Concetti Chiave
- Gabriele D'Annunzio, nato a Pescara nel 1863, si trasferì a Roma nel 1881 per dedicarsi al giornalismo e alla vita mondana, frequentando salotti letterari e vivendo numerose relazioni amorose.
- È noto per la sua prolifica produzione letteraria che include romanzi importanti come "Il Piacere" e poesie celebri come "La pioggia nel pineto", caratterizzandosi per uno stile musicale e pittorico.
- D'Annunzio fu un fervente interventista e partecipò alla Prima Guerra Mondiale; la sua impresa più nota è la marcia su Fiume nel 1919, un evento che segnò la sua carriera politica e militare.
- Il poeta è riconosciuto per il suo ideale di vita estetica, cercando di trasformare la sua esistenza in un'opera d'arte, influenzato dal superomismo e dal decadentismo europeo.
- Tra le sue opere principali, "Alcyone" è considerata il capolavoro della sua produzione poetica, celebrando la natura e l'estate attraverso un linguaggio sensuale e simbolico.

Indice
- Biografia di Gabriele D'Annunzio
- Vita di Gabriele D'Annunzio
- Arte e personalità di D'Annunzio
- Opere di Gabriele D'Annunzio
- O falce di luna calante
- Vita e poetica di D'Annunzio
- Pensiero di D'Annunzio
- Vita e opere di D'Annunzio
- Inquadramento storico di D'Annunzio
- Alcyone
- Curiosità su Gabriele d’Annunzio
- D’Annunzio e lo sport
- Citazioni e frasi più famose di D'Annunzio
Biografia di Gabriele D'Annunzio
D’Annunzio nacque a Pescara nel 1863. Nel 1881 si stabilì a Roma, dove rimase a lungo. Si unì in matrimonio con la giovane duchessa Maria Harduin di Gallese, ma ben presto si separò.Sono numerosi gli episodi più importanti nella vita di D'Annunzio, si ricordano: l’elezione a deputato nel 1897; i numerosi amori, la relazione con Eleonora Duse, la più famose attrice del tempo; la perdita di un occhio, 1916, in seguito ad un incidente aviatorio; le numerose imprese militari (volo si Vienna); la marcia su Fiume, 1919, alla testa di suoi legionari (effettuata contro la volontà del governo italiano per impedire che la città venisse assegnata alla Jugoslavia.
Il romanzo “Il piacere” segna l’adesione del D’Annunzio a certe tendenze del Decadentismo europeo. I romanzi “Il trionfo della morte” “Le vergini delle rocce” “Il fuoco”, sviluppano il mito del superuomo.
Il terzo libro delle laude “Alcione” è considerato il capolavoro della poesia dannunziana, un momento di tregua in cui il poeta si libera dal mito del superuomo e aderisce gioiosamente alla vita della natura.
La poesia diventa musica, le parole, più che per il loro significato , sono scelte per il valore musicale e pittorico, cioè colpiscono i sensi del lettore e gli suggeriscono delle impressioni e delle sensazioni.
Ora vi riassumo in breve, la più bella e famosa poesia di Gabriele D’Annunzio: “La pioggia nel pineto”. Essa ha suscitato in me meravigliose sensazioni uditive, olfattive e visive, mi sono sentita anch’io immersa nella vita di un bosco, poco distante dal mare, che, sotto le innumerevoli dita della pioggia, intonava una meravigliosa sinfonia ed emanava profumi vari e intensi, così intensi da darmi una forte sensazione di stordimento.
Il tema della poesia è la descrizione della pioggia estiva in una pineta, mentre il poeta e la sua donna Ermione, superano le soglie del bosco e vi si incamminano all’interno.
