Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli ha rivoluzionato la poesia italiana del decadentismo con temi che riflettono il dolore e l'incomprensibilità della vita, lasciando un segno distintivo nel panorama letterario.
- Il linguaggio poetico di Pascoli è caratterizzato da un plurilinguismo, mescolando lingue pregrammaticali, grammaticali e postgrammaticali, e da uno sperimentalismo che rompe con la tradizione petrarchesca.
- La teoria del "nido" di Pascoli rappresenta la famiglia come un rifugio sicuro e un tema centrale nella sua poetica, evidenziando l'importanza della protezione familiare contro un mondo esterno percepito come maligno.
- La teoria del "fanciullino" suggerisce che in ogni uomo esiste un bambino capace di percepire la bellezza semplice del mondo, promuovendo l'uso della fantasia e dell'immaginazione come strumenti di comprensione e felicità.
- Pascoli ha integrato nella sua poesia diverse figure retoriche, come l'onomatopea e l'allitterazione, enfatizzando la musicalità e l'emotività del linguaggio poetico.
Indice
La poetica di Giovanni Pascoli
In questo appunto viene descritto la poetica di Giovanni Pascoli, celebre poeta e sostenitore del movimento decadente italiano sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano quale sia stata la rivoluzione poetica messa in atto da Pascoli, il linguaggio e lo stile poetico utilizzati e le teorie affrontate nella sua produzione letteraria ovvero quella del nido e del fanciullino.
La poesia di Pascoli viene inserita all’interno del periodo del decadentismo che si è sviluppato alla fine dell’Ottocento ed inizi Novecento. Grazie alle tematiche e al modo di scrivere, Pascoli è riuscito a lasciare un segno distintivo nella poetica italiana. Per la stesura dei suoi componimenti, il poeta parte dal fatto che la vita è un susseguirsi di dolore che man mano causa la perdita di qualsiasi certezza. Pascoli vede la vita e tutto ciò esterno a lui come qualcosa di incomprensibile per l’uomo. Scrivendo nel periodo del decadentismo, Pascoli si definisce una sorta di indovino che riesce a comprendere quello che succede al di là del mondo fisico.
Il linguaggio poetico di Pascoli
Il linguaggio usato da Giovanni Pascoli può essere distinto in tre differenti classi:
- la lingua pregrammaticale (detta anche lingua agrammaticale), che si basa nell’uso di figure retoriche come ad esempio l’onomatopea avente un valore fonosimbolico e, di conseguenza, non semantico;
- poi ritroviamo la lingua grammaticale costituita dal linguaggio sintattico e semantico regolarmente usato;
- infine c’è la lingua postgrammaticale che consiste nell’abbandono da parte dell’autore delle classiche norme della grammatica, prediligendo un linguaggio ricco di termini particolari, tecnici e gergali.
Plurilinguismo e sperimentalismo
All’interno delle sue poesie, spesso Pascoli ha mescolato la lingua pregrammaticale, grammaticale e postgrammaticale.
Nei componimenti, Pascoli ha messo insieme lo stile dotto, il linguaggio gergale e gli innesti in lingua straniera: egli scrisse anche dei testi in lingua inglese, come la poesia intitolata “Italy” che termina la raccolta dei primi poemi. Per questo motivo si parla di “plurilinguismo pascoliano”, che pone fine al monolinguismo petrarchesco. Dato l’accostamento di termini precisi e gergali, ad esempio gora, e parole di origine umile e dialettale, come frasca, si utilizza anche l’espressione “sperimentalismo pascoliano”, elemento che ha scardinato e rivoluzionato la forma poetica tradizionale, aprendo la strada alla poesia del XX secolo.
Inoltre, nelle composizioni pascoliane sono ricorrenti alcune figure retoriche come l’allitterazione, l’onomatopea, l’assonanza, l’anafora, l’analogia e la sinestesia.
