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Concetti Chiave

  • Eugenio Montale, nato a Genova nel 1896, ha rivoluzionato la poesia italiana liberandola dall'estetismo e dalla retorica.
  • La sua raccolta "Ossi di seppia" del 1925 affronta il tema del "male di vivere", centrale nella sua poetica.
  • Montale ha contribuito al panorama culturale italiano collaborando con riviste e dirigendo il Gabinetto "Vieusseux".
  • Nel 1975 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, riconoscimento della sua influenza sulla poesia del Novecento.
  • Nonostante la sua vicinanza all'Ermetismo, Montale non si è mai allineato a una precisa corrente poetica.

Indice

  1. La nascita e l'essenza della poesia
  2. Le opere e l'influenza culturale
  3. Riconoscimenti e influenze poetiche

La nascita e l'essenza della poesia

Nacque a Genova (1896-1981). Anche lui, come già Ungaretti propose sia pure in modo diverso, una nuova e più autentica poesia, in grado di liberarsi da ogni compiaciuto estetismo e dalla retorica di tante correnti poetiche, per andare direttamente all'essenzialità della vita umana, fatta di sofferenze e di solitudine: il male di vivere, per usare la stessa espressione montaliana.

Le opere e l'influenza culturale

E sul tema del male di vivere sono incentrate le poesie della prima e più importante raccolta.

"Ossi di seppia” pubblicata nel 1925. Infatti Montale, oltre ad essere uno dei più importanti e innovativi poeti italiani del Novecento, svolse anche un'intensa opera di orientamento culturale, collaborando alle riviste "Solaria" e "Letteratura" e dirigendo il Gabinetto "Vieusseux",che però fu costretto dopo alcuni anni a lasciare perche non iscritto al Partito fascista.

Riconoscimenti e influenze poetiche

Nel 1939 Montale pubblicò la raccolta "Leocca sioni" (1939). Tra le raccolte poetiche ricordiamo "La bufera e altro'' e "Satura". Nel 1975 fu insignito del premio Nobel per la letteratura. Mori a Milano nel 1981

Negli anni dell'Ermetismo, l'arte di Montale non è ascrivibile ad una precisa corrente poetica poeta ligure fu senz'altro, con Ungaretti, Quasimodo e Saba, tra i lirici nuovi che apparvero sullo scenario letterario italiano dopo la prima guerra mondiale. Tra le poesie della raccolta, le più note sono "Meriggiare pallido e assorto","Spesso il male di vivere ho incontrato”, "Il canneto rispunta i suoi cimelli", "Cigola la carrucola del pozzo”, “Non chiederci la parola”, "I limoni” e “Il Maestrale”.

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