Per ulteriori approfondimenti su D'Annunzio vedi anche qua
Vita di Gabriele D'Annunzio
Gabriele D'Annunzio studiò a Firenze presso il Liceo Cicognini e ottenne la licenza liceale e poi s'iscrisse alla facoltà di lettere nella capitale. Dal 1897 ai primi anni del Novecento si dedicò alla produzione teatrale. Successivamente si trasferì in Francia dove scrisse testi teatrali in lingua francese. Nel 1915 D'Annunzio ritornò in Italia e partecipò alla Prima Guerra Mondiale come volontario. Quando finì la guerra, si fece interprete della delusione per la "vittoria mutilata" e occupò Fiume e nel 1920 proclamò la reggenza del Quarnaro. Nel 1924 Mussolini lo nominò principe di Montenevoso ed infine morì il 1° Marzo del 1938.Per ulteriori approfondimenti su D'Annunzio vedi anche qua
Arte e personalità di D'Annunzio
Sono tantissimi i generi presenti nell'opera di d’Annunzio: prosa d'arte, scritti di critica, poesia lirica, romanzo, novelle, teatro e tanto altro. Egli sa abbinare modelli antichi e moderni contraffacendoli secondo le proprie strategie. D'Annunzio capì il pensiero del Superuomo in modo indiretta e semplificatoria cioè mediante la mediazione degli spettacoli di Wagner.Un'altra grande capacità del D'Annunzio è quella di sapersi reinventare, rinnovando la propria figura agli occhi dell'opinione pubblica come anche a riprodurre la propria creatività in forme nuove. Per lui, l'estetismo è giungere ad un'esistenza di eccezione, al vivere in modo unico, a fare della propria vita un'opera d'arte. Il culto della sensazione cerca di posizionare la vita dell'uomo all’interno la vita della natura assimilando l'una e l'alta in una visione metamorfica.
Opere di Gabriele D'Annunzio
Il primo romanzo di d’Annunzio è “Il piacere” del 1889. Questo romanzo nasce nel clima della raffinata e mondana esperienza romana e segna il decadentismo italiano. D’annunzio si autoritrae con semplice entusiasmo nel giovane Andrea Sperelli, che disdegna qualsiasi forma volgare di vita. Andrea ha un rapporto ambiguo, ora passionale, ora separato, con gli oggetti e le persone che lo circondano.Il Trionfo della morte del 1894 è raccontato in terza persona utilizzando solito stile sontuoso e musicale. Con questa opera l’autore cerca di creare una prosa moderna in cui si uniscono scrittura d'arte e lirica, e in cui siano prevalenti i valori formali ed autobiografici.
L'Alcione è il terzo libro delle "Laudi" è definito il capolavoro della produzione poetica di Gabriele D’annunzio. È composto da ottantotto componimenti di varia lunghezza, in cui lo scrittore celebra la grande estate del 1902, e canta soprattutto la parabola discendente della stagione estiva.
Per ulteriori approfondimenti su D'Annunzio vedi anche qua
O falce di luna calante
Questa lirica fa parte della giovanile raccolta poetica Canto novo (1982), nella quale D'Annunzio ha cantato la sua gioia di vivere. In questa lirica il poeta parte dall’osservazione della natura e della tranquillità notturna quando, sotto il chiarore della luna, il mondo giace in un languido sonno.O falce di luna calante
che brilli su l'acque deserte,
o falce d'argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mito chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe 'l vasto silenzio va.
Oppresso d'amor, di piacere,
il popol de' vivi s'addorme...
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mito chiarore qua giù!
Vita e poetica di D'Annunzio
Nato a Pescara nel 1863 morto a Gardone nel 1938.L'epoca in cui è vissuto Gabriele D'Annunzio non è certo tra le migliori della storia italiana. Fu parte attiva nella Grande Guerra e morì un anno prima dello scoppio della seconda. Questo periodo fu però arricchito da nuove scoperte scientifiche come la scoperta delle onde elettromagnetiche che si propagavano alla velocità di 300.000 chilometri al secondo; scoperta che portò poi all'invenzione del telegrafo senza fili ad opera dello scienziato italiano Guglielmo Marconi.
Un periodo davvero interessante dal punto di vista storico scientifico e letterario non solo in Italia ma in tutta Europa. Nello stesso periodo in Russia si attuò la Rivoluzione Bolscevica che segnò l'inizio della dittatura di Lenin.
A soli 16 anni debuttò come poeta e scrittore pubblicando la raccolta di versi "Primo Vere". La raccolta esprimeva idee in contrasto con quelle del Collegio e sia per questo motivo che per la sua incapacità di non porsi al di sopra della comunità scolastica e dei docenti, ne fu espulso. La frase che maggiormente rappresenta ciò che è stato è senz'altro questa: "Bisogna fare della propria vita un'opera d'arte" (richiamo ad un celebre aforisma di Oscar Wilde).
Dal 1903 al 1910 raccolse nella sua villa La Capuccina, situata a Settignano, opere d'arte provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1922 si ritirò nella sua villa a Gardone, Il Vittoriale, dove morì a causa di un ictus nel 1938.
