Concetti Chiave
- "Il Piacere" è stato scritto tra luglio e dicembre 1888, con una narrazione in terza persona che, seppur autobiografica, risulta dettagliata e coinvolgente.
- La trama segue le vicende di Andrea Sperelli, un intellettuale che, tra amori tormentati e duelli, si ritrova solo dopo una relazione complessa con Maria Ferres.
- Il romanzo si distingue per la sua struttura che miscela il naturalismo con l'analisi psicologica dei personaggi, avvicinandosi al romanzo psicologico francese.
- Andrea Sperelli incarna l'estetismo d'annunziano, vivendo una vita improntata all'arte e all'estetica, ma è anche ritratto come un personaggio psicologicamente debole.
- Il ruolo del narratore è critico e distaccato, suggerendo una visione ambivalente dell'estetismo, oscillante tra celebrazione e critica.
Indice
Contesto e pubblicazione dell'opera
Quest’opera è stata scritta in pochi mesi, dal luglio al dicembre del 1888, ed è stata pubblicata l’anno successivo dallo stesso editore milanese che aveva pubblicato i romanzi di Verga e che stava pubblicando nello stesso anno “Mastro don Gesualdo” . Si tratta di un’opera piuttosto corposa, infatti è articolata in quattro parti che l’autore chiama “ quattro libri”. Nonostante la storia sia completamente autobiografica, il racconto è in terza persona.
Incontro e relazioni di Andrea
Il racconto si apre con il protagonista Andrea Sperelli (che è un alter ego di D’Annunzio), un intellettuale, un artista, un poeta che vive in modo eccezionale. Il racconto incomincia con Andrea che incontra la donna che amava alcuni anni prima, Elena Muti, che è il classico esempio di donna fatale, “bellissima, estremamente seducente, e distruttiva poiché consuma le forze e le energie dell’amante giocando con lui attraverso un rapporto di attrazione e repulsione “. I due si incontrano e da quel momento parte un flashback che riprende le vicende accadute precedentemente, quindi i momenti salienti della loro relazione. Si ritorna poi al presente, Andrea è di nuovo catturato dalla seduzione di Elena e le propone di riallacciare i rapporti, senza successo poiché Elena era ormai fidanzata con un ricco ma anziano lord inglese.
Contrasti tra Elena e Maria
Andrea riprende quindi la vita mondana della città di Roma, viene sfidato a duello, dove sarà ferito, e per questo cercherà rifugio nella villa di una sua cugina. Lì incontra Maria Ferres, moglie di un ministro del Guatemala, di cui si innamora. Maria è una donna totalmente diversa da Elena, è “angelica, estremamente dolce” e per questo Andrea incomincia a corteggiarla ( il corteggiamento è descritto da Maria attraverso delle pagine di diario) . Alla fine del corteggiamento Maria cede, ma i due vivono una storia tormentata perché Andrea è ancora ossessionato dalla presenza di Elena e continua a cercarla. Maria ad un certo punto è costretta a partire perché il marito la richiama nel suo paese e quindi i due sono costretti a lasciarsi. Nelle ultime pagine del romanzo Andrea e Maria passano una notte d’amore , al termine della quale, mentre si stanno salutando, lui inconsciamente pronuncia il nome di Elena. Maria ovviamente è distrutta da ciò che ha sentito e lo lascia. Il romanzo si conclude con la solitudine di Andrea che torna al suo palazzo
Analisi del romanzo naturalistico
Si tratta di un romanzo naturalistico e il fatto che sia stato pubblicato dallo stesso editore di Verga diventa significativo, infatti punta molto sulle descrizioni ed in particolare della città di Roma di cui sono sottolineate voluttuosamente tutte le bellezze, però alla fine la trama è molto esile. Si può anzi dire che lui parta da un romanzo naturalistico e poi cerchi di valicare i limiti di questa struttura. Infatti più che concentrarsi sugli eventi, sulla ricerca delle leggi che governano la città, si concentra sull’analisi psicologica dei personaggi, che sono minuziosamente indagati. Si avvicina in questo senso più al romanzo psicologico francese, quello per esempio di Paul Bourget che in quegli anni stava ottenendo moltissimo successo, piuttosto che al verismo vero e proprio. Questo è indice della grande capacità di D’Annunzio di carpire quelle che sono le nuove tendenze.
