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Concetti Chiave

  • Gabriele D'Annunzio compone "Canto novo" nel 1882, dedicandolo al suo primo amore Elda Zucconi; l'opera subisce una revisione nel 1898.
  • La raccolta iniziale contiene sessantatré poesie, suddivise in cinque libri, con una nuova forma poetica che supera la tradizione classica e include l'amore giovanile.
  • La poesia "O falce di luna calante" esemplifica il panismo dannunziano, un'interazione tra mondo umano e natura, creando immagini poetiche intense.
  • La struttura metrica della poesia include quartine con novenari e doppi senari, arricchite da enjambement, allitterazioni, e metafore.
  • Il "Canto novo" esprime una gioia vitalistica e un'estetica naturale, distanziandosi dagli orrori storici e celebrando la bellezza e la sensualità della natura.
In questo appunto si descrive come nel 1882 Gabriele D’Annunzio mette insieme la raccolta “Canto novo”, che dedica al suo primo amore Elda Zucconi (la raccolta verrà poi completamente modificata nel 1898). L’opera mette insieme sessantatré poesie molto belle, raccolte in cinque libri e precedute da un sonetto e da un preludio. Le liriche sono scritte in una nuova forma che supera la poesia classica carducciana aggiungendo un elemento caratteristico del giovane poeta, l’amore giovanile. Un’ulteriore edizione, quella definitiva, venne pubblicata contenente ventisette poesie e suddivisa in due sezioni: “Canto del sole” e “Canto dell’ospite”.
Gabriele D’Annunzio - O falce di luna calante articolo

Indice

  1. “O falce di luna calante”: testo
  2. Analisi e struttura della lirica dannunziana
  3. Significato della poesia “O falce di luna calante”

“O falce di luna calante”: testo

O falce di luna calante” è una poesia composta da tre quartine formate ognuna da coppie di novenari e doppi senari. Venne scritta dal poeta all’età di diciannove anni ed è contenuta nella raccolta “Canto novo”, di cui abbiamo accennato struttura e vicende redazionali. Come scrisse il critico letterario Alfredo Gargiulo, la lirica: “dà l’immagine altamente poetica di un tramonto lunare a notte alta, sulle acque del mare, al limite d’un bosco: tutto il fascino è già nei primi due versi”. Prima di procedere con la sua analisi e di analizzarne il significato, ne riportiamo il breve testo:
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori, dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Per ulteriori approfondimenti sul Canto novo vedi qui

Analisi e struttura della lirica dannunziana

La poesia dannunziana presenta una serie di caratteristiche precise e riconoscibili:

  • la musicalità, che viene enfatizzata e trasmessa attraverso l’uso degli enjambement e delle allitterazioni (fALce - cAL+AN+TE - des+ER+TE - AR+gENTo - OND+eggia - chiAR+OR+e);
  • il panismo, termine che deriva dal greco “pan” e che vuol dire “tutto” ed indica una compenetrazione tra mondo umano e mondo della natura.

Avviene (già in quest’opera) un’opera di destrutturazione della sintassi poetica tradizionale e si presentano una serie di immagini immerse in un’atmosfera musicale. L’intenzione di D’Annunzio è quella di trasmettere immagini e musicalità. Della lirica non ci resta un significato preciso, ma una serie di immagini, di musicalità. Non viene portato avanti un discorso razionale o logico, perché la realtà noumenica è una realtà arazionale, e quindi si utilizzano una serie di analogie per rappresentare questa dimensione della realtà. Nel testo è ripetuta un’apostrofe (= si ha quando ci si rivolge ad un essere inanimato o astratto come se si trattasse di una persona). L’apostrofe del piano è ripetuta nei versi 1,3 ed 11, quando l’autore si rivolge alla luna chiamandola “o falce di luna calante” oppure “falce d’argento”. È presente di conseguenza anche l’anafora (= quando si ripete in versi ravvicinati uno stesso termine). Nei versi 1,3 e 11, quando ripete “io falce”. Al verso 6 è presente un’allitterazione (= è la ripetizione di suoni identici in parole successive). Quando dice “sospiri di fiori”, vengono ripetute le D, R e le I. Anche la verso 9 è presente un’allitterazione “oppresso d’amor”, vengono ripetute le O e le R. Sono presenti poi delle metafore, sempre quando si dice “o falce calante”, oppure “o falce d’argento” in quanto per riferirsi alla luna vengono utilizzati dei simboli. Nei versi 3-11 ne è presente un’altra: “mèsse di sogni”. E nel verso 6: “sospiri di fiori”. Sono presenti anche degli enjambement (= è una fratturazione della sequenza logica del discorso) nei versi 3-4, nei versi 6-7, e nei versi 11-12. Questa complessità a livello retorico è tipica della poesia dannunziana.
Per ulteriori approfondimenti sulla lirica dannunziana vedi qui
Gabriele D’Annunzio - O falce di luna calante articolo

