Concetti Chiave
- La vita di Giovanni Pascoli è stata profondamente segnata dalla tragica morte del padre e da successive perdite familiari, eventi che hanno influenzato il suo stato psicologico e la sua produzione poetica.
- Le principali opere di Pascoli includono "Myricae", "Canti di Castelvecchio", "Il Fanciullino", "Poemetti" e "Poemi Conviviali", ciascuna caratterizzata da temi distintivi e un approccio poetico unico.
- I temi ricorrenti nelle sue opere comprendono il nido familiare, la natura come specchio dell'io interiore, e la figura del poeta-fanciullo, che rappresenta l'innocenza e la capacità di intuizione.
- Lo stile di Pascoli è noto per l'uso di simboli, onomatopee, e un linguaggio preciso, con una forte enfasi sulla dimensione uditiva e fonosimbolica che arricchisce la sua espressione poetica.
- Nella raccolta "Myricae", Pascoli esplora il tema della morte e della solitudine, utilizzando la natura come madre dolce e protettiva, in contrasto con la visione leopardiana di una natura matrigna.
Indice
Vita di Giovanni Pascoli
Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna, vicino Forlì. Il 10 agosto 1867 il padre Ruggero viene ucciso da due sicari su mandato di un uomo di cui non si seppe l’identità. Questo evento tragico segna la vita del poeta, da allora turbato, inquieto. Era uno di dieci figli, motivo per cui era morbosamente attaccato alla famiglia e soprattutto alla figura paterna. Motivo per cui la sua personalità è molto complessa. Da quel dieci agosto la sua vita è stata attraversata da continue perdite (sorella, madre e fratello), che influenzeranno la sua psicologia.Nel 1873 si trasferisce a studiare, grazie ad una borsa di studio, alla facoltà di lettere dell’Università di Bologna. Diventa allievo di Carducci e si avvicina agli ambienti anarchici (soprattutto a seguito dell’omicidio del padre, mette fortemente in dubbio la giustizia e l’autorità dello Stato). Due anni più tardi, per aver fischiato il ministro della pubblica istruzione, perde la borsa di studio ed è costretto a interrompere la carriera accademica. Questo suo estremismo politico viene smorzato dalla sua prigionia di tre mesi, in cui acquisisce posizioni più democratiche.
Successivamente riesce a laurearsi e comincia così a insegnare a Matera per poi essere trasferito a Massa, dove si stabilisce con le sorelle minori Ida e Maria. Ida però si sposa e questo evento provoca un forte turbamento in Pascoli, legato alle sorelle con cui ha ricostruito il nido familiare che mano a mano si era distrutto. Vedeva l’allontanamento dal nido familiare come un tradimento, come una mancanza di rispetto dei valori familiari.
Principali raccolte poetiche
1. Myricae2. Canti di Castelvecchio
3. Il Fanciullino: una prosa in cui teorizza la filosofia interiore del fanciullino. Sono presenti vari brani in cui si parla della convinzione di avere dentro di noi un fanciullino (la parte creativa che riesce a cogliere i simboli. Si esprime per onomatopee, suoni e simboli). L’adulto copre questo istinto con la razionalità, uccidendo così il fanciullino.
4. Poemetti (poi “Primi poemetti”): contiene anche dei Discorsi pubblici come “La grande proletaria s'è mossa”, pronunciato in occasione della Guerra in Libia comandata da Giolitti. Essendo un nazionalista, difende l’identità della nazione in quel contesto.
5. Poemi Conviviali
Nelle sue opere emergono elementi di filantropia (sentimento di benevolenza alla base dei rapporti umani). Si oppone al progresso scientifico in quanto per lui sostituiscono l’intuizione e il simbolo.
Temi principali
1. Il nido familiare: Il tema della morte pervade tutto l’universo pascoliano insieme anche ad inquietudine generata a seguito della morte del padre. Pascoli cerca così di ricostruire l’intimità familiare: il nido.La natura: Pascoli ricorre a molti elementi naturali che hanno un valore simbolico. Ad es. la nebbia (impalpabile ma fitta), la siepe (bisogno di sostegno e certezze). La natura si fa dunque specchio dell’io e dà voce ai suoi fantasmi interiori.