Caratteristiche di Andrea Sperelli
Andrea Sperelli è un uomo aristocratico figlio di un artista quindi erede di una famiglia di artisti, infatti il padre l’aveva educato a rendere la propria vita come un’opera d’arte. Vive in un meraviglioso palazzo romano, è un collezionista d’arte di oggetti contemporanei e di oggetti antichi ed è in prima persona un intellettuale, un poeta che mira a scrivere l’opera della sua vita, un'unica grande opera in cui possa rappresentare la sua idea di bellezza. Andrea è l’esempio del vivere eccezionale a cui D’Annunzio aveva dedicato tutta la sua giovinezza. Chiaramente si tratta di una figura autobiografica, riprende molte situazioni che D’Annunzio aveva realmente vissuto e quindi si percepisce il tentativo di farne una sorta di mito da proporre alla società , il mito di uomo totalmente dedito all’arte, che vive di arte e che vive con l’arte. Questo atteggiamento però in definitiva risulta piuttosto stucchevole, nel senso che il personaggio di Andrea Sperelli ha una sua debolezza psicologica, è un personaggio pieno di insicurezze e impronta la sua vita alla finzione e all’artificio ( questo è particolarmente evidente nel suo rapporto con le donne).
Il narratore è esterno ma piuttosto ingombrante perché interviene molto spesso e i suoi interventi vanno sempre nella stessa direzione, ossia quella di criticare il protagonista (scelta decisamente poco naturalistica).
Interpretazioni del "Piacere"
Ci sono due possibili interpretazioni del Piacere di D’Annunzio:
1)Si può vedere come l’opera capolavoro dell’estetismo italiano ed europeo. Lo dice il fatto che il protagonista rappresenta davvero una vita eccezionale , perché rappresenta il trionfo di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’arte ed è circondato di arte, infatti gran parte delle pagine di questo libro sono dedicate all’elenco e alla descrizione degli oggetti che compongono la sua casa; sono oggetti veri, altri inventati (ciò dimostra una grande esuberanza nell’immaginazione) e lo stile è assolutamente prezioso.
2)Il romanzo può essere anche visto come una critica dell’estetismo, come se con questo romanzo D’Annunzio avesse raggiunto il massimo dell’estetismo e ne vedesse ora tutti i limiti, non a caso dopo “Il piacere” incomincia la fase del superuomo d’annunziano. A suggerirci questa interpretazione, che ad oggi è quella su cui si è più concordi, c’è innanzitutto il ruolo del narratore, che critica continuamente l’incoerenza di Andrea, poiché è un personaggio molto dispersivo, che perde i punti di riferimento, che si arrende ai suoi istinti, quindi tutto sembra tranne che un personaggio vittorioso. Andrea manca totalmente di spontaneità e di naturalezza, piuttosto è finto e artificioso, anzi è lo stesso narratore che lo descrive come un’anima camaleontica che può cambiare in ogni istante. Non va poi dimenticato il finale del romanzo che sancisce la solitudine, quindi non si può pensare e associare questo finale al trionfo di questa figura. È innegabile inoltre che in tutto il romanzo si percepisca un senso di languore e di stanchezza che fa parte dell’estetica decadente, però sembra collegato anche a quel tipo di vita che non soddisfa la volontà di affermazione dell’autore.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto di pubblicazione dell'opera "Il Piacere"?
- Chi sono le due donne principali nella vita di Andrea Sperelli e come si differenziano?
- Come viene descritto il protagonista Andrea Sperelli?
- Quali sono le due interpretazioni principali del romanzo "Il Piacere"?
- In che modo il romanzo "Il Piacere" si discosta dal naturalismo?
L'opera è stata scritta tra luglio e dicembre del 1888 e pubblicata l'anno successivo dallo stesso editore milanese che aveva pubblicato i romanzi di Verga, nello stesso anno di "Mastro don Gesualdo". È un'opera corposa, articolata in quattro parti chiamate "quattro libri".
Le due donne principali sono Elena Muti, una donna fatale e seducente, e Maria Ferres, una donna angelica e dolce. Elena rappresenta una relazione di attrazione e repulsione, mentre Maria è oggetto di un corteggiamento più dolce e tormentato.
Andrea Sperelli è un aristocratico, intellettuale e poeta, figlio di un artista, che vive la sua vita come un'opera d'arte. È un collezionista d'arte e mira a scrivere un'unica grande opera. Tuttavia, è descritto come psicologicamente debole, insicuro e artificioso, specialmente nei suoi rapporti con le donne.
Il romanzo può essere visto come un capolavoro dell'estetismo italiano ed europeo, celebrando una vita dedicata all'arte. Alternativamente, può essere interpretato come una critica dell'estetismo, evidenziando i limiti di una vita artificiosa e la solitudine finale del protagonista.
Sebbene il romanzo presenti descrizioni dettagliate, si concentra più sull'analisi psicologica dei personaggi piuttosto che sugli eventi o le leggi che governano la città, avvicinandosi al romanzo psicologico francese piuttosto che al verismo. Il narratore esterno critica spesso il protagonista, una scelta poco naturalistica.