Concetti Chiave
- Gabriele D'Annunzio was a multifaceted figure, known for his literature and adventurous life, including financial struggles and relationships that influenced his works, such as "Il Piacere" and "Il Trionfo della Morte".
- His literary works are characterized by decadent aestheticism and the concept of the "superman," influenced by Nietzsche, emphasizing beauty and the pursuit of pleasure as life’s ultimate goals.
- The notion of the "superman" in D'Annunzio's work represents an individual striving to transcend human limitations, often resulting in tragic outcomes due to the character's inherent contradictions and societal conflicts.
- D'Annunzio's "Laudi" series celebrates nationalist themes and modern achievements through a mythologized past, employing rich and musical language to convey deep connections between humanity and nature.
- In "Il Piacere," D'Annunzio explores themes of love and art through the character Andrea Sperelli, whose life reflects the tensions and contradictions of a decadent aesthetic lifestyle, embodying both artistic aspiration and moral downfall.
Indice
- Infanzia e primi successi
- Vita a Roma e relazioni
- Relazioni e produzione letteraria
- Esilio e ritorno in Italia
- Influenze letterarie e temi
- Il concetto di superuomo
- Opere teatrali e periodo francese
- Estetismo e eroe decadente
- Simbolismo e fase notturna
- Ideologia e fragilità del superuomo
- Poeta creatore e panismo
- Poeta “vate” e oratoria
- Rapporto arte-pubblico e Andrea Sperelli
- Il ritratto di un esteta
- Il verbo è tutto
- La raccolta delle “Laudi”
- Stile e “La sera fiesolana”
- “La pioggia nel pineto”
Infanzia e primi successi
Nasce a Pescara nel 1863.
Compì i suoi studi elementari privatamente e frequentò il Reale Collegio Cicognini di Prato. A 16 anni pubblicò la 1° raccolta di poesie “Primo Vere”. Per vendere di più, diffuse la falsa voce che l’autore fosse morto caduto da cavallo (espediente significativo del carattere intraprendente e privo di inibizioni).Vita a Roma e relazioni
Si trasferì a Roma dove entrò nei circoli letterari. Ebbe problemi economici causa della vita spendacciona e dei debiti. Si sposò ed ebbe 3 figli. Intraprese una relazione che lo ispirò a scrivere “Il piacere” e “Il trionfo della morte” e la raccolta poetica “poema paradisiaco”.
Relazioni e produzione letteraria
Verso la fine dell’Ottocento D’Annunzio conobbe prima Eleonora Duse, con cui ebbe una lunga relazione, poi entrò in politica.
Trasferito a Firenze, si concentrò nella produzione di drammi in prosa e in versi finalizzati alla società di massa, nei quali la Duse fece diverse interpretazioni. Pubblicò nel 1903 i primi 3 libri delle “Laudi” e terminò la relazione con la Duse.
Esilio e ritorno in Italia
Si trasferì in Francia per scappare dai creditori. Nel 1915 tornò in Italia per sostenere la causa della guerra diventando così un poeta “vate” con l’intento di guidare la nazione verso un futuro nazionalista e imperialista.
Partecipò a diverse azioni belliche in 1 delle quali subì una lesione all’occhio. A fine guerra sollevò il malcontento generale per non aver conquistato Fiume. Successivamente occupò Fiume e, dopo l’intervento del governo, venne costretto ad abbandonare la città. Si avvicinò al Fascismo ma Mussolini lo emarginò per paura che potesse oscurarlo. Trascorse gli ultimi anni di vita a Gardone Riviera sul Lago di Garda dove allestì una casa-museo dedicata per il popolo italiano, “Vittoriale degli Italiani”.
Influenze letterarie e temi
Furono influenzate dalle novelle veriste verghiane (nel 1889 vengono pubblicati sia Il Piacere che Mastro Don Gesualdo). Nel Piacere, esterna il gusto decadente e estetizzante. Il protagonista è un esteta: sempre alla ricerca di piaceri, del bello (vita= opera d’arte).
Un altro dei temi dell’autore, influenzato dal romanzo russo, è il ritorno alla natura, la natura vista come centro di propulsione dell’uomo.
