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Concetti Chiave

  • La poesia "O falce di luna calante" di Gabriele D'Annunzio appartiene alla raccolta "Canto Novo", esprimendo un forte senso di attesa e vitalità attraverso la personificazione della natura.
  • L'ambiente evocato è una spiaggia abruzzese, dove il silenzio e il chiarore lunare creano un'atmosfera di quiete e speranza, con la natura che culla il sonno degli uomini.
  • D'Annunzio utilizza la poesia per esplorare tematiche personali e romantiche, dedicando i versi alla sua prima amata, Elda Zucconi, e usando metafore e personificazioni per arricchire il testo.
  • La poesia è ricca di figure retoriche, come metafore, allitterazioni, enjambement e sinestesie, che evidenziano il vocabolario sofisticato e lo stile dannunziano.
  • "Canto Novo" è una raccolta di 63 liriche che riflettono l'inizio e la fine di una passione amorosa, con un forte riferimento alla tradizione umanistica e un'evidente partecipazione lirica alla natura.
In questo appunto di Italiano si tratta della poesia di Gabriele D'Annunzio "O falce di luna calante", con testo, parafrasi ed analisi approfondita delle tematiche e della poesia dannunziana.
Gabriele D'Annunzio: O falce di luna calante articolo

Indice

  1. Testo della poesia
  2. Parafrasi della poesia
  3. Analisi della poesia
  4. Figure retoriche presenti nella poesia
  5. La raccolta Canto Novo di D'Annunzio

Testo della poesia

O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme...
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Parafrasi della poesia

O falce di luna che cala, che illumina l'acqua deserta (perché è notte), o falce di luna color argento, che fai ondeggiare i sogni al tuo chiarore lieve qua giù (sulla terra)! Fruscii leggeri di foglie, ansimare di fiori si sprigionano dal bosco esalando verso il mare: nel vasto silenzio non si ode né canto, né grido, né suono.

Sazi d'amore, di piacere, gli esseri viventi cedono al sonno. O luna calante, quale ricca messe di sogni, ondeggia quaggiù sulla terra al tuo mite chiarore.

Analisi della poesia

La poesia appena letta fa parte della raccolta Canto novo, primo insieme di poesie di un D'Annunzio appena diciottenne, insieme a Primo vere. Questo è bene definirlo in quanto si legge, fra le righe, una grandiosa voglia di vivere, una forte attesa del futuro, espressa dalla luna in alto che enorme brilla sul mare e sugli uomini, con i loro sogni annessi. Siamo quindi di fronte alla personificazione e umanizzazione della natura, in maniera specifica grazie alla metafora della luna che assomiglia ad una falce per via delle nuvole che ne coprono l'1/4 della sua dimensione, facendola quindi sembrare un'enorme falce ma che non distrugge, bensì sanifica.
L'ambientazione è la spiaggia abruzzese Francavilla al Mare.
L'atmosfera è quieta e lieta, il silenzio è l'unico "rumore" che si "scorge" e la falce, ovvero la curva della luna, disegna di argento il cielo a cui gli abitanti della terra, in basso, guardano con speranza.
L'odore, invece, è quello tipico delle notti estive passate in riva al mare, salsedine e sabbia sono gli unici elementi che gli fanno compagnia.
In realtà, ciò che è immobile, non è l'uomo, bensì la natura (in questo caso fatta non di piante e terra ma di acqua e aria) che dolcemente coccola il sonno dei suoi figli (gli uomini) e permette loro di sognare.
La volontà di D'Annunzio, in ogni poesia, non è come quella carducciana e di altri autori del tempo, ovvero quella di riprendere il classicismo della poetica passata per ricreare la potenza della composizione letteraria, bensì quella di utilizzare i modelli antichi per esprimere al meglio il suo stile, la sua persona, le sue follie e i suoi amori, dando una nuova vita alla storia umanistica italiana. Infatti, questa e le altre poesie della raccolta, sono dedicate al suo primo innamoramento: Elda Zucconi, detta Lalla. E, pure la sua amata, è "personificata" nella natura abruzzese, paragonata infatti a una ninfa marina e, a volte, a una gazzella leggera.
D'Annunzio, anche con questa poesia, venne accusato di semplificazione e romanticismo scontato, in quanto, effettivamente, si è di fronte al classico chiaro di luna a cui assistono i due amanti.
Queste le parole di Marinetti, il fondatore del futurismo che verteva nell'abbattere tutto ciò che era "passato":
"Bisogna ad ogni costo combattere Gabriele d'Annunzio, perché egli ha raffinato con tutto il suo ingegno, i quattro veleni intellettuali che noi vogliamo assolutamente abolire".
Nonostante tutto ciò, D'Annuncio viene ancora oggi ricordato per aver donato particolarità e stile a composizioni che, scritte da qualcun altro, sarebbero sembrate scontate e, appunto, classiche. Lui donò, e oggi dona ancora tramite i suoi "testamenti", una visione estremamente estetica e "superficiale" degli stati d'animo e dei sentimenti dei suoi soggetti/protagonisti.

