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Concetti Chiave

  • "I canti di Castelvecchio" continuano il tema della vita di campagna come rifugio, collegando il presente di Castelvecchio con l'infanzia in Romagna.
  • Pascoli sviluppa una poetica che vede il poeta come un fanciullo, capace di cogliere l'essenza delle cose attraverso uno sguardo puro e innocente.
  • Il linguaggio poetico di Pascoli utilizza metafore floreali e un linguaggio infantile, distaccandosi dalla poesia aulica e superomistica di D'Annunzio.
  • Nella poesia "Arano", Pascoli descrive un paesaggio autunnale toscano, intrecciando simboli di malinconia e vitalità attraverso immagini di contadini e uccellini.
  • Le figure retoriche in "Arano" includono allitterazioni e enjambement, accentuando il contrasto tra la fatica umana e la gioia degli uccelli.

I canti di Castelvecchio vennero pubblicati nel 1903 e sono in un certo senso il proseguimento di Myricae. Ancora una volta perciò la vita di campagna è un rifugii rassicurante e isola il poeta dalla realtà vera. Castelvecchio rimanda a San Mauro di Romagna, paese della sua infanzia e quindi troviamo il collegamento con il nuovo "nido" ( a Castelvecchio) e il vecchio "nido" (in Romagna). Ritornano però ancora una volta i temi inquietanti e il turbamento del fanciullo. 

Indice

  1. Temi e metafore nella poesia di Pascoli
  2. Stile e linguaggio di Pascoli
  3. Simbolismo e malinconia in Arano

Temi e metafore nella poesia di Pascoli

In questo testo si ritrovano i punti essenziali della teoria di Pascoli riguardo alla poesia.

L'opera infatti contiene un programma poetico. Il poeta è un fanciullo con sguardo puro, riesce a cogliere l'essenza profonda della realtà scoprendone anche le corrispondenze fra le cose.

Ci sono molte metafore relative ai fiori. Egli esalta non solo i fiori tropicali provenienti dalle Americhe (agavi americane) ma anche i piccoli fiori, che rappresentano le cose quotidiane che in apparenza non hanno nulla di particolare ma che sono al centro dell'attenzione. 

Stile e linguaggio di Pascoli

Nella poesia Pascoli utilizza un linguaggio infantile, utilizza metafore rifacendosi anche ad Adamo ed Eva in paradiso e parole onomatopeiche. 

Pascoli si distacca perciò dalla poesia aulica Italiana e anche dalla poesia di Gabriele D'Annunzio che è piuttosto sontuosa e superomistica. 

Questa poesia che è un madrigale fa parte della sezione "L'ultima passeggiata". La vicenda è ambientata in autunno e io poeta sta facendo un'ultima passeggiata nella campagna Toscana e si concentra su immagini di luoghi e persone. Arano fu scritta fra il 1885-1886. 

Simbolismo e malinconia in Arano

Inizialmente sembra che Pascoli descriva con oggettività la realtà, al contrario ci sono simboli dietro ogni oggetto.

Pascoli descrive il lavoro dei contadini che compiono le attività tipiche del periodo autunnale. Dietro a questa apparente descrizione della realtà c'è un forte malinconia sottolineato dalla nebbia che sale, dalle voci dei contadini lontane. 

Da un lato c'è perciò la malinconia, dall'altro c'è la vita degli uccellini che sfruttano il fatto che questi contadini stiano arando e seminando per beccare i semi che cadono, perciò trasmettono un'idea di gioia e di vita. Gli uccellini sono umanizzati. Quella che per l'uomo è fatica e lavoro, per gli uccelli è vita. 

Le figure retoriche sono principalmente le allitterazioni di F (prima strofa), R (seconda strofa) e P (terza strofa) e gli enjambement.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale de "I canti di Castelvecchio"?
  2. Il tema principale è la vita di campagna come rifugio rassicurante, che isola il poeta dalla realtà, con un collegamento tra il nuovo "nido" a Castelvecchio e il vecchio "nido" in Romagna.

  3. Come si caratterizza lo stile e il linguaggio di Pascoli nella sua poesia?
  4. Pascoli utilizza un linguaggio infantile, ricco di metafore e parole onomatopeiche, distaccandosi dalla poesia aulica italiana e dalla sontuosità di Gabriele D'Annunzio.

  5. Quali simboli e sentimenti emergono nella poesia "Arano"?
  6. In "Arano", Pascoli utilizza simboli per descrivere la realtà, con una forte malinconia evidenziata dalla nebbia e dalle voci lontane dei contadini, contrapposta alla gioia degli uccellini che trovano vita nel lavoro umano.

  7. Quali figure retoriche predominano nella poesia di Pascoli?
  8. Le figure retoriche predominanti sono le allitterazioni di F, R e P nelle diverse strofe e gli enjambement, che arricchiscono il testo poetico.

Domande e risposte

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