Il concetto di superuomo
Il superuomo: è un concetto che sviluppa partendo dalle opere di Nietzsche, applicandole al poeta. Egli era considerato come un essere superiore, svincolato da ogni regola morale, cultore del bello. Il mito del superuomo è incarnato dai protagonisti principalmente di:
Le vergini delle rocce: il protagonista ambisce a generare un figlio di sangue puro, futuro re di Roma. D’annunzio si fa portavoce delle tendenze nazionalistiche e imperialistiche.
Il fuoco: fa parte di quella che avrebbe dovuto essere la raccolta dei Romanzi del Melograno (simbolo di vitalità). È autobiografico, il protagonista è infatti un superuomo che vorrebbe risolvere la vita nell’arte.
Forse che si forse che no: definisce l’affermazione morale superomistica, prende corpo in un contesto storico e culturale caratterizzato da una tecnologia avanzata e dal mito della velocità.
Opere teatrali e periodo francese
Opere in versi teatrali: dedicò alla Duse 3 opere: Maria, Elettra e Alcyone (avrebbero dovuto comporre le Laudi del Cielo e essere 7 come le costellazioni). I temi erano le passioni amorose, l’imperialismo e il concetto del superuomo, sviluppando una nuova musicalità.
Periodo francese: il Notturno, dove viene ripreso lo stile frammentario e impressionistico dei drammi in francese. Fu scritto durante il periodo di convalescenza post incidente aereo.
Influenzato da Carducci e Verga (non nelle tecniche narrative, non usa l’impersonalità ma il narratore interviene ed esprime il suo punto di vista). L’ambientazione regionale e popolare è per rappresentare un mondo violento e selvaggio, dominato da istinti primordiali.
Estetismo e eroe decadente
Estetismo decadente: ci si avvicinò per i suoi valori -> bellezza come bene supremo, voler superare la banalità delle convenzioni della morale borghese.
Eroe decadente: raffinato, amante del bello, aristocraticamente lontano dalla mediocrità della massa, esaltazione di un’esistenza eroica e grandiosa (mito del “vivere inimitabile”), una vita come opera d’arte e alla ricerca del piacere dei sensi. Tuttavia l’esteta (nella sua aspirazione a distinguersi dalla meschinità della borghesia) era un perdente -> il suo disprezzo lo porta ad isolarsi in un mondo fittizio dominato da solitudine e menzogna (Andrea Sperelli incarna tutto ciò, vengono smascherate le sue contraddizioni e fragilità).
Lezione di Wagner: espone il progetto ambizioso (sul modello wagneriano) -> di creare un ‘opera originale e moderna, che trovi nel ritmo e nella musicalità la capacità di evocare suggestioni nuove. Una rappresentazione simbolica di verità universali, grazie alla fusione di parole, musica e azione. Il dramma wagneriano coinvolge ogni organo sensoriale, rendendo possibile un'adesione immediata, non realizzabile per via razionale, ai più profondi contenuti del mito (interessa il compositore Wagner).
Simbolismo e fase notturna
Simbolismo: usa una parola poetica evocativa per attingere all’essenza segreta delle cose (es. Baudelaire) per promuovere la rinascita di un’umanità eroica portatrice della vitalità propria del mito antico (con la figura del superuomo). La parola è sorretta da una musicalità che suscita sensazioni indefinite. Il linguaggio è rarefatto, suggestivo e attento alla parte fonica e ritmica. L’ultima fase della produzione è detta “notturna” ed ha una prosa intima e autobiografica (registra sensazioni intime prestando attenzione a sentimenti e ricordi).
Fase della bontà: fase in cui, stanco del rischio e della voluttà, se ne allontana per seguire sensazioni più raffinate (stanchezza, languore, malattia, rinuncia -> autocompiacimento languido). Dalla produzione russa, prende l'aspirazione alla purezza e la rigenerazione morale, della pietà per la possibile fratellanza universale.
Ideologia e fragilità del superuomo
Superamento dei limiti umani.
Eccezionalità dell’esteta.
Doti positive di energia e vitalismo (consentono di affermare il proprio dominio sulla massa).
Ideologia nazionalistica: l’ideale superomistico riconosceva il diritto a personalità di eccezione di affermare sé stesse per cancellare la meschinità del mondo (legittimava l’uso di una politica aggressiva).
Fragilità del superuomo: vittima delle sue aspirazioni illusorie e ostacolato dalla presenza di un nemico (spesso una donna), è destinato a fallire e la sua vicenda si conclude spesso tragicamente.
