Concetti Chiave
- La poesia "Lavandare" di Giovanni Pascoli fa parte della raccolta "Myricae" e utilizza una combinazione di colori e suoni per evocare un'atmosfera autunnale e malinconica.
- I colori grigio e nero dominano il paesaggio, mentre l'aratro abbandonato simboleggia desolazione e abbandono, creando un forte impatto visivo e simbolico.
- Il ritmo spezzato dei versi e l'uso di figure retoriche come allitterazione e onomatopea amplificano le suggestioni sonore dei panni lavati al torrente.
- L'ultima quartina introduce una canzone popolare marchigiana, che funge da chiave interpretativa per comprendere la malinconia e l'abbandono espressi nella poesia.
- La struttura della poesia è composta da due terzine e due quartine con endecasillabi e rime incatenate, sottolineando la musicalità e l'innovazione stilistica di Pascoli.
Indice
Analisi della lirica "Myricae"
Il testo fa parte della raccolta “Myricae”. La lirica si snoda attraverso il susseguirsi di notazioni cromatiche: il grigio e il nero, colori che richiamano accezioni fonetiche e uditive, suggerite da figure retoriche quali l’allitterazione, l’onomatopea ed un sapiente gioco di simboli. L’ultima quartina riprende una canzone popolare marchigiana, che è la chiave di lettura che permette di comprendere la parte iniziale della lirica. La vicenda descrive un paesaggio autunnale, delineato tramite elementi visivi e cromatici; in questo luogo campeggia un aratro e vicino al torrente si possono udire i tonfi dei panni immersi nell’acqua dalle lavandare, le quali accompagnano la propria fatica cantando la canzone popolare richiamata dall’ultima quartina.
Simbolismo e ritmo nella poesia
Gli oggetti quotidiani evocati nel testo si caricano di significati particolari e profonde suggestioni: l’immagine dell’aratro in mezzo al campo diviene il simbolo dell’abbandono e della desolazione. Sul piano stilistico il ritmo dei versi risulta spezzettato e lento. Il testo è composto da due terzine e due quartine; i versi sono endecasillabi e le rime sono incatenate. “La frasca” del verso 7 fa assonanza con “rimasta” nel verso 9.
Descrizione del paesaggio autunnale
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi, che pare
dimenticato, tra il vapor leggero .
(la virgola dopo “dimenticato” serve a spezzare l’unità sintattica, poiché la fine della frase non corrisponde con la fine del verso)
(Vi è una contrapposizione del colore grigio e del colore nero, affiancato alla ripetizione del termine “mezzo)
Nel campo mezo grigio e mezzo nero (la parte grigia corrisponde alla parte secca e polverosa, mentre la parte che è stata rivoltata dall’aratro è più scura), resta un aratro inattivo (immagine evocativa), che sembra dimenticato tra la nebbia che esala dalla terra.
Il canto delle lavandare
E cadenzato dalla gora viene
5 lo sciabordare (onomatopea) delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene (chiasmo: i due sostantivi sono collocati all’inizio e alla fine, mentre i due aggettivi sono posti al centro)
E con un ritmo sempre uguale proviene dal canale (termine gergale: l’autore è molto preciso dal punto di vista lessicale) lo sciabordare delle lavandare che lavano i panni nell’acqua, continuamente immersi con tonfi sonori e cantilene.
La similitudine dell'aratro abbandonato
Il vento soffia e nevica la frasca
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
10 come l’aratro in mezzo alla maggese (similitudine: confronto fra la donna abbandonata e l’aratro).
Il vento soffia e i rami degli alberi perdono le foglie come se fossero neve (richiamo alla canzone popolare) e tu non torni ancora al tuo paese (si tratta probabilmente di una donna il cui amato è partito per cercare lavoro e non è ancora tornato) ed io sono rimasta sola come l’aratro abbandonato in mezzo al campo.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico dell'aratro nella lirica "Myricae"?
- Come viene descritto il paesaggio autunnale nella poesia?
- Qual è il ruolo del canto delle lavandare nella poesia?
- In che modo viene utilizzata la similitudine dell'aratro abbandonato?
L'aratro simboleggia l'abbandono e la desolazione, rappresentando un'immagine evocativa di solitudine nel paesaggio autunnale.
Il paesaggio autunnale è descritto attraverso contrasti cromatici di grigio e nero, con un aratro dimenticato tra la nebbia leggera, evocando un senso di abbandono.
Il canto delle lavandare, accompagnato da onomatopee e chiasmi, aggiunge un ritmo cadenzato e sonoro alla scena, sottolineando la fatica e la routine del lavoro quotidiano.
La similitudine confronta la solitudine di una donna abbandonata con l'aratro lasciato nel campo, esprimendo un sentimento di attesa e mancanza.