2. Il poeta-fanciullo: l’infanzia ha un ruolo centrale. La poesia diventa per lui una forma di consolazione dal male. Questa concezione è espressa da Pascoli nel “Fanciullino”: attraverso intuizione e capacità percettive riesce a cogliere molte cose che gli adulti non notano più. Allo stesso modo il poeta ha i mezzi per andare oltre gli oggetti: è capace di esprimersi attraverso i simboli.
Radici culturali della sua visione: In primo luogo Platone ma anche Leopardi con le sue teorie dell'immaginazione creatrice di miti, naturalmente attiva negli antichi e nei fanciulli. Pascoli studia a fondo le opere di Leopardi entrando anche in polemica con “Il sabato del villaggio” (le rose e le viole non sbocciavano in quel periodo). Pascoli è molto preciso.
Possiamo dividere la produzione poetica di Pascoli in due linee:
1. linea del frammento: brevità dei componimenti (dei frammenti), esaltati dallo stile impressionistico e dal ricorso all’analogia. Predomina la misura breve della quartina e del verso novenario. Stile in Myricae. Pieno di analogie con la natura, musicalità e utilizzo di onomatopee. es. X Agosto (narrazione esplicita)
2. poesia narrativa: Misura più distesa, prevalenza dell’endecasillabo e di una narrazione. Maggiore possibilità di argomentazione. Stile dei Canti di Castelvecchio.
Queste due direttrici conosceranno una lunga durata nella poesia del Novecento: la prima più evidente con Saba e Montale, la seconda in Pavese e Pasolini. Per questo motivi molti critici definiscono la poetica di Pascoli come una rivoluzione inconsapevole.
Stile
Pascoli istituisce collegamenti tra il suo mondo interiore e il mondo esteriore grazie a delle analogie in cui gli oggetti diventano simboli, che dipendono da un ordine di tipo psichico, da un’esigenza interiore. La natura è filtrata dalla sensibilità inquieta del soggetto.Sono frequenti i tecnicismi e l’uso di una vera e propria nomenclatura, ornitologica e botanica. La ricerca dell’esattezza lessicale è dunque per lui fondamentale, così come la precisione.
Ricorre frequentemente all’uso di onomatopee (la lingua profonda della natura). La dimensione uditiva e fonosimbolica (esprime un significato attraverso i suoni) è centrale nella lingua di Pascoli.
Myricae
Nove edizioni. La prima del 1891. Myricae è il nome latino delle tamerici, richiamo esplicito alle Bucoliche di Virgilio. Sottolinea la compresenza di registri differenti e il rimando alla tradizione classica (si parla di cose umili, comuni ma con una grande struttura stilistica (metrica studiata e utilizzo di figure retoriche)).Forma poetica breve e frammento lirico.
Temi: Tra le tematiche principali c’è quella del “fanciullino” (la voce interiore che gli svela la poeticità delle piccole cose e i loro legami segreti.
Nella raccolta dedicata al padre è centrale il tema della morte, legato al mito della tragedia familiare. Il lutto diventa un dolore universale che insidia anche la natura (es. X Agosto). La raccolta è percorsa da un senso di solitudine ed estraneità del poeta rispetto agli altri ma soprattutto dal senso di inquietudine. La natura assume il ruolo di una madre dolcissima (entrando in contrasto con la concezione della natura matrigna di Leopardi).
Il paesaggio naturali è molto dettagliato anche se gli ambienti non hanno nulla di realistico. In realtà gli ambienti, apparentemente idillici, nascondono l’inquietudine stessa dell’animo del poeta.
Per quanto riguarda lo stile, la raccolta è caratterizzata da una notevole varietà di metri e dall’uso di termini precisi. Prevale il fonosimbolismo del linguaggio, in cui il suono precede il significato, grazie al ricorrente uso di onomatopee. A questo è connesso anche l’uso della sinestesia, dell’analogia (associazione di immagini tra loro distanti).
