Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Pascoli ha rielaborato e ampliato continuamente le sue opere, passando da una tematica all'altra e sperimentando diversi generi poetici, come dimostrano le sue raccolte principali: Myricae, Poemetti e Canti di Castelvecchio.
  • La poetica del “fanciullino” di Pascoli si basa sul concetto che nel poeta vive un bambino capace di cogliere meraviglie e simbolismi nella natura, con un approccio intuitivo e immaginativo, simile a quello dei simbolisti francesi.
  • La poesia di Pascoli si concentra su piccole cose quotidiane con un grande valore simbolico, offrendo un'interpretazione soggettiva del mondo e rivelando profonde verità esistenziali, ispirandosi al Simbolismo di Baudelaire.
  • L'atteggiamento regressivo del poeta è simbolizzato dal “nido”, rappresentando una ricerca di protezione e sicurezza, riflettendo una crisi storica e sociale, con una poesia che si rifugia negli affetti familiari e nella semplicità della vita rurale.
  • Pascoli introduce innovazioni formali in poesia con una struttura libera, lessico variegato e l'uso di figure retoriche come sinestesie, onomatopee e allitterazioni per creare musicalità e rivelare misteriose corrispondenze della realtà.

Indice

  1. Evoluzione della poetica di Pascoli
  2. Il concetto del fanciullino
  3. Semplicità e simbolismo
  4. Il nido e la regressione
  5. Crisi del Positivismo
  6. Innovazioni strutturali e lessicali

Evoluzione della poetica di Pascoli

Nel corso della sua vita, Pascoli continuamente rielaborato i suoi scritti, ripubblicandoli anche a distanza di anni ed arricchendoli con testi nuovi e dalle caratteristiche completamente diverse rispetto ai primi. Basti pensare che nel giro di appena nove anni il numero delle poesie che costituiscono la raccolta Myricae passa da 22 a 129.

Per questo motivo, le tematiche trattate e le strutture usate variano notevolmente anche perché il poeta cerca di sperimentare generi sempre diversi. Nonostante le sue tendenze poetiche siano molteplici, gli aspetti più significativi della poesia del Pascoli si ritrovano soprattutto in tre raccolte: Myricae, Poemetti e Canti di Castelvecchio.

Il concetto del fanciullino

Il punto di partenza della poetica del Pascoli è il concetto di “fanciullino”.

Nell’animo di ogni uomo vive un fanciullino, in grado di provare delle forti ed ingenue emozioni. Egli è anche capace di scoprire tutte quelle corrispondenze che esistono fra i vari elementi della natura che, invece, per la maggior degli uomini adulti restano segrete. Soltanto il poeta conserva la qualità di essere bambino nel proprio animo e soltanto lui è in grado di guardare la realtà con occhi diversi, con meraviglia, e di rendere vive le proprie emozioni con l’aiuto della parola poetica. In questo concetto, non c’è posto per la ragione dato che la conoscenza del mondo che circonda il poeta è solo di tipo intuitivo poiché essa si basa su di una grande sensibilità, sullo stupore e sull’immaginazione, proprio come i poeti simbolisti francesi (Verlaine, Rimbaud e Mallarmé).

Semplicità e simbolismo

Il poeta-fanciullo è portato a scrivere componimenti apparentemente dotati di una grande semplicità, che ruotano intorno alle piccole cose della natura, ma che hanno un grande valore simbolico. Pur essendo molto semplici, esse permettono al poeta di andare ben oltre le apparenze e di capire il mistero che avvolge l’esistenza dell’uomo.

La poesia del Pascoli è apparentemente semplice perché si basa sugli aspetti di ogni giorno ed insiste sui particolari più piccoli e forse anche meno importanti della realtà, come gli alberi, gli uccelli, i fiori, i lavori dei campi che vengono descritti con molta precisione. Questo non significa che la poesia del Pascoli sia realistica. Tutt’altro, perché queste piccole cose, per il poeta, hanno un valore simbolico. Infatti egli dà del mondo un’interpretazione soggettiva ed i vari elementi naturali sono in rapporto fra di loro attraverso delle misteriose corrispondenze che, a volte, ci rimandano a delle verità molto profonde o a fatti delle vita del poeta oppure a visioni dell’esistenza umana molto pessimista. Bisogna ricordare che Baudelaire aveva scritto una poesia “Corrispondenze” che costituisce il punto di partenza di tutto il Simbolismo e quindi anche fonte di ispirazione per Pascoli.

La rappresentazione della natura – paesaggio, lavoro dei campi, il succedersi delle stagioni, ecc. - presenta due aspetti.

- Da un lato essa è un rifugio sicuro da tutte le minacce del mondo esterno.

