retoriche e simbolismi sono presenti nel poema?
  8. Il poema utilizza aggettivi in antitesi, enumerazioni, interrogazioni retoriche, metafore e climax per esprimere la profondità filosofica e l'angoscia del pastore, riflettendo il dissidio interiore dei romantici.

  9. Qual è il ruolo del pastore nel poema di Leopardi?
  10. Il pastore rappresenta simbolicamente l'intero genere umano, dominato dalla paura e dall'insicurezza, incapace di trovare tranquillità nel silenzio, e riflette sull'infelicità e sulla ciclicità della vita.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community