Commento a “Lavandare”
Passeggiando tra i campi in una giornata autunnale di nebbia, il poeta ascolta un canto proveniente da un canale: sono le lavandaie che intonano due stornelli durante il loro lavoro.le lavandaie sono in lontananza e stanno sbattendo i panni mentre nel frattempo cantano.il vento soffia e le foglie cadono (reso dalla metafora “ nevica la frasca” ovvero cadono come se nevicasse). Nell’ultima quartina c’è un richiamo all’idea della mancanza, dell’abbandono.mette in mostra la propria inquietudine. Nell’ultimo verso richiama l’aratro (già citato al secondo verso) che rende questo componimento ben strutturato, ciclico. Gli elementi concreti come l’aratro sono lo spunto per una riflessione.
Commento a “X agosto”
È la notte di San Lorenzo, in cui si vedono le stelle cadenti, identificate con le lacrime del martire cristiano.nella stessa notte del 1867, il padre del poeta, Ruggero, è stato ucciso da un sicario.La morte del padre e l’occasione per maturare una riflessione universale capace di congiungere l’elemento terreno della rondine con il divino. la poesia si apre con una apostrofe a San Lorenzo e questa strofa fa da contraltare all’ultima. Successivamente descrive il ritorno di una rondine al suo tetto (sineddoche per indicare la casa). La rondine viene uccisa, e nel becco ella portava la cena per i suoi rondinini. La rondine è stesa per terra con le ali aperte, come in croce, mentre i suoi figli la stanno attendendo, morenti. Nella quarta strofa comincia la descrizione della morte del padre: c’è un parallelismo tra la morte della rondine e la morte del padre, anche egli di ritorno alla sua dimora (indicata con la metafora del nido). Da notare questa metafora. il nido della rondine è indicato con il termine termine tetto (in teoria collegato all’uomo), stessa cosa per il padre in cui la casa è indicata con il termine termine nido. Questo scambio metaforico evidenzia il rapporto tra la rondine e l’uomo. Inoltre il padre portava due bambole in dono alle sue figlie, così come la rondine portava il cibo ai suoi rondinini. Continua la descrizione parlando dei familiari che lo aspettano invano (utilizza l’anadiplosi, ripetendo lo stesso termine “aspettando”). Nella strofa finale c’è un richiamo della prima, in cui invoca il cielo, personificato. Mostra il contrasto tra il cielo, infinito, che piange per la scomparsa del padre, con la terra identificata con il male.
Contesto: il padre fu ucciso da un agguato dopo il lavoro, non si è mai scoperto il colpevole. Il padre era amministratore dei beni dei principi di Torlonia.ad ucciderlo, secondo i sospetti, sarebbe stato un uomo che voleva subentrare al suo posto come amministratore. È una delle odi più narrative della raccolta, che rientra all’interno di myricae perché si fa comunque ricorso ai simboli.
Canti di Castelvecchio
Pubblicati a Bologna nel 1903, arricchendosi con nuovi testi fino all’ultima edizione del 1912. Questa raccolta riguarda principalmente le tematiche familiari, della quotidianità. Al tempo stesso stringe un legame con la tradizione per via dell’allusione ai Canti di Leopardi.Esiste una continuità tematica tra i Canti di Castelvecchio e Myricae: riprende anche qui il verso delle Bucoliche virgiliane. Ritorna anche il tema della morte.
Cambia dal punto di vista strutturale e stilistico: impiega l'endecasillabo e l’ampiezza delle liriche consentendo al poeta di cimentarsi in una maggiore complessità. La raccolta è organizzata secondo il succedersi delle stagioni dell’anno, da autunno a autunno. Si ripropone il plurilinguismo, la cui natura è simbolica e allusiva. Utilizza termini dialettali insieme a latinismi e tecnicismi.