Figure retoriche presenti nella poesia

L'enorme ricchezza del vocabolario di Gabriele D'Annunzio si nota qui, proprio grazie alle numerose figure retoriche che si trovano in questa meravigliosa poesia.
Intanto c'è una metafora: al verso 1 leggiamo che la luna è come una falce, per via della sua forma a 3/4, questa è una metafora catacresi, ovvero una metafora non percepita come tale.
Poi ci sono molte allitterazioni, in particolare ai vv. 1-5-9 delle l, s e f che sottolineano i rumori lievi.
Indimenticabili enjambement ai vv. 3-4-7-8-11-12 e una sinestesia tipica della poesia dannunziana simbolista del tempo (mite chiarore).
Un ulteriore figura retorica è il climax in “non canto, non grido, non suono” da umano a meno umano.
Ancora, due personificazioni ai vv. 4-5: "aneliti brevi di foglie, /sospiri di fiori dal bosco" perché i sospiri e gli aneliti sono propri degli esseri umani e non certo della natura inanimata. Infine l'anafora ai vv. 1-3-11 che riprendono la metafora "o falce".
La metrica dannunziana è costituita, in questo caso, da tre strofe e quattro versi, due novenari e due endecasillabi (di cui uno, l'ultimo, tronco).
Gabriele D'Annunzio: O falce di luna calante articolo

La raccolta Canto Novo di D'Annunzio

Canto Novo

è una raccolta di poesie di D'Annunzio scritte da molto giovane, nel 1882, pubblicate prima da Sommaruga e poi da Treves, una delle pochissime case editrici del tempo e che sicuramente divenne famosa anche grazie alle pubblicazioni di questo grande autore. La composizione è costituita da 63 liriche divise in 5 libri, dedicati alla Zucconi (Lalla). I testi erano arricchiti dalle immagini e dai disegni del suo compagno e amico Michetti (pittore). Già da queste liriche si scorge quella che poi sarà la poesia di D'Annunzio: tuta rivolta alla creazione del mito di sé. I libri seguono, come un film, l'inizio e la fine della passione amorosa dei due amanti, in un climax di avventure svoltesi immerse nella natura. Tutte le poesie hanno come base il rispetto e il recupero del classico, della tradizionale umanistica italiana (in particolare di Orazio, Dante e Pindaro), come fece Carducci. Ma di più, D'Annunzio aggiungerà quello che poi, grazie a lui, andrà a definirsi panismo: "Atteggiamento artistico o letterario, corrispondente a una accentuata partecipazione lirica dell'uomo alla vicenda della natura concepita paganamente o panteisticamente". Senza dimenticare gli dei: le prime tre sono dedicate a, in ordine, Venere, Pan e Apollo.
Per ulteriori approfondimenti su Gabriele D'Annunzio vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della poesia "O falce di luna calante" di Gabriele D'Annunzio?
  2. Il tema principale è la personificazione della natura, con la luna che simboleggia una falce che illumina i sogni degli uomini, creando un'atmosfera di quiete e speranza.

  3. Quali figure retoriche sono presenti nella poesia?
  4. La poesia contiene diverse figure retoriche, tra cui metafore, allitterazioni, enjambement, sinestesie, climax, personificazioni e anafore.

  5. In quale raccolta è inclusa la poesia "O falce di luna calante"?
  6. La poesia fa parte della raccolta "Canto Novo" di Gabriele D'Annunzio, pubblicata nel 1882.

  7. Qual è l'ambientazione della poesia?
  8. L'ambientazione è la spiaggia abruzzese di Francavilla al Mare, con un'atmosfera estiva e silenziosa.

  9. Qual è l'intento poetico di D'Annunzio rispetto ad altri autori del suo tempo?
  10. D'Annunzio intendeva esprimere il suo stile personale e le sue emozioni, utilizzando modelli antichi per dare nuova vita alla poesia, piuttosto che riprendere il classicismo come altri autori del tempo.

Domande e risposte

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