Superuomo per Nietzsche: individuo capace di esprimere una nuova libertà creativa, una volta constatata la “morte di Dio” (= tramonto dei valori considerati fondamentali per la società occidentale).
D’annunzio aggiunge l’idea del...
Poeta creatore e panismo
Poeta creatore: uomo superiore capace di rappresentare un mondo migliore.
Panismo: in esso è espressa l’ideale aspirazione all’assoluto attraverso un’identificazione con gli elementi naturali, da parte di individui d’eccezione.
Stato dionisiaco (piena esaltazione dei momenti esaltanti dei sensi che portano l’uomo a fondersi con la natura)
Stato apollineo (equilibrio e razionalità).
In d’Annunzio lo stato dionisiaco è una fusione gioiosa fra uomo e natura.
-> la natura viene personificata (panismo = dio Pan = incarna le forze primordiali della vita).
In questo senso di comunione fra le forze della natura, l’uomo può liberarsi dai propri vincoli naturali ed elevarsi.
Poeta “vate” e oratoria
Poeta “vate”: lo fu per l'intento di convincere l’opinione pubblica ad appoggiare l’entrata in guerra dell’Italia nella WW1 (si impegnò nella propaganda interventista). Ciò andava in contraddizione con l’immagine aristocratica dell’esteta incline al disprezzo per le masse.
I suoi discorsi, finalizzati all’esaltazione di guerra, rischio e pericolo arrivavano all’aggressività verso gli ascoltatori. Fu in grado di manipolare il consenso della folla ponendosi come modello di ciò che sarà l’oratoria fascista.
Rapporto arte-pubblico e Andrea Sperelli
Rapporto arte-pubblico: l’opera, destinata ad un pubblico selezionato, era presentata come arte raffinata, volta a delineare personalità d’eccezione e vite fuori dall’ordinario, dietro le quali si cela d'Annunzio stesso, poeta straordinario, modello di vita eroica, amante perfetto e interprete di gusti, desideri e ambizioni della piccola borghesia italiana.
La vicenda è ambientata in una lussuosa Roma di fine 800, il protagonista è Andrea Sperelli, un giovane che vive esclusivamente per amore, arte e cultura. Sperelli è un eroe decadente, amante del bello aristocratico: egli ricerca l'eleganza, la bellezza e il piacere e regola la sua condotta sul principio che la vita debba essere modellata come un'opera d'arte. Le azioni di Sperelli oscillano tra slanci appassionati e momenti di malinconia, tra improvvise prese di coscienza e rifiuto di riconoscere la realtà, senza che il tempo e l'esperienza incidano sul suo carattere. Nel piacere è evidente il tema dell'amore, delineato attraverso le due donne del romanzo, Elena e Maria, che incarnano due tipologie femminili contrapposte: la femme fatale sensuale (Elena), e la donna pure spirituale, simbolo di innocenza (Maria).
L'amore che il protagonista prova per loro assume di volta in volta il carattere di amore “profano”, carnale ed erotico, e quello di amore “sacro”, platonico e sentimentale.
Il narratore è in terza persona, ma assume il punto di vista del protagonista.
Il ritratto di un esteta
“Il ritratto di un esteta”: traccia il ritratto di Andrea Sperelli, il protagonista, educato fin da giovane al gusto dell’arte da parte della sua famiglia nobile. Il padre lo cresce basandosi sui principi dell’estetismo, insegnandogli che per elevare la propria vita dalla mediocrità bisogna viverla come un’opera d’arte.
Fra gli insegnamenti del padre vi è anche quello riguardante l’importanza del saper mentire, convincere gli altri del falso è infatti simbolo di grande cultura e intelletto.
Andrea si diletta fra lo studio e le esperienze di vita sregolata, totalmente libera, ma ciò lo porta a distruggere progressivamente la sua forza morale.
Andrea è un personaggio decadente, gli manca la forza di volontà; appunto per questo, è vittima delle passioni che dovrebbe invece dominare. Finisce così per sostituire i criteri morali a quelli estetici, fino a diventarne succube.
Il verbo è tutto
“Il verbo è tutto”: Andrea Sperelli elogia la forza e la capacità del verso che “è tutto e può tutto” (enunciazione rappresentativa del Decadentismo di cui concetto chiave è l’arte come valore assoluto).
