Concetti Chiave
- Pascoli's political thought evolved from anarchist and socialist influences during his university years, reacting against social injustices and the overshadowing of humanistic culture by technological and scientific advancements.
- He later distanced himself from Marxism, maintaining a humanitarian ideal rooted in pacifism and solidarity drawn from Christianity, teachings of St. Francis of Assisi, and Tolstoy's non-violence.
- Pascoli embraced a pessimistic worldview where life is suffering, advocating for mutual aid and brotherhood, deriving value from suffering as a purifying force, and idealizing rural values like family and solidarity.
- His ideal life was that of a rural landowner, opposing the anxiety-inducing capitalism of his era, often retreating into dreams and idealizations of a perfect past.
- In the early 20th century, Pascoli supported nationalist ideas, endorsing Italy's colonial ambitions in Libya as a solution to emigration issues and a means to complete the Risorgimento.
Indice
Il socialismo e l’anarchia
Evoluzione Politica di Pascoli
Nel corso degli anni la riflessione politica del poeta subisce una certa evoluzione. Durante gli anni universitari passati all’università di Bologna, Pascoli è stato influenzato dalle teorie anarchiche e socialiste. L’adesione a queste ideologie costituisce una reazione contro le ingiustizie sociali e una preoccupazione nel vedere che, con lo sviluppo dell’industria la cultura letteraria umanistica perdeva di importanza perché si tendeva a privilegiare le competenze e le conoscenze di tipo tecnologico e scientifico.
Influenze e Ideali Umanitari
Successivamente, egli si allontana dalle teorie marxiste e dagli ideali socialiste connessi, pur conservando di essi l’aspetto umanitario, di pacifismo e di solidarietà che derivano dal Cristianesimo, dagli insegnamenti di S. Francesco d’Assisi oppure dal principio della non violenza dello scrittore russo Tolstoj.
Pessimismo e Fratellanza
Il punto di partenza del suo pensiero è molto pessimista perché è convinto che la vita non sia altro che sofferenza. Per questo motivo, è necessario che gli uomini, invece di combattersi a vicenda, si devono prestare aiuto e praticare la fratellanza. D’altra parte, egli prende in prestito dal Cristianesimo primitivo il concetto che il dolore ha un valore positivo perché purifica ed eleva l’uomo. Se vogliamo che esista la pace sociale è necessario che ogni uomo si contenti di quello che ha e che ogni classe sociale collabori con le altre. Il suo ideale di vita è quello del proprietario di campagna che coltiva la propria terra e sa guidare con saggezza la propria famiglia. IL valori che Pascoli canta nelle sue poesie sono quelli che caratterizzano la vita rurale, cioè la famiglia, il lavoro, la solidarietà. Spesso si rifugia anche nel sogno e nell’idealizzazione dei tempi passati che considera perfetti, e facendo così si contrappone al capitalismo del tempo che in lui non provoca altro che angoscia.
Nazionalismo e Contraddizioni
All’inizio del XX secolo, Pascoli si rende conto che l’emigrazione italiane costituisce un problema e per questo appoggia le idee nazionaliste che sostenevano la necessità che l’Italia si costruisse un impero coloniale. Nel 1911, con un discorso dal titolo La grande proletaria si è mossa, pronunciato al teatro di Barga , Pascoli, contraddicendo la sua visione umanitaria del mondo, appoggia apertamente la conquista coloniale della Libia che egli vede come un mezzo per completare il Risorgimento, per garantire prestigio all’Italia e come soluzione alla piaga dell’emigrazione
Domande da interrogazione
- Quali ideologie influenzarono Pascoli durante gli anni universitari?
- Come si evolve il pensiero politico di Pascoli rispetto al socialismo?
- Qual è la visione di Pascoli sulla vita e la società?
- Come si manifesta il nazionalismo di Pascoli e quali contraddizioni emergono?
Durante gli anni universitari a Bologna, Pascoli fu influenzato dalle teorie anarchiche e socialiste, come reazione alle ingiustizie sociali e alla perdita di importanza della cultura umanistica.
Pascoli si allontana dalle teorie marxiste e socialiste, mantenendo però gli ideali umanitari, pacifisti e di solidarietà, ispirati dal Cristianesimo e da figure come S. Francesco d’Assisi e Tolstoj.
Pascoli ha una visione pessimista della vita, considerandola sofferenza, e promuove la fratellanza e l'aiuto reciproco, ispirandosi al Cristianesimo primitivo e valorizzando la vita rurale e la solidarietà.
All'inizio del XX secolo, Pascoli appoggia il nazionalismo e la conquista coloniale della Libia, vedendola come una soluzione all'emigrazione e un completamento del Risorgimento, contraddicendo la sua visione umanitaria.