Significato della poesia “O falce di luna calante”

Questo componimento è la rappresentazione di un paesaggio notturno. I sogni degli uomini sono paragonati a delle spighe di grano che ondeggiano al vento. La natura è rappresentata con delle caratteristiche umane. Per esempio al verso 5 “aneliti, brevi di fogli” oppure “sospiri di fiori…” (termine che si usa in riferimento a degli esseri umani). Questa compenetrazione tra mondo umano e mondo naturale è il tipico “panismo d’Annunziano” (tendenza ad umanizzare la natura) che ha come risultato quello di rappresentare dei significati più per immagini che tramite i concetti. Questa caratteristica la ritroviamo anche nei testi successivi. “O falce di luna calante” è un riferimento sensuale alla natura degli uomini. Come abbiamo detto, la lirica si trova all’interno dell’opera “Canto novo” che altro non è che un diario di una vacanza estiva. In tutta l’opera e in particolare in questa lirica vediamo espresso il sentimento di appartenenza alla natura e un viaggio verso l’origine primordiale dell’uomo: il suo appartenere a tutte le cose. Il “Canto novo” esprime la gioia vitalistica dannunziana, prende le distanze dall’orrore della storia, dal brutto, dal deforme, per esprimere attraverso espedienti linguistici (superlativi, vocativi) la sensualità e l’estetismo della natura.
Per ulteriori approfondimenti sulla vita e le opere di Gabriele D’annunzio vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura della raccolta "Canto novo" di Gabriele D'Annunzio?
  2. La raccolta "Canto novo" è composta da sessantatré poesie suddivise in cinque libri, precedute da un sonetto e un preludio. Successivamente, l'edizione definitiva contiene ventisette poesie divise in due sezioni: "Canto del sole" e "Canto dell’ospite".

  3. Quali sono le caratteristiche principali della poesia "O falce di luna calante"?
  4. La poesia è composta da tre quartine con novenari e doppi senari. Utilizza musicalità, enjambement, allitterazioni, apostrofi, anafore, metafore e panismo, creando un'atmosfera musicale e immagini poetiche.

  5. Come viene rappresentata la natura nella poesia "O falce di luna calante"?
  6. La natura è umanizzata attraverso il panismo dannunziano, con sogni paragonati a spighe di grano e elementi naturali descritti con caratteristiche umane, come "aneliti brevi di foglie" e "sospiri di fiori".

  7. Qual è il significato simbolico della "falce di luna calante" nella poesia?
  8. La "falce di luna calante" simboleggia un paesaggio notturno e sensuale, rappresentando la compenetrazione tra il mondo umano e naturale, e riflettendo il sentimento di appartenenza alla natura.

  9. Qual è l'intento di D'Annunzio con la raccolta "Canto novo"?
  10. L'intento di D'Annunzio è esprimere la gioia vitalistica e l'estetismo della natura, distanziandosi dall'orrore della storia e dal brutto, attraverso immagini poetiche e musicalità, come un diario di una vacanza estiva.

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