Per ulteriori approfondimenti su D'Annunzio vedi anche qua
Pensiero di D'Annunzio
Dal punto di vista artistico, D’Annunzio assorbì tutte le novità della cultura europea dai simbolisti francesi, dal Verismo italiano e dal superomismo di Nietzsche.Nel 1897 venne eletto deputato alla Camera e sedette tra la destra per protestare contro i provvedimenti reazionari di fine secolo. Successivamente si allontanò dalla politica attiva.
Alla fine della guerra si lanciò nell'impresa di occupare e governare la città di Fiume in attesa che si concludessero i trattati di pace e venisse assegnata all' Italia o alla Jugoslavia. Scontento, il poeta si ritirò a Gardone dove fece ristrutturare e arredare lussuosamente il Vittoriale e dove passò gli ultimi suoi anni.
Poetica: I suoi modelli sono il classicismo carducciano per la poesia e il verismo verghiano per la prosa.
Sperimenterà modelli e generi letterari nuovi e diversi ma la sua ricerca si muoverà costantemente attorno alla definizione di uno stile sublime, di un linguaggio con termini ideali e antichi e dalla rappresentazione di una realtà dominata dalla sensualità.
Egli resterà estraneo a ogni atteggiamento problematico e critico nei confronti della condizione umana. In D'Annunzio il pensiero del filosofo tedesco viene banalizzato e forzato all'interno del suo personale sistema di idee. Il superuomo di d’Annunzio è forte, combattivo e violento, ha un'energia primordiale (prende da Verga), non è vile ma esiste solo la perfezione. Caratteristica della sua superiorità è l' estetismo cioè la cultura della bellezza.
Vita e opere di D'Annunzio
Nasce a Pescara nel 1863, va a Roma per frequentare l'università ma non la segue con costanza. Negli anni successivi pubblica una vasta serie di romanzi, tra i quali “il piacere” edito nel 1889, il cui protagonista è Andrea Sperelli, un nobile esteta, che segue un modello di vita simile a quello di Dorian Grey, e nutrendo forte disprezzo nei confronti della massa ha la consapevolezza di vivere al di sopra di essa; “L'innocente” del 1892, tratta sempre il tema dell’eroe esteta e della nobiltà; e “Le vergini delle rocce” pubblicato nel 1895, in cui D'Annunzio afferma il suo modello di superuomo. Poi inizia una relazione con Eleonora Duse, la più grande attrice italiana di quegli anni, con la quale stringe anche un sodalizio letterario, iniziando a comporre tragedie: ricordiamo “La città morta” del 1900; “Francesca da Rimini” del 1901 e “la famiglia di Iorio” del 1904 che gli daranno un successo grandissimo. Nel 1904 rompe la relazione con Eleonora, smettendo così di comporre tragedie.Per ulteriori approfondimenti su D'Annunzio vedi anche qua
Inquadramento storico di D'Annunzio
Questo poeta è vissuto in un momento storico molto complicato: la Prima guerra mondiale aveva causato il consolidamento dell'industria, soprattutto nel Nord Italia, portando alla nascita di problemi sociali, legati sia la classe operaia, sia a quella borghese. La borghesia, infatti, cercava di rimanere in una posizione di bassezza, per ottenere un periodo di stasi in cui poter risolvere i propri problemi. D'Annunzio troverà proprio nella borghesia il consenso. I borghesi vedono in lui l'incarnazione dei personaggi narrati nei suoi libri. A noi resta la biografia di un personaggio molto contraddittorio, capace di definirsi superiore al resto del popolo, ma, allo stesso tempo, di celebrare con una poesia la festa del Primo Maggio.Alcyone
Questa raccolta di poesie fu scritta a seguito di un'estate passata dal poeta in Toscana. In essa troviamo la presenza di molti elementi, quali la natura, l'estate, il simbolismo, forti riferimenti alla mitologia classica, e la presenza dei sensi. In queste poesie D'Annunzio sviluppa il concetto di panismo: una sorta di religione, che sostiene che qualunque essere vivente appartenga alla natura, e possa trasformarsi in un suo elemento e, attraverso la metamorfosi, diventare tutt'uno con essa. In questa visione la natura va intesa come una forza vitale, come un organismo vivente, principio e base di tutta la vita.Curiosità su Gabriele d’Annunzio
Ecco di seguito alcune curiosità relative alla figura di Gabriele d’Annunzio:- Fu tra i pochi che si permise di parlare di Hitler in maniera poco rispettosa, definendolo ridicolo per gli atteggiamenti che aveva;
- Durante uno scontro venne ferito ad un occhio ma, nonostante ciò, riuscì a compiere il suo atto, ovvero quello di lanciare vari volantini per Vienna;
- Gli piaceva mangiare buon cibo, in quanto era alla continua ricerca del piacere. Il suo alimento prediletto era il culatello;
- Venne chiamato come testimonial pubblicitario per alcune aziende come l’acqua nunzia e l’amaretto Saronno.