Andrea Sperelli è un eroe decadente e dedica la sua vita all’arte. Andrea è appunto l’alter-ego di d’Annunzio e riflette sul ruolo della poesia, che può descrivere ogni sensazione. Secondo d’Annunzio, il verso può dare concretezza ai pensieri “preformati” ovvero già presenti nella coscienza e che senza il verso non verrebbero espressi (è proprio questo il valore del poeta). Utilizza espressioni che indicano le infinite possibilità del verso (es. indefinito, ineffabile, illimitato) e varie ripetizioni (più, può) che sottolineano il numero di tutte le qualità che possiede.
La raccolta delle “Laudi”
La raccolta delle “Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi” venne iniziata nel 1895 a seguito di un viaggio in Grecia e doveva articolarsi inizialmente in 7 libri, corrispondenti alle stelle della costellazione delle Pleiadi (Maia, Elettra, Alcyone, Merope, Asterope, Taigete e Celeno). Solo i primi 4 verranno conclusi. L’opera va, attraverso un viaggio ipotetico nell’Ellade (mondo del passato mitizzato), a celebrare il mondo moderno, insieme ai grandi personaggi della storia e della cultura, esaltando allo stesso tempo il nazionalismo.
1° Libro (Maia): culto degli eroi antichi, questo libro rappresenta una premessa all’interno ciclo. Nel mondo antico dell’Ellade, il poeta è incarnato in Ulisse, ingegnoso, esperto e versatile, che raffigura il Superuomo, colui che attraverso il suo vitalismo, è in grado di riscattare l’umanità. Il passato viene riconosciuto come modello del futuro, e il poeta si lascia andare partendo da questa riflessione ad un'esaltazione dei complessi moderni (industrie, capitalismo...)
2° Libro (Elettra): Con marcato patriottismo, D’annunzio cerca di ripercorrere la storia italiana, andando a narrare degli eventi e i personaggi più importanti per l'Italia a partire dal 1100 circa ad arrivare al Risorgimento (metà ottocento), aggiungendo anche riferimenti a filosofi, artisti e altre figure di tempi più vicini. Inoltre, con le liriche delle Città del Silenzio, il poeta va a ripercorrere la storia di alcune città (Pisa, Ferrara, Ravenna), teatri di importanti eventi ma ora solitarie e remote.
3° Libro (Alcyone): Ispirato da una vacanza del poeta con Eleonora Duse in Versilia, l’opera ha come tema principale la tregua del superuomo, che si articola in un abbandono temporaneo dell’eroismo per concentrarsi sull’ambito naturale durante l’estate. Emerge un diario naturale del superuomo, che esprime la sua piena vitalità nella fusione con la natura (panismo), che si interrompe solo con l’arrivo dell’autunno, che rende questa comunione un'illusione, come ogni cosa del creato. Anche in questo caso, il superuomo dimostra capacità sovrannaturali, infatti riesce a rinunciare alla razionalità per accrescere le proprie capacità sensoriali e fondersi con la natura.
4° Libro (Merope): Composta da 10 canzoni, delle quali la prima narra della guerra di Libia, esaltata da D’Annunzio, con riferimenti anche alle battaglie greche contro Troia, narrate nell’Iliade.
5°Libro (Asterope): Esalta la guerra e gli ideali bellici che hanno spinto D’annunzio a coraggiose imprese militari nella WWI. Non concluso e non presente nell’edizione definitiva
Stile e “La sera fiesolana”
STILE: predomina una forte raffinatezza formale, espressa attraverso il verso libero, con novenari, quinari, settenari e ternari alternati. Viene ripresa la musicalità del Simbolismo Francese insieme al valore fonico delle parole, con molte figure retoriche di suono.
“La sera fiesolana”: lirica composta nel 1899 e pubblicata nell’Alcyone. Tratta dell’Io poetico che immagina di parlare insieme alla sua amata (rif. a Eleonora Duse), con la quale osserva questo paesaggio collinare in una sera di una giornata che è stata molto pioggiosa.
Il testo è molto musicale, il linguaggio raffinatissimo, inoltre le figure di suono (assonanze, allitterazioni...) sono molte. La composizione si articola in 3 strofe da 14 versi alternate con alcune di 3 versi, i quali cambiano di lunghezza in tutta l’opera, e non sono legati da schema ritmico:(strofe lunghe)
Prima Strofa: Attraverso un linguaggio analogico (tipico del decadentismo), l’autore descrive la freschezza della sera, utilizzando una sinestesia, una similitudine e diverse figure di suono. La Luna diventa protagonista perché sta per sorgere, ed inoltre, viene indicata dal poeta come un fattore positivo per l’uomo, in quanto porta quiete e tranquillità.
