Concetti Chiave
- I "Canti di Castelvecchio" di Giovanni Pascoli richiamano le tematiche naturali e rurali, con una forte presenza di immagini di lutto e morte, riflettendo il dolore personale del poeta.
- "Il gelsomino notturno" è una poesia che esplora la sessualità e l'esclusione, utilizzando immagini naturali per alludere all'erotismo e alla vita intima.
- La struttura del poema include sei quartine di versi novenari a rima alternata, utilizzando una sinestesia per esprimere l'esperienza sessuale esclusa dal poeta.
- Il testo è un esempio chiave del Simbolismo pascoliano, caratterizzato da un linguaggio evocativo e allusivo, che bilancia descrizioni delicate e precise figure retoriche.
- Pascoli impiega un complesso fonosimbolismo, alternando suoni e colori per creare un'atmosfera immersiva e allusiva che riflette la dimensione amorosa e cosmica.
Indice
Le Myricae di Pascoli
Giovanni Pascoli definisce queste poesie come delle myricae, collegandole dunque alla sua prima raccolta. Ritornano le immagini naturali e la vita di campagna e si torna al verso breve e alla dimensione lirica, che Pascoli aveva abbandonato nei Poemetti.
Nella natura il poeta cerca una consolazione al dolore; lo capiamo dalla riproposizione dei temi del lutto familiare e della morte.Temi di Castelvecchio
Dal punto di vista dei paesaggi viene presentato sia Castelvecchio, il paese nel quale il poeta si rifugia nei momenti di riposo e al quale rimanda il titolo, sia il paese natale, luogo del nido perduto. Non mancano anche qui i temi più morbosi, che rimandano alle segrete ossessioni del poeta: il sesso, vissuto col turbamento di un fanciullo, e la morte, come rifugio ultimo.
Il Gelsomino Notturno
“Il gelsomino notturno” è una poesia scritta da Giovanni Pascoli nel 1903 in occasione delle nozze di un amico, Gabriele Brignati. Inserito nella raccolta Canti di Castelvecchio, il componimento contiene delle immagini allusive alla sessualità, ambito della vita che dal poeta veniva vissuto in maniera ambivalente, con drammatica esclusione. La poesia è composta da sei quartine di novenari, tutti a rima alternata.
Allusioni e Simbolismo
Già a partire dal titolo, questa poesia fa degli evidenti ma delicati riferimenti all’erotismo. Il poeta contempla la casa in cui l’amico si appresta a consumare la prima notte di nozze.
Il tema sessuale viene sviluppato grazie a una serie di immagini liberamente riprese dalla natura che in quel momento circonda il poeta. Così Pascoli fa riferimento ai “fiori notturni”, i gelsomini che hanno la precisa peculiarità di aprirsi al calare della notte per poi richiudersi con l’arrivo del sole, e alle “farfalle crepuscolari”, che anticipano il momento della giornata - la sera - in cui è ambientata la poesia.
Atmosfera e Metafore
Nella seconda e terza quartina prevale l’atmosfera di pace della fine del giorno, attraversata però dall’attesa di qualcosa di misterioso che sta per giungere. “L’odore di fragole rosse” (v. 10) è appunto la sinestesia che Pascoli usa per alludere ellitticamente l’esperienza sessuale che gli sembra preclusa.
Il poeta si trasfigura nella “ape tardiva” (v. 13) che trova tutto il suo alveare occupato da chi è arrivata prima di lei; e la scena ha subito un parallelo in una dimensione “cosmica”, sullo sfondo del cielo attraversato dalle Pleiadi sfavillanti (la “Chioccetta” del v. 15 è nome popolare per la nota costellazione). A questo punto lo sguardo del poeta osserva tristemente le luci nella casa che si accendono e si spengono nelle varie stanze, fino ad arrivare in camera da letto, dove la luce del lume che lascia definitivamente spazio al buio della notte allude al fatto che la prima notte di nozze sta per essere consumata dagli sposi.
Conclusione e Simbolismo
Il passaggio all’ultima quartina del testo è mediato da un’ellissi, attraverso la quale si passa all’alba successiva; la “felicità nuova” (v. 24), che allude alla futura gravidanza della moglie dell’amico, è la causa per cui i petali del gelsomino sono “un poco gualciti” (v. 22). La conclusione del Gelsomino raggiunge così il vertice dell’allusività erotica e il punto più alto della metafora dell’esclusione che caratterizza il testo: il poeta è infatti estraneo al ciclo della vita simboleggiato da “l’urna molle e segreta” (v. 23) del gelsomino.
Il gelsomino notturno è considerato un testo-chiave del Simbolismo pascoliano per la sua raffinata capacità di evocare ed alludere la realtà amoroso-erotica in maniera indiretta e sfumata, con un ampio ricorso ad alcune figure retoriche tipiche dell’autore.
Bilanciamento e Fonosimbolismo
Molto interessante osservare come Pascoli sappia abilmente bilanciare spinte divergenti. Da un lato c’è infatti l’atmosfera sfumata ed allusiva della situazione descritta dal poeta (il paesaggio serale e poi notturno, la sensibilità raffinatissima nel cogliere il profumo dei fiori, il ronzio dell’ape solitaria, il gioco delle luci); dall’altro un uso precisissimo sia della metrica e di alcune figure retoriche, come sinestesie (v. 10: “l’odore di fragole rosse”) e metonimie (v. 7: “Sotto l’ali dormono i nidi”), in un generale clima dominato dall’analogia, che istituisce legami misteriosi ed oscuri tra le cose.
Molto curato anche l’aspetto fonosimbolico del testo, grazie ad un’attenta alternanza tra vocali aperte e chiuse, e tra verbi e sostantivi che rimandano all’ambito uditivo (“si tacquero i gridi”, “una casa bisbiglia”, “un’ape tardiva sussurra”, “col suo pigolìo di stelle”) e visivo (“s’aprono i fiori”, “sono apparse [...] le farfalle crepuscolari”, “splende un lume”, “l’aia azzurra”, “passa il lume”, “si chiudono i petali”) e alla dimensione coloristica (il “rosso” simbolico delle fragole, l’azzurro del cielo notturno, il brillare del “lume per la scala”).
Domande da interrogazione
- Qual è il significato delle "Myricae" di Pascoli?
- Quali sono i temi principali di "Castelvecchio"?
- Qual è il simbolismo presente ne "Il Gelsomino Notturno"?
- Come Pascoli utilizza le metafore e l'atmosfera nella sua poesia?
- In che modo Pascoli bilancia elementi divergenti nel suo testo?
Le "Myricae" di Pascoli rappresentano una raccolta di poesie che ritornano alle immagini naturali e alla vita di campagna, cercando consolazione nel dolore attraverso temi di lutto familiare e morte.
I temi principali di "Castelvecchio" includono il rifugio del poeta nei paesaggi di Castelvecchio e del paese natale, con allusioni alle ossessioni segrete del poeta come il sesso e la morte.
"Il Gelsomino Notturno" utilizza simbolismo ed allusioni erotiche attraverso immagini naturali come i "fiori notturni" e le "farfalle crepuscolari", rappresentando l'esclusione del poeta dal ciclo della vita.
Pascoli crea un'atmosfera di pace e mistero attraverso metafore come "l'odore di fragole rosse" e la "ape tardiva", alludendo all'esperienza sessuale e all'esclusione del poeta.
Pascoli bilancia elementi divergenti attraverso un uso preciso della metrica e delle figure retoriche, come sinestesie e metonimie, e un attento fonosimbolismo che evoca sensazioni uditive e visive.