- Dall’altro, essa rimanda ad immagini di morte, spesso collegate ai ricordi biografici del poeta. Essi sono presenti soprattutto nella raccolta Myricae in cui i richiami misteriosi della natura sono cupi, inquietanti, angoscianti o sconvolgenti. Per esempio, il canto degli uccelli ci rimanda ad una possibile comunicazione tra esseri umani viventi e i morti, oppure i fenomeni atmosferici (tuono, temporale, lampo) richiamano il concetto di violenza senza alcun scopo. Alla base di questa rete di richiami simbolici, c’è probabilmente l’assassinio del padre, avvenuto improvvisamente e senza alcuna spiegazione. Dalla morte del padre deriva anche la visione pessimistica che Pascoli ha del mondo e la continua presenza nelle sue poesie del ricordo dei familiari, ormai morti, sembra costituire un unico mezzo per ricongiungersi ad essi.

Il nido e la regressione

Del concetto del “fanciullino” può essere data una spiegazione psicologica che affonda le radici nella biografia del poeta. L’età adulta è vista come minacciosa e violenta. A seguito dei vari lutti familiari, il poeta rifiuta il mondo esterno ed è continuamente alla ricerca di qualcosa che lo protegga e che gli garantisca sicurezza. Il mondo in cui egli si potrebbe sentire al sicuro è il mondo della fanciullezza e quindi si ha una regressione (= un tornare indietro) verso il periodo infantile. Da questo, nasce il simbolo del “nido”, presente in molte poesie. Il nido rappresenta l’unità familiare andata ormai perduta e rappresenta una continua tensione del poeta derivata dalla nostalgia di un mondo perso e la paura del mondo esterno. Altre immagini presenti nella poesia pascoliano che hanno il valore di isolamento e di protezione sono la siepe (che protegge e che isola nello stesso tempo), il cimitero (uno spazio chiuso che protegge), la nebbia (che isola da tutto).

Crisi del Positivismo

Questo atteggiamento “regressivo” può essere ricondotto anche ad una forma di crisi di tutte le certezze del Positivismo che avevano creato il nazionalismo, le difficoltà del nuovo sviluppo industriale ed attribuito all’artista un ruolo molto marginale nella società. Quindi, la regressione del Pascoli si collega ad una più ampia crisi storica a cui il poeta reagisce con una poesia intimistica, cioè una poesia che per sfuggire dal male della società moderna si rifugia negli affetti familiari e nelle cose più semplici della vita di campagna.

Innovazioni strutturali e lessicali

Sul piano della struttura, del lessico e della metrica, la poesia del Pascoli è molto innovativa ed annuncia la poesia del Novecento.

In conformità con la sua teoria del “fanciullino”, egli accosta liberamente le immagini con le suggestioni, le frasi sono brevi semplici, con numerosa punteggiatura. A volte non hanno il verbo; sono coordinate fra di loro, spesso ricorrendo ad un asindeto (= elencazione di una serie di termini o di un coordinamento fra varie proposizioni che avviene senza l'utilizzo delle congiunzioni). Le figure retoriche sono numerose: metafore, analogie, similitudini e soprattutto sinestesie. Sono proprio le sinestesia che, legando fra di loro diversi ambiti sensoriali, aiutano a scoprire le corrispondenze ed il mistero che lega diversi aspetti della realtà che ci circonda.

Il lessico adoperato è molto vario. Troviamo termini letterari, termini che imitano il latino, ma anche termini di tutti i giorni o termini tecnici: questi ultimi riguardano soprattutto l’ambiente della campagna e della botanica.

I versi del Pascoli sono caratterizzati anche dalla musicalità e per raggiungere questo scopo egli utilizza onomatopee, allitterazioni e il fonosimbolismo (= utilizzo di parole il cui suono fa pensare ad un particolare stato d’animo o ad una particolare sensazione). Es. “….sentivo un fru fru fra le fratte”, in cui l’allitterazione della f e della r ci dà la sensazione del rumore nella boscaglia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della poetica di Pascoli?
  2. Il concetto centrale è il "fanciullino", che rappresenta la capacità di provare emozioni ingenue e scoprire corrispondenze nella natura, tipica del poeta.

  3. Come si manifesta il simbolismo nella poesia di Pascoli?
  4. Il simbolismo si manifesta attraverso la semplicità apparente dei componimenti, che nascondono significati profondi e misteriose corrispondenze tra elementi naturali.

  5. Qual è il significato del "nido" nella poetica di Pascoli?
  6. Il "nido" simboleggia l'unità familiare perduta e rappresenta la ricerca di protezione e sicurezza, riflettendo la regressione verso l'infanzia.

  7. In che modo Pascoli reagisce alla crisi del Positivismo?
  8. Pascoli reagisce con una poesia intimistica, rifugiandosi negli affetti familiari e nelle semplici cose della vita di campagna, in risposta alla crisi delle certezze positiviste.

  9. Quali innovazioni strutturali e lessicali caratterizzano la poesia di Pascoli?
  10. La poesia di Pascoli è innovativa per l'uso di frasi brevi, numerosa punteggiatura, asindeti, e figure retoriche come sinestesie, oltre a un lessico vario e una forte musicalità.

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