Seconda Strofa: Si tratta della pioggia, con senso di musicalità e dolcezza, rievocando elementi della natura di inizio giugno, associandoli a quelli visti nelle campagne francescane, anche attraverso certi termini che richiamano alla santità di San Francesco.
Terza Strofa: La sera diviene vissuta e non solo contemplata, ed intanto emerge il ruolo del poeta, che attraverso la sua parola è in grado di interpretare i segreti della natura e dare voce alle cose materiali.
Troviamo una triplice antifona che richiama alla lauda francescana (“Laudata sii”), attraverso la quale si loda la divinità della sera, attraverso una personificazione femminile (1° mini strofa), una serie di sensazioni olfattive (2°), attraverso il tema della morte (3°) marcato dal passaggio fra sera e notte.
“La pioggia nel pineto”
“LA PIOGGIA NEL PINETO”: Composta nel 1902 in Versilia e posta nell’Alcyone. Si articola in 4 strofe di 32 versi, con rime e assonanze distribuite liberamente.
Prima Strofa: Si apre con l’invito alla propria donna (Duse) a distinguere i diversi suoni della vegetazione, aprendosi verso una metamorfosi panica, che coinvolge sia il poeta-superuomo che la compagna. Si introduce il concetto della “favola bella”, che simboleggia l’illusione dell’amore, ma per alcuni si tratta di un riferimento all’arte;
Seconda Strofa: Introduce il canto delle cicale, e insieme a ciò, il compimento della metamorfosi dei due, i quali diventano partecipi della vita degli alberi. Ermione (Duse) viene ora descritta dal poeta come ”una foglie nei suoi capelli”;
Terza Strofa: le voci della natura diventano un tutt’uno e la strofa si chiude con un nuovo accenno alla metamorfosi, con la foglia (la faccia della Duse) che viene percorsa dalla pioggia;
Quarta Strofa: Segna il trionfo del motivo panico con la totale assimilazione dei due con la natura. Ciò avviene tramite la percezione sensoriale, che permette la regressione dell’umano al vegetale e il superamento dei propri limiti. (Commento Fantoni: ciò avviene anche per la natura che viene personificata)
Il brano risulta molto musicale, ma al contempo D’annunzio utilizza il linguaggio segreto della natura, in questo brano espresso dal cadere della pioggia. Alla fine di ogni strofa il poeta si rivolge ad Ermione, andando a rimarcare la circolarità dell’eterno fluire della natura.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi successi di D'Annunzio durante la sua infanzia?
- Come influenzarono le relazioni personali la produzione letteraria di D'Annunzio?
- In che modo D'Annunzio contribuì alla causa della guerra e quale fu il suo ruolo durante il conflitto?
- Quali sono i temi principali delle opere di D'Annunzio e quali influenze letterarie si possono riscontrare?
- Come viene rappresentato il concetto di superuomo nelle opere di D'Annunzio?
D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863 e pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Primo Vere", a soli 16 anni. Per aumentare le vendite, diffuse la falsa notizia della sua morte, dimostrando un carattere intraprendente e privo di inibizioni.
Le relazioni personali di D'Annunzio, come quella con Eleonora Duse, influenzarono profondamente la sua produzione letteraria, ispirandolo a scrivere opere come "Il piacere" e "Il trionfo della morte". La Duse interpretò diversi drammi scritti da lui.
D'Annunzio tornò in Italia nel 1915 per sostenere la causa della guerra, diventando un poeta "vate" con l'intento di guidare la nazione verso un futuro nazionalista. Partecipò a diverse azioni belliche e subì una lesione all'occhio.
I temi principali delle opere di D'Annunzio includono l'estetismo, il superuomo, e il ritorno alla natura. Le sue opere furono influenzate dalle novelle veriste di Verga e dal romanzo russo, oltre che dalle idee di Nietzsche.
Il concetto di superuomo in D'Annunzio è ispirato da Nietzsche e rappresenta un essere superiore, svincolato da regole morali e cultore del bello. Questo mito è incarnato dai protagonisti delle sue opere, che aspirano a una vita eroica e grandiosa.