D’Annunzio e lo sport
Un'altra delle passioni del celebre intellettuale italiano era soprattutto il praticare lo sport. Come si sa egli amava tantissimo fare equitazione, sport che praticava. Aveva anche dei cavalli che spesso cavalcava e si tratta di cavalli come il baio Aquilino, il cavallo Silvano, il cavallo Undulna. Un altro sport che l'intellettuale abruzzese praticava con grande impegno era il nuoto con l'obiettivo di raggiungere il grado di perfezione estetica del suo corpo. Un altro sport da lui praticato fu il ciclismo. Successivamente praticò anche la scherma.Citazioni e frasi più famose di D'Annunzio
Ecco alcune delle citazioni e frasi più famose di Gabriele D'Annunzio:"La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua."
“Quando sai chiaramente cosa vuoi, ti sveglierai ogni mattina eccitato riguardo alla vita.”
“Il carisma è trasferimento di entusiasmo.”
Non vogliamo più la verità. Dateci il sogno. Riposo non avremo, se non nelle ombre dell’ignoto.
Rosam cape, spinam cave – Cogli la rosa, attento alla spina.
La nostra vita è un’opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti.
Il privilegio dei morti: non moriranno più.
O beati quelli che più hanno, perché più potranno dare, più potranno ardere.
Io sono un animale di lusso; e il superfluo m’è necessario come il respiro.
Credo nell’esperienza di un fato che ci genera e ci costringe a sporcare la faccia del mondo per vedere come ce la caveremo. Per difendermi ho imparato a maneggiare il fango. In fondo solo con il fango una mano sapiente può costruire qualche cosa che resista al fuoco. Anche se i più lo maneggiano non per costruire, ma per insozzare e per distruggere.
Il socialismo in Italia è un’assurdità. Fra quella gente e me esiste una barriera insormontabile. Sono e rimango individualista ad oltranza. Un individualista feroce. Mi piacque di entrare un istante nella fossa dei leoni; ma vi fui spinto dal disgusto per gli altri partiti.
Domande da interrogazione
- Come si chiamava veramente Gabriele D'Annunzio?
- Cosa ha inventato Gabriele D Annunzio?
- Quali sono le principali opere di Gabriele D'Annunzio?
- Quando è nato e quando è morto Gabriele D Annunzio?
- Gabriele D'Annunzio, dove è nato?
- Cosa ha scritto Gabriele D'annunzio?
Gabriele D'Annunzio all'anagrafe era registrato con la d minuscola del suo cognome, ossia d'Annunzio.
Gabriele D'Annunzio ha inventato le seguenti parole: scudetto, tramezzino, automobile, il Piave, velivolo, fusoliera, vigili del fuoco, Rinascente, Saiwa, E Ornella.
Le principali opere di Gabriele D'Annunzio sono: La figlia di Iorio, La città morta, Le martyre de Saint Sébastien, Primo Vere, Canto Novo, Intermezzo di rime, Isaotta Guttadauro, poi L'Isottèo e la Chimera, Elegie romane, Poema Paradisiaco, Il decadentismo: il poeta veggente, Alcyone.
Gabriele D'Annunzio è nato il 12 marzo 1863 ed è morto il 1 marzo 1938.
Gabriele D'Annunzio è nato a Pescara.
Gabriele D'Annunzio ha scritto La figlia di Iorio, La città morta, Le martyre de Saint Sébastien, Primo Vere, Canto Novo, Intermezzo di rime, Isaotta Guttadauro, poi L'Isottèo e la Chimera, Elegie romane, Poema Paradisiaco, Il decadentismo: il poeta veggente, Alcyone.