La differenza sostanziale sta nel fatto che questa raccolta raccoglie le sensazioni del poeta (è più corsivo, assumono anche una funzione narrativa) mentre Myricae è più simbolico. X Agosto fa una lieve eccezione perché è tra le liriche più lunghe e narra la vicenda della morte del padre, ma è comunque ricco di simboli.
Commento a “Nebbia”
La nebbia fitta viene personificata diventa un puro simbolo di protezione del dolore dato dal ricordo e le sofferenze del passato.il tema dominante è il nido. Nella prima strofa, al primo verso è presente un’anafora che si ripete per tutta la poesia . invoca la nebbia affinché ella gli possa annebbiare quei dolorosi ricordi lontani. Nella seconda strofa c’è un rimando alla siepe di Leopardi.in Leopardi la siepe è uno ostacolo visivo, che nasconde l’orizzonte, e che avvia la sua riflessione e l’immaginazione di ciò che ci possa essere aldilà di essa. In Pascoli la siepe avvia il suo ricordo. Chiede di vedere soltanto la siepe per non vedere aldilà di essa per essere così protetto e che gli venga negata la possibilità di ricordare. La siepe quindi in questa poesia ha una funzione di difesa. La punteggiatura come ad esempio i punti esclamativi determinano le emozioni del poeta. Alla fine della quarta strofa c’è l’onomatopea delle campane.
Commento a “Il gelsomino notturno”
A che fare con la letteratura d’occasione ed è stata scritta per un evento preciso: è stata scritta in occasione del matrimonio dell’amico Gabriele briganti. in questo componimento immagina la prima notte di nozze. Il gelsomino è l’immagine erotica di ciò che avviene tra gli sposi infatti simboleggia la fecondità perché si schiude di notte. Molto probabilmente è stato scritto in occasione del concepimento del figlio. Non c’è però nulla di esplicito. I dettagli li sappiamo perché l’ha commentata in seguito. La poesia si apre con l’efficace E (è una premessa che allude al giorno del matrimonio). Ora è notte e i fiori si schiudono. C’è un contrasto tra la vita e la morte ovvero la notte. L’ora in cui il gelsomino si apre lui pensa ai suoi cari.vite e felicità sono per lui lontani mentre la morte e il dolore sono più vicini. Qualsiasi tipo di esperienza per Pascoli è rapportata al dolore personale. Nella seconda strofa ci descrive una casa, che rimanda al nido, in cui si bisbiglia. La lirica ruota attorno al tema della fecondazione e del concepimento.il mondo umano è naturalizzato e quello naturale antropomorfizzato. Nell’ultima strofa il ritorno della luce dell’alba corrisponde alla promessa di nuova vita. Nell’ultima strofa i petali si chiudono e sono un poco sgualciti (non hanno davvero dormito) e i fiori vengono fecondati così come il grembo materno.Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno segnato profondamente la vita di Giovanni Pascoli?
- Quali sono le principali raccolte poetiche di Giovanni Pascoli?
- Quali temi ricorrono frequentemente nelle opere di Pascoli?
- Come si caratterizza lo stile poetico di Pascoli?
- Qual è il significato simbolico della nebbia nella poesia "Nebbia"?
La vita di Giovanni Pascoli è stata segnata dalla tragica morte del padre Ruggero, ucciso il 10 agosto 1867, e dalle successive perdite familiari, che hanno influenzato la sua psicologia e la sua opera poetica.
Le principali raccolte poetiche di Giovanni Pascoli includono "Myricae", "Canti di Castelvecchio", "Il Fanciullino", "Poemetti" e "Poemi Conviviali".
I temi ricorrenti nelle opere di Pascoli includono il nido familiare, la natura come specchio dell'io, il poeta-fanciullo e la critica al progresso scientifico.
Lo stile poetico di Pascoli si caratterizza per l'uso di analogie, simboli, onomatopee, e una ricerca di precisione lessicale, con una forte dimensione uditiva e fonosimbolica.
Nella poesia "Nebbia", la nebbia è personificata e simboleggia la protezione dal dolore e dai ricordi del passato, con il tema dominante del nido e la funzione difensiva della siepe.