Il concetto di nido
Tra le tematiche affrontate dal poeta si ricorda quella del nido. Secondo Pascoli il nido rappresenta un luogo sicuro dove poter vivere e dove si può sempre ritornare. In particolar modo Pascoli quando parla di nido allude alla famiglia e alla propria terra d’origine. Secondo lui, tutto ciò che circonda l’uomo è cattivo e maligno ed è proprio qui che entra in gioco il concetto di “nido” come sede di serenità e protezione. Per Giovanni Pascoli la famiglia rappresenta il fulcro della vita e per questo ha voluto inserirla all’interno della sua poetica. Infatti la famiglia viene esaltata e celebrata essendo un luogo di pace e di conseguenza non potranno mai esserci effetti negativi se si ha la protezione da parte della propria famiglia. Questo attaccamento quasi morboso con il proprio nucleo familiare ha portato Pascoli ad avere un rapporto distante con gli altri e con la tutta la società.
Un episodio che rafforzò maggiormente l’attaccamento di Pascoli alla sua famiglia si verificò nel 1895, anno in cui l’autore andò a vivere insieme alla sorella Maria in una casetta nel paesino di Caprona che riuscì a comprare dopo qualche tempo. La famiglia era il suo nido ed egli faceva di tutto per salvaguardarlo. Pascoli arrivò persino a bloccare le nozze organizzate con Imelde Morri. Nel frattempo, la sorella Ida si sposò e questa situazione non fu ben accettata da Pascoli, il quale vide il matrimonio come un vero e proprio atto di infedeltà verso di lui. Ormai Pascoli si era rifugiato all’interno del suo mondo ideale, estraniandosi dallo scorrere della vita che lo circondava. Egli costruì l’intero progetto letterario sulla sua vita familiare: riuscì a costruire un suo piccolo universo che lo proteggeva dal crudele mondo esterno che aveva ucciso il padre.
La teoria del fanciullino
Oltre alla tematica del nido, Pascoli all’interno della sua poetica introduce la teoria del fanciullino. Secondo questa teoria, per l’autore, all’interno di ogni uomo vive un bambino, caratterizzato da un animo puro e incontaminato che gli permette di comprendere la semplicità delle cose non compresa dagli adulti. Nonostante il trascorrere frenetico del mondo esterno, secondo Pascoli il fanciullino consente di far scoprire all’uomo la bellezza reale delle cose, grazie all’uso della fantasia e dell’immaginazione che di solito viene accantonata in età adulta.
Questa teoria fa molto riflettere e può essere facilmente attuata anche nell’età moderna. Infatti, se ogni individuo cercasse di mantenere una parte del pensiero fanciullesco, la vita potrebbe essere vissuta con più tranquillità. Grazie a ciò, qualsiasi persona potrebbe godere della felicità che deriva dalle cose semplici, generalmente considerate comuni. Quindi ciò che consiglia Pascoli con questa sua teoria è di essere curiosi e guardarsi intorno con gli occhi di un fanciullo.
Domande da interrogazione
- Qual è la rivoluzione poetica messa in atto da Giovanni Pascoli?
- Come si caratterizza il linguaggio poetico di Pascoli?
- Cosa rappresenta il concetto di "nido" nella poetica di Pascoli?
- In cosa consiste la teoria del "fanciullino" di Pascoli?
- Qual è l'importanza del plurilinguismo e dello sperimentalismo nella poesia di Pascoli?
Giovanni Pascoli ha rivoluzionato la poetica italiana inserendosi nel movimento decadente, utilizzando un linguaggio sperimentale e introducendo concetti come il "nido" e il "fanciullino".
Il linguaggio poetico di Pascoli si distingue in tre classi: pregrammaticale, grammaticale e postgrammaticale, mescolando figure retoriche e termini tecnici e gergali.
Il "nido" rappresenta un luogo sicuro e protetto, simbolo della famiglia e della terra d'origine, che offre serenità e protezione contro il mondo esterno.
La teoria del "fanciullino" suggerisce che in ogni uomo vive un bambino con un animo puro, capace di cogliere la bellezza delle cose semplici attraverso la fantasia e l'immaginazione.
Il plurilinguismo e lo sperimentalismo di Pascoli hanno scardinato la forma poetica tradizionale, mescolando diversi stili e linguaggi, aprendo la strada alla poesia del XX secolo.